laurence316
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martedì 6 marzo 2018
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black panther doesn't matter
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Ancora una volta sagra del politicamente corretto tra le fila della critica americana, la quale consegna per l’ennesima volta al pubblico recensioni spropositatamente entusiastiche nei riguardi di un film che non le merita.
Al di là del perbenismo, della retorica, e della ritrosia dimostrata nel criticare un film che “per la prima volta mostra gli afroamericani come protagonisti”, forse è possibile giudicare un film in sé, in quanto tale, evitando tutte gli inutili pregiudizi e il buonismo che hanno portato numerosissimi critici (non solo americani) a mettersi il paraocchi, scegliendo di ignorare i diversi difetti del film.
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Ancora una volta sagra del politicamente corretto tra le fila della critica americana, la quale consegna per l’ennesima volta al pubblico recensioni spropositatamente entusiastiche nei riguardi di un film che non le merita.
Al di là del perbenismo, della retorica, e della ritrosia dimostrata nel criticare un film che “per la prima volta mostra gli afroamericani come protagonisti”, forse è possibile giudicare un film in sé, in quanto tale, evitando tutte gli inutili pregiudizi e il buonismo che hanno portato numerosissimi critici (non solo americani) a mettersi il paraocchi, scegliendo di ignorare i diversi difetti del film.
Ciò, ovviamente, non vuole sottintendere che Black Panther sia un pessimo film, ma di certo non è uno dei migliori film di supereroi. E non c’è da essere molto certi neanche del fatto che rappresenterebbe una qualche forma di passo avanti per quanto concerne la resa di “personaggi afroamericani e africani al cinema”. E neppure che trasmetta un messaggio totalmente positivo.
Si tratta di un film mediocre, nella media del suo genere. Che però presenta alcune non ignorabili e urticanti ambiguità. Ad esempio, nella logica da blockbuster industriale del film, “abbracciare” la cultura africana significa mostrare persone che si lanciano in balli tribali, fazioni divise, élite di regnanti e guerrieri, il tutto inserito in una cornice fantascientifica da società, tecnologicamente, proiettata diversi secoli nel futuro. Probabilmente (quantomeno si spera) è involontario, ma quale vorrebbe essere in questo caso il messaggio? Che senza il portentoso metallo magico venuto da chissà dove da soli non sarebbero mai riusciti a progredire, e difatti rimangono ancora ancorati ad una concezione arcaica per cui, ad esempio, il governante viene scelto sulla base della vittoria di un combattimento? Insomma, perché il re viene scelto in questo modo? Meglio ancora, perché una società che non si manca mai di sbandierare come così avanzata è ancora retta da una monarchia assoluta?
Cos’è che si vorrebbe insinuare, forse che mentre sul piano tecnologico e scientifico, grazie al “miracoloso Vibranio” risultano essere avanzatissimi, invece su quello politico, per quanto concerne libertà civili, diritti, governo, essendo ciò che si sono costruiti da soli, con le proprie mani, allora non hanno potuto che rimanere indietro di almeno un secolo rispetto a tanti altri paesi nel mondo?
Non pare esattamente il miglior modo, la miglior storia, e neppure il miglior genere, per parlare di politica, tanto meno per portare alla prominenza e ad una maggior comprensione la causa afroamericana, africana, ma in linea generale di tutte le categorie più oppresse.
Perché, ad esempio, sempre sul piano politico, anche su tantissime altre questioni si mantiene superficiale e discutibile (vedi la questione del rapporto coi paesi stranieri, con la CIA, o la questione dell’accoglienza dei profughi [tema sul quale diversi Wakandiani si rivelano fin quasi xenofobi]).
Certo, la scena finale (e soprattutto quella a metà dei titoli di coda) in parte migliora la situazione, ma le perplessità permangono.
E anche dal punto di vista prettamente cinematografico, Black Panther non manca di esibire svariati difetti.
Innanzitutto, la recitazione non è (checché se ne dica) di altissimo livello (anche se sicuramente si salvano almeno la Nyong’o e la Wright [che interpreta probabilmente il personaggio migliore del film]), e non emerge alcun personaggio realmente carismatico (il che risulta essere un problema di non poco conto, soprattutto nel caso del protagonista).
