laurence316
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giovedì 14 settembre 2017
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the "not so wonderful" movie
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Nessuno vuole glorificare per forza eccessivamente i film della Marvel (che hanno i loro bei difetti), ma più la DC persiste in quest’opera di creare un suo proprio universo cinematografico, passo dopo passo invece di migliorare, finisce sempre più per far ristagnare i propri film nella melma amorfa di quei soliti due-tre cliché del genere (e che la protagonista sia una donna non fa alcuna differenza), rendendo palese come il dominio incontrastato della Casa delle Idee sia destinato a durare ancora a lungo. Non per via di una particolare originalità (l’omologazione che rende sempre più difficile distinguere un cine-comic dall’altro alberga anche alla Marvel), ma soprattutto per una migliore (se non comunque eccezionale) conoscenza dell'arte della narrazione, e in particolare per un utilizzo nettamente migliore del marketing (quello che la Marvel ha impiegato anni a costruire la DC pretende di essere in grado di farlo in metà del tempo, portando a disastri clamorosi come Batman v.
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Nessuno vuole glorificare per forza eccessivamente i film della Marvel (che hanno i loro bei difetti), ma più la DC persiste in quest’opera di creare un suo proprio universo cinematografico, passo dopo passo invece di migliorare, finisce sempre più per far ristagnare i propri film nella melma amorfa di quei soliti due-tre cliché del genere (e che la protagonista sia una donna non fa alcuna differenza), rendendo palese come il dominio incontrastato della Casa delle Idee sia destinato a durare ancora a lungo. Non per via di una particolare originalità (l’omologazione che rende sempre più difficile distinguere un cine-comic dall’altro alberga anche alla Marvel), ma soprattutto per una migliore (se non comunque eccezionale) conoscenza dell'arte della narrazione, e in particolare per un utilizzo nettamente migliore del marketing (quello che la Marvel ha impiegato anni a costruire la DC pretende di essere in grado di farlo in metà del tempo, portando a disastri clamorosi come Batman v. Superman o Suicide Squad o quest'ultimo pastrocchio).
L'hype esagerato e la (cocente) delusione
Parlando quindi nello specifico di Wonder Woman viene sinceramente da chiedersi da cosa sia derivata tutta la grande strombazzata mediatica che ha accompagnato il film sin dall’uscita negli USA. O meglio vien da chiedersi che film abbiamo visto la maggioranza dei recensori (americani ma non solo). Perché è sinceramente arduo (anche facendo lo sforzo più immane) rintracciare anche una sola minima avvisaglia del miglioramento così millantato che questo film apporterebbe al DC Extended Universe.
Wonder Woman è, difatti, senza tanti giri di parole, tra i peggiori cine-comics degli ultimi anni.
Ridicolo, ambiguità e battutine idiote
Fin dall’inizio, durante il lungo prologo “idilliaco” ambientato a Themyscira si è in forte odore di ridicolo, per la pochezza dei dialoghi e per la banalità e la superficialità della storia. Ma, da quando compare il personaggio di Pine in poi, il film scivola veramente nella più totale ridicolaggine (quasi in un’involontaria parodia di se stesso), tra doppi sensi, battutine cretine che neanche nella peggior teen comedy anni ‘90, ingenuità continue e ambiguità urticanti (tra una visione del mondo manichea per cui esistono solo il bianco e il nero, il Giusto e il Malvagio, il Bene e il Male assoluti; la continua riproposizione di una mitologia che si fa spesso esilarante e la tremenda contraddizione di una sedicente pacifista che non esita a falciare nemici a frotte senza il minimo rimorso [ma, ehi, tanto sono solo i Cattivi con la C maiuscola, a chi vuoi che importi] nonostante ella stessa sostenga per tutta la durata del film che “loro” agiscono in modo malvagio solo per via dell’influenza nefasta di Ares: che poi suoni piuttosto ridicolo, va bene, ma rimane il fatto che a crederci è lei e, allora, perché uccidere tutti quei poveretti che non sono altro che burattini soggiogati nella mani del Dio della Guerra? Non è dato saperlo).
