figliounico
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venerdì 26 maggio 2023
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la rappresentazione dell'assurdo
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La vita è sogno come scriveva Calderon de la Barca o è una favola senza senso narrata da un idiota come sentenziò il Bardo? Per Bunuel la vita è entrambe le cose o meglio padossalmente non c’è nulla di più vero dei sogni ed il modo di vivere della borghesia, all’opposto, rappresenta paradigmaticamente nella sua falsità l’assurdità di ciò che è inteso come reale. Il film sintetizza questa visione del mondo in una farsa tragicomica e surreale. La forma è quella della novella Boccacesca dei racconti nel racconto ispirata al contempo al Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki. I protagonisti sono gli inconsapevoli guitti di una compagnia itinerante da un pranzo all’altro, personaggi appartenenti alla più sciocca, inutile e parassitaria classe sociale comparsa sulla terra dall’inizio della Storia, quella media e alta borghesia, che, libera dalle fatiche per guadagnarsi il pane quotidiano, passa la sua vita tra chiacchiere e riunioni conviviali, tradendosi, punzecchiandosi reciprocamente, odiandosi nascostamente fino a desiderare la morte del proprio commensale, ma trovandosi sempre d’accordo per un brindisi o per una grande abbuffata.
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La vita è sogno come scriveva Calderon de la Barca o è una favola senza senso narrata da un idiota come sentenziò il Bardo? Per Bunuel la vita è entrambe le cose o meglio padossalmente non c’è nulla di più vero dei sogni ed il modo di vivere della borghesia, all’opposto, rappresenta paradigmaticamente nella sua falsità l’assurdità di ciò che è inteso come reale. Il film sintetizza questa visione del mondo in una farsa tragicomica e surreale. La forma è quella della novella Boccacesca dei racconti nel racconto ispirata al contempo al Manoscritto trovato a Saragozza di Jan Potocki. I protagonisti sono gli inconsapevoli guitti di una compagnia itinerante da un pranzo all’altro, personaggi appartenenti alla più sciocca, inutile e parassitaria classe sociale comparsa sulla terra dall’inizio della Storia, quella media e alta borghesia, che, libera dalle fatiche per guadagnarsi il pane quotidiano, passa la sua vita tra chiacchiere e riunioni conviviali, tradendosi, punzecchiandosi reciprocamente, odiandosi nascostamente fino a desiderare la morte del proprio commensale, ma trovandosi sempre d’accordo per un brindisi o per una grande abbuffata. Nei sogni, tuttavia, riemerge la verità sepolta da un mare di menzogne ovvero lo squallore delle loro esistenze vuote e insignificanti, negli incubi, la paura della morte e l’orrore della propria cattiva coscienza. La sequenza finale dei sei personaggi in cammino su una strada sterrata di campagna senza un’apparente destinazione a questo punto potrebbe essere indifferentemente reale o appartenere al sogno di uno di loro.
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elgatoloco
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lunedì 4 settembre 2017
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critica borghesia, ma soprattutto p.d.v.surrealist
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Più ancora della critica della borghesia, certo presente, in questo"Le charme discret de la bourgeousie"(1972)del grande Luis Bunuel, film del periodo francese, si ritrova il "touch"surrealista... Certo, la critica alla e della borghesia è forte(peraltro il surrealismo è di per sé antiborghese, intendendo non tanto una critica socioeconomica e politica della classe sociale, ma il rfiuto delle convenzioni borghesi e dell'ipocrisia di fondo di questa classe sociale)e lo si vede nei nascondimenti, nei trucchi, nella violenza nascosta, nell'uso di droga etc.); ma ciò che veramente fa-rende il film surrealista, come ai tempi de"L'^age d'or"(1930, con Salvador Dali)"El angel exterminador"(1962) è la componente onirica(sogni inanellati, per gran parte del film- lo stesso camminare dei personaggi per una strada sempre uguale può essere letto oniricamente), ma sono tre apparizion/visionii oniriche a caratterizzare il fim: la storia del tenente, che racconta della sua infanzia, con il finto padre repressivo che uccide avvelenandolo, su ordine del fantasma della madre, che gli svela non essere quel"bruto"(tale è)il suo vero padre, mentre il vero padre è un altro fantasma insanguinato-il fantasma, l'amour fou, la morte compresente(non la compresenza dei vii e dei morti, per es.
