Searching |
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Un film di Aneesh Chaganty.
Con John Cho, Debra Messing, Joseph Lee, Michelle La.
continua»
Titolo originale Searching.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 101 min.
- USA 2018.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 18 ottobre 2018.
MYMONETRO
Searching
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Tecnologia e web adesso il giallo diventa interattivo
di Roberto Nepoti La Repubblica
A San José, California, la liceale Margot Kim dice al padre che resterà a studiare a casa di un'amica. Durante la notte chiama per tre volte il padre, David, che non si sveglia. Poi scompare. David, preoccupato, allerta la polizia; le ricerche sono affidate al sergente Rosemary comprensiva e rassicurante. Ma poiché i risultati non arrivano l'uomo, ormai nel panico, riesce a entrare nel laptop della figlia; dove, frugando tra il suo profilo Facebook, Twitter, YouTube e chat varie, scopre molte cose di lei che ignorava. E noi assieme a lui, osservando le stesse immagini dalla prima all'ultima scena. È importante sapere che al Sundance Film Festiva] Searching ha vinto (oltre a quello del pubblico) il premio della Fondazione Sloan per l'innovazione tecnologica. Pur se non si tratta del primo film visualizzato interamente su schermi di computer, iPhone e dispositivi vari, le novità rispetto ai predecessori appaiono evidenti. Per cominciare le immagini sono al servizio della trama poliziesca, complessa e coinvolgente, e non il contrario. Proprio questo, poi, fa sì che il film somigli in modo inatteso a un gioco interattivo, dove lo spettatore compie le indagini assieme al padre in ansia per la ragazzina: assecondando il vecchio principio di Bertolt Brecht secondo cui il giallo è un genere didattico perché costringe ad aguzzare il cervello. Non basta. Il giovanissimo regista americano di origine indiana Aneesh Chaganty ci prospetta altre soluzioni interessanti dal punto di vista drammaturgico; come nel prologo, in cui il passato della famiglia Kim è narrato in breve attraverso foto, video e filmati. Si aprono scenari opposti, dove Internet è al contempo un ambiente che espone a pericoli (le conoscenze di Margot mentono) e uno strumento efficace per saldare dati senza relazione apparente tra loro, facendo scoperte decisive. Non c'è dubbio che il regista (anche sceneggiatore assieme a Sev Ohanian, mentre produce l'eclettico cineasta kazako Timur Bekmambetov) conosce bene il funzionamento delle nuove tecnologie e sa utilizzarlo al meglio sia nello sviluppo della trama, sia nella reaIizzazione, affidata a una telecamera GoPro e a un programma Adobe modificato. Non si esclude che una parte del pubblico possa essere infastidita dai trompe-l'oeil di questo film innovativo. Tuttavia è bene sapere che la suspense non ne è affatto diminuita (al contrario) e che non mancano neppure osservazioni caustiche (meno nuove, queste) sullo sciacallaggio della tv del dolore.
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