ciccio capozzi
|
venerdì 19 giugno 2009
|
stati paradossali di inconsapevolezza
|
|
|
|
“L’AMORE NASCOSTO” di ALESSANDRO CAPONE; ITA-BEL-LUSSEM, 07. Danielle è in cura psichiatrica a causa del suo disamore per la figlia. Un grave incidente le riavvicinerà. Benché tratto da un densissimo romanzo francese e immerso in atmosfere narrative che poco hanno a che fare con la nostra solarità, è in realtà un film italiano. Forse è per questo che è letteralmente “rotolato” tra i saldi di questa fine stagione cinematografica, due anni dopo la sua produzione. Nonostante alcune pesantezze intellettuali dei dialoghi, prende e appassiona. E, nell’esprimere un livello di sofferenza, sia per la donna che per la figlia, davvero atroce, in un qualche modo lo esorcizza, “aprendoci” ad un finale di ricomposizione degli affetti che è verosimile.
[+]
“L’AMORE NASCOSTO” di ALESSANDRO CAPONE; ITA-BEL-LUSSEM, 07. Danielle è in cura psichiatrica a causa del suo disamore per la figlia. Un grave incidente le riavvicinerà. Benché tratto da un densissimo romanzo francese e immerso in atmosfere narrative che poco hanno a che fare con la nostra solarità, è in realtà un film italiano. Forse è per questo che è letteralmente “rotolato” tra i saldi di questa fine stagione cinematografica, due anni dopo la sua produzione. Nonostante alcune pesantezze intellettuali dei dialoghi, prende e appassiona. E, nell’esprimere un livello di sofferenza, sia per la donna che per la figlia, davvero atroce, in un qualche modo lo esorcizza, “aprendoci” ad un finale di ricomposizione degli affetti che è verosimile. Noi assistiamo al “cosa” fa; ma il film saggiamente non ci dice “perché”; anzi, il film evita scrupolosamente ogni tentazione, di stampo salvifico-hollywoodiano, di ricomporre la frattura razionalmente. D’altronde, questo tipo di nevrosi, possono essere inquadrate in modi univoci e clinicamente incontrovertibili? L’odierna psichiatria post-freudiana è poco incline e dare certezze categoriche. E il film si avvantaggia con intelligenza di questo assunto scientifico, perché lascia amplissimo spazio all’interiorizzazione e le variazioni comportamentali dei personaggi. In particolare di I.Huppert, che da sola sostiene magnificamente l’intero film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio capozzi »
[ - ] lascia un commento a ciccio capozzi »
|
|
d'accordo? |
|
luci benni
|
sabato 12 dicembre 2020
|
perfetto
|
|
|
|
La nascita di un figlio rappresenta, nella vita di una donna, una frattura temporale irreversibile, una cesura dell'anima. Non "hai un figlio", come generalmente si usa dire: diventi qualcos'altro. E vivi una ambivalenza di tenerezza e sfinimento, amore e rabbia, dolcezza e costernazione. Perché "il frutto del ventre tuo", quell'appendice irrinunciabile con cui vivi per oltre un decennio, è irrimediabilmente altro, nonostante sia - o almeno sia stato - parte di te. In questo profondissimo gorgo si immerge il regista, con una sceneggiatura superba e una Isabelle Huppert stupenda, capace di esprimere tutti i colori del dramma. "Ogni figlio è un giudice, e a differenza di quelli del tribunale, non assolve mai.
[+]
La nascita di un figlio rappresenta, nella vita di una donna, una frattura temporale irreversibile, una cesura dell'anima. Non "hai un figlio", come generalmente si usa dire: diventi qualcos'altro. E vivi una ambivalenza di tenerezza e sfinimento, amore e rabbia, dolcezza e costernazione. Perché "il frutto del ventre tuo", quell'appendice irrinunciabile con cui vivi per oltre un decennio, è irrimediabilmente altro, nonostante sia - o almeno sia stato - parte di te. In questo profondissimo gorgo si immerge il regista, con una sceneggiatura superba e una Isabelle Huppert stupenda, capace di esprimere tutti i colori del dramma. "Ogni figlio è un giudice, e a differenza di quelli del tribunale, non assolve mai. Un genitore non è mai innocente" (M. Mazzucco - L'architettrice). Magnifico, profondo, perfetto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luci benni »
[ - ] lascia un commento a luci benni »
|
|
d'accordo? |
|
|