secundo
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giovedì 13 dicembre 2012
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scappare da superior
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Bobby (Sean Penn) è uno sbandato che deve arrivare a Las Vegas per pagare un debito di gioco ad un gangster locale. Durante la traversata del deserto del nevada, però, un guasto alla macchina lo costringe ad un' imprevista fermata nell'assolato e sperduto paesino di Superior. Il piano è quello di fermarsi solo il tempo necessario alla riparazione dell'auto, ma in seguito ad una serie di sfortunati eventi Bobby si ritrova bloccato nel paesino; nella disperata ricerca di denaro e di un modo per andarsene, si invischia in delle torbide cospirazioni che girano attorno ad una coppia formata dalla seducente Grace (Jennifer Lopez) e dal vecchio e ricco Jake (Nick Nolte).
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Bobby (Sean Penn) è uno sbandato che deve arrivare a Las Vegas per pagare un debito di gioco ad un gangster locale. Durante la traversata del deserto del nevada, però, un guasto alla macchina lo costringe ad un' imprevista fermata nell'assolato e sperduto paesino di Superior. Il piano è quello di fermarsi solo il tempo necessario alla riparazione dell'auto, ma in seguito ad una serie di sfortunati eventi Bobby si ritrova bloccato nel paesino; nella disperata ricerca di denaro e di un modo per andarsene, si invischia in delle torbide cospirazioni che girano attorno ad una coppia formata dalla seducente Grace (Jennifer Lopez) e dal vecchio e ricco Jake (Nick Nolte). Il film di Oliver Stone riesce a tenere incollati allo schermo fino alla fine grazie ad una serie di indiscusse qualità. Per prima cosa i personaggi, tutti ben interpretati e ritratti in modo volutamente caricaturale (il personaggio di Darrel ne è l'esempio più lampante). Spicca poi l'ambientazione: Superior è il festival della decadenza e dell'abbandono, mentre il deserto ci appare ancora meno accogliente del consueto, con primi piani su animali e carcasse che restituiscono la sensazione di una natura inquietante e ostile. Anche lo spettatore, insomma, si ristroverà a disagio nella cittadina, provando quindi la stessa voglia di andarsene del protagonista. Molto attraente anche la regia, che si fregia di luci sature, lampi e improvvisi zoom su particolari dettagli che restituiscono un senso di sporcizia e ossessione. Un plauso, infine, alla bellissima colonna sonora firmata da Ennio Morricone. Tutti questi aspetti positivi si traducono inevitabilmente in un film caldamente consigliato.
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massimiliano curzi
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sabato 5 marzo 2011
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incubo extraurbano sul paradosso della violenza
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Tra i pochi film di Stone basati su una sceneggiatura altrui, U-Turn sviluppa tuttavia con coerenza la tematica prediletta dall'autore di Platoon (in particolare, inutilità e ricorsività della violenza) declinandola secondo i canoni di uno urban western contaminato dal senso del paradosso: sia nello sfondo erotico (il flirt tra il protagonista e il personaggio interpretato da Jennifer Lopez) sia nella violenza che degrada volutamente l'epica della malavita a un grottesco feticcio in cui il malvagio è molto più sprovveduto di chi lo circonda e si spaccia per buono (straordinaria in questo senso l'interpretazione di un irriconoscibile Jon Voight nei panni di un meccanico apparentemente innocuo, ma profondamente disonesto fino alla spregiudicatezza).
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Tra i pochi film di Stone basati su una sceneggiatura altrui, U-Turn sviluppa tuttavia con coerenza la tematica prediletta dall'autore di Platoon (in particolare, inutilità e ricorsività della violenza) declinandola secondo i canoni di uno urban western contaminato dal senso del paradosso: sia nello sfondo erotico (il flirt tra il protagonista e il personaggio interpretato da Jennifer Lopez) sia nella violenza che degrada volutamente l'epica della malavita a un grottesco feticcio in cui il malvagio è molto più sprovveduto di chi lo circonda e si spaccia per buono (straordinaria in questo senso l'interpretazione di un irriconoscibile Jon Voight nei panni di un meccanico apparentemente innocuo, ma profondamente disonesto fino alla spregiudicatezza). La trama degli inganni e delle violenze reciproche è talmente fitta che, shakesperianamente, soltanto il caso risolve nel finale il carico distruttivo che ciascun personaggio ha riversato sull'altro. Ma solo nel senso di far prevalere chi è persino peggio dell'antieroe rappresentato da Sean Penn, ferito in pieno deserto e consegnato agli avvoltoi.
