anorak
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domenica 5 gennaio 2003
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cinema per amanti della spontaneità!
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Incuriosito entro in una sala semideserta, a Milano. Mi piace curiosare tra i titoli minori e magari scovare tra essi qualche bel film. E' questo il caso di "Italiano per principianti". Film danese del quale so poco. L'impatto è forte nel senso della sorpresa che rappresentano le immagini che vedo: siamo al limite del filmato amatoriale. La cinepresa si muove così come accade ai nostri occhi quando camminiamo... le inquadrature sono fatte 'a mano'. Gli attori sono facce qualsiasi. Presto la semplicità della storia e la sincerità di quelle vite che vedo sullo schermo cominciano a risucchiarmi.. sono sempre più coinvolto nelle loro vite. Un intreccio incredibile di coincidenze tiene legati, attraverso un sottilissimo filo, fatto di funerali e lezioni di italiano, le vite di tutti i personaggi.
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Incuriosito entro in una sala semideserta, a Milano. Mi piace curiosare tra i titoli minori e magari scovare tra essi qualche bel film. E' questo il caso di "Italiano per principianti". Film danese del quale so poco. L'impatto è forte nel senso della sorpresa che rappresentano le immagini che vedo: siamo al limite del filmato amatoriale. La cinepresa si muove così come accade ai nostri occhi quando camminiamo... le inquadrature sono fatte 'a mano'. Gli attori sono facce qualsiasi. Presto la semplicità della storia e la sincerità di quelle vite che vedo sullo schermo cominciano a risucchiarmi.. sono sempre più coinvolto nelle loro vite. Un intreccio incredibile di coincidenze tiene legati, attraverso un sottilissimo filo, fatto di funerali e lezioni di italiano, le vite di tutti i personaggi. Sono sempre più immerso e improvvisamente mi ritrovo a ridere e a godere di quelle storie. Finn, uno dei protagonisti, deve tentare tre volte prima di riuscire a tagliarsi i capelli... La prima volta, la donna che poi diventerà la 'sua donna' gli lava i capelli e nel farlo fa scorrere le sue dita sull'orecchio' diventa un gesto carico di sensualità ed erotismo. Angela prega la madonna per assicurarsi l'amore di Jorg Mortensen, personaggio tenero, goffo eppure pieno di sentimento. Tutto si svolge tra funerali, il ristorante dello stadio a Copenhagen, un ristorante italiano, un ospedale, una piscina, una chiesa e... Venezia! All'improvviso i titoli di coda. Che peccato! Mi mancheranno quei volti, mi dico. Gradevolissima sorpresa. N.B. Il film è in danese e sottotitolato in italiano.
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luca
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lunedì 3 giugno 2002
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un film buono e caldo
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..sono andato a vederlo per caso dopo una giornata pessima e non mi aspettavo granchè. E invece i personaggi sono tutti buffi e umani le situazioni si evolvono con naturalezza e nonostante la morte faccia da collante a tutta la storia
non ho visto dietro o davanti a me una sola faccia triste.E un film emozionante,genuino come gli altri del dogma che concentrandosi totalmente sulle ossa del film e non sulla pelle riescono sempre ad incidere nell'animo di cui li vede.
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tiziana
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mercoledì 11 settembre 2002
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nuovo cinema europeo
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La grande forza del cinema europeo, quest’anno, pare stia abbattendo parecchi cliché hollywoodiani, e questo anche per merito di una giovane regista danese che al festival del cinema di Berlino è stata tra le favorite per la corsa all’Orso d’Oro. La passione per la lingua italiana è apparentemente l’unica cosa che accomuna i diversi personaggi, tutti protagonisti: una fornaia con un padre-padrone, una parrucchiera con una madre alcolista, un pastore protestante che possiede una Maserati, un uomo tanto sensibile quanto impotente, una piccola italiana ed un cameriere perennemente arrabbiato col mondo. Vivono tutti nello stesso paesino danese, sono single e tutti frequentano un corso serale d'italiano.
