gg genio
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venerdì 11 maggio 2007
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sfida a white buffalo, un soffice manto di confort
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Film degenere, iniziato alla fine degl'anni '60 con 2001, odissea fantafilosoficoscientifica, quest'horror-Western psicosociologico, deve tutto al suo periodo storico, mutando semanticamente nella rilettura post '68, post '77 vieppiù post 11settembre. Dove nel 1874 un enorme bisonte bianco prosegue incalzante tra le Montagna Nere del Dakota, terrorizzando. Ma non è assolutamente casuale che attacca solo il pacifico, in quel preciso momento, villaggio Sioux. Creatura mitica l'animale è metaforà dell'avidità del bisonte "popolo" bianco che 'senza dignità e onore', nel nome del progresso conquista le terre del popolo indiano, potenti e con 'armi terrificanti', spiega Charles Bronson nel cuore della caverna, momento di fratellanza amicizia sodalizio con Verme.
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Film degenere, iniziato alla fine degl'anni '60 con 2001, odissea fantafilosoficoscientifica, quest'horror-Western psicosociologico, deve tutto al suo periodo storico, mutando semanticamente nella rilettura post '68, post '77 vieppiù post 11settembre. Dove nel 1874 un enorme bisonte bianco prosegue incalzante tra le Montagna Nere del Dakota, terrorizzando. Ma non è assolutamente casuale che attacca solo il pacifico, in quel preciso momento, villaggio Sioux. Creatura mitica l'animale è metaforà dell'avidità del bisonte "popolo" bianco che 'senza dignità e onore', nel nome del progresso conquista le terre del popolo indiano, potenti e con 'armi terrificanti', spiega Charles Bronson nel cuore della caverna, momento di fratellanza amicizia sodalizio con Verme. Il popolo bianco, capace di 'portare morte anche in tempo di pace', attacca anche l'amico "occhio di vetro", ma provocando un valanga senza farsi vedere, per mandarlo via et agire incalzante, inarrestabile sul suo obiettivo, l'estinzione dei pellerossa. Per cui Verme, per riconquistare il suo nome dignitoso deve riavvolgere con il mantello del bisonte il cadavere di raggio di luna secondo la loro tradizione, ovvero il futuro del intero popolo indiano che non proseguirà più come specie secondo "la verità dei pellerossa", ma secondo la "verità dei bianchi". Che visto con occhi contemporanei potremo chiamare occidente, l'accidente del progresso che spaventa il capo indiano nell'occhio di vetro tolto da Charlie Zane, compagno di Hickok, che quest'ultimo pur non avendo mai visto il bisonte ne è perseguitato negl'incubi del sonno. Coscienza d'esser stato lo sparatore d'indiani et lo strumento dell'implacabile bisonte/popolo bianco, che nonostante si consegni il manto della bestia al sioux, comunque ha già compiuto il suo destino colonizzatore. Il popolo indiano sarà avvolto quindi, e coccolato nel caldo abbraccio delle riserve complete di comodità, lusso et confort, progettate dall'uomo bianco, in cui già da tempo lui stesso vivacchia.
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\papa
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venerdì 16 novembre 2007
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western crepuscolare
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e il crollo dei miti del west degli eroi puliti puritani questo film racconta che nonostsnte tutto i tradizionali film degli anni addietro che mostravano che solo gli Yankee erano illuminati tutti gli altri erano subumani in questo film quasi tutti sono personaggi falliti compreso gli indiani perdenti ma avevano in comune umanita davano peso alle parole nonostante la loro negativita avevano dignita intorno a loro non si vede un mondo nuovo ma la miasensazione e, stata quello di un mondo gia vecchio devastato dalla vilenza quei enormi mucchi di ossa di bisonte sono profetici della realta di orrore in cui ci muoviamo e viviamo oggi purtroppo film intimisti come questi sono proibiti perche l'uomo non deve pensare non deve riflettere e non deve essere triste perche la tristezza si passa alla rabbia.
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e il crollo dei miti del west degli eroi puliti puritani questo film racconta che nonostsnte tutto i tradizionali film degli anni addietro che mostravano che solo gli Yankee erano illuminati tutti gli altri erano subumani in questo film quasi tutti sono personaggi falliti compreso gli indiani perdenti ma avevano in comune umanita davano peso alle parole nonostante la loro negativita avevano dignita intorno a loro non si vede un mondo nuovo ma la miasensazione e, stata quello di un mondo gia vecchio devastato dalla vilenza quei enormi mucchi di ossa di bisonte sono profetici della realta di orrore in cui ci muoviamo e viviamo oggi purtroppo film intimisti come questi sono proibiti perche l'uomo non deve pensare non deve riflettere e non deve essere triste perche la tristezza si passa alla rabbia. John Barry con la sua colonna sonora con la sua musica intrisa di nostalgia risalta la tristezza dei personaggi.
