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sabato 18 maggio 2024
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quando il critico non conosce il problema
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Mi domando se lei ha visto veramente il film. Se lo ha visto sicuramente non conosce il problema. Una volta che viene girato un film impegnato lei lo distrugge con una sciocca critica.. Lasci stare stare e si informi prima
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laura
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giovedì 28 marzo 2024
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bellissimo e molto poetico
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Sono rimasta molto colpita da questo film, per la capacità di trattare un tema molto complesso in modo assolutamente delicato e poetico, non appesantendo mai la narrazione. Non concordo affatto con la critica di cui sopra: l'argomento rimane sempre al centro, persino il nonno (un bravissimo Enzo De Caro) è un Hikikomori. La trama sembra dipanarsi come si trattasse di scatole cinesi, dove ognuno è colpevole ed innocente allo stesso tempo, lasciando la soluzione sospesa, avviata però sulla strada di una comunicazione più autentica, che passa per l'ascolto e il rispetto. Bellissimo.
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laura
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giovedì 28 marzo 2024
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film molto poetico
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Sono rimasta molto colpita da questo film, per la capacità di trattare un tema molto complesso in modo assolutamente delicato e poetico, non appesantendo mai la narrazione. Non concordo affatto con la critica di cui sopra: l'argomento rimane sempre al centro, persino il nonno (il bravissimo Enzo De Caro) è un riturato sociale (hikikomori). La trama sembra dipanarsi come si trattasse di scatole cinesi, dove ognuno è colpevole ed innocente allo stesso tempo, lasciando la soluzione sospesa, ma avviata verso una comunicazione autentica che passa per l'ascolto ed il rispetto. Bellissimo.
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mirko perniola
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lunedì 18 dicembre 2023
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le diverse solitudini di tre generazioni.
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Ad averne, di film così… sarebbe stato un gioiellino se avesse avuto un budget più adeguato.
Una storia che al primo sguardo comunica la terribile minaccia sottotraccia che oggi qualunque genitore, se assorbito da sé stesso, dal lavoro, e dalla dispercezione di realtà che danno i social, possa ritrovarsi in una situazione simile senza neanche comprenderla. Fa paura, e non è poco.
Ma c’è anche molto altro. Il film non parla solo dell’isolamento volontario di una ragazza, anche nonno Francesco ha commesso gravi errori nella propria vita e si ritrova “hikikomori ante litteram”, la sua vita da recluso non è filtrata dalla tecnologia, ma dalle filosofie dei Nativi Americani, di quegli indiani che lui ha sempre preso come riferimento ma che lo hanno allontanato dalla società in cui avrebbe dovuto vivere, dai suoi affetti, e oggi si è chiuso in un fazzoletto di terra insieme ad un asino.
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Ad averne, di film così… sarebbe stato un gioiellino se avesse avuto un budget più adeguato.
Una storia che al primo sguardo comunica la terribile minaccia sottotraccia che oggi qualunque genitore, se assorbito da sé stesso, dal lavoro, e dalla dispercezione di realtà che danno i social, possa ritrovarsi in una situazione simile senza neanche comprenderla. Fa paura, e non è poco.
Ma c’è anche molto altro. Il film non parla solo dell’isolamento volontario di una ragazza, anche nonno Francesco ha commesso gravi errori nella propria vita e si ritrova “hikikomori ante litteram”, la sua vita da recluso non è filtrata dalla tecnologia, ma dalle filosofie dei Nativi Americani, di quegli indiani che lui ha sempre preso come riferimento ma che lo hanno allontanato dalla società in cui avrebbe dovuto vivere, dai suoi affetti, e oggi si è chiuso in un fazzoletto di terra insieme ad un asino. Terzo hikikomori, anche se reclusa solo emozionalmente, è la madre che vive da ricca infuencer, nascosta dietro finti sorrisi con una rabbia controllata ma pronta a esplodere, lontana da quello che nella vita la renderebbe davvero felice (infatti, se non sbaglio, mi sembra che in tutto il film non tocchi fisicamente mai nessuno, se non una sola volta il padre, se è una scelta voluta narrativamente mi pare ottima).
Tre isolamenti volontari vissuti in modo diverso da tre generazioni, che nascondono tre solitudini altrettanto strazianti.
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gabrid
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sabato 16 dicembre 2023
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nonni patrimonio dell''umanità
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Ho assistito alla prima di Salerno con delle amiche coinvolte come genitori di ragazzi in ritiro sociale... Avevo cognizione del fenomeno ma la commozione provata in alcune scene della storia riportata sullo schermo mi ha colto di sorpresa. Ho apprezzato molto i primi piani dei protagonisti, così espressivi da cogliere il loro stato d'animo e "sentire" i loro pensieri prima che fossero espressi, in una silente connessione emotiva davvero forte. Il racconto si snoda in modo concreto e delicato allo stesso tempo. La figura del nonno è cruciale: stessa sensibilità, stessa lunnghezza d'onda, stesso problema sociale fanno sì che arrivi prima di ogni altro a comprendere il vero tormento della giovane Vittoria.
