mirko
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mercoledì 31 agosto 2022
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un film gradevole con un finale amaro
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Un film dalle aspettative nella norma ma che è riuscito a convincermi anche se fino ad un certo punto .
Ambientato in una Dublino fredda , così come lo è la fotografia perfettamente utilizzata nell'ambiente in cui la pellicola era ambientata , in cui un ragazzo si innamora di una ragazza che ogni giorno stava sui gradini del suo collegio a guardare l'uscita della scuola lì davanti , e che decide di mettere su una band con il suo nuovo gruppo di amici .
Un film che urla agli anni '80 in modo perfetto , semplice , romantico e commovente .
Un classico film sull'adolescenza in quegli anni con problemi sociali e economici , una storia tuttavia semplice ma che sa emozionare e catapultarci nell'ambiente.
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Un film dalle aspettative nella norma ma che è riuscito a convincermi anche se fino ad un certo punto .
Ambientato in una Dublino fredda , così come lo è la fotografia perfettamente utilizzata nell'ambiente in cui la pellicola era ambientata , in cui un ragazzo si innamora di una ragazza che ogni giorno stava sui gradini del suo collegio a guardare l'uscita della scuola lì davanti , e che decide di mettere su una band con il suo nuovo gruppo di amici .
Un film che urla agli anni '80 in modo perfetto , semplice , romantico e commovente .
Un classico film sull'adolescenza in quegli anni con problemi sociali e economici , una storia tuttavia semplice ma che sa emozionare e catapultarci nell'ambiente.
Una regia semplice ma completamente concordante con lo standard della pellicola , attori bravi e montaggio scorrevole .
E poi arriva il finale che rovina purtroppo l'armonia , si trasforma in un qualcosa di troppo drammatico e quasi apocalittico se dobbiamo dirla tutta , dove ci starebbe stato meglio un finale più tranquillo e raffinato e che avrebbe evitato quel sapore un po' amaro alla fine della visione .
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mirko
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mercoledì 31 agosto 2022
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un film gradevole con un finale amaro
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Un film dalle aspettative nella norma ma che è riuscito a convincermi anche se fino ad un certo punto .
Ambientato in una Dublino fredda , così come lo è la fotografia perfettamente utilizzata nell'ambiente in cui la pellicola era ambientata , in cui un ragazzo si innamora di una ragazza che ogni giorno stava sui gradini del suo collegio a guardare l'uscita della scuola lì davanti , e che decide di mettere su una band con il suo nuovo gruppo di amici .
Un film che urla agli anni '80 in modo perfetto , semplice , romantico e commovente .
Un classico film sull'adolescenza in quegli anni con problemi sociali e economici , una storia tuttavia semplice ma che sa emozionare e catapultarci nell'ambiente.
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Un film dalle aspettative nella norma ma che è riuscito a convincermi anche se fino ad un certo punto .
Ambientato in una Dublino fredda , così come lo è la fotografia perfettamente utilizzata nell'ambiente in cui la pellicola era ambientata , in cui un ragazzo si innamora di una ragazza che ogni giorno stava sui gradini del suo collegio a guardare l'uscita della scuola lì davanti , e che decide di mettere su una band con il suo nuovo gruppo di amici .
Un film che urla agli anni '80 in modo perfetto , semplice , romantico e commovente .
Un classico film sull'adolescenza in quegli anni con problemi sociali e economici , una storia tuttavia semplice ma che sa emozionare e catapultarci nell'ambiente.
Una regia semplice ma completamente concordante con lo standard della pellicola , attori bravi e montaggio scorrevole .
E poi arriva il finale che rovina purtroppo l'armonia , si trasforma in un qualcosa di troppo drammatico e quasi apocalittico se dobbiamo dirla tutta , dove ci starebbe stato meglio un finale più tranquillo e raffinato e che avrebbe evitato quel sapore un po' amaro alla fine della visione .
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luca scialo
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sabato 4 giugno 2022
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gli anni '80 e i sogni di adolescenti irlandesi
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Come fatto per l'ottimo esordio con Once, John Carney riutilizza il tema della musica per parlare di giovani speranze. Questa volta però catapultando lo spettatore negli anni '80, quelli dell'eccentricità della musica. Dove l'apparire spesso faceva più della sostanza stessa. Conor è lo studente 15enne di un rigoroso college religioso di Dublino. I genitori litigano sempre, mentre il fratello maggiore si è lasciato andare, chiudendo nel cassetto i sogni adolescenziali e chiudendosi in una stanza rigettando cosa c'è là fuori. Conor cerca di rompere la routine del quotidiano attraverso la musica, quella eccentrica degli anni '80. Fatta di Cure, Duran Duran e tante band che stavano scrivendo la storia a colpi di videoclip e tastiere.