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papa'
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venerdì 16 novembre 2007
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western crepuscolare
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film proibiti oggi perche intimisti mostra che tutti i miti sono crollati mostra un mondo nuvo che e gia vecchio perche nato dalla violenza quelle montagne di ossa sono profetiche non era buono quello vecchi di mondo e quello nuovo e lo stesso in questo falso mondo fatto di sorrisi falsi i personaggi di questo film nonostante la loro negativita hanno piu umanita' di questi self made men di oggi. la colonna sonora descrive malinconicamente latristezza e la poverta di idee del nuovo mondo per modo di dire.
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domenico rizzi
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venerdì 21 febbraio 2014
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l'ultima caccia ad un simbolo del west
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Western atipico e surreale, quasi costantemente sovrastato dalla neve che gli conferisce un'atmosfera da altro mondo. Un ex sceriffo che non vuole più fare il pistolero (Wild Bill Hickok) ossessionato da un sogno, un capo di guerra degli Oglala (Cavallo Pazzo, chissà perchè lasciato nella versione inglese 'Crazy Horse' nel film) e un vecchio cacciatore, tutti sulle tracce di un gigantesco e quasi fantascientifico (lo è, almeno nelle sequenze) bisonte bianco. Film revisionista, ma non dalla parte degli Indiani, che mostra acerrimi nemici fra loro (gli Absaroka, che sono poi i Corvi, che combattono Cavallo Pazzo: pochi sanno che un terzo di questa tribù venne sterminata proprio dai Sioux) e ai quali manda a dire, per bocca di Hickok, che i Lakota non hanno alcun diritto di proprietà sulle Black Hills, avendole sottratte con la forza ai Corvi, agli Shoshone e agli Arikara (anche questo storicamente provato).
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Western atipico e surreale, quasi costantemente sovrastato dalla neve che gli conferisce un'atmosfera da altro mondo. Un ex sceriffo che non vuole più fare il pistolero (Wild Bill Hickok) ossessionato da un sogno, un capo di guerra degli Oglala (Cavallo Pazzo, chissà perchè lasciato nella versione inglese 'Crazy Horse' nel film) e un vecchio cacciatore, tutti sulle tracce di un gigantesco e quasi fantascientifico (lo è, almeno nelle sequenze) bisonte bianco. Film revisionista, ma non dalla parte degli Indiani, che mostra acerrimi nemici fra loro (gli Absaroka, che sono poi i Corvi, che combattono Cavallo Pazzo: pochi sanno che un terzo di questa tribù venne sterminata proprio dai Sioux) e ai quali manda a dire, per bocca di Hickok, che i Lakota non hanno alcun diritto di proprietà sulle Black Hills, avendole sottratte con la forza ai Corvi, agli Shoshone e agli Arikara (anche questo storicamente provato). Premesso ciò, "Sfida a White Buffalo" è un racconto originale e inconsueto, basato su una vicenda mai accaduta e che i suoi protagonisti non vissero affatto, dal momento che Hickok e Cavallo Pazzo non si conobbero mai. I punti di forza del film sono tuttavia più di uno: l'ottima recitazione di Charles Bronson (Hickok) e degli altri due personaggi, mentre la sempre attraente Kim Novak deve accontentarsi di una particina all'inizio; la scenografia; lo scambio di battute fra gli antagonisti nella caverna, mentre bivaccano intorno al fuoco. Il regista Thompson presenta un Hickok con un grosso paio di occhiali scuri, perchè affetto da glaucoma, cosa del tutto vera anche storicamente. L'uomo si cimenta nella pericolosa impresa perchè consapevole che la sua vita e la Frontiera stanno per terminare: in questa sua visione alterata, il bisonte bianco rappresenta il mondo selvaggio che è sul punto di svanire davanti all'inesorabile avanzata del progresso. All'Indiano, che sembra condividere le sue stesse vedute, Hickok regala il candido manto della bestia uccisa, giocandosi l'amicizia del cacciatore che intendeva farne commercio. E' un estremo confronto fra uomini veri che si salutano per sempre, perchè ciascuno dovrà obbedire al proprio destino: l'assassinio di Hickok a Deadwood il 2 agosto 1876 ad opera di un killer improvvisato e la fine di Cavallo Pazzo a Fort Robinson per mano di un soldato bianco, aiutato da due poliziotti indiani, il 5 settembre 1877. Seguendo il tracciato del film, sarebbe bello pensare che entrambi, nel momento della loro morte, abbiano pensato per un istante a quella formidabile avventura del passato...ma questo è soltanto il West della leggenda.
Domenico Rizzi, scrittore western.
