Gli indesiderati d'Europa |
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Un film di Fabrizio Ferraro.
Con Euplemio Macri, Catarina Wallenstein, Pau Riba, Marco Teti.
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Titolo originale Les Unwanted de Europa.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 100 min.
- Italia 2018.
- Zomia
uscita martedì 24 aprile 2018.
MYMONETRO
Gli indesiderati d'Europa
valutazione media:
3,50
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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sempre in lotta, in lotta con i confini!di FedericaelseFeedback: 110 |
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domenica 29 aprile 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un sentiero, un cammino, la storia. Si cammina. I Pirenei osservano questo avanzare o tornare indietro, dove il tempo è in fuga dalla sua linearità. Cercare, ri-cercare, intercettare, ascoltare. Comporre quel tempo e quello spazio perché la libertà di visione possa essere: sempre al di qua o al di là del confine? La storia si ripete, il ripetersi della storia. Un confine, quello de Gli Indesiderati d’Europa che i corpi, la lingua, le diverse lingue con cui il film si esprime, cercano di disfare. E così si disfa lo sguardo di chi ci cerca un cronaca, un riconoscimento nel procedere e susseguirsi di fatti. Sulle spalle di Walter Benjamin grava l'imponente impresa. Il filosofo e i suoi compagni in fuga dal nazismo solcano le vigne della Route Lister, da cui prendono vita alti e bassi rilievi. I personaggi e il paesaggio si scambiano reciprocamente le posizioni di sfondo e primo piano, componendosi e confondendosi in un panorama poetico in movimento. La roccia inscalfibile delle montagne, l'affondare e librare dei passi. Passi adesi al terreno che vibrano in un respiro denso e imponente. Nel cammino, anche i miliziani in fuga da Franco. All’occhio dello spettatore lo sguardo solenne delle montagne. Il bosco. Il frusciare delle fronde si concerta con l’acuto cinguettio degli uccelli e lo straziante muggito delle vacche. Poi il decollo. Dalla roccia e la terra, scavate dai passi di Benjamin, il vento e la luce. La macchina da presa inizia la sua danza. L'aria. Improvvisamente volare, ma poi di nuovo i passi, la roccia, il vento, la terra.
Come l’occhio di Walter Benjamin, nel film, non cede alle sue palpebre, lo sguardo del regista Fabrizio Ferraro sembra non voler cedere all’oscurità della storia e combatte, combatte incessantemente con i confini del mondo e del cinema. Gli Indesiderati d'Europa è un film epico e la mia sensazione, dopo averlo visto, è "quella di chi è liberato, grazie a un terremoto, dalla poca luce del carcere a cui si era abituato" e ora vede il possibile.
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