ratzo
|
lunedì 3 giugno 2013
|
questo film è il diario delle angherie inflitteci
|
|
|
|
Una pellicola mostruosa , come mostruoso è l'argomento di cui tratta : il potere dei soldi.
non ci sono vittime o carnefici , in questo film si è tutti il protagonista, principale fautore della sua disgrazia. Egli firma senza leggere un contratto per il solo esito del lavoro: un monte di denaro di cui non è possibile menzionarne la cifra. In questo film emergono tutte le tristezze umane che la società capitalista genera nell'intimo di noi stessi, dal figlio che scopre il lavoro del padre ed una sessualità vincolata al denaro, fino ad arrivare al produttore della pellicola raccontata nel film, un'individuo incapace di fermare la sua sete di sangue, sesso e denaro. c'era d'aspettarsi che un film simile sarebbe nato nell'est europa, già qualcosa di simile si era visto con varie pellicole che parlano di snuf-movies un prodotto tutto americano.
[+]
Una pellicola mostruosa , come mostruoso è l'argomento di cui tratta : il potere dei soldi.
non ci sono vittime o carnefici , in questo film si è tutti il protagonista, principale fautore della sua disgrazia. Egli firma senza leggere un contratto per il solo esito del lavoro: un monte di denaro di cui non è possibile menzionarne la cifra. In questo film emergono tutte le tristezze umane che la società capitalista genera nell'intimo di noi stessi, dal figlio che scopre il lavoro del padre ed una sessualità vincolata al denaro, fino ad arrivare al produttore della pellicola raccontata nel film, un'individuo incapace di fermare la sua sete di sangue, sesso e denaro. c'era d'aspettarsi che un film simile sarebbe nato nell'est europa, già qualcosa di simile si era visto con varie pellicole che parlano di snuf-movies un prodotto tutto americano.
un racconto assolutamente stomachevole, non tanto per le scene ritratte, c'è di peggio in giro, quanto per il rapporto psicologico dei personaggi e per la possibilità latente che qualcosa di simile potrebbe tranquillamente esistere: poliziotti corrotti, sognatori corrotti dal denaro, madri costrette ad uccidere i propri figli, mercenari, mercanti senza scrupoli, medici che vengono meno al giuramento di Ippocrate, prostitute e pornostar, bambini violentati. ci ricorda nulla?
tutto questo per chi ha la guerra come ricordo lontano o come testo scritto su di un libro è qualcosa di assolutamente impensabile, questo film fà paura ma non è un film horror è drammatico, è una tragedia dalle più alte posizioni di vendetta. per fortuna non ha una morale definita, per fortuna il regista di questo film macella le sue vittime come un macellaio le sue mezzene, non da giudizi di sorta, si limita a raccontare i fatti nella sua crudezza nell'augurio che lo spettatore si renda conto in un modo o nell'altro di cosa sta vivendo nella vita reale. sembra quasi di avere per le mani "Pompeo" di Andrea Pazienza in quanto a crudezza e realismo.
La pellicola è stata duramente criticata per le scene di eccessiva violenza. Il regista ha commentato: "Questo film è il diario delle angherie inflitteci dal Governo Serbo, il potere che obbliga le persone a fare quello che non vogliono fare, devono sentire la violenza per capirla". da vedere a stomaco vuoto .
[-]
[+] grazie
(di valentina allavevena)
[ - ] grazie
|
|
[+] lascia un commento a ratzo »
[ - ] lascia un commento a ratzo »
|
|
d'accordo? |
|
martino76
|
domenica 30 settembre 2012
|
nel bene o nel male è un film che non si dimentica
|
|
|
|
Lascio la recensione a distanza di un anno circa da quando ho visto il film, significa che mi è rimasto molto impresso... nel bene o nel male.
Questo è un film dove si vede di tutto, qualsiasi scena di violenza che la morale ci vieta in questo film c'è.
Il regista o qualche critico ha riferito che questo film nasce ed è la rappresentazione dalla violenza subita dalle popolazioni jugoslave durante la loro guerra civile.
La mia domanda è : dove finisce la decenza ? Dove inizia l'indecenza ? Non è certo rappresentando tutto cio' che c'è di più bieco che si realizza un bel film.
[+]
Lascio la recensione a distanza di un anno circa da quando ho visto il film, significa che mi è rimasto molto impresso... nel bene o nel male.
Questo è un film dove si vede di tutto, qualsiasi scena di violenza che la morale ci vieta in questo film c'è.
Il regista o qualche critico ha riferito che questo film nasce ed è la rappresentazione dalla violenza subita dalle popolazioni jugoslave durante la loro guerra civile.
