fabrizio friuli
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lunedì 16 agosto 2021
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attenti a scamarcio
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Cassie e Bryan formano una coppia americana in crisi ( la causa della loro crisi è dovuta all' infedeltà di Cassie ), per questo decidono di trascorrere una vacanza in Italia, prendendo in affitto una faraonica villa di campagna, dove avranno la fortuna ( almeno al principio ) di conoscere Federico, un fascinoso italiano che si insidia nelle loro vite , nonostante la loro opposizione e l' atteggiamento sospettoso di Bryan ( che non riesce a debellare il tradimento dalla sua mente ).
Questo lungometraggio, nonostante avesse un certo potenziale per essere un buon thriller , presenta delle pecche che hanno calato il suo livello , la prima pecca è il personaggio femminile interpretato dalla supermodella Emily Ratajkowsky , che viene quasi sempre mostrata in maniera provocante e la sua personalità piuttosto ingenua la rende uguale al tipico personaggio femminile dei film horror americani ( ovvero , la fessa che prima o poi muore o sopravvive per miracolo ) la seconda pecca è la rappresentazione di Federico, perché ad uno spettatore più attento, il personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio può ricordare il giovane ribelle dei film basati sui romanzi di Federico Moccia , e per questo motivo l'attore pugliese ha nuovamente indossato una delle sue tipiche maschere , per di più, l'antagonista del film appare come uno pseudo stereotipo dell' italiano , per via della sua collanina con il crocifisso, fortunatamente non indossa la canottiera in casa e non si sposta per l' Umbria a bordo di una Vespa , in conclusione, l' attore Riccardo Scamarcio , interpretando Federico non ha dimostrato né un progresso né un regresso dal punto di vista recitativo .
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Cassie e Bryan formano una coppia americana in crisi ( la causa della loro crisi è dovuta all' infedeltà di Cassie ), per questo decidono di trascorrere una vacanza in Italia, prendendo in affitto una faraonica villa di campagna, dove avranno la fortuna ( almeno al principio ) di conoscere Federico, un fascinoso italiano che si insidia nelle loro vite , nonostante la loro opposizione e l' atteggiamento sospettoso di Bryan ( che non riesce a debellare il tradimento dalla sua mente ).
Questo lungometraggio, nonostante avesse un certo potenziale per essere un buon thriller , presenta delle pecche che hanno calato il suo livello , la prima pecca è il personaggio femminile interpretato dalla supermodella Emily Ratajkowsky , che viene quasi sempre mostrata in maniera provocante e la sua personalità piuttosto ingenua la rende uguale al tipico personaggio femminile dei film horror americani ( ovvero , la fessa che prima o poi muore o sopravvive per miracolo ) la seconda pecca è la rappresentazione di Federico, perché ad uno spettatore più attento, il personaggio interpretato da Riccardo Scamarcio può ricordare il giovane ribelle dei film basati sui romanzi di Federico Moccia , e per questo motivo l'attore pugliese ha nuovamente indossato una delle sue tipiche maschere , per di più, l'antagonista del film appare come uno pseudo stereotipo dell' italiano , per via della sua collanina con il crocifisso, fortunatamente non indossa la canottiera in casa e non si sposta per l' Umbria a bordo di una Vespa , in conclusione, l' attore Riccardo Scamarcio , interpretando Federico non ha dimostrato né un progresso né un regresso dal punto di vista recitativo . Però, le riprese cinematografiche sono ben realizzate e gli attori Aaron Paul ( Bryan Palmer ) e Francesco Acquaroli ( Eduardo ) hanno saputo interpretare i loro ruoli dignitosamente, peccato che l' attore italiano Francesco Aquaroli appaia solamente verso la parte finale della pellicola , ed Aaron Paul anche in questo thriller drammatico è riuscito a dimostrare il suo talento pari a quello di Leonardo Di Caprio ( che condividono lo stesso doppiatore : Francesco Pezzulli ) . Un' ultima dote del lungometraggio è quella di aver introdotto delle scene che pur sembrando erotiche , finiscono subito, altrimenti il regista è la sceneggiatura avrebbero contaminato il lungometraggio infilando le scene di sesso utili solo per attira l'attenzione degli " spettatori sporcaccioni " . Detto tutto questo, Welcone Home è riuscito ad aggiudicarsi una valutazione appena sufficiente, ed ovviamente, sarebbe un sacrilegio considerare il film in questione, un thriller di alto livello , può essere visto una volta , o forse una seconda volta, ma poi , esso , può essere solamente obliato.
