carloalberto
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domenica 8 novembre 2020
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la leggerezza di verhoeven
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L’uomo senza ombra non appartiene a un genere preciso. Fantascienza, fantasy, horror o thriller che sia, anche in questo film si riconosce lo stile inconfondibile di Verhoeven che è un misto di leggerezza e di autoironia che anima tutti i suoi personaggi a prescindere dall’azione in cui sono coinvolti o di cui sono responsabili, sono quello che appaiono e si definiscono nella relazione con gli altri attori e per il ruolo che hanno nella storia, nessuna analisi psicologica, nessun tormento interiore, pura e semplice vita che fluisce per immagini.
Gli effetti speciali hanno una parte importante per la godibilità del film, che non annoia mai, nonostante il plot ispirato al romanzo di Wells, con la storia dell’uomo invisibile, sia stato ampiamente sfruttato dal cinema.
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L’uomo senza ombra non appartiene a un genere preciso. Fantascienza, fantasy, horror o thriller che sia, anche in questo film si riconosce lo stile inconfondibile di Verhoeven che è un misto di leggerezza e di autoironia che anima tutti i suoi personaggi a prescindere dall’azione in cui sono coinvolti o di cui sono responsabili, sono quello che appaiono e si definiscono nella relazione con gli altri attori e per il ruolo che hanno nella storia, nessuna analisi psicologica, nessun tormento interiore, pura e semplice vita che fluisce per immagini.
Gli effetti speciali hanno una parte importante per la godibilità del film, che non annoia mai, nonostante il plot ispirato al romanzo di Wells, con la storia dell’uomo invisibile, sia stato ampiamente sfruttato dal cinema.
Ottimo il cast con l’ineffabile e cinico Kevin Bacon nella parte dello scienziato, novello Frankenstein, che s’innamora della propria creatura fino a identificarsi con la stessa e alla trasformazione irreversibile nel suo alter ego, che ricorda quella del dottor Jekyll in mister Hyde.
Non bisogna sottovalutare Verhoeven, la sua “leggerezza” non inganni, nei suoi film spesso temi scottanti e drammatici sono trattati con voluta apparente superficialità. In questo caso è la questione attuale della nostra epoca, il mondo prigioniero oramai della tecnica, il superomismo insito in una scienza sempre più al servizio dello strumento militare e che non conosce più limiti se non quelli imposti dal potere politico e la creazione di armi non convenzionali di cui nessuno ha la totale padronanza che sfuggono di mano agli stessi loro artefici, come nella ballata dell’apprendista stregone di Goethe resa popolare da Disney.
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elgatoloco
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venerdì 26 aprile 2019
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troppo schiacciato sugli effetti speciali
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"Hollow Man"(Paul Verhoeven, 2000)è , in definitiva, la riproposizione dle mito faustiano. lo scienziato"onnipotente"o meglio che si crede tale, cerca in ogni modo di affermarsi titanicamente, prometeicamente, attraverso la formula dell'invisibilità, da lui appena scoperta e usata in modo sconsiderato, rispetto a colleghi, opinione pubblica e naturalmente autorità, anzi meglio servizi segreti, diretti responsabili di segreti di tale rilievo. Tutto sembra funzionare, ma in realtà le cose sono più complicate....Naturalmente qui Verhoeven, per necessità, ha dovuto affidarsi in maniera determinante agli effetti speciali, con risultati che spesso guardano, nel segno della contaminatio, al cartoon.
