nino e salvatore p.
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domenica 12 aprile 2009
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il preciso profilo di un personaggio verdoniano
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Secondo il nostro parere e, contrariamente alla critica, questo film è assolutamente perfetto sia come significato profondo della trama e sia per l'eccellente bravura interpretativa sia di Asia Argento che, con questa pellicola, ha ormai raggiunto una solida maturità recitativa e applausi meritevoli a Verdone che riesce a puntualizzare, con bravura e mestiere, ogni singolo aspetto caratteriale e comportamentale del suo personaggio. Gepy Fuxas è un noto presentatore, cinico ed affamato di successo, il quale viene giustamente svergognato nel corso di una sua trasmissione da una ragazza paraplegica per aver affrontato con eccessiva spettacolarizzazione ed a scopo di auditel un tema molto delicato e da trattarsi, invece, col dovuto equilibrio e capacità professionale.
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Secondo il nostro parere e, contrariamente alla critica, questo film è assolutamente perfetto sia come significato profondo della trama e sia per l'eccellente bravura interpretativa sia di Asia Argento che, con questa pellicola, ha ormai raggiunto una solida maturità recitativa e applausi meritevoli a Verdone che riesce a puntualizzare, con bravura e mestiere, ogni singolo aspetto caratteriale e comportamentale del suo personaggio. Gepy Fuxas è un noto presentatore, cinico ed affamato di successo, il quale viene giustamente svergognato nel corso di una sua trasmissione da una ragazza paraplegica per aver affrontato con eccessiva spettacolarizzazione ed a scopo di auditel un tema molto delicato e da trattarsi, invece, col dovuto equilibrio e capacità professionale. A seguito di tale increscioso episodio, Gepy si sente paradossalmente prima attratto dalla ragazza per un senso di scrupolo e poi si accorge di trovare in lei la compagna ideale con la quale aprirsi ed essere finalmente se stesso. Ad un certo punto Gepy viene assalito da un senso di insicurezza perchè probabilmente a livello inconscio non accetta la situazione della ragazza. Infatti la parte finale del film si manifesta nel disperato tentativo del protagonista di risolvere il problema della paraplegica, accompagnandola da un noto specialista. L'impresa non riesce ed il protagonista, uscendo dalla clinica, prova un senso di delusione, ma alla fine sarà la ragazza a fargli capire i suoi veri sentimenti, prima con un forte litigio e poi rischiando la vita in un banale incidente nel quale le ruote della sua sedia a rotelle si incastrano in un tombino rischiando di finire sotto un tram che, nel frattempo stava da poco passando. Ci ha , dunque, molto commosso l'ultima sequenza nella quale Gepy corre verso la ragazza in difficoltà ed una volta salvata, abbracciandola con immenso amore. Verdone si è dimostrato bravissimo nell'evidenziare da un lato le nefandezze che spesso si manifestano in seno ad una TV spazzatura e dall'altro, il profondo significato che il vero amore alla fine vince e prevale su qualsiasi incertezza scaturita dai vari ostacoli che inevitabilmente un rapporto di coppia ha.
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luca scialò
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giovedì 7 gennaio 2010
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commedia divertente e moderatamente "impegnata"
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Commedia gradevole e divertente, che offre spunti morali, e nel quale Verdone limita non poco la trasposizione cinematografica delle proprie nevrosi e difetti. Bravissima anche Asia Argento.
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great steven
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venerdì 9 gennaio 2015
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un'opera gradevole centrata sul tema dell'handicap
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PERDIAMOCI DI VISTA! (IT, 1994) diretto da CARLO VERDONE. Interpretato da CARLO VERDONE, ASIA ARGENTO, ALDO MACCIONE, SONIA GESSNER, LUIS MOLTENI
Gepy Fuxas è un cinico presentatore televisivo che conduce un programma che sfrutta le disgrazie delle povere persone per fare audience, infischiandosene delle norme sulla privacy e lucrando sulle disgrazie umane. In una puntata è svergognato e provocato in diretta televisiva da Arianna, giovane paraplegica ribelle, e perde il posto per il suo comportamento irrispettoso verso di lei. Ma tra i due fiorisce a poco a poco un rapporto di amicizia amorosa, che giova soprattutto a Gepy, forse migliore di quel che sembra o di come il mestiere lo costringeva ad essere.
