enzo70
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martedì 1 febbraio 2022
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un verdone intimistico e sotto tono come regista
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Nella carriera di Carlo Verdone questo è un film particolare, intimistico, in cui il sorriso viene sempre sfumato dal tono della narrazione, spesso cupo. Tre fratelli, diversi da loro come quasi tutti i fratelli, di ritrovano per cercare il padre, un famoso artista, scomparso. Vanni, interpretato da Soldini, è un giovane pianista di successo, riservato e colto. Livia, la bellissima Francesca Neri, una bella donna in crisi coniugale e alla ricerca continua di emozioni. Gregorio, perfetto Verdone per la parte, un musicista che si è messo a fare il dj, indebitato fino al collo e in chiara crisi esistenziale nonostante l’atteggiamento baldanzoso. La bravura degli attori lo rende un film gradevole, ma onestamente uno dei meno riusciti di Verdone.
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Nella carriera di Carlo Verdone questo è un film particolare, intimistico, in cui il sorriso viene sempre sfumato dal tono della narrazione, spesso cupo. Tre fratelli, diversi da loro come quasi tutti i fratelli, di ritrovano per cercare il padre, un famoso artista, scomparso. Vanni, interpretato da Soldini, è un giovane pianista di successo, riservato e colto. Livia, la bellissima Francesca Neri, una bella donna in crisi coniugale e alla ricerca continua di emozioni. Gregorio, perfetto Verdone per la parte, un musicista che si è messo a fare il dj, indebitato fino al collo e in chiara crisi esistenziale nonostante l’atteggiamento baldanzoso. La bravura degli attori lo rende un film gradevole, ma onestamente uno dei meno riusciti di Verdone.
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parsifal
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venerdì 2 agosto 2019
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luci ed ombre di una famiglia borghese
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Opera inconsueta per Carlo Verdone, autore, regista ed interprete, coadiuvato nella sceneggiatura da Benvenuti, de Bernardi e Ascione. Stavolta da vita ad una narrazione introspettiva ed analettica, in chiave familiare. Un confronto passato e presente,alla ricerca di una presenza ingombrante ed impalpabile al tempo stesso. Tre fratelli, rispettivamente Vanni pianista di talento , serissimo nella vita quanto nella professione ( superbo Sergio Rubini), Livia tanto affascinante quanto mendace ( splendida F.Neri) e Gregorio, cialtrone e musicista fallito che tenta di sbarcare il lunario facendo il Dj in ambito commerciale, affittando la villa di famiglia inn Toscana per feste private di dubbio gusto, si incontrani dopo molto tempo per una ragione precisa ; la sparizione del padre.
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Opera inconsueta per Carlo Verdone, autore, regista ed interprete, coadiuvato nella sceneggiatura da Benvenuti, de Bernardi e Ascione. Stavolta da vita ad una narrazione introspettiva ed analettica, in chiave familiare. Un confronto passato e presente,alla ricerca di una presenza ingombrante ed impalpabile al tempo stesso. Tre fratelli, rispettivamente Vanni pianista di talento , serissimo nella vita quanto nella professione ( superbo Sergio Rubini), Livia tanto affascinante quanto mendace ( splendida F.Neri) e Gregorio, cialtrone e musicista fallito che tenta di sbarcare il lunario facendo il Dj in ambito commerciale, affittando la villa di famiglia inn Toscana per feste private di dubbio gusto, si incontrani dopo molto tempo per una ragione precisa ; la sparizione del padre. Impomente figura di uomo di cultura, insigne scultore e poeta, ha fatto perdere le sue tracce, senza avvisare nessuno. Inizia dunque un lungo viaggio, durante il quale i tre capiranno di ocnoscersi ben poco ed emergeranno lati delle loro vite del tutto inaspettati. Dopo la villa sui colli senesi, la destinazione successiva è la residenza al mare, dove Livia si dirige per prima, almeno così dichiara. Ma Livia , oltre ad essere una gran bugiarda, nasconde un segreto. Pur essendo moglie e madre, ha una relazione con un uomo sposato, più grande di lei, che pretende a tutti i costi una decisione definitiva, alla quale Livia sia sottrae. I fratelli tentano di farla ragionare e di farla tornare sui suoi passi, Gregorio in modo bonario e Vanni in maniera decisamente più autoritaria. Durante la breve permanenza nella casa al mare, emergono diversi lati oscuri del loro rapporto e soprattutto del rapporto con il padre, sempre introvabile. Decidono dunque di recarsi dall'amante del loro genitore, alla ricerca di eventuali dettagli nascosti. La Signora Diamante, G.Mccutcheon ( donna di grande fascino ed eleganza), spiega , almeno in parte, le ragioni della misteriosa sparizione. La riccerca continua, non priva di parentesi comiche, alle quali Verdone non rinuncia e che allietano la narrazione. Alla fine il segreto verrà svelato dai vesri di una poesia del padre apparentemente scomparso. Introspettivo, delicato e a tratti doloroso è uno dei film più interiori di Verdone e non acaso il brano conduttore è Premiere Gymnopedies di Satie, brano dolce e malinconico per eccellenza.