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"Hollow Man"(Paul Verhoeven, 2000)è , in definitiva, la riproposizione dle mito faustiano. lo scienziato"onnipotente"o meglio che si crede tale, cerca in ogni modo di affermarsi titanicamente, prometeicamente, attraverso la formula dell'invisibilità, da lui appena scoperta e usata in modo sconsiderato, rispetto a colleghi, opinione pubblica e naturalmente autorità, anzi meglio servizi segreti, diretti responsabili di segreti di tale rilievo. Tutto sembra funzionare, ma in realtà le cose sono più complicate....Naturalmente qui Verhoeven, per necessità, ha dovuto affidarsi in maniera determinante agli effetti speciali, con risultati che spesso guardano, nel segno della contaminatio, al cartoon. con risultati buoni a livello spettacolare, meno, diremmo, dal punto di vista dell'opera d'arte. "Hollow Man", che si ispira a un racconto di H.G.Wells, scritto, notoriamente, circa un secolo fa, quando lo sviluppo scientifico ma anche tecnologico era molto inferiore allo standard attuale, riamne un'opera interessante, ma in qualche modo minore della filmografia di questo autore olandese cui il passaggio a Hollywood ha consentito un salto di qualità dal punto di vista produttivo-spettacolare(cfr.sopra)ma non da quello della realizzazione artistica totale. Kevin Bacon è convincente, come Elisabeth Shue e William Davane e gli altri/le altre interpreti, ma francamente ci si sarebbe potuti aspettare di più. El Gato
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paolo salvaro
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mercoledì 29 aprile 2015
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fantascienza ai limiti del surreale
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Sicuramente non è un film che passerà alla storia: è stato come guardare La mosca di David Cronenberg, fuso insieme ad Alien di Ridley Scott ed il tutto diretto da Michael Bay. Storia banalotta ed a tratti malscritta che si fregia d'una vagonata d'effetti speciali che mettono una pezza su dei personaggi troppo caricaturali per risultare realistici: il solito scienziato un po' folle ed ambizioso che infischiandosene delle conseguenze mette la sua vita a repentaglio in nome della scienza; la classica gnocca conturbante che riesce ad irradiare tutto attorno più carica erotica di un intero battaglione di pornostar; il ridondante personaggio positivo, carismatico e razionale che fa da contraltare all'atteggiamento del protagonista malvagio; ed infine il solito inutile e quasi penoso staff di assistenti, che tutti sappiamo essere destinati a morire come sempre in un film di questo tipo, composto per questo da personaggi più piatti di una tavola.
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Sicuramente non è un film che passerà alla storia: è stato come guardare La mosca di David Cronenberg, fuso insieme ad Alien di Ridley Scott ed il tutto diretto da Michael Bay. Storia banalotta ed a tratti malscritta che si fregia d'una vagonata d'effetti speciali che mettono una pezza su dei personaggi troppo caricaturali per risultare realistici: il solito scienziato un po' folle ed ambizioso che infischiandosene delle conseguenze mette la sua vita a repentaglio in nome della scienza; la classica gnocca conturbante che riesce ad irradiare tutto attorno più carica erotica di un intero battaglione di pornostar; il ridondante personaggio positivo, carismatico e razionale che fa da contraltare all'atteggiamento del protagonista malvagio; ed infine il solito inutile e quasi penoso staff di assistenti, che tutti sappiamo essere destinati a morire come sempre in un film di questo tipo, composto per questo da personaggi più piatti di una tavola. La sceneggiatura alterna momenti azzeccati o elevati ad altri in cui sprofonda nella mediocrità e nel fuori luogo più totale ( ... una su tutte, la ragazza che abitava nel palazzo di fronte al protagonista che fine ha fatto, precisamente?) ed alcune scelte tecniche riguardo inquadrature ed utilizzo della colonna sonora fatte dal regista non mi hanno del tutto convinto.
Credo che due stelle sia francamente il massimo che si può assegnare a questa pellicola, per nulla esaltante o memorabile.
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marcodiclemente
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martedì 3 giugno 2014
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film senza infamia e senza lode
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Il film ha una sceneggiatura che fa acqua da tutte le parti (dialoghi risibili e comportamenti assurdi da parte dei personaggi). Al suo attivo c'è da segnalare una buona interpretazioni degli attori (Bacon su tutti), e degli ottimi effetti speciali. Il film parte con un primo tempo pieno di brio per poi scadere, nel secondo tempo , in evitabili banalità. Comunque nel suo complesso si tratta di un buon film di genere che tiene sveglia l'attenzione dello spettatore. Si tratta di un prodotto senza infamia e senza lode che non lascerà alcun impronta nel settore della cinematografia. Da vedere quando si hanno due ore da perdere Voto finale: 3
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samuele capannolo
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giovedì 23 gennaio 2014
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benvenuta fantascienza!
