maya
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lunedì 5 aprile 2004
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finalmente un peter pan dalla parte dei bambini!
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Ecco il peter pan che tutti i lettori del romanzo di Barrie hanno sempre sognato...come dare torto hai bambini che hanno apprezzato moltissimo questa versione? Chiedete il loro parere, non quello degli adulti che sono cresciuti guardando alla svenevole versione Disney.. I bambini del XXI sec. hanno gradito i toni cupi, un pò gotici che nel romanzo sono presenti ma che da Disney sono stati totalmente ignorati. Il gusto per le favole è cambato ma gli adulti non vogliono rendersene conto... i bambini amano la maledizione della prima luna, Harry Potter e tutti i lati un pò "noir", come è sempre stato per tutti i bambini di tutte le epoche. Bellissimi i riferimenti visivi alla pittura dei Preraffaeliti, la ricercatezza dei costumi e la scelta dei protagonisti.
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Ecco il peter pan che tutti i lettori del romanzo di Barrie hanno sempre sognato...come dare torto hai bambini che hanno apprezzato moltissimo questa versione? Chiedete il loro parere, non quello degli adulti che sono cresciuti guardando alla svenevole versione Disney.. I bambini del XXI sec. hanno gradito i toni cupi, un pò gotici che nel romanzo sono presenti ma che da Disney sono stati totalmente ignorati. Il gusto per le favole è cambato ma gli adulti non vogliono rendersene conto... i bambini amano la maledizione della prima luna, Harry Potter e tutti i lati un pò "noir", come è sempre stato per tutti i bambini di tutte le epoche. Bellissimi i riferimenti visivi alla pittura dei Preraffaeliti, la ricercatezza dei costumi e la scelta dei protagonisti. Era ora! Dopo una serie di "flop" ben peggiori come quello con l'improbabile Robin Williams-Peter Pan...
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(di ***fede***)
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paolo
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lunedì 7 marzo 2005
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anche noi all'isola che non c'è
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Chi ha letto il libro di Barrie e poi visto la versione Disney di Peter Pan certamente ha notato la visione "buonistica" ed adattata ai bambini che si discostava dall'originale.
Il film di P. J. Hogan invece oltre che essere molto più attinente alla storia di Peter Pan lascia intendere un'attrazione fisica tra Wendy e Peter, insomma infila a fatica oltre all'amore platonico la sessualità!
Questo rende più umani i personaggi e le stesse paure sono rese più sincere: Peter non è uno scanzonato menefreghista che pensa solo al divertirsi, la sua paura di crescere è reale, forte, paura di innamorarsi, di trovarsi un lavoro, invecchiare e alla fine morire...
Tutte ansie che hanno colpito anche noi, e la voglia di restare bambini per sempre, giocare in eterno, divertirsi per tutta la vita senza dover mai prendere nulla troppo sul serio, senza dover prendere decisioni che sono spesso troppo importanti e grandi per noi.
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Chi ha letto il libro di Barrie e poi visto la versione Disney di Peter Pan certamente ha notato la visione "buonistica" ed adattata ai bambini che si discostava dall'originale.
Il film di P. J. Hogan invece oltre che essere molto più attinente alla storia di Peter Pan lascia intendere un'attrazione fisica tra Wendy e Peter, insomma infila a fatica oltre all'amore platonico la sessualità!
Questo rende più umani i personaggi e le stesse paure sono rese più sincere: Peter non è uno scanzonato menefreghista che pensa solo al divertirsi, la sua paura di crescere è reale, forte, paura di innamorarsi, di trovarsi un lavoro, invecchiare e alla fine morire...
Tutte ansie che hanno colpito anche noi, e la voglia di restare bambini per sempre, giocare in eterno, divertirsi per tutta la vita senza dover mai prendere nulla troppo sul serio, senza dover prendere decisioni che sono spesso troppo importanti e grandi per noi....
Guardiamo questo bel film, impeccabile come regia, montaggio ed effetti speciali, per due ore torniamo ad essere ragazzini che svolazzano sull'isola che non c'è e duellano con i pirati!
Ogni tanto ritornare all'isola che non c'è non può che far bene!
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vedelia
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lunedì 5 aprile 2004
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cromatismo e voli pirotecnici
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A più di 50 anni di distanza dal cortoon disneyano e a 13 dal deludente "Hook", il fiabesco personaggio nato dalla penna di J.M.Barrie torna a strabiliare grandi e piccini grazie alla computer grafica, che rende verosimili voli pirotecnici e cromatismi ad effetto. Ma torna anche a proporre un tema più che mai attuale: la difficoltà che ogni bambino prova nel passaggio tra fanciullezza e pubertà. Questa transizione, che dovrebbe avvenire in modo naturale, con la scoperta di sè e dei propri sentimenti, è,invece, spesso forzata, obbligata, o dai pregiudizi sociali o da vere e proprie violazioni fisiche e psichiche. Trovo, per questo, azzeccata la scelta di far recitare allo stesso attore i ruoli estremi del padre di Wendy e di Hook.