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lucascialo
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domenica 4 novembre 2018
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finale poetico
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Gregorio (Carlo Verdone), Vanni (Sergio Rubini) e Livia (Francesca Neri) sono tre fratelli, molto diversi tra loro. Il primo è un deejay e autore di musica trash. La seconda è sposata con un politico e ha una bambina ma non disdegna di avere un amante. Il terzo è un noto pianista e mite pianista. Quando quest'ultimo si reca a casa del padre, approfittando di una tappa nella stessa città, scopre che non è in casa. I tre così si ritrovano dopo tempo e lo cercano, ma le differenze tra loro sono molto evidenti. Il che da vita a continui litigi e incomprensioni. Ma anche a nuove scoperte del loro privato. Il tutto, non perdendo mai di vista l'obiettivo comune: ritrovare il padre.
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Gregorio (Carlo Verdone), Vanni (Sergio Rubini) e Livia (Francesca Neri) sono tre fratelli, molto diversi tra loro. Il primo è un deejay e autore di musica trash. La seconda è sposata con un politico e ha una bambina ma non disdegna di avere un amante. Il terzo è un noto pianista e mite pianista. Quando quest'ultimo si reca a casa del padre, approfittando di una tappa nella stessa città, scopre che non è in casa. I tre così si ritrovano dopo tempo e lo cercano, ma le differenze tra loro sono molto evidenti. Il che da vita a continui litigi e incomprensioni. Ma anche a nuove scoperte del loro privato. Il tutto, non perdendo mai di vista l'obiettivo comune: ritrovare il padre.
Carlo Verdone torna a dirigere un trio di attori, tra cui se stesso, dopo l'esperienza di A casa di Alice. Dando vita a scenette divertenti ed una storia interessante. Sebbene non manchi qualche calo di tono e sequenza evitabile. Pagando anche questo film lo sforzo di Verdone di generare pellicole di quasi 2 ore. Ma il già solo finale romantico fa sì che vada la pena vederle tutte.
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smagato
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domenica 24 luglio 2016
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fratelli?
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Non commento il film in sé, l'hanno già commentato altri. Intendo invece mettere in rilievo quello che mi appare un difetto, un pressapochismo di questo film: ci sono due fratelli e una sorella che non si somigliano affatto, intendo fisicamente. Ciò non è credibile nemmeno supponendo che la madre fosse una ... Questo difetto di credibilità è frequente nei film, ma, secondo me, non è trascurabile. Per il resto ho rivisto il film (passato oggi 24.7.2016 in TV) e l'ho trovato godibilissimo.
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stefano bruzzone
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venerdì 22 agosto 2014
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eccellente
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raramente si vedono tre attori così ben amalgamati e affiatati come Verdone-Neri-Rubini in questo caso. Certo parliamo di tre personaggi di spessore nell'ambito del cinema italiano, ma non è così scontato che insieme facciano scintille. Complice un'ottima sceneggiatura il trio, in questo caso fratelli, fa scintille sia quando si tratta di ridere ma anche nei momenti drammatici. Tre fratelli profondamente diversi ma figli di uno scultore di fama mondiale e padre scomodo si mettono sulle sue tracce credendolo scomparso. Un viaggio alla ricerca del padre, ma soprattutto di se stessi, ognuno con i propri problemi che inevitabilmente creano scontri e attriti mettendo a nudo pregi e difetti di ognuno di loro.
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raramente si vedono tre attori così ben amalgamati e affiatati come Verdone-Neri-Rubini in questo caso. Certo parliamo di tre personaggi di spessore nell'ambito del cinema italiano, ma non è così scontato che insieme facciano scintille. Complice un'ottima sceneggiatura il trio, in questo caso fratelli, fa scintille sia quando si tratta di ridere ma anche nei momenti drammatici. Tre fratelli profondamente diversi ma figli di uno scultore di fama mondiale e padre scomodo si mettono sulle sue tracce credendolo scomparso. Un viaggio alla ricerca del padre, ma soprattutto di se stessi, ognuno con i propri problemi che inevitabilmente creano scontri e attriti mettendo a nudo pregi e difetti di ognuno di loro. Finale fiabesco ma ci sta. Un ottimo film, uno dei migliori di Verdone.
Voto: 7,5
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stefano bruzzone
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venerdì 22 agosto 2014
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uno dei migliori films di verdone
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raramente si vedono tre attori così ben amalgamati e affiatati come Verdone-Neri-Rubini in questo caso. Certo parliamo di tre personaggi di spessore nell'ambito del cinema italiano, ma non è così scontato che insieme facciano scintille. Complice un'ottima sceneggiatura il trio, in questo caso fratelli, fa scintille sia quando si tratta di ridere ma anche nei momenti drammatici. Tre fratelli profondamente diversi ma figli di uno scultore di fama mondiale e padre scomodo si mettono sulle sue tracce credendolo scomparso. Un viaggio alla ricerca del padre, ma soprattutto di se stessi, ognuno con i propri problemi che inevitabilmente creano scontri e attriti mettendo a nudo pregi e difetti di ognuno di loro.
