La stanza accanto |
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Un film di Pedro Almodóvar.
Con Tilda Swinton, Julianne Moore, John Turturro, Alessandro Nivola.
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Titolo originale The Room Next Door.
Drammatico,
durata 107 min.
- Spagna 2024.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 dicembre 2024.
MYMONETRO
La stanza accanto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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film bello ma non bellissimo
di GigiFeedback: 3 |
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domenica 2 febbraio 2025 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Anche io sono stato leggermente infastidito dall'elitismo intellettuale e alto-borghese dei protagonisti: una reporter di guerra del NYT, una scrittrice di successo, un esperto disilluso di cambiamenti climatici...continui riamandi e riferimenti letterari alti (Joyce, Faulkner), ad una eleganza esclusiva fatto di appartamenti a Manhattan, affacci fioriti sullo skiline della grande mela, maglioni multicolori fatti a mano, quadri di Hopper alle pareti e scatole di caramelle di Dolce e Gabbana (anche, mi sembra, una foto di Scianna alla parete...). Si potrebbe perfino dire che si tratta degli sconfitti delle elezioni del 6 novembre scorso, mentre il poliziotto che indaga sul suicidio di Martha rappresenta, in maniera peraltro relativamente sobria, la metà vincente. I dialoghi li ho trovati equilibrati, non mi sembra che cadano nell'autocompiacimento (Allen, qualche volta) né nell'elucubrazione (Bergman, spesso). La storia è al 90% al femminile e lo trovo un punto di valore che ha una buona risonanza nell'umore contemporaneo oltre che nello stile di Almovovar. Trovo il personaggio di Martha leggermente egoista, in quanto in realtà non ha bisogno di Ingrid (si tratta di suicidio e non di eutanasia procurata), ma la usa per scaricare su di lei comprensibili paure con un dettaglio leggermente sadico, quando lascia apposta la porta chiusa per vedere la reazione dell'amica alla propria morte. Il prodotto finale è comunque molto ben confezionato, direi, quasi troppo. Pensavo di uscirne con l'idea di tagliarmi le vene e invece no. Non ultimo, il tema un po' ambiguo del ritorno della figlia ("a immagine e somiglianza"), un identico che forse è tale solo negli occhi di Ingrid, un fantasma sostitutivo che dona sollievo all'amica, operando una specie di riconciliazione postuma, una sutura di identità e di affetto che ha la sua chiave nella disponibilità della figlia alla comprensione e al perdono.
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