La mia domanda è : dove finisce la decenza ? Dove inizia l'indecenza ? Non è certo rappresentando tutto cio' che c'è di più bieco che si realizza un bel film....penso io.
Una cosa è certa : questo film non si dimentica e per questo motivo gli do 4 stelle
[-]
[+] da vedere ?..... dove ?
(di vitodellerose)
[ - ] da vedere ?..... dove ?
|
|
[+] lascia un commento a martino76 »
[ - ] lascia un commento a martino76 »
|
|
d'accordo? |
|
sophistik
|
giovedì 17 ottobre 2013
|
che cosa vi hanno fatto?
|
|
|
|
E' la storia di un ex porno-attore dal viso che fa tenerezza che dopo anni di onorevole carriera (era una leggenda) si ritrova in ristrettezze economiche ed ha una famiglia sulle spalle. Non resiste ad una offerta sospettosamente vantaggiosa e dopo anni di inattività accetta di girare ancora un ultimo film. La condizione che gli viene posta è quella di lavorare alla cieca, senza sapere nulla della sceneggiatura. Ciò che accade dopo è una discesa all'inferno. Nulla ci viene risparmiato ed alcune scene ti fanno dubitare di essere ancora un animale sociale. Ad uno ad uno cadono i pochi tabù ancora rimasti con l'unica eccezione del cannibalismo. Ciò che inchioda allo schermo è talmente agghiacciante che il disgusto si trasforma in angosciante sofferenza.
[+]
E' la storia di un ex porno-attore dal viso che fa tenerezza che dopo anni di onorevole carriera (era una leggenda) si ritrova in ristrettezze economiche ed ha una famiglia sulle spalle. Non resiste ad una offerta sospettosamente vantaggiosa e dopo anni di inattività accetta di girare ancora un ultimo film. La condizione che gli viene posta è quella di lavorare alla cieca, senza sapere nulla della sceneggiatura. Ciò che accade dopo è una discesa all'inferno. Nulla ci viene risparmiato ed alcune scene ti fanno dubitare di essere ancora un animale sociale. Ad uno ad uno cadono i pochi tabù ancora rimasti con l'unica eccezione del cannibalismo. Ciò che inchioda allo schermo è talmente agghiacciante che il disgusto si trasforma in angosciante sofferenza. Srdjan Spasojevic è cresciuto in Serbia e si vede. Racconta della perdita dell'innocenza di una nazione che ormai non ha altro Dio che il denaro. Per i soldi si uccide e si muore. Nè vincitori nè vinti in questo declino della moralità ma solo un lamento che non ha più neppure la purezza un grido. E' un film drammatico che di orrore ha soprattuto la presa di coscienza di ciò che può fare un corpo privato della sua anima. Alla resa dei conti c'è un finale che è la definizione stessa della disperazione. Questa è la parabola dell'agonia di una terra schiacciata dai giochi di potere in cui gli individui si sono scollati da tutto ciò che è sacro. Ed alla fine in un gemito mi vien solo da domandarmi "che cosa vi hanno fatto?"
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sophistik »
[ - ] lascia un commento a sophistik »
|
|
d'accordo? |
|
ultimotango
|
lunedì 8 settembre 2014
|
lasciare il segno con un film racapricciante
|
|
|
|
L'ho visto, e come me lo avranno visto tanti altri, probabilmente tutti, fino alla fine.
E'una delle cose più disgustose che ho visto ma ... ma non è una pellicola stupida, e neppure fatta male.
Penso che sia un qualcosa che lascia il segno e porti a riflettere sugli istinti dell'uomo.
La scena del parto rappresenta la massima atrocità concepibile della pedofilia (il fatto stesso che qualcuno l'abbia pensata mi disgusta).
Ma in una prima scena si vede una ragazza che lavora di bocca il protagonista che guarda il video di una ragazzina che, con la massima innocenza lecca un gelato e si lecca le labbra.
Confesso che ho provato eccitazione (premesso che non farei male a una mosca ne tantomeno mi 'esibirei' davanti ad una ragazzina) e mi sono domandato, se non ho provato senso di disgusto come posso giudicare gli istinti degli altri?
Pensate a chi magari si fosse eccitato con la scenda del parto dicendo (è una cosa che non farei mai ma mi eccita).
[+]
L'ho visto, e come me lo avranno visto tanti altri, probabilmente tutti, fino alla fine.
E'una delle cose più disgustose che ho visto ma ... ma non è una pellicola stupida, e neppure fatta male.
Penso che sia un qualcosa che lascia il segno e porti a riflettere sugli istinti dell'uomo.