La sceneggiatura, poi, non inventa nulla di nuovo, ma questo c’era da aspettarselo. Peccato però che non si sforzi neanche di tentare quantomeno di innovare un minimo il suo genere. Difatti, bisogna pur dirlo, è ininfluente che i protagonisti siano per la gran parte africani o afroamericani, in quanto la storia rimane pur sempre di una banalità e prevedibilità assolute, incapace di riservare particolari sorprese.
E anche lo stile spesso non si rileva molto innovativo, e alcune scene d’azione (a causa del continuo ricorso alla camera a spalla e ad un montaggio convulso) alla lunga infastidiscono (e, in particolare, la battaglia finale sfiora ripetutamente il ridicolo, ad esempio con l’assurda e quasi esilarante introduzione dei rinoceronti). Comunque almeno il piano sequenza al casinò è molto ben realizzato.
E, nonostante tutto, il film presenta almeno un’ottima scenografia, una discreta colonna sonora (anche se di tanto in tanto sembra quasi di ritrovarsi dalle parti de Il re leone) e regala un paio di scene di indubbio impatto visivo. Ma essendo per il resto alquanto carente e date le alte aspettattive lascia un bel po' di amaro in bocca.
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samanta
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mercoledì 14 marzo 2018
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black power
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Dall'archivio della Marvel Comics (acquistata nel 2009 dalla Disney) esce in film il personaggio di Black Panther.
[SPOILER] Lasciando i precedenti sempre tratti dall'inesauribile (aimé) Marvel la trama (in sintesi) nell'antefatto vede il re Di Wakanda che a New York uccide il fratello che ha rivelato i segreti del regno e che lascia un figlio Eric (Michael B. Jordan, Nato per combattere e vari episodi televisi). Il re muore anni dopo in un attentato e gli succede il figlio T'Challa che tramite un infuso acquista poteri supeumani. Wakanda è un regno misterioso nell'Africa nascosto alla civiltà che salvo una tribù isolata nei monti ha acquisito grazie al possesso di un metallo straordinario il vibranio una tecnologia avanzatissima: nellla medecina,nei trasporti aerei con astronavi sofisticate e nelle armi (lance che funzionano meglio dei mitragliatori).
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Dall'archivio della Marvel Comics (acquistata nel 2009 dalla Disney) esce in film il personaggio di Black Panther.
[SPOILER] Lasciando i precedenti sempre tratti dall'inesauribile (aimé) Marvel la trama (in sintesi) nell'antefatto vede il re Di Wakanda che a New York uccide il fratello che ha rivelato i segreti del regno e che lascia un figlio Eric (Michael B. Jordan, Nato per combattere e vari episodi televisi). Il re muore anni dopo in un attentato e gli succede il figlio T'Challa che tramite un infuso acquista poteri supeumani. Wakanda è un regno misterioso nell'Africa nascosto alla civiltà che salvo una tribù isolata nei monti ha acquisito grazie al possesso di un metallo straordinario il vibranio una tecnologia avanzatissima: nellla medecina,nei trasporti aerei con astronavi sofisticate e nelle armi (lance che funzionano meglio dei mitragliatori). Dopo un duello T'Challa (Chadwick Boseman (con un modesto curriculum cinematografico: Captain America e televiso: qualche episodio e la serie Ritorno a casa) viene incoronato Re e riceve i poteri di Pantera Nera. Ma il cugino Eric che aveva passato gli anni a fare il killer della CIA (toh!) ritorna, sfida a duello il Re e lo vince diventando lui re e pantera nera, vuole approffittare della tecnologia di Wakanda per fare insorgere gli afra meticani di tutto il mondo e conquistarlo. Però il re buono non è morto e il cattivo viene ucciso nel colpo di scena finale, e la tecnologia del regno sarà usata per aiutare gli afro americani emarginati inUSA e i migranti.