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elgatoloco
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lunedì 30 marzo 2020
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un thriller interessante, cui manca qualcosa
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Questo"Welcome Home"(George Ratliff, 2018, scritto da David Lewinson)è interessante, in particolare quando si scopre che nel paesaggio"solitario"dell'Umbria i due fidanzati USA in vacnaza anche per recuperare molto del loro rapporto, "rovinato parzialmente"da un'avventura"extra"della ragazza, scoprono molte cose, tra le quali il fatto che il voyeur italiano che si è innamorato della donna, è un loro"vicino"(anche se in modo particolare, architettonicamente e urbanisticamente parlando), pur se poi la soluzione dell'omicidio"doppio"(non diremo di chi e come realizzato)appare scarsamente coivincente, non credibile né sul piano drammaturgico né su quello investigativo.
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Questo"Welcome Home"(George Ratliff, 2018, scritto da David Lewinson)è interessante, in particolare quando si scopre che nel paesaggio"solitario"dell'Umbria i due fidanzati USA in vacnaza anche per recuperare molto del loro rapporto, "rovinato parzialmente"da un'avventura"extra"della ragazza, scoprono molte cose, tra le quali il fatto che il voyeur italiano che si è innamorato della donna, è un loro"vicino"(anche se in modo particolare, architettonicamente e urbanisticamente parlando), pur se poi la soluzione dell'omicidio"doppio"(non diremo di chi e come realizzato)appare scarsamente coivincente, non credibile né sul piano drammaturgico né su quello investigativo. Non si tratta di essere"verosimili"(concetto peraltro molto discutibile, che non si sa neppue bene a che cosa sia riferito), diceva giustamnete Hitchock, ma almeno di non essere totalmente al di fuori della"dredibilità", che è altra cosa...Qui, scappare avrebbe un senso se venisse fatto"in tempo", altrimenti comunque le ricerche da parte degli investigatori non si farebbero attendere, anche se, è vero, il flm è ambientato in Italia e realizzato dai"perfetti"yankees, che considerano da sempre l'Italia e in genere l'Europa terra di occupazione, conquista, comunque"provincia dell'Impero", dato che il fatto delle radici europee di quasi tutti i cittadini USA è cosa che riguarda unìinfima minoranza della popolazione, un fattore assolutamente trascurabile. Carenze in qualche momento francamente"di vuoto", flash-backs spesso decisamente inconcludenti, intepretazione a tratti debole dei due protagonisti, Aaron Paul e Emily Ratajkowski, caratterizzazione troppo decisamente ma anche troppo e in altri momenti troppo poco ambiguamente di Riccardo Scamarcio come"vilain", il ruolo del personaggio che entra in scena alla fine o meglio nel semifinale, Francesco Acquaroli, non ben chiarito ma neppure troppo caratterizzato come"ambiguo"(e sul tasso di"ambiguità"potremmo in realtà discutere a lungo, stabilendo che cosa voglai dire e in che cosa consista), presenze quasi fantasmtaiche quelle dele belle Katy Louise Sanders e Alice Bellagamba... Forse un remake, in qeusto caso almeno, potrebbe far migliorare la qualità stessa del film, ma dipende, ovviamente, fa chi voglia un giorno realizzarlo... El Gato
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angelodipoggio
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venerdì 14 febbraio 2020
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plot sconnesso e stramato. inguardabile
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Della storia è già stato detto tutto nella recensione di Paola Casella. Possiamo solo prendere atto che il film è costruito male, pieno di incongruenze. A partire dall'inizio non sta in piedi nemmeno con tutta la buona volontà di chi lo guarda. A parte la bellezza del casolare e della protagonista, il resto è il vuoto assoluto.