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[+] jon voight non è il meccanico
(di mauriziobiondo)
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marco
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lunedì 23 maggio 2005
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spirale kafkiana
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Chiaramente il piano di lettura puramente letterale risulta trascurabile, in un lungomentraggio che, con modestia, seppur con un cast di tutto rispetto, ammicca all'esercizio stilistico e alla bravura degli attori.Il film, aggrappandosi a quel filo sottile che unisce Kafka al Martin Scorzese di Fuori Orario, o al Tarantino di Pulp Fiction, ci conduce, in un crescendo di situazioni parossistiche, fino ad una conclusione orchestrata da una trama psicologica del tutti contro tutti,dopo averci fatto temere un'improprio e inopportuno lieto fine.
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tony montana96
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sabato 27 agosto 2011
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allucinante
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Un giocatore d’azzardo inseguito dai creditori e una donna fredda e sexy, tormentata dal potente marito, vogliono solo andarsene da Superior, una piccola cittadina dell’Arizona. E per farlo sono disposti anche ad uccidere…
Il film di Stone mette a nudo l'impossibilità e la vacuità di ogni progetto e fine umano, tramite un'opera primastica ricca allo stesso tempo di colori frastornanti e di tinte fosche. I Protagonisti del film sono tutti uniti dalla insaziabile voglia di dominare la propria vita e il mondo circostante, ma rimangono sempre derubati dalle loro aspettative a e dai loro sogni dalla sorte. Elemento onnipresente nel film è il deserto, ambientazione resa evocativa dalla fotografia e dal montaggio, e vuole essere la metafora della vittoria della natura su ogni sforzo umano.
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Un giocatore d’azzardo inseguito dai creditori e una donna fredda e sexy, tormentata dal potente marito, vogliono solo andarsene da Superior, una piccola cittadina dell’Arizona. E per farlo sono disposti anche ad uccidere…
Il film di Stone mette a nudo l'impossibilità e la vacuità di ogni progetto e fine umano, tramite un'opera primastica ricca allo stesso tempo di colori frastornanti e di tinte fosche. I Protagonisti del film sono tutti uniti dalla insaziabile voglia di dominare la propria vita e il mondo circostante, ma rimangono sempre derubati dalle loro aspettative a e dai loro sogni dalla sorte. Elemento onnipresente nel film è il deserto, ambientazione resa evocativa dalla fotografia e dal montaggio, e vuole essere la metafora della vittoria della natura su ogni sforzo umano.
Il film ha un sapore agrodolce e grottesco, truculento e ironico e fin dal principio la trama del film è spezzettata periodicamente da flash back e da avvenimenti fuori trama che coinvolgono lo spettatore negli stati d'animo dei protagonisti e fanno fisicamente percepire la tensione da "catastrofe incombente" che aleggia a Superior, piccolo e dimenticato paesino nel deserto dell'Arizona in cui si svolge la vicenda, rendendo tutto il film un'esperienza allucinante. Il tutto accompagnato dalle belle musiche di Ennio Morricone che da alla pellicola un tocco western come solo lui sa fare.
Il film non da tregua, ogni filo narrativo è spezzato al culmine ed ogni personaggio è sempre messo di fronte alla crudezza della sua esistenza. L'attenzione è catturata dalle inquadrature strettissime che riescono a concentrare tutta la forza comunicativa in pochi semplici particolari, che cambiano e dirigono la vita dei personaggi, mettendoli sempre di fronte a baratri inattesi. U Turn è un grande esercizio di stile, riuscito benissimo, ma proprio questo è anche il neo del film, che alla fine tende a stordire più che a catturare lo spettatore.
Da segnalare l'ottima interpretazione di Billy Bob Torton gestore dell'autorimessa dove si reca Sean Penn per un guasto alla macchina che darà inizio all'intera vicenda, e ovviamente quella di Penn, anche se inferiore alle altre. Un film notevole, con un'ottima caratterizzazione di ogni personaggio, con un'altrettanto pregevole uso della "splendida decadenza" alla Pulp Fiction, ma che resta vittima dell'utilizzo sovrabbondante di quella regia funambolica e leziosa che è il vero soggetto del film.
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[+] non è il marito
(di rudy_50)
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[+] è il marito e anche padre
(di mauriziobiondo)
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