Il film è un misto di fantasy e di fantascienza e bisogna distinguere i contenuti dalla scenografia. Il contenuto è ovviamente politically correct con l'esecito delle donne, solo afroamericani in scena salvo due bianchi uno cattivissimo e l'altro buono (è un agente della CIA rinsavito), con un buonismo che sfocia in un razzismo alla rovescio, nellla realtà ci sono neri buoni e neri cattivi, il partito dei malvagi è trasversale: comprende bianchi, neri, gialli (vi ricordate di Pol Pot) e rossi. La salvezza mi dispiace non verrà dal risveglio degli afroamaricani ma quando saranno date condizioni di vita dignitosa a tutti gli uomini. Di qui nel film una mancanza di approfondimento psicologico. di dialoghi articolati e un profluvio di affermazioni perentorie, i personaggi sono degli stereotipi interpretati da modesti attori (salvo Forest Whitaker che fa lo stregone Zuri: così si fa per vivere!). Diverso il discorso per la scenografia: gli effetti speciali sono molto belli, suggestive le scene ambientate nelle cascate e così suggestiva la battaglia finale con i giganteschi rinoceronti e la battaglia aerea (come al solito con reminscenze di Guerre stellari). A mio avviso anche se gli incassi danno ragione ai produttori. questi film alla fine pur con la spennellatura di buonismo, sono destinati a soffocare una cinematografia un pochino più adulta. La regia è dell'afro americano Ryan Cooper con un esiguo curriculum: un consiglio si faccia dare lezioni da Jordan Peele (Get Out).
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udiego
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venerdì 23 febbraio 2018
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black panther
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Ryan Coogler, già regista dell’apprezzato “Creed – nato per combattere”, porta sul grande schermo un personaggio non troppo conosciuto in Italia del mondo Marvel. Black Panther rappresenta un eroe atipico rispetto a quelli a cui siamo abituati. Solitamente abbiamo a che fare con super eroi che tentano in qualsiasi modo di tenere nascosta la propria identità, operando nell’ombra, nel segreto ed a volte nella menzogna pur di proteggere le persone a loro vicine. Qui no: il super eroe è il re, non ha particolari poteri, mutazioni genetiche o ingenti somme di denaro privato: sono il suo territorio e la sua terra a donargli ciò di cui necessita per proteggere il suo popolo a costo della sua stessa vita, ciò che gli permette di essere Black Panther.
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Ryan Coogler, già regista dell’apprezzato “Creed – nato per combattere”, porta sul grande schermo un personaggio non troppo conosciuto in Italia del mondo Marvel. Black Panther rappresenta un eroe atipico rispetto a quelli a cui siamo abituati. Solitamente abbiamo a che fare con super eroi che tentano in qualsiasi modo di tenere nascosta la propria identità, operando nell’ombra, nel segreto ed a volte nella menzogna pur di proteggere le persone a loro vicine. Qui no: il super eroe è il re, non ha particolari poteri, mutazioni genetiche o ingenti somme di denaro privato: sono il suo territorio e la sua terra a donargli ciò di cui necessita per proteggere il suo popolo a costo della sua stessa vita, ciò che gli permette di essere Black Panther.
Dal punto di vista visivo e dell’atmosfera il film funziona: scenografia, fotografia, montaggio e lavoro digitale danno all’opera quella natura selvaggia e quel senso di identità di gruppo tipico e caratteristico per i luoghi dove si svolge la vicenda. Purtroppo però le note positive di Black Panther finiscono qui. La struttura narrativa è debole, la vicenda si sviluppa in modo superficiale, cercando di superare anche alcuni clichè di film di questo genere, ma senza mai riuscire a dare spunti particolarmente interessanti. La sceneggiatura è poco consistente ed ha il principale difetto di voler intraprendere vie che non le competono, inoltre non lo fa nemmeno in modo troppo competente. Il lavoro sembra ad un certo punto voler percorrere contemporaneamente due strade, che però non condurranno da nessuna parte. Dal punto di vista politico il film si contorce in una posizione quanto meno discutibile sul rapporto tra terrorismo e CIA. E anche dal punto di vista etico l’opera entra in un imbuto, quello della questione razziale, che lo porterà alla gestione dell’argomento in modo retorico e del tutto superficiale.
Per concludere sembra che gli autori di Black Panther abbiano creato questo prodotto cercando di discostarsi dai classici canoni di un film di questo genere e la cosa è sicuramente encomiabile, peccato che forse si è cercato di strafare, senza riuscire a raggiungere i propri obiettivi e perdendo di vista la vera natura dell’opera.
