felicity
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sabato 1 aprile 2023
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thriller sociale
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Non sarebbe errato parlare di Full Time come di un film di genere, in quanto la tensione adrenalinica di questa donna in perenne movimento acquista a tutti gli effetti la connotazione del thriller “sociale”. Nel vedere questa parabola sociale così riuscita, dimenticate la Parigi cromaticamente calorosa di Midnight in Paris o de Il favoloso mondo di Amelie: la capitale francese qui non è per nulla un luogo accogliente. Nei suoi ritmi disumani e nella sua grigia industrializzazione emerge anzi come una città in grado di cannibalizzare prepotentemente chi cerca di ritagliarsi un posto al suo interno, dove non resta che sopravvivere, più che vivere dignitosamente.
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Non sarebbe errato parlare di Full Time come di un film di genere, in quanto la tensione adrenalinica di questa donna in perenne movimento acquista a tutti gli effetti la connotazione del thriller “sociale”. Nel vedere questa parabola sociale così riuscita, dimenticate la Parigi cromaticamente calorosa di Midnight in Paris o de Il favoloso mondo di Amelie: la capitale francese qui non è per nulla un luogo accogliente. Nei suoi ritmi disumani e nella sua grigia industrializzazione emerge anzi come una città in grado di cannibalizzare prepotentemente chi cerca di ritagliarsi un posto al suo interno, dove non resta che sopravvivere, più che vivere dignitosamente. Restituire la potenza di Full time – a tempo pieno con le parole a fronte di immagini così incisive non è cosa facile.
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astromelia
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venerdì 25 novembre 2022
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a colpi d''ansia
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sul filo dell'ansia/angoscia che questo film oserei dire thriller psicologico allo stato puro evoca,peccato per il finale che lascia qualche domanda irrisolta come se ci fosse un seguito,come farà cosa la protagonista è stato lasciato allo spettatore risolverlo!
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maurizio pea
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venerdì 7 ottobre 2022
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un film di fantascienza per un realismo eroico.
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Oltre a quanto scritto da Paola Casella che condivido il film, pure nel suo "realismo eroico", possiede anche i caratteri del thriller e di un fil di fantascienza distopica con momenti concitati (bene sostenuti dalla colonna sonora) che si alternano ad altri di apparente calma dal che bruscamente si esce, come uscendo da un varco spazio-temporale, solo con il licenziamento.
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Oltre a quanto scritto da Paola Casella che condivido il film, pure nel suo "realismo eroico", possiede anche i caratteri del thriller e di un fil di fantascienza distopica con momenti concitati (bene sostenuti dalla colonna sonora) che si alternano ad altri di apparente calma dal che bruscamente si esce, come uscendo da un varco spazio-temporale, solo con il licenziamento. Il lieto fine, seppure necessario, é un'epigrafe che come spesso avviene si sarebbe potuta leggere prima dei titoli di coda. Se c'é un riferimento letterario é "La peste" di Alber Camus e alla nostra eroina bene si addicono le sue parole "La nostra sola giustificazione, se ne abbiamo una, é di parlare in nome di tutti coloro che non possono farlo".
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telor
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mercoledì 8 settembre 2021
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vita affannosa
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A’ plein temps (a tempo pieno) si svela già dai primi fotogrammi dei titoli di testa. Una telecamera segue da vicinissimo un corpo, sdraiato, che respira affannosamente, mentre dorme. Il sonno disturbato è della protagonista, madre di due figli piccoli, separata, che vive nella periferia di Parigi ma lavora in pieno centro, nel periodo degli scioperi e delle manifestazioni dei “gialli” nel 2018-19.
Insomma la sua vita è una corsa continua fra la casa e il lavoro, con tante complicazioni che nel corso della visione vediamo addensarsi, e accanirsi sulla sua persona.
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A’ plein temps (a tempo pieno) si svela già dai primi fotogrammi dei titoli di testa. Una telecamera segue da vicinissimo un corpo, sdraiato, che respira affannosamente, mentre dorme. Il sonno disturbato è della protagonista, madre di due figli piccoli, separata, che vive nella periferia di Parigi ma lavora in pieno centro, nel periodo degli scioperi e delle manifestazioni dei “gialli” nel 2018-19.
Insomma la sua vita è una corsa continua fra la casa e il lavoro, con tante complicazioni che nel corso della visione vediamo addensarsi, e accanirsi sulla sua persona.
Un affanno continuo, molto ben sottolineato anche dalla colonna sonora, tanto che dopo circa 80 minuti, temiamo che possa decidere di suicidarsi, abbandonando i figli. Ma il finale, degli ultimi 2/3 minuti capovolgono il tutto e sappiamo che gli incubi che la disturbavano, non la disturberanno più.
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