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PERDIAMOCI DI VISTA! (IT, 1994) diretto da CARLO VERDONE. Interpretato da CARLO VERDONE, ASIA ARGENTO, ALDO MACCIONE, SONIA GESSNER, LUIS MOLTENI
Gepy Fuxas è un cinico presentatore televisivo che conduce un programma che sfrutta le disgrazie delle povere persone per fare audience, infischiandosene delle norme sulla privacy e lucrando sulle disgrazie umane. In una puntata è svergognato e provocato in diretta televisiva da Arianna, giovane paraplegica ribelle, e perde il posto per il suo comportamento irrispettoso verso di lei. Ma tra i due fiorisce a poco a poco un rapporto di amicizia amorosa, che giova soprattutto a Gepy, forse migliore di quel che sembra o di come il mestiere lo costringeva ad essere. Il conduttore capirà molte cose sulla vita di una persona costretta su una sedia a rotelle e allargherà il proprio bagaglio di sentimenti, arrivando addirittura a salvare la vita ad Arianna durante una gita in Repubblica Ceca. Tredicesimo film di Verdone nell’abituale duplice veste di attore e regista, risulta come uno dei più diseguali, incerto tra il versante satirico e quello sentimentale e appesantito da un moralismo troppo dimostrativo. Se non altro, però, il tema dell’handicap è raccontato senza manicheismi e affrontato con una lucidità assolutamente priva di caricature o forzature. Verdone, come interprete, si trova a suo agio nel ruolo di un artista mediocre che scopre la sua tenerezza segreta effettuando una metamorfosi interiore che lo fa maturare e lo porta a considerare aspetti importanti della vita di cui prima non s’era mai accorto. Accanto a lui, la Argento, figlia di Dario e di Daria Nicolodi, all’epoca appena diciannovenne, è una partner squisita ed energica, e c’è da dire che come attrice lei ha saputo affinare di film in film il suo talento naturale, decisamente migliorato e sviluppato nel corso degli anni. A. Maccione incide col vetriolo un impresario televisivo grezzo e maleducato. Le scene migliori: la riunione in sala regia dei collaboratori di Fuxas per la preparazione della nuova puntata; il primo incontro fra i due protagonisti nell’abitazione di lei; la visita ai parenti di Arianna nell’immenso cascinale di campagna; lo scherzoso gioco amoroso ai piedi del letto; il passaggio sul ponte di Praga e la cacciata dalla chiesa durante la funzione eucaristica. I momenti spassosi non mancano, ma qui la consueta carta “malincomica” non cede facilmente il passo al divertimento e punta un po’ di più sugli aspetti drammatici di una storia che non disdegna una lieta fine pur veicolando significati alquanto pessimistici e tristi. Poco espressivi e assai fiacchi gli attori di contorno. David di Donatello alla regia.
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elias
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domenica 12 aprile 2009
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il preciso profilo di un personaggio verdoniano
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Secondo il nostro parere e, contrariamente alla critica, questo film è assolutamente perfetto sia come significato profondo della trama e sia per l'eccellente bravura interpretativa sia di Asia Argento che, con questa pellicola, ha ormai raggiunto una solida maturità recitativa e applausi meritevoli a Verdone che riesce a puntualizzare, con bravura e mestiere, ogni singolo aspetto caratteriale e comportamentale del suo personaggio. Gepy Fuxas è un noto presentatore, cinico ed affamato di successo, il quale viene giustamente svergognato nel corso di una sua trasmissione da una ragazza paraplegica per aver affrontato con eccessiva spettacolarizzazione ed a scopo di auditel un tema molto delicato e da trattarsi, invece, col dovuto equilibrio e capacità professionale.
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Secondo il nostro parere e, contrariamente alla critica, questo film è assolutamente perfetto sia come significato profondo della trama e sia per l'eccellente bravura interpretativa sia di Asia Argento che, con questa pellicola, ha ormai raggiunto una solida maturità recitativa e applausi meritevoli a Verdone che riesce a puntualizzare, con bravura e mestiere, ogni singolo aspetto caratteriale e comportamentale del suo personaggio. Gepy Fuxas è un noto presentatore, cinico ed affamato di successo, il quale viene giustamente svergognato nel corso di una sua trasmissione da una ragazza paraplegica per aver affrontato con eccessiva spettacolarizzazione ed a scopo di auditel un tema molto delicato e da trattarsi, invece, col dovuto equilibrio e capacità professionale. A seguito di tale increscioso episodio, Gepy si sente paradossalmente prima attratto dalla ragazza per un senso di scrupolo e poi si accorge di trovare in lei la compagna ideale con la quale aprirsi ed essere finalmente se stesso. Ad un certo punto Gepy viene assalito da un senso di insicurezza perchè probabilmente a livello inconscio non accetta la situazione della ragazza. Infatti la parte finale del film si manifesta nel disperato tentativo del protagonista di risolvere il problema della paraplegica, accompagnandola da un noto specialista. L'impresa non riesce ed il protagonista, uscendo dalla clinica, prova un senso di delusione, ma alla fine sarà la ragazza a fargli capire i suoi veri sentimenti, prima con un forte litigio e poi rischiando la vita in un banale incidente nel quale le ruote della sua sedia a rotelle si incastrano in un tombino rischiando di finire sotto un tram che, nel frattempo stava da poco passando. Ci ha , dunque, molto commosso l'ultima sequenza nella quale Gepy corre verso la ragazza in difficoltà ed una volta salvata, abbracciandola con immenso amore. Verdone si è dimostrato bravissimo nell'evidenziare da un lato le nefandezze che spesso si manifestano in seno ad una TV spazzatura e dall'altro, il profondo significato che il vero amore alla fine vince e prevale su qualsiasi incertezza scaturita dai vari ostacoli che inevitabilmente un rapporto di coppia ha.