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Più ancora della critica della borghesia, certo presente, in questo"Le charme discret de la bourgeousie"(1972)del grande Luis Bunuel, film del periodo francese, si ritrova il "touch"surrealista... Certo, la critica alla e della borghesia è forte(peraltro il surrealismo è di per sé antiborghese, intendendo non tanto una critica socioeconomica e politica della classe sociale, ma il rfiuto delle convenzioni borghesi e dell'ipocrisia di fondo di questa classe sociale)e lo si vede nei nascondimenti, nei trucchi, nella violenza nascosta, nell'uso di droga etc.); ma ciò che veramente fa-rende il film surrealista, come ai tempi de"L'^age d'or"(1930, con Salvador Dali)"El angel exterminador"(1962) è la componente onirica(sogni inanellati, per gran parte del film- lo stesso camminare dei personaggi per una strada sempre uguale può essere letto oniricamente), ma sono tre apparizion/visionii oniriche a caratterizzare il fim: la storia del tenente, che racconta della sua infanzia, con il finto padre repressivo che uccide avvelenandolo, su ordine del fantasma della madre, che gli svela non essere quel"bruto"(tale è)il suo vero padre, mentre il vero padre è un altro fantasma insanguinato-il fantasma, l'amour fou, la morte compresente(non la compresenza dei vii e dei morti, per es., di Aldo Capitini, quella ben più inquietante, del"phantome", del"révenant", del ghost-ma anche il rovesciamento "femmnista"della situazione-clou di"Hamlet"), il terrificante sogno del sergente, che si trova in una strada(scena dipinta, pienamente teatrale), piena di morti, essendo chiaramente morto egli stesso-una della sequenze più impressionanti del cinema di sempre-ben altro rispetto ai"film horror di fantasmi", spesso molto banali- e la storia del"brigadiere insanguinato". Ma la realtà è"sogno di un sogno di un sogno", shakespearianamente e come in Calderon de la Barca, anche quando in un pranzo conviviale (sognato o vissuto- è idem...)improvvisamente la scena si rivela essere teatrale, con le battute ovviamente non studiate né apprese... Ancora altro si vorrebbe aggiungere ma, per dirla con Da Ponte-Mozart(di cui si cita, indirettamente, nel film, il"Don Juan", proprio nello svelamento teatrale), per ora"il catalogo è questo". Interpreti come Fernando Rey, Jean -pierre Cassel, Michel Piccoli, Delphine Seyring, Bulle Ogier, Stephane Audran... Un patrimonio anche di attori e attrici, di cui sopravvvono solo la Audran e la Ogier... E film come questo nessuno è più in grado di realizzarli... El Gato
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filosofabio
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giovedì 23 febbraio 2017
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sembra che non abbiate visto il film
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Dalla recensione ufficiale del sito sembra non abbiate visto il film. L'ufficiale reo confesso di cui si parla non e' affatto uno dei protagonisti, ma una fugace comparsa. Per il resto la pellicola è una sopravvalutata allegoria della superficialità borghese, come se questo significasse qualcosa. La superficialità e la profondità si celano nelle persone di ogni ceto e provenienza, e la convinzione degli intellettuali di essere depositari di una presunta superiorità morale è ciò che ha impedito innumerevoli volte nella storia l'ascesa politica di movimenti che abbiano realmente a cuore il benessere della società. Citando Morris che oggi pare tornato di moda rimaniamo delle scimmie nude, che ogni tanto si convincono di essere più intelligenti delle altre scimmie e si scambiano premi e pacche sulle spalle, mentre nella vita reale il popolo elegge personaggi come Trump presidente della più potente nazione della terra.
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Dalla recensione ufficiale del sito sembra non abbiate visto il film. L'ufficiale reo confesso di cui si parla non e' affatto uno dei protagonisti, ma una fugace comparsa. Per il resto la pellicola è una sopravvalutata allegoria della superficialità borghese, come se questo significasse qualcosa. La superficialità e la profondità si celano nelle persone di ogni ceto e provenienza, e la convinzione degli intellettuali di essere depositari di una presunta superiorità morale è ciò che ha impedito innumerevoli volte nella storia l'ascesa politica di movimenti che abbiano realmente a cuore il benessere della società. Citando Morris che oggi pare tornato di moda rimaniamo delle scimmie nude, che ogni tanto si convincono di essere più intelligenti delle altre scimmie e si scambiano premi e pacche sulle spalle, mentre nella vita reale il popolo elegge personaggi come Trump presidente della più potente nazione della terra.
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stefano capasso
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lunedì 12 dicembre 2016
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l'incapacità di azione efficace della borghesia
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Un gruppo di amici dell’alta borghesia parigina si incontra più volte per consumare un pranzo o una cena insieme ma puntualmente vengono interrotti da qualcosa che accade
Film surrealista di Luis Bunuel, bello, nella sua leggerezza e nella capacità di catturare l’attenzione in ogni dettaglio. Il gruppo borghese viene mostrato in tutte le sue sfaccettature di ipocrisia e falsità. E ce n’è anche per lo spettatore, continuamente sorpreso da scene che in realtà si rivelano sogni, e tenuto all’oscuro dalle rivelazioni importanti che fanno i protagonisti volutamente coperte da suoni e rumori. I personaggi. E quindi secondo il regista quella borghesia, non riescono mai ad agire, se non nel sogno, e si limitano ad un chiacchiericcio privo di sostanza.