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lucacapaccioli
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sabato 17 febbraio 2018
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un film innovativo, ma sempre in stile marvel!
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Sono ormai passati dieci anni dal primo film dedicato ad Iron Man, il trampolino di lancio dell'attuale MCU, e da allora si sono susseguite innumerevoli pellicole, generalmente tutte differenti, in particolare nei temi: The Avengers (2012) è un film di guerra, Captain America - The Winter Soldier (2014) è un thriller politico, mentre Thor: Ragnarok (2017) ha un tono quasi caricaturale. Black Panther, invece, affronta questioni molto attuali, come la diversità tra etnie e la questione della distribuzione paritaria delle risorse, fornendo espedienti più maturi, oltre che innovativi, rispetto alla media dei film del genere. La pellicola diretta da Ryan Coogler, ci proietta nel Wakanda, una nazione ufficialmente povera e degradata, nonostante si celi una realtà ben diversa, in quanto è presente una fetta di popolazione che gode di grandi privilegi ed una tecnologia futuristica, il tutto sviluppatosi grazie alla caduta di un meterorite contenente vibranio, la lega metallica più preziosa sulla Terra e fonte della loro ricchezza.
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Sono ormai passati dieci anni dal primo film dedicato ad Iron Man, il trampolino di lancio dell'attuale MCU, e da allora si sono susseguite innumerevoli pellicole, generalmente tutte differenti, in particolare nei temi: The Avengers (2012) è un film di guerra, Captain America - The Winter Soldier (2014) è un thriller politico, mentre Thor: Ragnarok (2017) ha un tono quasi caricaturale. Black Panther, invece, affronta questioni molto attuali, come la diversità tra etnie e la questione della distribuzione paritaria delle risorse, fornendo espedienti più maturi, oltre che innovativi, rispetto alla media dei film del genere. La pellicola diretta da Ryan Coogler, ci proietta nel Wakanda, una nazione ufficialmente povera e degradata, nonostante si celi una realtà ben diversa, in quanto è presente una fetta di popolazione che gode di grandi privilegi ed una tecnologia futuristica, il tutto sviluppatosi grazie alla caduta di un meterorite contenente vibranio, la lega metallica più preziosa sulla Terra e fonte della loro ricchezza. Il giovane T'Challa (Chadwick Boseman), dopo la morte del padre T'Chaka, nonché precedente Pantera Nera, avvenuta in Captain America - Civil War, fa ritorno alla sua terra natia, divenendo il nuovo re a seguito di una vittoria in una lotta contro il guerriero M'Baku (Winston Duke), appartenente ad una delle varie tribù in cui erano stati suddivisi gli abitanti della nazione. Oramai sul trono, T'Challa, preoccupato di potenziali guerre qualora si sapesse delle loro incredibili risorse, decide di non distribuire il vibranio per soddisfare le esigenze dell'altra facciata del popolo, preferendo piuttosto rispettare i costumi della cultura wakandiana. Tutto potrebbe cambiare con l'arrivo di Eric Killmonger (Michael B. Jordan), il quale intende usurpare il trono del re e utilizzare il prezioso metallo a proprio vantaggio, dando origine ad un conflitto che potrebbe avere ripercussioni sul resto del mondo.