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La grande forza del cinema europeo, quest’anno, pare stia abbattendo parecchi cliché hollywoodiani, e questo anche per merito di una giovane regista danese che al festival del cinema di Berlino è stata tra le favorite per la corsa all’Orso d’Oro. La passione per la lingua italiana è apparentemente l’unica cosa che accomuna i diversi personaggi, tutti protagonisti: una fornaia con un padre-padrone, una parrucchiera con una madre alcolista, un pastore protestante che possiede una Maserati, un uomo tanto sensibile quanto impotente, una piccola italiana ed un cameriere perennemente arrabbiato col mondo. Vivono tutti nello stesso paesino danese, sono single e tutti frequentano un corso serale d'italiano. Un caffè ai bordi d'un campo di pallone, calpestato dai giocatori della Juve nel lontano 1973, il retrobottega di un fornaio, il triste negozietto della parrucchiera, squallidi bilocali, un ospedale, la chiesetta del paese e l'aula dove si tiene il corso serale d'italiano, sono i luoghi dove si sviluppano le vicende – qualche volta tragiche e qualche volta comiche – dei sei personaggi in cerca d'amore, e dove si incrociano i loro destini, fino a confluire in un autoironico lieto fine veneziano. Un film necessariamente in lingua originale con sottotitoli, perché di italiano, c’è soltanto il titolo…
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francesco2
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venerdì 22 ottobre 2010
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non è un dogma
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Un (altro) esempio di cinema medio europeo. Una commedia un pò bozettistica ma delicata ed a volte intelligente, cui sono state mosse le giuste (?)critiche rivolte ad altri esempi del "Dogma" danese, compreso il sopravvalutato "Festen", come "Non si fa cinema senza musica".
Un film capace di sembrarti spensierato e persino superficiale, che poi ti sorprende con momenti drammatici come la morte improvvisa del (Primo) insegnante di italiano. Il dramma è presente anche (anche?) in questi piccoli mondi apparentemente tranquilli e privi di tensioni: la Christie, quando scriveva che le cose stavano diversamente, forse aveva già capito tutto.
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Un (altro) esempio di cinema medio europeo. Una commedia un pò bozettistica ma delicata ed a volte intelligente, cui sono state mosse le giuste (?)critiche rivolte ad altri esempi del "Dogma" danese, compreso il sopravvalutato "Festen", come "Non si fa cinema senza musica".
Un film capace di sembrarti spensierato e persino superficiale, che poi ti sorprende con momenti drammatici come la morte improvvisa del (Primo) insegnante di italiano. Il dramma è presente anche (anche?) in questi piccoli mondi apparentemente tranquilli e privi di tensioni: la Christie, quando scriveva che le cose stavano diversamente, forse aveva già capito tutto. Le scene madri, con momenti "Culminanti" come i decessi di alcuni personaggi non appaiono stucchevoli, anzi sono ben dosate: fanno a volte "Irruzione" nel contesto( La morte del padre, per esempio) ed introducono i drammi della vita in un contesto, come già detto, apparentemente frivolo e superficiale. Non la si prenda come una polemica, ma forse qui l'uso della musica e altri "Orpelli" del cinema tradizionale avrebbe portato più danno che altro.
Si cerca anche di ridere sulle tragedie, forse riuscendoci forse no (I due funerali che si svolgono nella stessa chiesa). Ci sono le piccole grandi polemiche quotidiane, descritte con una certa intelligenza: la donna che ascolta e ribatte sdegnata alle parole sulla madre morta. E c'è l un'italiana, che ha una funzione simpatica ma non solo: alcune scene nel film fanno sorridere ma anche riflettere sulla convivenza fra "Diversi", nonché sulla funzione della traduzione, che deve stabilire immediata empatia tra gente di culture diverse. Bella specialmente quella in cui con imbarazzo bisogna tradurre di fronte ad un "Principale" la risposta arrabbiata dei dipendenti.
C'è, forse, un qualche buonismo di fondo che trapela a volte, come quello delle due sorelle che si ritrovano epoi accettano di condividere l'eredità. Ma soprattutto c'è una regista che sostanzialmente ha colto nel segno, anche se questo film non sarà mai famoso come opere da Oscar(??) com,e "Il pranzo di Babette".
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linus2k
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sabato 26 dicembre 2009
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bella commedia europea
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Un film che per noi italiani va visto obbligatoriamente in versione originale, per non perdere il gusto del bilinguismo.... Una commedia che affonda le radici nel più classico cinema scandinavo, con tutti i canoni di regia tipici del Dogma di Von Trier (che ne è il produttore), ma che si spinge nella commedia romantica...... un film bello, ben girato, ben recitato e con momenti di divertimento e di tenerezza...
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nick castle
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mercoledì 13 ottobre 2010
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grande commedia danese!