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A più di 50 anni di distanza dal cortoon disneyano e a 13 dal deludente "Hook", il fiabesco personaggio nato dalla penna di J.M.Barrie torna a strabiliare grandi e piccini grazie alla computer grafica, che rende verosimili voli pirotecnici e cromatismi ad effetto. Ma torna anche a proporre un tema più che mai attuale: la difficoltà che ogni bambino prova nel passaggio tra fanciullezza e pubertà. Questa transizione, che dovrebbe avvenire in modo naturale, con la scoperta di sè e dei propri sentimenti, è,invece, spesso forzata, obbligata, o dai pregiudizi sociali o da vere e proprie violazioni fisiche e psichiche. Trovo, per questo, azzeccata la scelta di far recitare allo stesso attore i ruoli estremi del padre di Wendy e di Hook. Entrambi rappresentano le 2 facce dell'essere adulto: da un lato l'uomo affettuoso, attento, dai sani principi (per quanto bacchettone), dall'altro l'uomo seduttivo, ma diabolico, ingannatore ed egotico, che finirà i suoi giorni "vecchio, solo e morto dentro". Il cast di "semi-sconosciuti" funziona.Tra tutti brilla l'ex Lolita di "Swimming pool" Campanellino.
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jackpug
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giovedì 13 agosto 2015
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il film di peter pan più fedele al romanzo
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Attualmente, questo film è il più fedele all'originario romanzo di James Matthew Barrie.
La pellicola, del 2003, è davvero molto diversa dal film d'animazione, più famoso, della Disney : dimenticate per un attimo il Peter Pan quasi folletto e la dolce Trilly bionda stile barbie Marylin Monroe; la storia di Peter Pan è a tratti fiabesca, a tratti ambigua.
La trama si conosce : Peter Pan, il ragazzo che non cresce mai, porta con sè all'Isola che non c'è ( Neverland ) i tre fratelli Darling Wendy, John e Michael ... ma andiamo oltre questo inizio che la Disney ha reso celebre : l'Isola che non c'è di Barrie e di questo film è poco simile all'Isola che non c'è Disney.
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Attualmente, questo film è il più fedele all'originario romanzo di James Matthew Barrie.
La pellicola, del 2003, è davvero molto diversa dal film d'animazione, più famoso, della Disney : dimenticate per un attimo il Peter Pan quasi folletto e la dolce Trilly bionda stile barbie Marylin Monroe; la storia di Peter Pan è a tratti fiabesca, a tratti ambigua.
La trama si conosce : Peter Pan, il ragazzo che non cresce mai, porta con sè all'Isola che non c'è ( Neverland ) i tre fratelli Darling Wendy, John e Michael ... ma andiamo oltre questo inizio che la Disney ha reso celebre : l'Isola che non c'è di Barrie e di questo film è poco simile all'Isola che non c'è Disney.
E' un luogo incantato, fatato e magico, questo sì, ma anche misterioso e inquietante così come coloro che vi abitano : le sirene sono esseri oscuri e non semplicemente dispettosi come quelli della Disney; i pirati sono davvero malvagi e non buffi o divertenti come quelli della Disney, le fate sono spesso cattive e lo stesso Peter non è buono o simpatico come quello Disney ma egoista, avido, arrogante e presuntuoso.
Passando al film del 2003 : un buon esempio di genere fantasy che ti attira dal primo all'ultimo minuto grazie a eccellenti effetti speciali e a un'atmosfera cupa ma intrigante.
Ottimi gli attori e i loro rispettivi personaggi : Jeremy Sumpter e Rachel Hurd-Wood sono davvero bravi nei panni dell'infantile ma anche insicuro Peter Pan e della bella e matura Wendy Darling; Jason Isaacs è il perfido ma carismatico Capitan Uncino e anche l'incerto Mr. Darling ( così come nelle rappresentazioni teatrali l'attore del signor Darling interpretava anche Uncino ); Olivia Williams è la dolce Mrs. Darling e Ludivine Sagnier è la fatina Trilly Campanellino.
Oltre alla fedeltà al libro di Barrie, altra cosa da apprezzare di questo film è il sentimento che è possibile associare a ogni personaggio ( l'incertezza a Peter, la maturità e l'amore a Wendy, l'odio a Uncino e la gelosia a Trilly ) e la relazione più evidente tra i due protagonisti Peter e Wendy ( che a quanto pare sono adolscente : esattamente tra il mondo della fanciullezza e il mondo adulto ) che sfocia anche in amore.