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Come fatto per l'ottimo esordio con Once, John Carney riutilizza il tema della musica per parlare di giovani speranze. Questa volta però catapultando lo spettatore negli anni '80, quelli dell'eccentricità della musica. Dove l'apparire spesso faceva più della sostanza stessa. Conor è lo studente 15enne di un rigoroso college religioso di Dublino. I genitori litigano sempre, mentre il fratello maggiore si è lasciato andare, chiudendo nel cassetto i sogni adolescenziali e chiudendosi in una stanza rigettando cosa c'è là fuori. Conor cerca di rompere la routine del quotidiano attraverso la musica, quella eccentrica degli anni '80. Fatta di Cure, Duran Duran e tante band che stavano scrivendo la storia a colpi di videoclip e tastiere. Mette così in piedi una band, apparentemente sgangherata ma decisa a raggiungere il successo. Non mancheranno delusioni ed avversità. Ma ciò che lo spinge a puntare forte alla metà è l'attrazione per una ragazza più grande: Raphina. La quale diventerà musa dei suoi testi e dei loro video. Il loro sogno però, come tanti giovani irlandesi di ieri e di oggi, è quello di emigrare in Gran Bretagna. Pellicola irrinunciabile per chi ama l'Irlanda e i mitici anni '80, soprattutto quelli musicali. Tanti i brani dell'epoca, i suoi colori, raccontati attraverso le vicende di giovani adolescenti e i loro sogni.
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stefano capasso
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sabato 14 agosto 2021
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la forza dell''amore
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Conor è un adolescente che vive nella Dublino degli anni ’80. Il paese vive una grande crisi, lo stesso la sua famiglia che non ha solo problemi economici ma anche affettivi: il padre e la madre stanno per separarsi. Costretto a iscriversi ad una scuola meno costosa, Conor fa i conti con la difficile accettazione da parte dei nuovi compagni, ma anche con lo stimolo di una ragazza, Raphina, bella e sfuggente che decide di conquistare. Con un gruppo di amici forma una band rock con l’idea di produrre video dove Rafinha reciterà, ma col passare del tempo il gruppo comincia ad emergere e gli obiettivi iniziali cambiano.
John Carney ricostruisce la frenesia e l’entusiasmo degli anni ’80 attorno ad una storia di formazione di un adolescente, alle prese con tutte le difficoltà del caso.
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Conor è un adolescente che vive nella Dublino degli anni ’80. Il paese vive una grande crisi, lo stesso la sua famiglia che non ha solo problemi economici ma anche affettivi: il padre e la madre stanno per separarsi. Costretto a iscriversi ad una scuola meno costosa, Conor fa i conti con la difficile accettazione da parte dei nuovi compagni, ma anche con lo stimolo di una ragazza, Raphina, bella e sfuggente che decide di conquistare. Con un gruppo di amici forma una band rock con l’idea di produrre video dove Rafinha reciterà, ma col passare del tempo il gruppo comincia ad emergere e gli obiettivi iniziali cambiano.
John Carney ricostruisce la frenesia e l’entusiasmo degli anni ’80 attorno ad una storia di formazione di un adolescente, alle prese con tutte le difficoltà del caso. La musica, prima come pretesto poi come impegno appassionato, diventano per i protagonisti lo strumento con cui conoscere se stessi, di sperimentarsi attraverso diversi tentativi, per errore ad approssimazione. A ben vedere tutti i protagonisti, quelli giovani, sono mossi da passione, da amore ed è quello che li contraddistingue e li rende diversi dagli adulti sempre bloccati nelle loro convinzioni e nelle loro incapacità. Un film che è anche un musical ed un modo per rivisitare un periodo storico ricco di fermenti creativi.
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felicity
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mercoledì 24 febbraio 2021
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un vero gioiellino di divertimento e commozione
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Sing Street è una fotografia davvero perfetta degli anni ‘80.
Sono il decennio in cui ai sogni si credeva davvero. Non ancora infettati dalla disillusione e dall’abitudine al mondo che caratterizza la generazione ‘90, gli adolescenti degli anni ‘80 potevano perdere la testa davanti a un videoclip che oggi farebbe soltanto sorridere per la sua grafica scadente, potevano credere che i nuovi mezzi e la nuova musica sarebbero durati in eterno, potevano indossare abiti e accessori dai colori sgargianti, senza per questo sentirsi fuori luogo. O forse – e meglio – volevano essere fuori luogo. Osavano. Tanto nel trucco quanto nei progetti di vita.
Questo, più di ogni altra cosa, si percepisce guardando il film in cui il regista porta in scena una vicenda legata all’ambiente musicale.
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Sing Street è una fotografia davvero perfetta degli anni ‘80.
Sono il decennio in cui ai sogni si credeva davvero. Non ancora infettati dalla disillusione e dall’abitudine al mondo che caratterizza la generazione ‘90, gli adolescenti degli anni ‘80 potevano perdere la testa davanti a un videoclip che oggi farebbe soltanto sorridere per la sua grafica scadente, potevano credere che i nuovi mezzi e la nuova musica sarebbero durati in eterno, potevano indossare abiti e accessori dai colori sgargianti, senza per questo sentirsi fuori luogo. O forse – e meglio – volevano essere fuori luogo. Osavano. Tanto nel trucco quanto nei progetti di vita.
Questo, più di ogni altra cosa, si percepisce guardando il film in cui il regista porta in scena una vicenda legata all’ambiente musicale. E sceglie di farlo dal punto di vista di un gruppo di adolescenti di Dublino, arricchendo quindi il tutto con – indubbiamente – un’abbondante dose di ricordi, di nostalgie e di tratti autobiografici.