Il presunto "femminismo" del film
Per non parlare poi di tutta la grande ipocrisia mediatica derivata dal presunto femminismo dell’opera. Se il nuovo ideale di “empowerment” femminile è rappresentato da un’ingenua amazzone pura e “virginale”, che mena come un uomo e si lascia andare a derive sentimentalistiche che non sono poi così lontane dalla “donna col cuore infranto” (vedi il finale), beh, allora stiamo freschi, alla faccia del progresso, dell’emancipazione e dell’autodeterminazione della donna.
E che certe “associazioni femministe” abbiano sostenuto che il film è “un punto esclamativo su quello che le donne vanno dicendo da tempo, ovvero che le nostre storie sono importanti, noi siamo le eroine delle storie, possiamo prendere a calci chi vogliamo e siamo uguali agli uomini”, lascia decisamente basiti. Perché va bene essere le protagoniste o le “eroine” di una storia, ma è alquanto importante anche di quale storia. E questo Wonder Woman che non si capisce in quale modo rappresenterebbe un passo avanti nella resa delle donne al cinema (ma andiamo, una storia che riguarda una donna in minigonna che si innamora perdutamente del “palestrato” di turno sarebbe un miglioramento rispetto al passato?) non appare esattamente il miglior racconto da cui partire per “imporre” le istanze di uguaglianza femminile anche nel mondo dello spettacolo (ed anzi da sempre più l’idea, man mano che procede, di un pericoloso passo indietro, di una regressione).
Meglio tacere, poi, del villain che fa solo ridere e del finale combattimento completamente, totalmente, assolutamente e supremamente ridicolo (con tanto di pessima CGI).
Al di là di tutto, comunque, buone la regia e la colonna sonora, e discrete le interpretazioni.
E invece decisamente esagerato sia il successo di pubblico che di critica per un film che non lo merita.
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paolp78
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domenica 4 giugno 2017
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ben riuscito, accontenterà i fan del fumetto
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I film sui supereroi presentano alcune criticità: la difficoltà di mettere in scena sequenze acrobatiche straordinarie (appunto da supereroi); la riproduzione nello schermo di location irreali (mondi fantastici, città immaginarie ecc); la necessità di restare fedeli alla storia dei fumetti; la difficoltà di trovare gli interpreti giusti, in grado di incarnare queste icone popolarissime, a cui l'attore/attrice scelto per rappresentarle deve anche necessariamente assomigliare per centrare l'obiettivo.
Questo Wonder Woman riesce egregiamente a soddisfare questi parametri. La produzione molto ricca consente buonissimi effetti speciali, adeguate location, nonché ottimi costumi (sia nella parte ambientata tra le amazzoni a Temiscira, che nel resto del film con la bella trasposizione scenica dell'Inghilterra del 1918 e poi del fronte della Grande Guerra).
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I film sui supereroi presentano alcune criticità: la difficoltà di mettere in scena sequenze acrobatiche straordinarie (appunto da supereroi); la riproduzione nello schermo di location irreali (mondi fantastici, città immaginarie ecc); la necessità di restare fedeli alla storia dei fumetti; la difficoltà di trovare gli interpreti giusti, in grado di incarnare queste icone popolarissime, a cui l'attore/attrice scelto per rappresentarle deve anche necessariamente assomigliare per centrare l'obiettivo.
Questo Wonder Woman riesce egregiamente a soddisfare questi parametri. La produzione molto ricca consente buonissimi effetti speciali, adeguate location, nonché ottimi costumi (sia nella parte ambientata tra le amazzoni a Temiscira, che nel resto del film con la bella trasposizione scenica dell'Inghilterra del 1918 e poi del fronte della Grande Guerra). La sceneggiatura ricalca in modo fedele il fumetto, descrivendo bene e compiutamente le origini delle amazzoni e di Wonder Woman, il tutto con l'ulteriore pregio di fare discreto uso di strutture narrative ricercate (rievocazione di storie passate, narrate alla piccola Diana dalle sue istruttrici; o resoconti di accadimenti precedenti riferiti dalla spia americana catturata dalle amazzoni). Infine anche il personaggio di Diana-Wonder Woman è azzeccatissimo: ben delineato dalla sceneggiatura e splendidamente messo in scena da Gal Gadot che lo incarna con notevole effetto scenico.