Mai prima la Marvel aveva assemblato un cast con così tanti attori afroamericani, conseguentemente andando ad esplorare un campo completamente nuovo e, nel contempo, prendendosi una buona dose di rischi. Tuttavia, l'attesa è stata ben ripagata, perché il cinecomic diretto da Ryan Coogler non solo funziona, supera talvolta le aspettative, donandoci una trasposizione condita da meravigliose caratterizzazioni dei personaggi principali, in particolare Erik Killmonger, probabilmente una delle vette più alte del film: si tratta di un personaggio tormentato e carismatico, che ha una visione del Wakanda logica, a tratti comprensibile, il che lo rende un villain con tante sfumature, frutto anche della splendida performance di Michael B. Jordan. Ottimo anche Chadwick Boseman nei panni del protagonista, il quale subisce una notevole evoluzione non soltanto rispetto agli eventi di Captain America - Civil War, ma anche all'interno dello stesso film a lui dedicato, a causa di una serie di peripezie. Interessanti e riusciti i ruoli di Okoye (Danai Gurira), una delle Dora Milaje, ovvero le guardie imperiali del Wakanda, e Nakia (Lupita Nyong'o), interese amoroso di T'Challa. Il cast comprende anche Forest Whitaker nel ruolo di Zuri, l'organizzatore delle sfide tra i guerrieri per il titolo del re, e Vanessa Bassett, che interpreta Ramonda, la madre di T'Challa, il quale ha anche una sorella, Shuri (Letitia Wright), dotata di un buon senso dell'umorismo e grande esperta nel campo della tecnologia. Vi sono, inoltre, due graditi ritorni: il trafficante d'armi Ulysses Klaw (Andy Serkis), cioé il secondo villain del film, ed il divertente segretario della Task Force, Everett Ross (Martin Freeman), in precedenza comparsi rispettivamente in Avengers: Age of Ultron e Captain America - Civil War. Non manca, ovviamente, il cameo di Stan Lee, co-creatore di Pantera Nera, che ha fatto il suo debutto in un fumetto nel 1966. Una nota positiva va anche alla spettacolare colonna sonora, con delle tracce, su tutti, di Kendrick Lamar, e alle grandi sequenze d'azione, soprattutto quella all'interno del casinò, con dei rimandi a 007, e verso il finale. Sono anche presenti alcune sequenze condite da humor, nonostante sia un film tendezialmente serio, a differenza di altre pellicole dell'MCU. Ryan Coogler, che ha diretto Creed ('casualmente' con Michael B. Jordan come protagonista), si riconferma un grande regista, in grado di combinare la narrazione con gli effetti speciali in modo sublime, e ha curato anche la sceneggiatura insieme a Joe Robert Cole. Si può quindi dire che i Marvel Studios, sempre sotto la guida del CEO Kevin Feige, hanno fatto nuovamente centro, regalandoci un lungometraggio spettacolare, introspettivo e con un ritmo scorrevole (fatta eccezione per alcune parti leggermente noiose), che pone grandi riflessioni sul mondo moderno.
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ninopellino
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domenica 18 febbraio 2018
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grande film prodotto dalla marvel
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Con il film "Black Panther" il regista Ryan Coogler coadiuvato dalla imponente casa produttrice, ha veramente fatto un ottimo lavoro. Confesso che ultimamente avevo incominciato ad astenermi dal vedere i film della Marvel (in particolar modo, la saga "The Avengers") in quanto li ho iniziato a considerare films caotici, futilmente sovraccarichi di effetti speciali e, dunque, noiosi a vedersi. Questa volta, non so perchè, il mio istinto di vecchio appassionato di Cinema mi ha spinto ad andare a vedere questa pellicola e dedicarle 2 ore del mio tempo libero per soddisfare la mia curiosità e capirne il livello e lo spessore. Il risultato è stato che, al termine della proiezione ed uscendo dalla sala cinematografica, ne sono rimasto letteralmente entusiasta.
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Con il film "Black Panther" il regista Ryan Coogler coadiuvato dalla imponente casa produttrice, ha veramente fatto un ottimo lavoro. Confesso che ultimamente avevo incominciato ad astenermi dal vedere i film della Marvel (in particolar modo, la saga "The Avengers") in quanto li ho iniziato a considerare films caotici, futilmente sovraccarichi di effetti speciali e, dunque, noiosi a vedersi. Questa volta, non so perchè, il mio istinto di vecchio appassionato di Cinema mi ha spinto ad andare a vedere questa pellicola e dedicarle 2 ore del mio tempo libero per soddisfare la mia curiosità e capirne il livello e lo spessore. Il risultato è stato che, al termine della proiezione ed uscendo dalla sala cinematografica, ne sono rimasto letteralmente entusiasta. Finalmente uno dei migliori film della saga dei supereroi della Marvel, straordinariamente ricco di un tessuto narrativo e descrittivo di altissimo livello. Complimenti per l'ottima intepretazione, per gli effetti speciali ben dosati e mai fini a se stessi e alla grande bellezza della scenografia e degli ambienti. Insomma un film per il quale ho già deciso in futuro che merita di essere aggiunto alla mia esagerata collezione cinematografica.