La scena del parto rappresenta la massima atrocità concepibile della pedofilia (il fatto stesso che qualcuno l'abbia pensata mi disgusta).
Ma in una prima scena si vede una ragazza che lavora di bocca il protagonista che guarda il video di una ragazzina che, con la massima innocenza lecca un gelato e si lecca le labbra.
Confesso che ho provato eccitazione (premesso che non farei male a una mosca ne tantomeno mi 'esibirei' davanti ad una ragazzina) e mi sono domandato, se non ho provato senso di disgusto come posso giudicare gli istinti degli altri?
Pensate a chi magari si fosse eccitato con la scenda del parto dicendo (è una cosa che non farei mai ma mi eccita).
Che diritto ho di giudicarlo? Potrebbe fare altrettanto con me.
La scena dello strupro inconsapevole dei propri cari col fratello è la presa di consapevolezza che in situazione di pazzia collettiva uno si è trovato a sfogarsi con un innocente senza pensare che non era un corpo inanimato per poi scoprirlo di colpo.
Vittima e il carnefice si possono scambiare i ruoli e tutti finiscono distrutti (la condanna alla guerra alle sue atrocità e alle sue logiche a mio parere è in questa scena).
E' profondo e non mi sono pentito di averlo visto, ma forse si potevano concepire le stesse argomentazioni con qualcosa di più 'digeribile'.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimotango »
[ - ] lascia un commento a ultimotango »
|
|
d'accordo? |
|
dandy
|
giovedì 24 settembre 2015
|
a useless film,no matter from where.
|
|
|
|
Il debutto del regista-attore(sceneggiato col critico di film horror Aleksandar Radivojevic)è l'ennesimo tentativo di fare successo attraverso lo scandalo.Riuscitissimo come al solito:un'eco medianica immensa;censure in fermento,divieto di proiezione in svariati paesi( tra gli altri Spagna,Portogallo,Francia,Australia,Nuova Zelanda e Italia naturalmente),critiche indignate a non finire.Ma cosa c'è veramente in questo film?Si comincia in "sordina" per così dire,con sesso soft a profusione per passare a sgradevolezze sempre più truci.Se escludiamo le due scene che hanno garantito alla pellicola odio e condanna morale unanime(gli stupri del neonato e del piccolo Petar)quello che resta lascierà indifferenti chi ha già visto i due "Hostel","I spit on your grave",il coevo "Antichrist" o i film di Gaspar Noè.
[+]
Il debutto del regista-attore(sceneggiato col critico di film horror Aleksandar Radivojevic)è l'ennesimo tentativo di fare successo attraverso lo scandalo.Riuscitissimo come al solito:un'eco medianica immensa;censure in fermento,divieto di proiezione in svariati paesi( tra gli altri Spagna,Portogallo,Francia,Australia,Nuova Zelanda e Italia naturalmente),critiche indignate a non finire.Ma cosa c'è veramente in questo film?Si comincia in "sordina" per così dire,con sesso soft a profusione per passare a sgradevolezze sempre più truci.Se escludiamo le due scene che hanno garantito alla pellicola odio e condanna morale unanime(gli stupri del neonato e del piccolo Petar)quello che resta lascierà indifferenti chi ha già visto i due "Hostel","I spit on your grave",il coevo "Antichrist" o i film di Gaspar Noè.Per quanto eccessiva la violenza qui mostrata non è più o meno forte che nei film sopracitati,se escludiamo l'improponibile resa dei conti,dove il morente Vukmir esclama"Questa è arte,Milos!Questo è cinema!".Niente di più sbagliato.Tutto questo orrore non maschera la mancanza di sostanza.Il tentativo di parlare di un paese disastrato dall'interno è ipocrita,i temi affrontati(la pornografia,il mercato degli snuff,i limiti del filmabile,la condizione della donna,i lati oscuri della propria mente)sono usurati.Quindi,ancora una volta tanto baccano per niente.Cercate di capire che un film va giudicato si per il modo in cui espone,ma soprattutto per quello che espone.In questo caso,c'è il vuoto.Al massimo si può riconoscere la fisique du role del protagonista e qualche tocco di humor macabro(l'uccisione col fallo).Perfetto per patiti di slaher e torture porn.Sconsigliatissima la visione alle anime candide.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
mercoledì 25 novembre 2015
|
un incubo reale
|
|
|
|
Milos è un ex attore porno, una stella nel suo paese; un misterioso e visionario regista di nome Vukmir offre a Milos un faraonico contratto per ritornare sulla scena, lui accetta per via delle non brillanti condizioni economiche della famiglia, Vukmir non rivela però le "trame" di queste sue pellicole spinte, ma sin dalle prime riprese Milos non si trova a proprio agio, e decide di abbandonare il set, ma ormai è troppo tardi per tirarsi indietro ed il protagonista verrà riuscchiato in un vortice di sesso, sangue e orrore. Scene crudeli, due su tutte davvero molto forti e non consigliabili ai più deboli di stomaco.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
ennio
|
giovedì 13 dicembre 2018
|
l'orrore non può andare oltre
|
|
|
|
Forse è uno dei rari casi in cui non viene voglia di mettere stelle al film. Ma se le si mette, lo si deve definire un ottimo film, perchè non si dimentica. Ci si chiede spesso qual'è l'ultima frontiera dell'orrore e della malvagità, ma dopo "a Serbian film" non ho avuto ulteriori risposte. Al confronto, la saga di "Saw" appare un fumettone hollywoodiano che più che altro esalta la tecnologia della tortura. Ma il coinvolgimento emotivo dei protagonisti è nullo o ridicolo. "Hostel" fu il primo reality-snuff davvero disturbante, è "Martyrs" lo fu ancora di più.. ma qui, davvero, non riesco a descrivere certe scene, forse, anzi, vorrei solo dimenticarle.
