alberto cinelli
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domenica 20 marzo 2005
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premio meritato? il leone di cartapesta
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Nel 1992 ebbi la possibilità di essere accreditato nella categoria dei culturali alla Mostra del Cinema di Venezia. Vidi tutti i film in concorso e di ciascuno di essi scrissi una breve recensione, che feci poi leggere anche a un famoso critico.
Riporto ora, con qualche aggiunta e qualche ritocco (che però non modificano la sostanza del testo originale), il contenuto della nota riguardante il film in argomento. Eccolo.
""Con la contentezza fin troppo ostentata del regista Bigas Luna e degli interpreti, Prosciutto Prosciutto è riuscito a portarsi via un Leone d’Argento, a scapito di altre opere più interessanti e più significative. Mentre invece si sarebbe meritato di diritto il Leone di cartapesta, da istituire appositamente per l’occasione.
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Nel 1992 ebbi la possibilità di essere accreditato nella categoria dei culturali alla Mostra del Cinema di Venezia. Vidi tutti i film in concorso e di ciascuno di essi scrissi una breve recensione, che feci poi leggere anche a un famoso critico.
Riporto ora, con qualche aggiunta e qualche ritocco (che però non modificano la sostanza del testo originale), il contenuto della nota riguardante il film in argomento. Eccolo.
""Con la contentezza fin troppo ostentata del regista Bigas Luna e degli interpreti, Prosciutto Prosciutto è riuscito a portarsi via un Leone d’Argento, a scapito di altre opere più interessanti e più significative. Mentre invece si sarebbe meritato di diritto il Leone di cartapesta, da istituire appositamente per l’occasione.
Storiella banale, risaputa, prevedibile, dove nella Spagna di oggi una ricca signora non vuole che suo figlio sposi la figlia di una donna povera. Affida quindi a un ragazzo il compito di corteggiare la ragazza cercando di farla innamorare di lui. Con un susseguirsi di gelosie, tradimenti, cibo, sesso, qualcuno che muore e (ovviamente) il pianto finale, ne viene fuori un incrocio tra un drammone alla Matarazzo e una sceneggiata alla Mario Merola.
Sono convinto che se il regista di Prosciutto Prosciutto fosse stato uno del calibro di questi due, critica e pubblico – oltre a stroncargli il film – non avrebbero perso l’ennesima occasione per deriderlo e umiliarlo. Non sono un ammiratore di autori di questo genere, ma mi sento di difenderli a spada tratta quando devo prendere atto del verdetto di una giuria che assegna un premio importante a roba simile, che sarebbe stato meglio escludere dalla competizione. E sì che secondo le intenzioni dei curatori la rassegna di quest’anno avrebbe dovuto privilegiare il cinema di qualità. Bel modo di dimostrarlo! E’ più che legittimo quindi indignarsi per una simile decisione ed esprimere un giudizio decisamente negativo sul peggior film presentato alla 49.ma Mostra del Cinema di Venezia"".
Sono passati quasi tredici anni. Ebbene, la penso ancora così.
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paride86
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lunedì 28 dicembre 2009
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pessimo
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"Prosciutto Prosciutto" è una commediola infarcita di sesso e riferimenti culinari spacciata per film erotico. In realtà sfocia spesso nel demenziale, come nella scena in cui Anna Galiena eccita un ragazzo dicendogli "waka waka" in sincrono con un pappagallo. Per il resto nel cast si distinguono Penelope Cruz e Javier Bardem, entrambi scoperti da Bigas Luna, e una pessima Stefania Sandrelli, qui nella parte di una donna possessiva e calcolatrice che tutto sembra tranne che cattiva. Purtroppo Bigas Luna non solo è un mediocre scrittore, ma anche un pessimo direttore: la regia è senza stile e fa uso di ralenti tanto inutili quanto ingiustificati.
La cosa più sconcertante, però, è il Leone d'Argento vinto a Venezia.
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"Prosciutto Prosciutto" è una commediola infarcita di sesso e riferimenti culinari spacciata per film erotico. In realtà sfocia spesso nel demenziale, come nella scena in cui Anna Galiena eccita un ragazzo dicendogli "waka waka" in sincrono con un pappagallo. Per il resto nel cast si distinguono Penelope Cruz e Javier Bardem, entrambi scoperti da Bigas Luna, e una pessima Stefania Sandrelli, qui nella parte di una donna possessiva e calcolatrice che tutto sembra tranne che cattiva. Purtroppo Bigas Luna non solo è un mediocre scrittore, ma anche un pessimo direttore: la regia è senza stile e fa uso di ralenti tanto inutili quanto ingiustificati.
La cosa più sconcertante, però, è il Leone d'Argento vinto a Venezia.
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