Molto azzeccati anche i personaggi di contorno: Steve Trevor, spia e gentiluomo dagli alti ideali, che da vita a gustosi siparietti con la protagonista, ma anche a scene eticamente impegnate e persino toccanti (per quanto sia possibile in un film del genere); la regina delle Amazzoni Ippolita e la valorosa guerriera Antiope, rispettivamente madre e zia della protagonista; i pittoreschi "alleati" di Trevor e Diana (la simpatica segretaria, ed i tre improbabili compagni di missione). Non ci sono cattivi indimenticabili, come è giusto che sia nel primo film di una ipotetica serie, che deve essere dedicato a descrivere il personaggio dell'eroina (per un cattivo di livello ci sarà spazio nell'eventuale seguito).
Notevoli le scene con le acrobazie delle amazzoni in combattimento.
A mio avviso si sarebbe potuto contenerne la durata di un quarto d'ora (per film del genere è consigliabile restare nelle due ore di durata), tuttavia il film scorre bene.
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tmpsvita
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domenica 4 giugno 2017
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piccolo grande passo nell'universo dc
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Wonder Woman è sempre stata una figura supereroistica molto apprezzata ma anche rispettata, soprattutto per il suo spirito "girl Power" (che si sta affermando ultimamente in molte pellicole) e non poteva che essere più attuale che mai in questo periodo cinematografico e sociale.
Ma, soffermandoci un attimo, si può subito notare che, oltre alla figura girl Power, Wonder Woman è la risposta della DC comic al Captain America della Marvel, infatti il periodo in cui è ambientata la storia e lo spirito patriottistico sono gli stessi.
E, almeno coinematograficamente parlando, questo Wonder Woman è più che superiore al primo capitolo di Captain America (che non avevo apprezzato particolarmente).
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Wonder Woman è sempre stata una figura supereroistica molto apprezzata ma anche rispettata, soprattutto per il suo spirito "girl Power" (che si sta affermando ultimamente in molte pellicole) e non poteva che essere più attuale che mai in questo periodo cinematografico e sociale.
Ma, soffermandoci un attimo, si può subito notare che, oltre alla figura girl Power, Wonder Woman è la risposta della DC comic al Captain America della Marvel, infatti il periodo in cui è ambientata la storia e lo spirito patriottistico sono gli stessi.
E, almeno coinematograficamente parlando, questo Wonder Woman è più che superiore al primo capitolo di Captain America (che non avevo apprezzato particolarmente).
Come gli ultimi film della DC ( Batman vs Superman, Man of steel, suicide squad) visivamente è un film straordinario: una regia che regala spesso delle inquadrature mozzafiato e dei movimenti di macchina molto dinamici e elettrizzanti, accompagnati da una fotografia accattivante e degli effetti speciali, non particolarmente realistici, ma molto suggestivi che offrono agli spettatori delle sequenze davvero indimenticabili.
Bellissimi anche i costumi e le scenografie molto credibili.
Il ritmo serrato, purtroppo interrotto in alcuni frangenti da momenti saturi di buonissimo che rallentano il film, rendono anche alcune (poche) scene un po' stucchevoli, riesce comunque ha rendere il film divertente e coinvolgente, nonostante la durata piuttosto lunga (141 minuti) che è praticamente impercettibile.
Ma oltre all'aspetto estetico incredibile, pressoché simile agli altri DC movies, questa pellicola li supera nel comparto narrativo, che aveva provocato non poche critiche a Batman vs Superman e Suicide Squad (non da parte mia, che comunque ero riuscito ad apprezzarli), infatti in questo caso ci troviamo di fronte ad un blockbuster con una trama molto studiata, ben approfondita ed elaborata anche se, come detto in precedenza, con un po' troppo buonismo che rende alcuni dialoghi prevedibili e alcune scene già viste in molti altri film e che avrei preferito non vedere.
Diciamo che con questo film, una sorta di prequel, la DC sta mettendo ordine nel suo cinematic univers, che fino ad ora era un po' confuso soprattutto perché realizzato in fretta e furia per poter tenere testa al colosso Marvel che, invece, ha le idee chiarissime e sta espandendo sempre di più il suo universo che ha ammaliato critica e pubblico con film di alto livello.