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Il dottor Sebastian Caine con l'ausilio del suo staff, crea un siero che permette di rendere i corpi invisibili, dopo qualche test non andato per il migliore dei modi lo scienziato decide di testare il siero su se stesso. La pellicola diretta da Paul Verhoeven che ha aperto le porte alla fantascienza del nuovo secolo interpretata dal giovane Kevin Bacon, inizia molto bene, dimostrandosi capace di coinvolgere lo spettatore fin da subito facendogli pregustare uno dei migliori Fanta-horror di sempre. Purtroppo però arrivato ad un certo punto il film non riesce a tenere in piedi tutte le aspettative, le colpe principali sono principalemente degli effetti speciali usati usati troppo spesso, anche quando meno servono, e della sceneggiatura che fa sfociare la pellicola nell'ovvio "strappando" di forza alcune scene, non riuscendo a spiegare neanche il motivo del cambiamento di Caine.
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Il dottor Sebastian Caine con l'ausilio del suo staff, crea un siero che permette di rendere i corpi invisibili, dopo qualche test non andato per il migliore dei modi lo scienziato decide di testare il siero su se stesso. La pellicola diretta da Paul Verhoeven che ha aperto le porte alla fantascienza del nuovo secolo interpretata dal giovane Kevin Bacon, inizia molto bene, dimostrandosi capace di coinvolgere lo spettatore fin da subito facendogli pregustare uno dei migliori Fanta-horror di sempre. Purtroppo però arrivato ad un certo punto il film non riesce a tenere in piedi tutte le aspettative, le colpe principali sono principalemente degli effetti speciali usati usati troppo spesso, anche quando meno servono, e della sceneggiatura che fa sfociare la pellicola nell'ovvio "strappando" di forza alcune scene, non riuscendo a spiegare neanche il motivo del cambiamento di Caine. Per quanto riguarda il resto scorre tutto bene, specialmente gli effetti speciali che si rivelano anche al di sopra del livello del film.
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nick distefano
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giovedì 30 ottobre 2008
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carino anche se...
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E' un bel film, e Verhoeven colpisce ancora, ma fa anche i conti con il terzo millennio e il risultato non è ottimo come le altre volte, ma senz'altro più che discreto. Lo staff tecnico è sempre ottimo, ma la storia inizia a diventare un po' scarsa anche se intrattiene benissimo. Seppur di Verhoeven da l'idea dei film per il ciclo ALTA TENSIONE di Canale 5. Comunque le tre stelle se le merita.
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luka
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martedì 26 agosto 2008
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bello!!!!!!
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un trhiller pieno i suspense e tanti effetti speciali
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giulia_mb
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giovedì 21 agosto 2008
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buon film
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Appena terminata la visione. Sicuramente non è uno di quei film-colossal (stile 'via col vento') di cui si ricorderanno tutti nel corso dei secoli, ma trovo che sia un buonissimo film, sia per la storia che per gli effetti che sono stati usati, senza contare la credibile e quanto mai verosimile psicologia del personaggio principale che, forte di non essere visto, si dà alle azioni più bieche. Forse, come ha già notato qualcuno, l'ultima sequenza risulta inutilmente lunga e un po' snervante, ma si può chiudere un occhio visto che il resto è sicuramente valido. Consigliato agli amanti del genere!
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fog
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mercoledì 21 novembre 2007
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un buon film di fantascienza
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VERHOEVEN FIRMA UN BUON FILM CHE CONTIENE ALCUNE SCENE DAVVERO MEMORABILI .SENZA ALCUN DUBBIO E' UNO DEGLI ULTIMI FILM DI FANTASCIENZA A ESSERE GUARDABILE,POICHE' IL GENERE FANTASCIENTIFICO PURTROPPO E' ORMAI MORTO.
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salvo
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giovedì 13 settembre 2007
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boo
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