Sembra una scelta politica per giustificare qualcosa. Tipo: una ragazza americana che commette un omicidio in Umbria. Gli italiani ne escono fuori come una loggia segreta di maniaci assassini. Come se fosse possibile che uno che affitta un casolare agli americani possa essere un pericoloso criminale maniaco sessuale ed assassino; e per giunta non da solo, ma coadiuvato dal ben vestito ed elegante proprietario.
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Della storia è già stato detto tutto nella recensione di Paola Casella. Possiamo solo prendere atto che il film è costruito male, pieno di incongruenze. A partire dall'inizio non sta in piedi nemmeno con tutta la buona volontà di chi lo guarda. A parte la bellezza del casolare e della protagonista, il resto è il vuoto assoluto.
Sembra una scelta politica per giustificare qualcosa. Tipo: una ragazza americana che commette un omicidio in Umbria. Gli italiani ne escono fuori come una loggia segreta di maniaci assassini. Come se fosse possibile che uno che affitta un casolare agli americani possa essere un pericoloso criminale maniaco sessuale ed assassino; e per giunta non da solo, ma coadiuvato dal ben vestito ed elegante proprietario. L'unico commento possibile a tanta spazzatura tutta insieme sarebbe un insulto. Ve lo risparmiamo.
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astromelia
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lunedì 29 luglio 2019
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di serie b
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stesura da film in cassetta,uguale a molti altri senza inventare nulla,l'attrice (se si vuol chiamare così!!!!) fa 10 docce e viaggia seminuda probabile propaganda gossippara,scamarcio impinguinato senza risalto ,nessun sussulto neanche nelle scene omicidiarie,belli solamente gli scenari e l'ambientazione
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loland10
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domenica 21 luglio 2019
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triangolo...poco turistico
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Welcome Home (id., 2018) è il quinto lungometraggio del regista texano George Ratliff.
Film thriller misto, sconveniente e con impaginazione disinvolta e con poca efficacia. Resta qualcosa di inespresso e con stereotipo di qualità minima o megliodi approfondimento superficiale.
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Welcome Home (id., 2018) è il quinto lungometraggio del regista texano George Ratliff.
Film thriller misto, sconveniente e con impaginazione disinvolta e con poca efficacia. Resta qualcosa di inespresso e con stereotipo di qualità minima o megliodi approfondimento superficiale.
Intrattenimento con punti di vista acromatici e poco delineati e sguardi alquanto angusti indirettamente svogliati e liberi da ogni piacimento.
Alcune sequenze rimangono lì come riempimento e collegamento blando. Una misura non corrosiva per il genere ma il genere come pretesto di ambienti esterni e gite fuori provincia (in quel di Todi).
Bryan, Cassie e Federico rimangono poco coinvolgenti negli incontri, negli scontri, negli sguardi e nelle fattive note di una vera tragedia.
Alla fine la vera tensione scema molto con passaggi rituali e poche vere novità.
Una coppia, in crisi di indennità, conosciutasi al buio cerca di ritrovare armonia e passione. Dagli Usa nel paese del sole, in un ex convento, un casolare per passare delle vacanze di relax. Ma il tutto funziona poco. L’incontro casuale col terzo incomodo e strani nascondimenti e telecamere nascoste. Il piccolo grande-fratello porta a dialoghi surreali e un po’ comici, a una cena con coniglio alla cacciatora, a un gioco di bende e a un entrata, non troppo segreta, tra cantina e casolare. Un gioco da guazzabuglio con incastri velleitari e paura minima. Anzi l’attesa della sorpresa viene meno fin quando i finali diventano troppi e inutili.
Comunque desolante il pubblico estivo, desolante esortare il cinema estivo, desolante far spostare il pubblico potenziale, desolante il prezzo minimo per un minimo incasso e un film che vedi per non aggiunge molto.
Preserale caldo, non afoso, thriller che sembra sempre essere il fondo magazzino per colmare le proiezioni di una multisala dove due film (e sappiamo quali) sono i più gettonati. In realtà le chiacchiere sono a zero se il cinema....rimane un’idea, è solo quella, per tre mesi di chiusura mentale (e visiva).