Quindi non ci resta che sperare che Justice League non deluda e che non rovini questo piccolo ma grande passo, ovvero ricevere consensi più che positivo dalla critica, che la DC è riuscita a compiere dopo tanto tempo.
PS: non aspettate la fine dei titoli di coda perché purtroppo non c'è nessuna clip alla fine di essi.
VOTO: 8,5/10
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lucacapaccioli
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lunedì 5 giugno 2017
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un piccolo passo avanti per il dc universe!
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In seguito alla trilogia di Nolan, la Warner/DC non ha sviluppato pellicole molto interessanti, a eccezione del sottovalutato L'Uomo D'Acciaio (2013), il capitolo d'apertura del cosiddetto DC Extended Universe che, si sa, non aveva ancora avuto modo di decollare. Batman v Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad, nonostante ottimi riscontri in termini di incassi, sono stati assai poco apprezzati da critica e pubblico, ma Wonder Woman sembra in parte cambiare le sorti di un progetto che sembrava senza speranze, tra cambi di regia, sceneggiature riscritte e idee alla base poco chiare. Diretto da Patty Jenkins e con protagonista Gal Gadot, questo lungometraggio, sottoforma di storia d'origini, ripercorre il mito della supereroina dei fumetti creata nel lontano 1941 dal femminista William Moulton Marston.
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In seguito alla trilogia di Nolan, la Warner/DC non ha sviluppato pellicole molto interessanti, a eccezione del sottovalutato L'Uomo D'Acciaio (2013), il capitolo d'apertura del cosiddetto DC Extended Universe che, si sa, non aveva ancora avuto modo di decollare. Batman v Superman: Dawn of Justice e Suicide Squad, nonostante ottimi riscontri in termini di incassi, sono stati assai poco apprezzati da critica e pubblico, ma Wonder Woman sembra in parte cambiare le sorti di un progetto che sembrava senza speranze, tra cambi di regia, sceneggiature riscritte e idee alla base poco chiare. Diretto da Patty Jenkins e con protagonista Gal Gadot, questo lungometraggio, sottoforma di storia d'origini, ripercorre il mito della supereroina dei fumetti creata nel lontano 1941 dal femminista William Moulton Marston. Fin dalla tenera età, l'Amazzone Diana è desiderosa di sottoporsi ad intensi addestramenti per diventare una guerriera, seguendo di conseguenza le orme delle sue simili, appartenenti ad un'isola paradisiaca creata da Zeus. Hippolyita (Connie Nielsen), regina delle Amazzoni, è però fermamente contraria a fare della figlia una combattente, al contrario di Antiope (Robin Wright), che riesce tuttavia a convincerla, occupandosi personalmente dei durissimi addestramenti. Quando un aereo precipita nelle acque dell'isola, Diana, ormai cresciuta, si lancia al salvataggio del pilota, un uomo di nome Steve Trevor (Chris Pine), il quale l'avverte di un conflitto (la Grande Guerra) che comporterebbe l'estensione del potere tedesco su vasta scala. Sarà così, quindi, che Diana/Wonder Woman combatterà al fianco degli esseri umani per fermare i nemici e Ares, il Dio della Guerra, vero responsabile del conflitto. Se i precedenti film DC, come già detto, verranno ricordati come delle produzioni abbastanza controverse, Wonder Woman dimostra di aver parzialmente aggiustato il tiro, in quanto siamo davanti ad un film che non si limita a raccontare le origini di un personaggio che ha segnato una tappa importante sia nei fumetti che nella cultura popolare, ma tiene fede alla natura di donna forte della protagonista, merito in particolar modo di una Gal Gadot che si è perfettamente calata nel ruolo, tanto da poter essere paragonata all'iconica Lynda Carter, che ha indossato i panni dell'eroina nella celebre serie TV degli anni '80. Il film si avvia con una narrazione abbastanza fluida, approfondendo le origini delle Amazzoni con un'accurata descrizione anche dei personaggi principali, per poi perdersi via via che si procede verso la battaglia finale, caratterizzata da un incredibile calo qualitativo, il che inficia notevolmente a livello di sceneggiatura, con tanto di grandi ingenuità e un villain ridicolo che non rappresenta mai realmente una minaccia, conseguentemente