sunsetsurfer
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lunedì 25 aprile 2005
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sword in the moon: si combatte sul serio
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Finalmente un duello con le spade è quello che deve essere. Crudo, spietato, rapido ed inesorabile. Il film racconta la storia di due amici che dovranno lottare un giorno l'uno contro l'altro. Ma per la prima volta da "La tigre e il dragone", la via scelta è diversa. Niente combattimenti eterei ed/o interminabili (in puro stile wuxia), ne metafisico svolazzare tra gli alberi, e nessuna ricerca visiva al limite del manierismo ed autocelebrazione. Questa volta si fà sul serio. La fotografia è reale, secca e diretta (comunque curatissima ed anzi, non immune da trascurabili eccessi formali). La regia è eccellente. Lo sviluppo della vicenda è affidata ad un efficace alternanza di azione e flashback che (finalmente) evita, l'intrappolamento in pesanti sequenze narrative allo spettatore, ed una drammatica caduta di ritmo al film.
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Finalmente un duello con le spade è quello che deve essere. Crudo, spietato, rapido ed inesorabile. Il film racconta la storia di due amici che dovranno lottare un giorno l'uno contro l'altro. Ma per la prima volta da "La tigre e il dragone", la via scelta è diversa. Niente combattimenti eterei ed/o interminabili (in puro stile wuxia), ne metafisico svolazzare tra gli alberi, e nessuna ricerca visiva al limite del manierismo ed autocelebrazione. Questa volta si fà sul serio. La fotografia è reale, secca e diretta (comunque curatissima ed anzi, non immune da trascurabili eccessi formali). La regia è eccellente. Lo sviluppo della vicenda è affidata ad un efficace alternanza di azione e flashback che (finalmente) evita, l'intrappolamento in pesanti sequenze narrative allo spettatore, ed una drammatica caduta di ritmo al film. I temi celebrati, sono chiaramente quelli cari alla tradizione orientale. Primo di tutti l'onore, ed i sacrifici per mantenere la parola data, ma anche l'amicizia, la fratellanza, la lotta (disperata) dell'uno contro i molti. Contro l'oppressione del sistema, che inevitabilmente porta alla tragedia e distruzione.
Il film è molto bello, coerente e credibile, possiamo infatti perdonare i governanti corrotti un pò stereotipati, le scene drammatiche molto caricate od il trucco sempre perfetto della protagonista femminile anche nelle scene più improbabili.
Unico mistero, non si capisce il motivo per cui un allievo di una scuola d'armi coreana, che ha imparato a maneggiare la spada coreana per almeno metà della sua vita, quando si ribella al governo illegittimo e diventa una sorta di vendicatore mascherato, lo faccia utilizzando una spada giapponese alla maniera giapponese!!!
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astamurti
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venerdì 9 maggio 2008
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trattato filosofico,ma solo per "addetti ailavori"
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Il film,a mio parere,e'un trattato di filosofia,ma ,probabilmente,destinato a essere riconosciuto tale solo da chi ha una qualche dimestichezza con le filosofie orientali.Aldila',infatti,delle disquisizioni sugli stili praticati e sulle modalita' di realizzazione delle scene di combattimento,la questione rilevante della vicenda e' una sola:ai due amici guerrieri ,resi nemici da un colpo di stato,soltanto alla fine,in presenza della morte,cioe' a dire nella presa di coscienza della sua inevitabile imminenza,si svela il vero volto del vero nemico:il governo illeggittimo...Il contenuto filosofico e' racchiuso nell'implicito invito ad una apparentemente banale riflessione:qual'e' il vero prezzo della verita'?E soprattutto,fra tutti coloro che si sentono,nel loro intimo,sinceri cercatori della
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Il film,a mio parere,e'un trattato di filosofia,ma ,probabilmente,destinato a essere riconosciuto tale solo da chi ha una qualche dimestichezza con le filosofie orientali.Aldila',infatti,delle disquisizioni sugli stili praticati e sulle modalita' di realizzazione delle scene di combattimento,la questione rilevante della vicenda e' una sola:ai due amici guerrieri ,resi nemici da un colpo di stato,soltanto alla fine,in presenza della morte,cioe' a dire nella presa di coscienza della sua inevitabile imminenza,si svela il vero volto del vero nemico:il governo illeggittimo...Il contenuto filosofico e' racchiuso nell'implicito invito ad una apparentemente banale riflessione:qual'e' il vero prezzo della verita'?E soprattutto,fra tutti coloro che si sentono,nel loro intimo,sinceri cercatori della verita' stessa,quanti sono realmente disposti a pagarlo?
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