Godland - Nella terra di Dio

Pálmason, al suo terzo lungometraggio dopo ''A White White Day'', utilizza il formato 4:3 e le riprese in 35 mm per creare un''atmosfera di trappola a cielo aperto. Il protagonista di questa pellicola, il prete Lucas, immerso in una nuova realtà geografica/culturale, si troverà senza più punti di riferimento morali e i primi piani riveleranno a poco a poco un perenne conflitto tra le proprie aspirazioni e la durezza della realtà in cui ha deciso di calarsi e documentare.
Un film sull''insuperabilità delle barriere culturali, e, soprattutto, sull''inconciliabilità tra il mondo istintuale e quello intellettuale. Attraverso il viaggio esplorativo di un prete si scende nell''abisso del fallimento di un percorso di Fede all''interno di un microcosmo ostile, selvaggio, e nel cuore dell''uomo scisso al tempo stesso tra luce e tenebra...
Fotografato magistralmente da Maria von Hausswolff che fa risaltare la meraviglia dei paesaggi islandesi, commentato dalle musiche minimaliste di Alex Zhang Hungtai, è stilisticamente e tecnicamente accurato e affascinante.
Un''opera interessante, che attraverso la potenza delle immagini, restituisce la gracilità e piccolezza dell''uomo rispetto alla possanza maestosa della Natura.