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Ho assistito alla prima di Salerno con delle amiche coinvolte come genitori di ragazzi in ritiro sociale... Avevo cognizione del fenomeno ma la commozione provata in alcune scene della storia riportata sullo schermo mi ha colto di sorpresa. Ho apprezzato molto i primi piani dei protagonisti, così espressivi da cogliere il loro stato d'animo e "sentire" i loro pensieri prima che fossero espressi, in una silente connessione emotiva davvero forte. Il racconto si snoda in modo concreto e delicato allo stesso tempo. La figura del nonno è cruciale: stessa sensibilità, stessa lunnghezza d'onda, stesso problema sociale fanno sì che arrivi prima di ogni altro a comprendere il vero tormento della giovane Vittoria. Spesso le aspettative e la realtà non collimano: bisogna farsene una ragione e l'amore di un nonno saggio può ribaltare le dinamiche in gioco. Film assolutamente da vedere. Rosalba D.
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elisabetta l
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sabato 16 dicembre 2023
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da vedere senza pregiudizi
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno.
I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; la madre lo è altrettanto: donna in carriera, ambiziosa, anaffettiva, non accetta questa figlia diversa, che vive reclusa in solitudine, senza spinte interiori.
Dopo un crescendo in toni drammatici, in cui la madre arriva a far sfondare la porta della stanza della ragazza e a violarne l'integrità ecco appare il deus ex machina: il nonno, figura affettiva, disinteressata e condiscendente.
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno.
I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; la madre lo è altrettanto: donna in carriera, ambiziosa, anaffettiva, non accetta questa figlia diversa, che vive reclusa in solitudine, senza spinte interiori.
Dopo un crescendo in toni drammatici, in cui la madre arriva a far sfondare la porta della stanza della ragazza e a violarne l'integrità ecco appare il deus ex machina: il nonno, figura affettiva, disinteressata e condiscendente... ma non rivelerà di più; bravi Vittoria e il nonno, in seconda linea gli altri.
Film impegnato, essenziale, profondo e coerente: da vedere
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elisabetta l
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sabato 16 dicembre 2023
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da vedere senza pregiudizi
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno.
I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; la madre lo è altrettanto: donna in carriera, ambiziosa, anaffettiva, non accetta questa figlia diversa, che vive reclusa in solitudine, senza spinte interiori.
Dopo un crescendo in toni drammatici, in cui la madre arriva a far sfondare la porta della stanza della ragazza e a violarne l'integrità ecco appare il deus ex machina: il nonno, figura affettiva, disinteressata e condiscendente... ma non rivelerà di più; bravi Vittoria e il nonno, in seconda linea gli altri.
Film impegnato, essenziale, profondo e coerente: da vedere
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elisabetta l
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sabato 16 dicembre 2023
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da vedere senza pregiudizi
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno.
I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; la madre lo è altrettanto: donna in carriera, ambiziosa, anaffettiva, non accetta questa figlia diversa, che vive reclusa in solitudine, senza spinte interiori.
Dopo un crescendo in toni drammatici, in cui la madre arriva a far sfondare la porta della stanza della ragazza e a violarne l'integrità ecco appare il deus ex machina: il nonno, figura affettiva, disinteressata e condiscendente.
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Perché la chiocciola e non la tartaruga? Entrambe vivono nella loro comfort zone, ma la chiocciola è più graziosa e la chiocciola è Vittoria, la protagonista del film.
Lei vive in disparte, nella sua stanza, uscendone solo la notte, quando è sicura che non incontrerà nessuno.
I genitori sono usciti da una separazione agguerrita e il padre è latitante; la madre lo è altrettanto: donna in carriera, ambiziosa, anaffettiva, non accetta questa figlia diversa, che vive reclusa in solitudine, senza spinte interiori.
Dopo un crescendo in toni drammatici, in cui la madre arriva a far sfondare la porta della stanza della ragazza e a violarne l'integrità ecco appare il deus ex machina: il nonno, figura affettiva, disinteressata e condiscendente... ma non rivelerà di più; bravi Vittoria e il nonno, in seconda linea gli altri.
Film impegnato, essenziale, profondo e coerente: da vedere
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giorgina ferro
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giovedì 14 dicembre 2023
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la chiocciola più lentamente degli altri arriva co
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Buongiorno
Ho visto il film evento al Massaua ieri sera. Sono rimasta colpita da come le due attrici protagoniste si sono calate perfettamente nei ruoli di madre e figlia in una situazione che purtroppo conosco e sto vivendo.
Grazie anche per cercare di portare a conoscenza di più gente possibile una malattia ancora purtroppo poco conosciuta e dal di fuori è quasi impossibile crederci.
Complimenti a tutto il cast, anche a Enzo De Caro che è stato bravissimo nel ruolo del nonno e al regista per aver scelto questo tema sociale. Grazie, grazie 👏👏👏👏👏👏
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monica
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domenica 10 dicembre 2023
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un film da vedere anche più di una volta!
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Sono stata alla prima a Torino, il 5 dicembre.
Devo fare i miei complimenti al regista e a tutto il cast! Trattare un tema così delicato e complicato in modo completo e approfondito non è semplice e probabilmente non è neppure possibile in sole 2 ore.
Ma il messaggio, per chi vuole coglierlo, arriva, in modo semplice e allo stesso tempo duro. La società e molti dei valori attuali, così pressanti e per alcuni così opprimenti, toglie la forza e la capacità di andare avanti e terrorizza a tal punto da preferire una stanza buia e il suo silenzio.
Un film non per tutti ma per tutti coloro che vogliono farsi delle domande e capire dove stiamo andando! Complimenti di nuovo a tutti!!
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