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Col movimento Dogma 95, Lars Von Trier ha cercato di portare nel cinema un po' di realismo, senza artifici e nient'altro. Questo film, che è il dodicesimo che aderisce al manifesto, ci riesce. La regista Lone Scherfig riesce a trasmettere la spontaneità senza cadere nella noia della quotidianità. Per vari motivi i protagonisti si trovano a un corso di italiano, che farà trovare l'amore a chi ormai aveva perso le speranze. E' una storia semplice, ma efficace, più efficace di "Festen: Festa in famiglia" di Thomas Vinterberg e meno pacchiano di "Idioti" di Lars Von Trier. Nonostante tutto, alcune regole del Dogma non vengono rispettate, la regista è accreditata, le riprese sono in digitale con rapporto 1.
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Col movimento Dogma 95, Lars Von Trier ha cercato di portare nel cinema un po' di realismo, senza artifici e nient'altro. Questo film, che è il dodicesimo che aderisce al manifesto, ci riesce. La regista Lone Scherfig riesce a trasmettere la spontaneità senza cadere nella noia della quotidianità. Per vari motivi i protagonisti si trovano a un corso di italiano, che farà trovare l'amore a chi ormai aveva perso le speranze. E' una storia semplice, ma efficace, più efficace di "Festen: Festa in famiglia" di Thomas Vinterberg e meno pacchiano di "Idioti" di Lars Von Trier. Nonostante tutto, alcune regole del Dogma non vengono rispettate, la regista è accreditata, le riprese sono in digitale con rapporto 1.66:1, ci sono musiche di sottofondo e il film è titolato. Ingegnosi i titoli di coda...
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molenga
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venerdì 30 dicembre 2011
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dogmatico
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in una zona della periferia di copenhagen si incrociano le esistenze solitarie di alcuni personaggi, due sorelle cresciute l'una con il padre, l'altra con la madre, un pastore luterano,un barista malato di calcio e la sua collega italiana, il tuttofare di un albergo;ad unirli un'immensa solitudine e il fatto che prendono parte a un non certo affollato corso settimanale di italiano. La storia, delicata quanto frigida, é quella di due solitudini che fanno una coppia.non vale la pena parlare della recitazione né delle tecniche cinematografiche: é un filmino per animi malinconici che conservano una speranza, premiato a Berlino e per questo arrivato in italia
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paride86
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sabato 14 febbraio 2009
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bello ma...
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"Italiano per principianti" è una commedia dei sentimenti incentrata sulla morte. Le storie che si intrecciano sono ora leggere, ora drammatiche, comunque mai troppo banali o eccessivamente commoventi. Insomma, si tratta di un buon film con un bel cast: purtroppo io non condivido il Dogma '95 e trovo che anche qui, come in molti altri film aderenti al manifesto, rinunciare alla cura della fotografia, delle luci, della colonna sonora, renda la pellicola simile ad un filmino amatoriale, facendo scomparire così tutta la componente immaginifica del cinema, tutto quello "che fa sognare".
Dopotutto il cinema è anche finzione, no? Perché insistere con un "realismo tecnico" che tanto è sempre posticcio? Condivido il realismo (o il verismo) per quanto riguarda l'approccio alla narrazione, ai temi e alla storia, ma non ai requisiti tecnici.
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"Italiano per principianti" è una commedia dei sentimenti incentrata sulla morte. Le storie che si intrecciano sono ora leggere, ora drammatiche, comunque mai troppo banali o eccessivamente commoventi. Insomma, si tratta di un buon film con un bel cast: purtroppo io non condivido il Dogma '95 e trovo che anche qui, come in molti altri film aderenti al manifesto, rinunciare alla cura della fotografia, delle luci, della colonna sonora, renda la pellicola simile ad un filmino amatoriale, facendo scomparire così tutta la componente immaginifica del cinema, tutto quello "che fa sognare".
Dopotutto il cinema è anche finzione, no? Perché insistere con un "realismo tecnico" che tanto è sempre posticcio? Condivido il realismo (o il verismo) per quanto riguarda l'approccio alla narrazione, ai temi e alla storia, ma non ai requisiti tecnici.
A parte questo, è interessante osservare come noi italiani siamo visti all'estero (in questo caso in Danimarca): ovvero cattolici praticanti dediti all'astinenza sessuale (!).
Ah, vorrei aggiungere un paio di cose che ho trovato davvero grottesche:
1- il prete con la Maserati;
2 - "O sole mio" a Venezia...con tanto di accento napoletano!
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