"Controfilm di Natale", questo"Surviving Chistmas"(2004, di Mike Mitchell)?No, nel senso che il ricco ex-ragazzo che"afffitta" una famiglia-pagandola profumatamente, peraltro, in puro USA_Style- per trascorrere il"Natale a casa", meglio in quella che era stata la sua casa da piccolo, dunque anche riappropriandosi del"genius loci", in realtà, come svelerà nel corso del film, in specie nel sottofinale, ha viussto una pessima infanzia che vuole in qualche modo "recuperare riscrivendola". Più della"deterritorializzazione"vale, cioè, la"riterritorializzazione", insomma... con la ricomposizione finale del quadretto familiare(ahinoi, viene da dire, dopo la sequela"fuoco e fulmini"che sembra-sembra, però-aver caratterizzato il resto del film giocato su un tono di fondo assolutamente demenziale, addirittura occhieggiando a quanto negli anni 1970-'80 aveva contraddistinto quel po'di controcultura che Hollywoood aveva permesso-con i film di/con Belushi(i due Belushi, dovremmo dire, meglio) e altri.
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"Controfilm di Natale", questo"Surviving Chistmas"(2004, di Mike Mitchell)?No, nel senso che il ricco ex-ragazzo che"afffitta" una famiglia-pagandola profumatamente, peraltro, in puro USA_Style- per trascorrere il"Natale a casa", meglio in quella che era stata la sua casa da piccolo, dunque anche riappropriandosi del"genius loci", in realtà, come svelerà nel corso del film, in specie nel sottofinale, ha viussto una pessima infanzia che vuole in qualche modo "recuperare riscrivendola". Più della"deterritorializzazione"vale, cioè, la"riterritorializzazione", insomma... con la ricomposizione finale del quadretto familiare(ahinoi, viene da dire, dopo la sequela"fuoco e fulmini"che sembra-sembra, però-aver caratterizzato il resto del film giocato su un tono di fondo assolutamente demenziale, addirittura occhieggiando a quanto negli anni 1970-'80 aveva contraddistinto quel po'di controcultura che Hollywoood aveva permesso-con i film di/con Belushi(i due Belushi, dovremmo dire, meglio) e altri. Una rottura anche stilistica, ovviamente, ma il"recupero"in qualche modo doveva pur consumarsi...e si conumsa. Ben Affleck quasi troppo"esuberante", bene anche(meglio di Affleck, in certo senso) Christina Applegate, James Gandolfini, Caherine O'Hara, Josh Zuckerman, in un film che ha momenti di discontinuoità, il che non implica affatto un giudizio negativo, anzi...Film in qualche modo di passaggio, anche proprio nella carriera in qualche modo"galoppante"di Affleck... El Gato
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