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cinemich
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domenica 25 febbraio 2018
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wakanda per sempre!
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Arriviamo subito al dunque. Il film è bello! Non è perfetto, ma certamente è fatto bene, questo per diverse ragioni. La prima parola chiave è Innovazione. Possiamo affermare che ultimamente tutti i film sui supereroi sono sempre la stessa solfa, e questo inizia a stufare. Beh, non con Black Panther. Finalmente, un film di supereroi dove si abbraccino tematiche nuove.
Per fare un esempio, nel film si discute profondamente del ruolo che Wakanda dovrebbe avere nel mondo. Essendo una citta costruita sul metallo forse più prezioso al mondo, quale il vibranio, molto più avanzata tecnologicamente di qualsiasi altra nazione del mondo, non dovrebbe aiutare coloro che sono in difficoltà, invece di nascondersi in Africa? Questa è un tema che potete benissimo applicare al mondo odierno (profughi per esempio).
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Arriviamo subito al dunque. Il film è bello! Non è perfetto, ma certamente è fatto bene, questo per diverse ragioni. La prima parola chiave è Innovazione. Possiamo affermare che ultimamente tutti i film sui supereroi sono sempre la stessa solfa, e questo inizia a stufare. Beh, non con Black Panther. Finalmente, un film di supereroi dove si abbraccino tematiche nuove.
Per fare un esempio, nel film si discute profondamente del ruolo che Wakanda dovrebbe avere nel mondo. Essendo una citta costruita sul metallo forse più prezioso al mondo, quale il vibranio, molto più avanzata tecnologicamente di qualsiasi altra nazione del mondo, non dovrebbe aiutare coloro che sono in difficoltà, invece di nascondersi in Africa? Questa è un tema che potete benissimo applicare al mondo odierno (profughi per esempio).
Cio che mi ha tuttavia colpito è stata la grande cura con cui ci si è sforzati di far comprendere agli spettatori la cultura tribale di questo paese, legato a tradizioni antiche, e dunque la contrapposizione con una tecnologia così rivoluzionaria.
Infine (senza dare via nulla) ho apprezzato certamente la vicenda riguardante il carattere del legittimo re di wakanda, i suoi doveri e le sue strategie. Cosa è meglio fare per salvare lo stato?
E un altra cosa... L'antagonista stavolta ha delle ragioni per essere arrabbiato, e un assetto mentale che ha i suoi perché.
Io lo raccomando Profondamente!!
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domenica 25 febbraio 2018
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innovazione alle stelle
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Il film Black Panther è per me uno dei film più belli e particolari del MCU.il paesaggio,i costumi e persino la colonna sonora sono azzeccati.il re T'challa è un vero re,infatti è coraggioso,riflettevo e prova anche dei sentimenti per il suo popolo (sopratutto per la sorella Shuri,che è un personaggio a cui ti affezioni).Quasi tutti i personaggi sono ben sviluppati. Il villain Killmonger non è il classico cattivone che è cattivo perchè lo deve essere,ma è cattivo pera un motivo,e poi ci sono varie scene con lui che erano epiche.I principali difetti sono il fatto che non mi è piaciuto molto il rapporto tra il Wakanda e il resto del mondo (non trovo realistico che da ora in poi girino navicelle per i cieli)e poi qualche volta gli effetti speciali erano un pò scadenti.
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Il film Black Panther è per me uno dei film più belli e particolari del MCU.il paesaggio,i costumi e persino la colonna sonora sono azzeccati.il re T'challa è un vero re,infatti è coraggioso,riflettevo e prova anche dei sentimenti per il suo popolo (sopratutto per la sorella Shuri,che è un personaggio a cui ti affezioni).Quasi tutti i personaggi sono ben sviluppati. Il villain Killmonger non è il classico cattivone che è cattivo perchè lo deve essere,ma è cattivo pera un motivo,e poi ci sono varie scene con lui che erano epiche.I principali difetti sono il fatto che non mi è piaciuto molto il rapporto tra il Wakanda e il resto del mondo (non trovo realistico che da ora in poi girino navicelle per i cieli)e poi qualche volta gli effetti speciali erano un pò scadenti.In gentrare il film è fatto molto bene e trattiene moltissimo.
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