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ultimoboyscout
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venerdì 16 marzo 2012
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fuxas!
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Ottima regia di Verdone e ottima interpretazione di Asia Argento, la migliore della carriera, intensa e credibile in un ruolo complicato. Non a caso entrambe le prove hanno fruttato il David di Donatello. Il film si divide in egual misura tra sentimentale e ironico-satirico, col solito vizietto verdoniano di un moralismo piuttosto accentuato, è indubbiamente coraggioso ma non chiude il cerchio, passa da commedia a dramma con una sterzata decisa in cui il lato comico del Verdone attore si lega col lato autoriale del Verdone regista. La parte debole è quella della critica al mondo televisivo e dei media (ma visti i toni è giusto così, meglio non approfondire), la parte migliore è quella del rapporto tra Gepy e Arianna, solido e vero, sintomo di un cinema maturo che non vuole essere commerciale e scontato.
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Ottima regia di Verdone e ottima interpretazione di Asia Argento, la migliore della carriera, intensa e credibile in un ruolo complicato. Non a caso entrambe le prove hanno fruttato il David di Donatello. Il film si divide in egual misura tra sentimentale e ironico-satirico, col solito vizietto verdoniano di un moralismo piuttosto accentuato, è indubbiamente coraggioso ma non chiude il cerchio, passa da commedia a dramma con una sterzata decisa in cui il lato comico del Verdone attore si lega col lato autoriale del Verdone regista. La parte debole è quella della critica al mondo televisivo e dei media (ma visti i toni è giusto così, meglio non approfondire), la parte migliore è quella del rapporto tra Gepy e Arianna, solido e vero, sintomo di un cinema maturo che non vuole essere commerciale e scontato. Il problema più evidente però è che Verdone non ha la faccia da canaglia per interpretare quel tipo di personaggio che poi è il fulcro di tutta la storia, che parte bene ma inizia a perdere colpi e giri quando i due protagonisti si ritrovano a Roma di ritorno dal matrimonio in Veneto. Il film ci fa riscoprire un grandioso Aldo Maccione, strepitoso nell'interpretazione del produttore televisivo arrivista, cinico e senza scrupoli, perfetta incarnazione dell'italiano medio volgare e sporcaccione. Gli argomenti trattati sono scottanti e meriterebbero altro tono, poichè far critica nei riguardi della televisione spazzatura è giusto ma esaurirla in una scena iniziale, seppur buonissima, è estremamente riduttivo.
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teofrasto
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mercoledì 24 agosto 2011
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un verdone troppo sentimentale
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La grandezza di un regista non consiste solo nel girare grandiose e innovative scene dal punto di vista dell'inquadratura, ma anche nel sapere usare al meglio e nello scegliere gli attori. E su questo punto Verdone è sempre stato un grande regista, soprattutto per quanto riguarda le protagoniste femminili che spesso nei suoi film hanno dato tra le prove migliori della loro carriera. Ancora una volta usa al meglio una attrice seppur dalle limitate capacità come Asia Argento che però in questo film risulta essere particolarmente azzeccata. Il film ha invece il difetto di volere dire troppo senza riuscirci, la critica del mondo telvisivo ad esempio è troppo facile e scontata.
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La grandezza di un regista non consiste solo nel girare grandiose e innovative scene dal punto di vista dell'inquadratura, ma anche nel sapere usare al meglio e nello scegliere gli attori. E su questo punto Verdone è sempre stato un grande regista, soprattutto per quanto riguarda le protagoniste femminili che spesso nei suoi film hanno dato tra le prove migliori della loro carriera. Ancora una volta usa al meglio una attrice seppur dalle limitate capacità come Asia Argento che però in questo film risulta essere particolarmente azzeccata. Il film ha invece il difetto di volere dire troppo senza riuscirci, la critica del mondo telvisivo ad esempio è troppo facile e scontata. Anche dal punto di vista sentimentale la commedia lancia un messaggio piuttosto banale: in fondo si sta limitando a dire che se trovi una ragazza carina con cui stai bene sei fortunato, e questo vale più di essere una persona famosa. Il film comunque si lascia seguire con piacevolezza, ma siamo ben lontani dai vertici del primo grande Verdone e di quelli raggiunti nelle commedie più riuscite. Un po' poco per uno come Verdone.
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