La stanza accanto

 Recensione di Salvatore Reggio
La stanza accanto di Pedro Almodovar
Un bellissimo film con un cartellino giallo ed uno rosso per Almodovar
 
Il film è molto bello, con due attrici eccellenti e da premio. Il regista accanto ai complimenti per la bella fattura dei temi trattati: morte, eutanasia, rapporto madre-figlia, l’amicizia, l’amore nonché per i dialoghi semplici e diretti delle due protagoniste, merita un cartellino giallo ed uno rosso.
Il giallo, perché il film è duro e mentre nella prima parte viene alleggerito da due flashbach che ci dicono delle rispettive attività delle due protagoniste, una scrittrice di successo e l’altra corrispondente di guerra nella seconda parte lo svolgimento diventa pesante, penso proprio, perché manca un flasbach di alleggerimento. Sarebbe stato molto interessante introdurre l’episodio raccontato dalla madre sulle domande della figlia dodicenne sull’identità del padre o altro.
Il cartellino rosso, perché è incomprensibile, inspiegabile e deludente il fatto che a dare il volto alla figlia che compare alla morte della madre sia la stessa attrice, morta qualche ora prima. Questa scelta riduce il film ad una finzione che ne diminuisce il valore ed offende gli spettatori ed il sogno sempre attivo in tutte le persone nel vedere un film. Come per dire “abbiamo pazzìato”.