rendendo quasi più carismatici i nemici minori che la supereroina affronta durante la sua avventura, come il Generale Lundendorff, interpretato dal valido Danny Huston (X-Men le origini: Wolverine). Non male il ruolo di Chris Pine, nonostante l'interpretazione non proprio impeccabile, e azzeccati i personaggi di supporto, in particolare il simpatico Charlie (Ewen Bremner). Le coreografie delle sequenze d'azione sono stupende, con tanto di slow motion, che indubbiamente aggiunge un tocco di spettacolarità in più. Buona anche la colonna sonora e ben realizzate le ambientazioni, specialmente quelle ambientate sull'isola, e dialoghi buoni, fatta eccezione per alcune scene. Peccato però per la trascuratezza di molti particolari, che rendono la trama meno avvincente di quello che sarebbe potuto essere. In conclusione, Wonder Woman si rivela un prodotto riuscito, un indiscutibile miglioramento, ma con difetti decisamente evitabili, che lo rendono godibile la metà. Si tratta senza dubbio di uno dei migliori film DC, tuttavia assai lontano da altri della stessa casa di produzione (come la splendida trilogia di Christopher Nolan), oltre che da parecchi film Marvel Studios e Twentieth Century Fox, che ancora dimostrano di saper gestire egregiamente i loro personali universi cinematografici, sicuramente meglio di quanto la concorrente abbia fatto finora. Si spera che l'attesissimo Justice League segua questo sentiero apportando ulteriori migliorie, così come i capitoli in programma per gli anni successivi.
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gustibus
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venerdì 1 settembre 2017
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wonder woman?bellissima modella!
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Al di la'della bellissima GalGadot l'eroina DC comica di turno,ce'il film giusto per l'uscita estiva ormai agli sgoccioli.Il racconto non e'un capolavoro ma e'certo che non annoia.Due ore che passano e neanche ti accorgi.Precisiamo che Wonder woman vera la si vede negli ultimi dieci minuti finali del film.Prima ce'un lungo prologo.Lei e'Diana Prince figlia della regina delle amazzoni.Poi da puro fantasy sbuca dal cielo la caduta di un aereo nel pieno della prima guerra mondiale,ce'una spia con uniforme Steve Trevor(Chris Pine) quasi subito scoppia la scintilla tra l'umano è la dea.Insieme partono nel pieno della guerra dei gas.Lei alla ricerca di Ares dio della guerra sotto le spoglie di un umano che non voleva finisse mai il conflitto.
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Al di la'della bellissima GalGadot l'eroina DC comica di turno,ce'il film giusto per l'uscita estiva ormai agli sgoccioli.Il racconto non e'un capolavoro ma e'certo che non annoia.Due ore che passano e neanche ti accorgi.Precisiamo che Wonder woman vera la si vede negli ultimi dieci minuti finali del film.Prima ce'un lungo prologo.Lei e'Diana Prince figlia della regina delle amazzoni.Poi da puro fantasy sbuca dal cielo la caduta di un aereo nel pieno della prima guerra mondiale,ce'una spia con uniforme Steve Trevor(Chris Pine) quasi subito scoppia la scintilla tra l'umano è la dea.Insieme partono nel pieno della guerra dei gas.Lei alla ricerca di Ares dio della guerra sotto le spoglie di un umano che non voleva finisse mai il conflitto.Trevor per debellare i cattivi da buon agente segreto.La ricostruzione storica(che non si vede spesso) e'ricostruita benissimo,ottimi i costumi..certo se Diana non girava cosi'stravolta col suo costume era meglio.Ma e'poi un fumetto,prendiamo lo come tale.Se non facciamo gli schizzinosi il racconto diverte!..non prendiamoci sul serio che e'meglio.Da noi e'stato un discreto successo,negli USA ha spopolato e penso ci sara'il seguito.Rilassiamoci con Wonder woman!
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liuk!
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domenica 17 settembre 2017
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buono
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Come i precedenti film basati su fumetti DC Comics possiamo assistere ad un'avventura epica dove l'eroina è mitizzata e si assiste al consueto scontro finale tra bene e male, più in stile manga che cartoon per la verità.