A mio avviso, un film che emoziona e che consiglio di vedere a tutti.
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eugen
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domenica 5 maggio 2024
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controverso il giudizio, ma...
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"Peter Pan"e'un mito, un 'opera archetipica, creata James Matthew Barry, a teatro, ma anche sul versante del romnazo e simboleggia(ma sara'cosa arcinota, credo)i, viaggio nel sogno(senza alcun retropensiero"chimico"), dove la volonta'di non crescere, di non divenitare maturi, e'appunto l'"escape"nel sogno, nella dimensione inconscia, "altra"rispetto alla toutine quotidiana, fatta di impegni e"doveri", di risoluzioni da prendere a costo dlela propria liberta volonta' etc. Il "creatore", l'artista creatore "incoscio"si rassegna a mailncuore al rapporto con la societa'struttrata in un certo modo(fors,e anzi, in ogni modo)e ricerca sempre il modo per"scappare-flippare nei territori", per dirla con Stephen King.
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"Peter Pan"e'un mito, un 'opera archetipica, creata James Matthew Barry, a teatro, ma anche sul versante del romnazo e simboleggia(ma sara'cosa arcinota, credo)i, viaggio nel sogno(senza alcun retropensiero"chimico"), dove la volonta'di non crescere, di non divenitare maturi, e'appunto l'"escape"nel sogno, nella dimensione inconscia, "altra"rispetto alla toutine quotidiana, fatta di impegni e"doveri", di risoluzioni da prendere a costo dlela propria liberta volonta' etc. Il "creatore", l'artista creatore "incoscio"si rassegna a mailncuore al rapporto con la societa'struttrata in un certo modo(fors,e anzi, in ogni modo)e ricerca sempre il modo per"scappare-flippare nei territori", per dirla con Stephen King. Da qui la difficolta'a rendere il tema in un film, ossia la trasposizione dal medium letterarioo-teatrlae e quello filmico, dove la soluzione qui scelta dal regista P.J.Hogan, autore anche dello screenplay del film insieme con Micheal Goldenberg, molto anzi forse troppo colorata e, se si vuole, "ipertrofica" quanto a immagini e', diciamo cosi', una delle scelte posisbili(compossibili)non l'unica per rendere filmicamente personaggi e "situazioni", Si sarebbero potute scelegiere altre strade, certo, ma quella che ci troviamo di fronte e'questa, opinabile come ogni altra, ma con questa val la pensa di confrontarsi: straboccheovle viaggio nel"dream", che non diviene mai(anche quando rischia ditracimare")"nightmare" : Interpreti adatti allo scopo, senza alcun dubbio. Eugen
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storyteller
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lunedì 12 luglio 2010
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una fiaba di plastica
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Un film che trabocca di zuccheri e melassa, oscenamente patinato, difficile farsene calamitare.
Soffre di montaggio nevrotico e ipercinetismo forsennato, i set brillano ma solo perché i contrasti son troppo accesi: tutto è portato all'eccesso, tutto si risolve in un nulla di fatto che ubriaca gli occhi e manca il cuore.
Al di là della scelta cromatica infelice, che stonerebbe persino in una favola kitch, i personaggi sembrano usciti da un catalogo di capi firmati per adolescenti, tanto sono truccati e impomatati. Le gag inserite per movimentare un plot che non ne aveva bisogno si distinguono per la buffoneria retroattiva.
Uniche note positive: la sostanziale fedeltà al libro originale, e Jason Isaacs (Tincker Bell si è ridotta a un saltimbanco nevrotico che non sfigurerebbe accanto a figure del calibro di Mister Lui).
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Un film che trabocca di zuccheri e melassa, oscenamente patinato, difficile farsene calamitare.
Soffre di montaggio nevrotico e ipercinetismo forsennato, i set brillano ma solo perché i contrasti son troppo accesi: tutto è portato all'eccesso, tutto si risolve in un nulla di fatto che ubriaca gli occhi e manca il cuore.
Al di là della scelta cromatica infelice, che stonerebbe persino in una favola kitch, i personaggi sembrano usciti da un catalogo di capi firmati per adolescenti, tanto sono truccati e impomatati. Le gag inserite per movimentare un plot che non ne aveva bisogno si distinguono per la buffoneria retroattiva.
Uniche note positive: la sostanziale fedeltà al libro originale, e Jason Isaacs (Tincker Bell si è ridotta a un saltimbanco nevrotico che non sfigurerebbe accanto a figure del calibro di Mister Lui).
Un attentato alla fantasia ancora più che all'intelligenza.
E mi scuso se la "recensione" è un po' brutale, ma trovo che non ci sia nulla di peggio che assistere al florilegio di una storia immortale come quella di Peter Pan. Poi, a ciascuno la sua opinione.
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[+] commento acido e immotivato
(di puerzael)
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