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Un gruppo di amici dell’alta borghesia parigina si incontra più volte per consumare un pranzo o una cena insieme ma puntualmente vengono interrotti da qualcosa che accade
Film surrealista di Luis Bunuel, bello, nella sua leggerezza e nella capacità di catturare l’attenzione in ogni dettaglio. Il gruppo borghese viene mostrato in tutte le sue sfaccettature di ipocrisia e falsità. E ce n’è anche per lo spettatore, continuamente sorpreso da scene che in realtà si rivelano sogni, e tenuto all’oscuro dalle rivelazioni importanti che fanno i protagonisti volutamente coperte da suoni e rumori. I personaggi. E quindi secondo il regista quella borghesia, non riescono mai ad agire, se non nel sogno, e si limitano ad un chiacchiericcio privo di sostanza.
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killbillvol2
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mercoledì 11 settembre 2013
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le charme discret de la bourgeoisie
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Il surrealista più famoso del cinema mette in scena un sincero, crudo, divertente atto d'odio verso la medio-alta borghesia francese. Ne si sottolineano i tic, le piccole grandi contraddizioni (il traffico di stupefacenti), il tutto sostenuto da una trama inesistente. Infatti l'impossibilità di due famiglie di cenare in pace è soltanto un piccolo pretesto, che prima di metà film viene completamente abbandonato e sostituito dai sogni dei vari protagonisti, e da una sequela di situazioni surreali e grottesche all'ennesima potenza (tutto il gruppo si ritrova su un palcoscenico di un teatro mentre sta mangiando, davanti a una folla di spettatori inferociti) per raccontare una realtà ancora più assurda.
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Il surrealista più famoso del cinema mette in scena un sincero, crudo, divertente atto d'odio verso la medio-alta borghesia francese. Ne si sottolineano i tic, le piccole grandi contraddizioni (il traffico di stupefacenti), il tutto sostenuto da una trama inesistente. Infatti l'impossibilità di due famiglie di cenare in pace è soltanto un piccolo pretesto, che prima di metà film viene completamente abbandonato e sostituito dai sogni dei vari protagonisti, e da una sequela di situazioni surreali e grottesche all'ennesima potenza (tutto il gruppo si ritrova su un palcoscenico di un teatro mentre sta mangiando, davanti a una folla di spettatori inferociti) per raccontare una realtà ancora più assurda. Ed è in questo punto che il film è meglio riuscito, il momento in cui Bunuel scarica tutta la sua avversità contro i protagonisti, in un escalation (purtroppo fittizio) di ipocrisia punita con la cattiveria. Si comincia con un prete che uccide un uomo in fin di vita per vendetta dopo avergli dato l'assoluzione divina, e si continua con il miglior modo di bere un Martini Dry per finire con l'inevitabile e immaginario massacro. E' un film onirico e, di conseguenza, surrealista, che per raccontare la vita si serve del sogno, per raccontare la realtà è indispensabile l'irrealtà, e in questo modo Bunuel riesce a estrapolare la vera essenza di questa borghesia, una borghesia più ignorante del proprio autista, che non prova neanche a pensare o ad applicarsi perché loro sono più in alto (la famosa Upper Class). L'intero film potrebbe essere un sogno, il sogno dei protagonisti, la loro immaginazione vuota che vaga mentre camminano su quell'altrettanto vuota strada asfaltata. Nonostante sia comunque un film sopravvalutato, è indubbiamente un Cult e un film che sarà ricordato. Stranamente premiato come miglior film straniero agli Oscar.
VOTO REALE: 3 E MEZZO/5
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teofrasto
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martedì 30 agosto 2011
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il fascino greve del simbolismo surrealista
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La dura critica del mondo borghese rischia di arenarsi in un simbolismo troppo evidente. Bunuel, che realizza sicuramente l'ennesimo buon film, non sembra riuscire a superare la sue origini surrealiste. Come nell'arte surrealista i simboli sono troppo scoperti e il significato diventa così impoverito. Ciò che funziona meno è proprio il ricorso all'onirismo: il sogno viene trattato nella sua evidenza descrittiva e perde così tutto il suo fascino e interesse. Anche la critica sociale è troppo scontata, ad esempio: vuole sostenere che la chiesa è asservita alla borghesia? e ci fa vedere così un mosignore che va a fare il giardiniere nella casa dei borghesi: l'immagine è troppo diretta.