La Gadot è più bella che brava, Pine è sempre il solito scanzonato discreto attore, Robin Wright è una fantastica amazzone che non si prende troppo sul serio; il cast complessivamente è ben assortito e regge bene la scena.
Anche il comparto tecnico è di ottimo livello, con effetti speciali adeguati e scenegrafie ben realizzate. Le musiche, invece, potevano essere più incisive, a fine pellicola non si ricordano.
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Come i precedenti film basati su fumetti DC Comics possiamo assistere ad un'avventura epica dove l'eroina è mitizzata e si assiste al consueto scontro finale tra bene e male, più in stile manga che cartoon per la verità.
La Gadot è più bella che brava, Pine è sempre il solito scanzonato discreto attore, Robin Wright è una fantastica amazzone che non si prende troppo sul serio; il cast complessivamente è ben assortito e regge bene la scena.
Anche il comparto tecnico è di ottimo livello, con effetti speciali adeguati e scenegrafie ben realizzate. Le musiche, invece, potevano essere più incisive, a fine pellicola non si ricordano.
Il mio giudizio complessivo è positivo, una buona avventura che apre la saga della super eroina più bella.
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bntc7
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venerdì 2 giugno 2017
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brava dc/warner
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Bel film! Un buon passo in avanti per la DC/Warner, un ottimo film sulle origini. Gal Gadot è semplicemente perfetta, ogni inquadratura ne esalta espressioni, fierezza e bellezza come è giusto che sia per il personaggio che interpreta, un bravo Chris Pine ed una buona sintonia tra i due, trama semplice con un bel messaggio, forse un po troppo approssimato sul finale, ritmo crescente e film che intrattiene fino alla fine. Qualcosa di più si poteva fare sugli effetti speciali (paradossalmente), che restano comunque ottimi, belle le scene d'azione e ben girate, avrei evitato l'abuso del rallentatore alle volte, ma va bene ugualmente, una colonna sonora che fa il suo lavoro egregiamente.
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Bel film! Un buon passo in avanti per la DC/Warner, un ottimo film sulle origini. Gal Gadot è semplicemente perfetta, ogni inquadratura ne esalta espressioni, fierezza e bellezza come è giusto che sia per il personaggio che interpreta, un bravo Chris Pine ed una buona sintonia tra i due, trama semplice con un bel messaggio, forse un po troppo approssimato sul finale, ritmo crescente e film che intrattiene fino alla fine. Qualcosa di più si poteva fare sugli effetti speciali (paradossalmente), che restano comunque ottimi, belle le scene d'azione e ben girate, avrei evitato l'abuso del rallentatore alle volte, ma va bene ugualmente, una colonna sonora che fa il suo lavoro egregiamente. Mi è piaciuto e lo consiglio! Buona visione!
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whitedust_productions
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sabato 3 giugno 2017
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i supereroi dc hanno ancora una morale
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Un indiano ammette che il suo popolo abbia perso tutto a causa di quello statunitense, il pacifismo esplicito della dea contrariata e straziata nel guardare le vittime della guerra più assurda e priva di senso della storia. Queste sono tematiche che rendono un film di intrattenimento interessante anche per un audience meno adulta e più restia ai cliché dei cosiddetti 'cinecomics'. Per quale fine una dea ha la sua ragion d'essere e di lottare? Il genere umano merita la salvezza? Wonder woman è un film che vale la pena di essere visto e che mantiene alto lo standard dei supereroi DC, molto più maturi, ideologici, eticamente impegnati e mossi da turbe psichiche rispetto ai loro colleghi Marvel.
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Un indiano ammette che il suo popolo abbia perso tutto a causa di quello statunitense, il pacifismo esplicito della dea contrariata e straziata nel guardare le vittime della guerra più assurda e priva di senso della storia. Queste sono tematiche che rendono un film di intrattenimento interessante anche per un audience meno adulta e più restia ai cliché dei cosiddetti 'cinecomics'. Per quale fine una dea ha la sua ragion d'essere e di lottare? Il genere umano merita la salvezza? Wonder woman è un film che vale la pena di essere visto e che mantiene alto lo standard dei supereroi DC, molto più maturi, ideologici, eticamente impegnati e mossi da turbe psichiche rispetto ai loro colleghi Marvel. Un universo che al contrario ruota attorno alla pura azione e spettacolarizzazione fine a se stessa. Ottime opere ma sicuramente prive delle tesi seriose verso cui e da cui muovono i loro colleghi e rivali.