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dandy
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martedì 22 gennaio 2019
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robusto prodotto di genere anni '70.
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Dall'omonimo racconto di Richard Sale,un discreto mix di generi(western crepuscolare,avventura,horror,hunt movie)con tutti gli ingredienti in regola.Splendidi pesaggi,cast di facce dure grintoso,lampi onirici notevoli(gli incubi di Bill)e palesi rimandi a "Lo squalo" nonchè a "Moby Dick".Prodotto da Dino De Laurentiis.Gli effetti speciali di Carlo Rambaldi reggono bene la prova del tempo.Peccato per certe forzature nelle sparatorie,dove Bronson viene sempre mancato dai nemici,e per una resa dei conti finale abbastanza frettolosa....Ma l'ultima immagine che rivela il destino di Bill e di Cavallo Pazzo ribadisce il tono dolente di fondo.Un prodotto insolito,che col tempo ha guadagnato una (meritata)fama di culto.
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eugen
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martedì 26 luglio 2022
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western fantastico, bello
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Efficace, questo" The WIthe Buffalo", J.Lee Thompson sceneggiaturaa di Richard Dale, dal suo romanzo, western fantastico, 1977, con finale riispetto dei Nativi Americnai(finalmente, viene fa dire) dove un anziano pistolero che cercaa l'oro ma ha terribili incubi in cui deve affrontare un bufalo(bisonte, meglio)bianco, dopo un viaggio in treno e uno non meno problematico in carrozza, arriva sul posto e si trova a dover afffrontare varie situiazioni nella piccola citta', nel saloon gestitto da una sua vecchia fiamma, tenutaria, pare, in altri tempi di un bordello, dove gli era stata"attaccata"la lue, si trova poi con la complicita'di un anziano collega pistolero e di fronte a un nativo americano sioux che in verita'e'"Crazy Horse"a dover affrontare l'incubo "preidletto".
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Efficace, questo" The WIthe Buffalo", J.Lee Thompson sceneggiaturaa di Richard Dale, dal suo romanzo, western fantastico, 1977, con finale riispetto dei Nativi Americnai(finalmente, viene fa dire) dove un anziano pistolero che cercaa l'oro ma ha terribili incubi in cui deve affrontare un bufalo(bisonte, meglio)bianco, dopo un viaggio in treno e uno non meno problematico in carrozza, arriva sul posto e si trova a dover afffrontare varie situiazioni nella piccola citta', nel saloon gestitto da una sua vecchia fiamma, tenutaria, pare, in altri tempi di un bordello, dove gli era stata"attaccata"la lue, si trova poi con la complicita'di un anziano collega pistolero e di fronte a un nativo americano sioux che in verita'e'"Crazy Horse"a dover affrontare l'incubo "preidletto". La conclusione, che possiamo dare per"indovinata"dai piu', e'comunque"sofferta", con un contrasto con l'anziano"collega"ma anche con il Sioux, il quale lo riconosc quale "uomo bianco"uccidore di un suo"fratello". Crpeuscolare, e'vero, questo western particolarissimo, dove il"White Buffalo"e'la rilettura moderna, aggiornata in chaive western di"Moby Dick"di Meliville)in parte lo era lo "Jaws"di SPielberg, illis temporibus, in realta'non molto prima di questo film di Thompson, dove insomma Moby Dick, Jaws e White Buffalo non sono che forze numinose malvage e indefinibili(il bianco, appunto, e'colore-non colore per alcuni, anche se dal punto di vista della teoria dei colori la considerazine e'erronea), che appaiono(o meglio ovviamente, appare solo White Buffalo, ma cfr.sopra...) negli incubi del protagonista, nel massacro dell'accampamento Sioux e infine nel duello finale, ben diverso da quello che si svolgeva "i the sun", ossia, in un'epoca nella quale, dopo "THe Blue Soldier"non si oteva ne'voleva riproporre piu'lo schema degli"indiani"cattivi, ma se ne rivalutavano i dirrtti(c'aveva pensato persino Nixon..., ma il film risale alla debole presidenza di Jimmy Carter...), ma contro un'entita'numinosa appunto malvagia, dato che ogni religione o anche concezione in qualche modo manicheistica postula il Male(dallo zoroathirimo, dall'Antico Testamenyto, ma anche dalle antiche religioni naturlaistiche e"cosmiche"in poi e'sempre cosi'), . Charles Bronson, con il suo magnetismo negli occhi, ma in genere con la sua mimica e gestualita', si dmostra interprete protagonista efficace, attore vero e completo, contro le denifrazioni di critici improvvisati. ma bene Will Sampson, quale"White Horse"e Kim Nowak nell'unico ruolo femminile di rilievo del film. El Gato
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