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La dura critica del mondo borghese rischia di arenarsi in un simbolismo troppo evidente. Bunuel, che realizza sicuramente l'ennesimo buon film, non sembra riuscire a superare la sue origini surrealiste. Come nell'arte surrealista i simboli sono troppo scoperti e il significato diventa così impoverito. Ciò che funziona meno è proprio il ricorso all'onirismo: il sogno viene trattato nella sua evidenza descrittiva e perde così tutto il suo fascino e interesse. Anche la critica sociale è troppo scontata, ad esempio: vuole sostenere che la chiesa è asservita alla borghesia? e ci fa vedere così un mosignore che va a fare il giardiniere nella casa dei borghesi: l'immagine è troppo diretta. All'inizio affascina, ma non ci si riesce ad immaginare di poter usufruire del film in modo più profondo: un'arte così evidente è possibile vederla solo una volta, al secondo sguardo, inevitabilmente annoia.
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aptate
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domenica 20 febbraio 2011
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e aggiungo
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mollami con i film d'autore, esco dal cinema se dopo dieci minuti nessuno muore
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aptate
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domenica 20 febbraio 2011
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lo abbiamo trovato
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l'epicentro della pallitudine
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il cinefilo
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giovedì 25 novembre 2010
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una grande commedia sulle miserie della borghesia
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Il trentesimo film di Luis Bunuel affronta,ancora una volta,nella maniera più autentica(solo apparentemente,a tratti,velata)e diretta possibile la disgrazia morale del mondo della borghesia e che qui trova la sua principale rappresentazione nell'istituzione della chiesa,della polizia e in quella dell'esercito.
Utilizzando un linguaggio"pregevolmente"umoristico luis Bunuel analizza la falsità e l'inutile illusione di superiorità che pervadono l'odiata società borghese(resta di grande importanza,a mio giudizio,la breve sequenza in cui l'autista viene invitato,dalle due coppie,a un cocktail solamente per dimostrarne"l'inferiorità"rispetto alla loro classe sociale)che si esprime anche attraverso la violenza fine a se stessa come dimostra il racconto del"brigadiere insanguinato".
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Il trentesimo film di Luis Bunuel affronta,ancora una volta,nella maniera più autentica(solo apparentemente,a tratti,velata)e diretta possibile la disgrazia morale del mondo della borghesia e che qui trova la sua principale rappresentazione nell'istituzione della chiesa,della polizia e in quella dell'esercito.
Utilizzando un linguaggio"pregevolmente"umoristico luis Bunuel analizza la falsità e l'inutile illusione di superiorità che pervadono l'odiata società borghese(resta di grande importanza,a mio giudizio,la breve sequenza in cui l'autista viene invitato,dalle due coppie,a un cocktail solamente per dimostrarne"l'inferiorità"rispetto alla loro classe sociale)che si esprime anche attraverso la violenza fine a se stessa come dimostra il racconto del"brigadiere insanguinato".
La tecnica della fusione tra sogno e realtà è tra le migliori del regista anche se chi non ne apprezza lo stile potrebbe trovare la pellicola totalmente incomprensibile e priva di ogni significato...lo definirei pienamente meritevole di essere annoverato tra le opere più interessanti degli anni settanta.
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reservoir dogs
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lunedì 8 novembre 2010
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la borghesia: una razza aliena
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Luis Buñuel continua il suo percorso verso la via del surrealismo, lo fa minando il ceto sociale emergente di quel periodo: la borghesia.
Quella borghesia che vive di apparenze, senza il bisogno di contenuto, dove si dedica particolare attenzione a come un autista beve un cocktail!
Due famiglie benestanti si invitano a vicenda a cene e pranzi ma sono perennemente interrotte da organi di Stato e non: Polizia, Chiesa, Milizia ecc...
Per Buñuel la borghesia è come una razza aliena che non ha bisogno del cibo per sopravvivere ma che non può fare a meno di disquisire su banalità.
Particolarmente interessanti sono le scene d'intermezzo dove troviamo i protagonisti camminare su una strada in campagnia: L'unico che ha la borghesia per nutrirsi è quello di andarsene il più lontano possibile.
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Luis Buñuel continua il suo percorso verso la via del surrealismo, lo fa minando il ceto sociale emergente di quel periodo: la borghesia.
Quella borghesia che vive di apparenze, senza il bisogno di contenuto, dove si dedica particolare attenzione a come un autista beve un cocktail!
Due famiglie benestanti si invitano a vicenda a cene e pranzi ma sono perennemente interrotte da organi di Stato e non: Polizia, Chiesa, Milizia ecc...
Per Buñuel la borghesia è come una razza aliena che non ha bisogno del cibo per sopravvivere ma che non può fare a meno di disquisire su banalità.
Particolarmente interessanti sono le scene d'intermezzo dove troviamo i protagonisti camminare su una strada in campagnia: L'unico che ha la borghesia per nutrirsi è quello di andarsene il più lontano possibile.
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