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nick16
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domenica 25 giugno 2017
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dc migliora, ma nulla di nuovo
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Da quando il DC cinematic-univers è iniziato, non possiamo dire che siano usciti gran prodotti, facendo sfumare inoltre importanti occassioni per la semplice fretta di "raggiungere" gli avversari Marvel. Tuttavia con Wonder Woman (da cui non mi aspettavo un granché) sono riusciti a fare un lavoro discreto. La trama regge per buona parte del film e mille utenti hanno scritto elogi su scenografie, costumi, effetti speciali e altre menate che ormai nel 2017 sono scontate, almeno se parliamo di questi livelli.
Riguardo alla trama, oltre all'intro su cui non ho nulla da dire, ho apprezzato molto la parte del "supereroe che guida gli umani", che permette di realizzare scene verosimili e divertenti.
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Da quando il DC cinematic-univers è iniziato, non possiamo dire che siano usciti gran prodotti, facendo sfumare inoltre importanti occassioni per la semplice fretta di "raggiungere" gli avversari Marvel. Tuttavia con Wonder Woman (da cui non mi aspettavo un granché) sono riusciti a fare un lavoro discreto. La trama regge per buona parte del film e mille utenti hanno scritto elogi su scenografie, costumi, effetti speciali e altre menate che ormai nel 2017 sono scontate, almeno se parliamo di questi livelli.
Riguardo alla trama, oltre all'intro su cui non ho nulla da dire, ho apprezzato molto la parte del "supereroe che guida gli umani", che permette di realizzare scene verosimili e divertenti. Il problema è che mi sembrava di vedere Captain America:The First Avenger con interpreti diversi; lo stile è quello, molto simili sono le scene effettuate con lo scudo e anche la parte tedesca ha molte somiglianze. C'è chi dice che questo riproduce meglio la guerra (per me semplicemente ne illustra la visione del cittadino, mentre CA enfatizzava quella dei soldati), e può darsi che sia vero, ma bisogna ricordarsi una cosa, semplice ma fondamentale: CA è uscito anni prima, chiunque può prendere qualcosa di già fatto e seguire le lamentele del publicco. In ogni caso, il confronto non è obbligatorio e, come dicevo prima, la parte sulla guerra è proprio quella che mi ha coinvolto di più. Peccato per le sequenze finali, dove il film perde quello spessore che aveva faticosamente guadagnato; questo lo si deve ad un villain scadente (oltre che immensamente stupido), una battaglia ridicola, discorsi sentimentali no-sense (roba del genere manco nei cartoni per bambini) e la protagonista che è sottoposta ad un cambio improvviso e forzato. Vi è poi un dettaglio personale: la differenza di tempo tra il "presente" ed il "ricordo" (cioè tutto il film) rende morti i personaggi (eccetto WW) prima ancora che compaiano, questo fatto limita l'interesse verso personaggi che sappaimo essere fine a se stessi sin dal primo momento. In breve, la DC migliora ma ancora non abbastanza
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sca
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martedì 8 agosto 2017
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wonder woman, gal gadot è il noumeno
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Dopo il dominio Marvel degli ultimi decenni finalmente la DC Comics ottiene la sua rivincita fino ad ora rimandata a causa delle critiche non favorevoli ai reboot di Superman (con l’uomo d’acciaio appunto). Ottiene una rivincita più che meritata introducendo però (e direi finalmente) una supereroina donna, Wonder Woman diretto da Patty Jenkis, è un capolavoro sia a livello di sceneggiatura ma soprattutto grazie agli effetti speciali affidati a niente di meno che Zack Snyder. Patty Jenkis dopo un periodo lungo (solo) 14 anni ritorna alla regia di un lungometraggio e lo fa con una storia completamente diversa rispetto a quello che fu Monster del 2003.
