elgatoloco
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mercoledì 21 dicembre 2016
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tipica commedia à l'italienne, con sfondo "giallo"
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Tipica commedia all'italiana degli anni Sessanta(rolling sixties?Mah...), anzi qui siamo proprio a metà, non particolarmente geniale, ma che dà a Gassman mattatore la possibilità di prodursi nel consueto repertorio, da romano spaccone ma in questo caso frustrato, pur non rinunciando alla"caccia"(di donne, ovviamente), coinvolto in una vicenda che non capisce, di cui non sa venire a capo fino alla fine. Da Roma al Sestrière al Kairo, poi di ritorno in montagna-slalom frastornante, dove le donne(Beba Loncar, Isabella Biagini, Daniela Bianchi allora poco prima o dopo"Bond girl")hanno un ruolo prevalentemene ornamentale, a dire il vero... Storia abborracciata e abbastanza(volutamente, in realtà, perché in epoca di guerra fredda non si poteva"dire il nome della cosa", ossia delle superpotenze, anche se si può cogliere un riferimento, invero molto prudente, alla Cina maoista), opera dei non proprio sempre geniali Castellano e Pipolo, Gassman e il regista Luciano Salce(amiconi)un po'"en souplesse", una colonna sonora da canzoncine, invero noiosissima, in quanto piena di réfrains oltremodo noiosi.
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Tipica commedia all'italiana degli anni Sessanta(rolling sixties?Mah...), anzi qui siamo proprio a metà, non particolarmente geniale, ma che dà a Gassman mattatore la possibilità di prodursi nel consueto repertorio, da romano spaccone ma in questo caso frustrato, pur non rinunciando alla"caccia"(di donne, ovviamente), coinvolto in una vicenda che non capisce, di cui non sa venire a capo fino alla fine. Da Roma al Sestrière al Kairo, poi di ritorno in montagna-slalom frastornante, dove le donne(Beba Loncar, Isabella Biagini, Daniela Bianchi allora poco prima o dopo"Bond girl")hanno un ruolo prevalentemene ornamentale, a dire il vero... Storia abborracciata e abbastanza(volutamente, in realtà, perché in epoca di guerra fredda non si poteva"dire il nome della cosa", ossia delle superpotenze, anche se si può cogliere un riferimento, invero molto prudente, alla Cina maoista), opera dei non proprio sempre geniali Castellano e Pipolo, Gassman e il regista Luciano Salce(amiconi)un po'"en souplesse", una colonna sonora da canzoncine, invero noiosissima, in quanto piena di réfrains oltremodo noiosi... ma questa è una caratteristica di molte commediole filmate, in cui magari non erano state concordate convenzioni con le case discografiche per i brani migliori. C'è anche un altro amico di Gassman(e di Salce), l'ottimo Adolfo Celi, il cui ruolo, però, è invero abbastanza limitato, non proprio"debordante". Film leggero, da vedere e guardare se non si ha di meglio da fare, ma... i pareri possono essere oltremodo discordanti, se si vogliono cogliere nel film"messaggi"subliminali o altri. Chi scrive ritiene con Hitchock che i "messaggi li porti il postino"e qui l'unico senso complessivo può essere non tanto il"disincanto del mondo"(sarebbe troppo, francamente)quanto, se mai, una dimensione di"essere stoned", essere sconcertati dal mondo e dalle sue sorprese: per il personaggio-protagonista l'essere"gettato"in un'avventura "spionistica"(parodia di James Bond, come anni ci saremmo già, ma francamente non credo sia proprio questo lo scopo da raggiungere, semmai Hèlene-Beba Loncar è una sorta di Mata Hari, piuttosto, ma si tratta comunque di interpretazioni forse pretestuose, lontane da quanto gli autori si proponevano, oltre al divertimento del pubblico. El Gato
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fnmalaguti
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giovedì 8 marzo 2012
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gassman e poco più
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Una buona interpretazione di Gassman che salva a malapena un film scadente, scollegato .
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renato c.
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martedì 24 gennaio 2012
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il mio nome è.... gassman, vittorio gassman!
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Iniziato il filone comico con "Il sorpasso", e comico-spettacolare con "La congiuntura", ecco che Gassman si butta in una parodia di James Bond! (Era il 1965, l'anno di "Goldfinger" e di "Thunderball": la punta massima della "bondite") E che sia tale viene anche sottolineato con la presenza di Daniela Bianchi, protagonista di "Dalla Russia con amore" e di Adolfo Celi, il "cattivo" di "Thunderball". All'inizio la situazione può ricordare quella di "Caccia al ladro"
di Hitchcock e cioè lo scambio di identità di persona fino a che il protafonista arriva ad essere un occasionale 007 con tanto di gadget (vedi l'orologio-radio stile "Q"). La trama è molto divertente: l'Italiano seduttore tipico anni '50 e'60 se ne va in montagna, a suo dire per far piacere alla moglie assieme ad un amico anch'egli accompagnato dalla rispettiva consorte, in realtà entrambi in cerca di avventure galanti! Questo suo desiderio di avventure lo porta però ad incontrare una bellissima Beba Loncar che lo coinvolge in un giro di avventure, spionaggio e assassinii tipici della guerra fredda! Ed alla fine il nostro eroe fa anche la sua parte astuto-eroica buttando una molotov nel fortino dei "cattivi" che volevano rovinare l'economia dell'occidente.
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Iniziato il filone comico con "Il sorpasso", e comico-spettacolare con "La congiuntura", ecco che Gassman si butta in una parodia di James Bond! (Era il 1965, l'anno di "Goldfinger" e di "Thunderball": la punta massima della "bondite") E che sia tale viene anche sottolineato con la presenza di Daniela Bianchi, protagonista di "Dalla Russia con amore" e di Adolfo Celi, il "cattivo" di "Thunderball". All'inizio la situazione può ricordare quella di "Caccia al ladro"
di Hitchcock e cioè lo scambio di identità di persona fino a che il protafonista arriva ad essere un occasionale 007 con tanto di gadget (vedi l'orologio-radio stile "Q"). La trama è molto divertente: l'Italiano seduttore tipico anni '50 e'60 se ne va in montagna, a suo dire per far piacere alla moglie assieme ad un amico anch'egli accompagnato dalla rispettiva consorte, in realtà entrambi in cerca di avventure galanti! Questo suo desiderio di avventure lo porta però ad incontrare una bellissima Beba Loncar che lo coinvolge in un giro di avventure, spionaggio e assassinii tipici della guerra fredda! Ed alla fine il nostro eroe fa anche la sua parte astuto-eroica buttando una molotov nel fortino dei "cattivi" che volevano rovinare l'economia dell'occidente. (In questo caso rappresentati dall'allora Cina di Mao, nazione che in quegli anni dava fastidio non solo all'occidente ma anche all'Unione Sovietica!).
Ovviamente nell'anno della sua uscita il film è stato particolarmente piacevole e divertente, ma anche adesso, rivedendolo, vedo che non è da buttar via! Tre stelle le merita tutte e non sono assolutamente d'accordo con chi scrive:"Consigliato: Assolutamente No!" Film piacevole e divertente con il mattatore Gassman sempre super, e bellissime tutte le attrici del cast femminile!
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