[+]
Forse è uno dei rari casi in cui non viene voglia di mettere stelle al film. Ma se le si mette, lo si deve definire un ottimo film, perchè non si dimentica. Ci si chiede spesso qual'è l'ultima frontiera dell'orrore e della malvagità, ma dopo "a Serbian film" non ho avuto ulteriori risposte. Al confronto, la saga di "Saw" appare un fumettone hollywoodiano che più che altro esalta la tecnologia della tortura. Ma il coinvolgimento emotivo dei protagonisti è nullo o ridicolo. "Hostel" fu il primo reality-snuff davvero disturbante, è "Martyrs" lo fu ancora di più.. ma qui, davvero, non riesco a descrivere certe scene, forse, anzi, vorrei solo dimenticarle. Non è l'orrore per lo sbudellamento, ma per la crudeltà mentale (o malattia mentale) assoluta. Ma alla fine, per consolazione, siamo tutti consapevoli che è solo un film.
"a Serbian film" è sia porno, sia splatter, sia, soprattutto, abiezione morale, ed è quindi un film altamente drammatico.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ennio »
[ - ] lascia un commento a ennio »
|
|
d'accordo? |
|
luigiluke
|
mercoledì 3 gennaio 2024
|
le vittime vendono bene ...
|
|
|
|
… è la cosa migliore del film. Una battuta del regista dello snuff movie in cui è coinvolto il protagonista della storia, al termine di una prima mezz’ora discreta, anche se molto povera stilisticamente, quasi da TV movie.
Il resto, quello che doveva essere il piatto forte della pellicola, la pietra dello scandalo, ecc …, più che disgustoso (nelle vita reale c’è molto peggio …) è del tutto incomprensibile.
A parte la smania del regista (quello vero) di farci vedere un circo di esibizioni pseudo pornografiche (gli atti sessuali mimati sembrano a 78 giri, quindi al limite del ridicolo) associate a qualche scena splatter (peraltro recitata davvero male).
[+]
… è la cosa migliore del film. Una battuta del regista dello snuff movie in cui è coinvolto il protagonista della storia, al termine di una prima mezz’ora discreta, anche se molto povera stilisticamente, quasi da TV movie.
Il resto, quello che doveva essere il piatto forte della pellicola, la pietra dello scandalo, ecc …, più che disgustoso (nelle vita reale c’è molto peggio …) è del tutto incomprensibile.
A parte la smania del regista (quello vero) di farci vedere un circo di esibizioni pseudo pornografiche (gli atti sessuali mimati sembrano a 78 giri, quindi al limite del ridicolo) associate a qualche scena splatter (peraltro recitata davvero male).
In realtà la cosa che disturba di più del film è che in questa sua seconda parte si perde di vista qualsiasi idea di storia.
Milos, il protagonista, è stato drogato, ok, e ha fatto sotto effetto dello stupefacente cose sconvolgenti. Ma come fa poi di nuovo a ritrovarsi nella stessa situazione dopo essersene reso conto e, si suppone, aver preso le dovute precauzioni per non ricaderci? Boh.
D’altra parte già non si era capito il modo in cui era potuto succedere prima, a parte l’idea (originalissima …) del drink adulterato che lo instupidisce. Ma che però non gli impedisce di percorrere chilometri in auto, per poi essere “agganciato” ad un semaforo da una delle vestali del folle regista (quello dentro il film) che poco prima in realtà doveva trovarsi nella casa/set dello snuff movie e perciò non è chiaro come a quel punto riesca a spuntare, a piedi, da dietro quel semaforo.