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Dopo il dominio Marvel degli ultimi decenni finalmente la DC Comics ottiene la sua rivincita fino ad ora rimandata a causa delle critiche non favorevoli ai reboot di Superman (con l’uomo d’acciaio appunto). Ottiene una rivincita più che meritata introducendo però (e direi finalmente) una supereroina donna, Wonder Woman diretto da Patty Jenkis, è un capolavoro sia a livello di sceneggiatura ma soprattutto grazie agli effetti speciali affidati a niente di meno che Zack Snyder. Patty Jenkis dopo un periodo lungo (solo) 14 anni ritorna alla regia di un lungometraggio e lo fa con una storia completamente diversa rispetto a quello che fu Monster del 2003. Dopo infatti aver permesso a Charlize Theron di vincere l’Oscar con l’interpretazione di Aileen Wuornos, una prostituta assassina che dopo 12 anni di processo verrà inserita nel braccio della morte.
Con Wonder Woman siamo dunque ben lontani da quel tipo di impegno civile e accademico che deve assumere un film di quella portata (uscito infatti un solo anno dopo la morte di Aileen Wournos) tuttavia qualcosa in comune lo hanno per forza. Il protagonismo femminile è infatti la chiave di lettura che assimila questi due film agli antipodi. L’intero film è di fatto basato sulla visione del ruolo della donna ora non più marginale: Diana da Themyshira (alias Wonder Woman), è un amazzone figlia di Zeus e Ippolita, vive nell’isola di Themyshira con le sue consorelle nascoste dagli uomini. Le amazzoni furono mandate sulla terra da Zeus per placare l’istinto guerresco degli uomini ma dopo millenni essi tornarono al loro istinto violento, esortati dal dio della guerra: Ares dunque Zeus decise di affidare l’unica arma per distruggerlo definitivamente, nelle mani delle amazzoni.
Un universo femminile dunque perpetrante nella prima parte di film dove Diana, interpretata da Gal Gadot, si esercita con le altre amazzoni distinguendosi da tutte le altre perché più forte, più veloce e si anche più figa! All’arrivo del soldato inglese Steve (alias Chris Pine) inizia la seconda parte, che vede quindi lo sviluppo da Diana (a Themyshira) a Wonder Woman (sulla nostra terra). Diana parte con Steve per salvare il mondo dalla guerra, la sua missione è infatti quella di distruggere Ares con l’arma “distruggi-dei” di cui si impossessa scappando dall’isola. Ha inizio nel nostro mondo il racconto del tipico eroe che non sapendo niente dell’universo umano rimane spiazzato da ogni cosa (elemento ironico di ogni film di supereroi) questa volta però si distingue nettamente la classica trama dell’eroe spaesato e “figo” apprezzato da tutte le donne che lo vedono anzi qui è tutto il contrario gli uomini fanno battute verso la bellissima Diana, ed è anche inutile prenderle come battute misogine perché di fatto a situazione ribaltata non crea alcuno scandalo. Inoltre non è più l’eroe uomo che difende e protegge la “spalla” donna dai pericoli dimostrando così di avere poteri eccezionale, anzi è Diana che salva Steve più e più volte. Il mondo dei supereroi si trova dunque improvvisamente ribaltato ed è proprio questo il punto di forza del film. Ora tocca a Wonder Woman salvare la terra. Le donne si prendono la rivincita e Wonder Woman è la dimostrazione che quando si tratta di supereroi tutto è possibile anche la “super-forza” proprio così affidata al sesso femminile. A rendere ancora di più unico nel suo genere (a voi la libera interpretazione di “genere”) il film di Patty Jenkis è l’attrice israeliana Gal Gadot che cattura più per la sua bellezza purtroppo, piuttosto che per le sue capacità attoriali. Ma comunque vista la scia di positività del film avrà sicuramente la possibilità di migliorare, magari con produzioni più complicate. La mia speranza è infatti di vederla ora più spesso nei film possibilmente anche in ruoli lontani da Blockbuster. Un’altra importante nota positiva sono gli effetti speciali affidati niente di meno che a Zack Snyder, il re degli effetti speciali: vedi 300 e Sucker Punch. Dedicatosi unicamente agli effetti speciali di fatto Snyder ha un grande talento un po’ meno, a mio parere, quando assume i panni del regista. Nel complesso il film è un capolavoro imperdibile che dev’essere visto almeno una volta nella vita.
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