Scene cosiddette madri (o da degustare....):
a) incontro Cassie-Federico, molto laconico, poco convinto e alquanto asciutto. Nulla da obiettare sui dialoghi. Fare meglio...molto semplice;
b) cena con coniglio alla cacciatora: ‘non mi dire che sei vegetariano?’. Ecco mancava la disquisizione, vegetariano-vegano e il cerchio sarebbe stato perfetto;
c) docce varie, in primis l’ultima; intrigante? Alla fine poco di nuovo, con stesse parole e acqua che bagna dei corpi già in vacanza per un altro casolare. Ecco la morale inutile e il tratto di un sogno avverato: i guardoni per ogni evenienza anche nel seppellire un cadavere.
d) ultimo colpo decisivo. Ecco che l’amore integra una colpevolezza a testa. Un cadavere ciascuno....mentre Eduardo è già fuori dal set.
e) il vino da scegliere: la cantina è lì....ma i luoghi sembrano rarefatti. Misteriosamente il passaggio segreto c’è sempre mentre il gioco erotico sembrava al clou.
Ecco questo film sta a The American (2001) con George Clooney come l’Umbria all’Abruzzo (luoghi di depistaggio e da semplice cartolina illustrata). E parafrasando il titolo welcome fuori posto e quasi fuori ruolo per potenziali star senza sorta e senza ritegno. Si deve dire che la regia conta, ovvio anche il resto, ma le inquadrature sembrano inconcludenti pensando a un romanzo da ripaginare ...con nuova numerazione.
Bryan Palmer (Aaron Paul): introspezione minima, mimica facciale unica e derivazione assente; poco convinto anche lui quando ripete per oltre tre volte che va tutto bene. Forse sta bene per la paga meno lo spettatore già annoiato dal finale, finalissimo e moralismo senza spiegazione.
Cassie Ryerson (Emily Ratajkowski): più in parte ma forse spaesata da un contorno poco incisivo. Dedicare un corpo ad una storia poco erotica, non si vuole, e tantomeno ansiosa.
Federico (Riccardo Scamarcio): in questo film sembra un pesce lesso (timbro cartellino...).
Eduardo (Francesco Acquaroli): alla fine sembra quasi inutile sapere la verità su un nome e su un proprietario. Il teatro è già in epilogo e il colpo in canna non parte...
Luoghi: belli, affascinanti, stereotipati, invoglianti. Todi inquadratura panoramica .... e soffuso modi di pubblicità (progresso).
Effetti musicali: ordinariamente servili.
Regia: monocorde e poco inspirata (diciamo così). Ci si chiede se viene prima il film o i luoghi da far vedere senza un vero connubio...
Voto: 5/10 (**).
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inesperto
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lunedì 15 luglio 2019
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"see emily play"
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Non c'è tradimento che non possa essere dimenticato con un bel duplice omicidio; è quel che ci vuole per ravvivare nuovamente un rapporto che si era spento... Una coppia di complessati Yankee decide di passare una settimana di vacanza in un caratteristico casale della nostra splendida Umbria. Anzichè, però, risolvere le questioni in sospeso per rilanciare il loro futuro insieme, i due si ritrovano il sexy italiano Federico (Scamarcio) tra i piedi. La furba morbosità di quest'ultimo, unita alle difficoltà relazionali dei fidanzatini, determina il filo conduttore delle vicende di questa pellicola. Non un thriller eccelso, ma nemmeno un'idiozia: senza infamia senza lode, si può concludere.
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Non c'è tradimento che non possa essere dimenticato con un bel duplice omicidio; è quel che ci vuole per ravvivare nuovamente un rapporto che si era spento... Una coppia di complessati Yankee decide di passare una settimana di vacanza in un caratteristico casale della nostra splendida Umbria. Anzichè, però, risolvere le questioni in sospeso per rilanciare il loro futuro insieme, i due si ritrovano il sexy italiano Federico (Scamarcio) tra i piedi. La furba morbosità di quest'ultimo, unita alle difficoltà relazionali dei fidanzatini, determina il filo conduttore delle vicende di questa pellicola. Non un thriller eccelso, ma nemmeno un'idiozia: senza infamia senza lode, si può concludere. La Ratajkowski è il ritratto della salute, ma quanto a recitazione... soprassediamo.
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