E via dicendo, perché i buchi della sceneggiatura sono tali e tanti da rendere necessario al regista (quello vero) confezionare un finale che, aldilà di qualsiasi significato gli si voglia attribuire, sembra solo un modo raffazzonato di far quadrare i conti.
Che invece non tornano affatto. Perché se uno poi deve leggere il plot su Wikipedia (English, naturalmente) per raccapezzarsi su quello che ha visto, più di qualcosa nel film non va.
Ed è quindi abbastanza inutile cercare di nobilitare un pasticcio del genere con dichiarazioni come quelle del regista (sempre quello vero) secondo cui il film vuole essere una metafora del colonialismo moderno attraverso la storia di un uomo sfruttato all'estremo in nome della sopravvivenza della sua famiglia.
Sarà stato anche così nella sua mente ed in quella del co-sceneggiatore, ma stringi stringi siamo solo di fronte ad uno scopiazzamento di idee già portate sullo schermo in modo mirabile (Boogie Nights di Thomas Anderson, quanto alla parabola di eccessi e degenerazione di un pornoattore) o anche meno (tipo The Game di Fincher, dove ugualmente il protagonista viene coinvolto a sua insaputa in una spirale di eventi etero diretti e non vi si riesce a sottrarre).
Per non parlare della tematica degli snuff movies (Spasojević si è dichiarato ammiratore di Hardcore di Schrader) che però, dopo 8 mm di Schumacher e Tesis di Aménabar, richiede una ben superiore elaborazione narrativa per diventare credibile.
Quello viene aggiunto ai modelli è una quantità di splatter che ha fatto sì che qualcuno azzardasse un paragone di questo pasticcio con Hostel.
Fatto per me insopportabile, perché quello di Eli Roth è un film da quattro stelle, minimo.
Mentre questo A Serbian Film a stento arriva a una.
[-]
[+] mah
(di valentina allavevena)
[ - ] mah
|
|
[+] lascia un commento a luigiluke »
[ - ] lascia un commento a luigiluke »
|
|
d'accordo? |
|
davide v.
|
martedì 26 febbraio 2013
|
l'odio nella sua forma più malsana e scadente
|
|
|
|
Se è vero che "bisogna sentire la violenza per capirla" (citazione del regista) è anche vero che non bisogna mai scadere nella bestialità. Un film deve essere un opera d'arte, e di sicuro una violenza brutalmente sadica non potrà mai aspirare un tale titolo. Questo è un film orribile, dove la denuncia contro la violenza è più violenta di ciò che vuole denunciare. È un film adatto a gente sadica e mentalmente spostata, qui si superano i limiti del normale, che scade nell'osceno e nel ripugnante, è non è credetemi che il mio non è un giudizio moralista. Srdjan Spasojevic forse ha interpretato questa sua opera come un atto di coraggio difronte ad un mondo che finge di non vedere il suo lato più oscuro, ma ha finito con lo scadere nello scempio, uno scempio talmente atroce da far paura al pensiero che l'umanità sia caduta così in basso.
[+]
Se è vero che "bisogna sentire la violenza per capirla" (citazione del regista) è anche vero che non bisogna mai scadere nella bestialità. Un film deve essere un opera d'arte, e di sicuro una violenza brutalmente sadica non potrà mai aspirare un tale titolo. Questo è un film orribile, dove la denuncia contro la violenza è più violenta di ciò che vuole denunciare. È un film adatto a gente sadica e mentalmente spostata, qui si superano i limiti del normale, che scade nell'osceno e nel ripugnante, è non è credetemi che il mio non è un giudizio moralista. Srdjan Spasojevic forse ha interpretato questa sua opera come un atto di coraggio difronte ad un mondo che finge di non vedere il suo lato più oscuro, ma ha finito con lo scadere nello scempio, uno scempio talmente atroce da far paura al pensiero che l'umanità sia caduta così in basso. A mio parere bisognerebbe denunciare l'autore di tale schifezza e coloro che hanno finanziato e pubblicato questo film, bisognerebbe anche portarli da un psicologo, ma uno di quelli bravi, insieme a tutti coloro che osano reputarlo un bel film. Già il tanto acclamato Saw è sulla linea sottile tra una pellicola gratuitamente violenta, ed una che spinge a riflettere su quanto il male si il virus che distrugge la nostra società dall'interno, ma "A serbian film" è decisamente un "film" malato e di cui bisognerebbe cancellare ogni traccia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a davide v. »
[ - ] lascia un commento a davide v. »
|
|
d'accordo? |
|
|