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raramente si vedono tre attori così ben amalgamati e affiatati come Verdone-Neri-Rubini in questo caso. Certo parliamo di tre personaggi di spessore nell'ambito del cinema italiano, ma non è così scontato che insieme facciano scintille. Complice un'ottima sceneggiatura il trio, in questo caso fratelli, fa scintille sia quando si tratta di ridere ma anche nei momenti drammatici. Tre fratelli profondamente diversi ma figli di uno scultore di fama mondiale e padre scomodo si mettono sulle sue tracce credendolo scomparso. Un viaggio alla ricerca del padre, ma soprattutto di se stessi, ognuno con i propri problemi che inevitabilmente creano scontri e attriti mettendo a nudo pregi e difetti di ognuno di loro. Finale fiabesco ma ci sta. Un ottimo film, uno dei migliori di Verdone.
Voto: 7,5
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gjanpz
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mercoledì 9 novembre 2011
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verdone non sbaglia. rubini superbo.
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Carlo Verdone non sbaglia un colpo. Quasi mai. E' impossibile contenere la risata in una delle prime scene del film, quando si delinea il personaggio che interpreta: un DJ di basso rango vestito da classico "tamarro" romano. E si ride. E si ride perchè lui, con quella faccia e la bravura interpretativa che lo caratterizza, riesce a dare corpo e credibilità ai soggetti. Rubini è superlativo, peraltro giovanissimo, diventerà anch'egli quel grande regista di tragi-commedia che secondo me fa riflettere e ridere su tematiche che senza quel poco di grottesco sarebbero davvero superficiali.
L'accoppiata Carlo-Sergio è di grande livello: dal punto di vista della recitazione, Verdone è intoccabile, mai uno sbaglio, è difficile credere che lui sia davvero attore in questo film per quanto ci sembri veritiera la sua parte.
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Carlo Verdone non sbaglia un colpo. Quasi mai. E' impossibile contenere la risata in una delle prime scene del film, quando si delinea il personaggio che interpreta: un DJ di basso rango vestito da classico "tamarro" romano. E si ride. E si ride perchè lui, con quella faccia e la bravura interpretativa che lo caratterizza, riesce a dare corpo e credibilità ai soggetti. Rubini è superlativo, peraltro giovanissimo, diventerà anch'egli quel grande regista di tragi-commedia che secondo me fa riflettere e ridere su tematiche che senza quel poco di grottesco sarebbero davvero superficiali.
L'accoppiata Carlo-Sergio è di grande livello: dal punto di vista della recitazione, Verdone è intoccabile, mai uno sbaglio, è difficile credere che lui sia davvero attore in questo film per quanto ci sembri veritiera la sua parte. Rubini non è da meno, grandissimo anche lui, bravo nell'essere il fratello "sfigato" ma di affermato successo negli ambiti più amati dal loro padre, quelli borghesi e perbenisti pervasi da arte e musica classica.
Il film si svolge linearmente, è godibile, ma volte pecca di cali nello svolgimento della storia, ed è proprio questa perdita di potenziale a porre i limiti al lavoro del regista romano.
Ma alla fine ti fa ridere, spontaneamente, senza volgarità (ed è questo che pone gente come Verdone e Rubini al di sopra di molti altri pseudoattori di commedie italiani...), ma cosa più importante, ti fa riflettere. Ed è quello che un film deve lasciare in ognuno di noi. La risata, la malinconia, la tristezza e, sopratutto, la riflessione.
Ennesimo ottimo lavoro.
Bravissimo Verdone, bravissimo Rubini. Applausi.
VOTO *** 1/2
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toty bottalla
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martedì 7 giugno 2011
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piacevolmente malinconico!
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Il film viaggia fra i sentimenti di una sorella e di due fratelli che, in qualche modo si mettono a nudo di fronte alla loro esistenza incrociando le loro diverse personalità. Tenera è l'ultima scena in cui il padre, che finalmente ritrovano, li ritrae da bambini, mentre loro cercano di offrire, ora, il profilo migliore. Fra i più belli di VERDONE! Saluti.
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(di emmediego)
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nigel mansell
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domenica 2 gennaio 2011
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il piu' bel film di verdone
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Sicuramente è una cosa personale, ma secondo me è il miglior film di Verdone, tanta comicità e nostalgia con attori superlativi. A Verdò a te Pinocchio te fa nà pippa!
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claudiorec
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domenica 27 settembre 2009
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uno dei primi buoni verdone
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Da vedere per il tris di attori!
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