Sing Street, pur coi limiti di un cast di giovani sconosciuti alle prime armi e di uno sguardo nostalgico e patinato, è un film che lascia l’occhio lucido a chi è stato giovane in quel decennio, e portavoce di un messaggio per chi non l’ha vissuto: osare, osare indossare un ombretto azzurro anche dopo che si è stati costretti a lavarsi il viso con la forza, e credere, credere nelle proprie possibilità, al di là dei mezzi che il contesto sembra poter offrire. Il tutto condito, com’è ovvio, da un’ottima colonna sonora.
Tra una canzone dei Duran Duran ed una degli A-ha, sono infatti scanditi perfettamente, in una carrellata repentina di stili e scenari degni di un film-tributo, tutti i momenti contraddittori che si vivono a 16 anni, senza però enfatizzarli ed estremizzarli.
Una storia happysad, tanto quanto un testo dei The Cure, che riesce a muoversi in perfetto equilibrio. Sing Street è un vero gioiellino di divertimento e commozione, un lavoro assai riuscito.
Sing Street riesce a raccogliere il meglio delle esperienze precedenti del regista, prendend il meglio dall’una e dall’altra e non perdendo la straordinaria capacità onnipresente in tutti i lavori del regista di trasportare il ritmo musicale in immagine, oltre a quella di saper comporre canzoni originali che rimangono in testa anche ad ore di distanza dal primo ascolto.
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willywillywilly
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mercoledì 5 agosto 2020
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anni 80 - dove tutto era possibile
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Questo film visto per caso mi ha lasciato a bocca aperta. E' un capolavoro allo stato puro. Celebrazione dei meravigliosi, straordinari anni 80 in cui tutto era possibile, anche sognare ad occhi aperti.
E' una celebrazione della cultura pop di quegli anni, dei grandi gruppi musicali, dei colori, dei vinili, delle cassette musicali, dei travestimenti. Un'epoca in cui era consentito sognare, in cui la tecnologia moderna faceva capolino, ma era ancora lontana dall'averci assuefatto tutti.
Nell'Irlanda del 1982, attraverso le gesta un gruppo di adolescenti in piena tempesta ormonale, ribelli e testardi, riusciremo a cogliere l'importanza del provare a realizzare qualcosa di importante, a rischiare, a rompere con le convenzioni bigotte e restauratrici della società conservatrice.
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Questo film visto per caso mi ha lasciato a bocca aperta. E' un capolavoro allo stato puro. Celebrazione dei meravigliosi, straordinari anni 80 in cui tutto era possibile, anche sognare ad occhi aperti.
E' una celebrazione della cultura pop di quegli anni, dei grandi gruppi musicali, dei colori, dei vinili, delle cassette musicali, dei travestimenti. Un'epoca in cui era consentito sognare, in cui la tecnologia moderna faceva capolino, ma era ancora lontana dall'averci assuefatto tutti.
Nell'Irlanda del 1982, attraverso le gesta un gruppo di adolescenti in piena tempesta ormonale, ribelli e testardi, riusciremo a cogliere l'importanza del provare a realizzare qualcosa di importante, a rischiare, a rompere con le convenzioni bigotte e restauratrici della società conservatrice.
Ci ho visto i Pink Floyd, anche se non sono stati mai citati apertamente come altri fenomeni pop del tempo ( Spandau Ballet, Duran Duran, ritorno al futuro, etc. ).
Ma è anche un film che parla di bullismo, di quello vero, dove si faceva a cazzotti in mezzo alla strada; di prevaricazione degli adulti, di povertà economica e morale; di rivalsa e di inclusione sociale. Ci sono scene memorabili davvero.
Parla di speranza, di credere nel futuro, di andare contro tutto e tutti per provare a costruire il domani che si è sempre desiderato, di rincorrere il proprio immaginario.
Penso che chi ha avuto la fortuna di essere adolescente in quegli anni, possa apprezzarlo ancor di più di tutti gli altri. Ma vale davvero la pena di vederlo e rivederlo.
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wolvie
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giovedì 2 aprile 2020
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sing passion
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Conor, un ragazzo che vive nella Dublino degli anni Ottanta, cerca di ottenere le attenzioni di una esuberante fanciulla piu' grande di lui, mettendo a frutto il suo talento di cantante e come scrittore di testi. Decide così di fondare una pop band con un unico scopo, conquistare la ragazza e trovare il suo posto nel mondo. Tra canzoni dei Duran Duran, The Clash, The Cure, Spandau Ballet il film declina l' inno alla gioventù, alla fuga e all' amore dove la dura realta' di Dublino, delle istituzioni religiose e della famiglia non contano. Eccezionale il personaggio del fratello maggiore, fermo al palo della vita ma tutore delle passioni di Conor, la storia d amore è raccontata con tenerezza, passione e semplicità.
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Conor, un ragazzo che vive nella Dublino degli anni Ottanta, cerca di ottenere le attenzioni di una esuberante fanciulla piu' grande di lui, mettendo a frutto il suo talento di cantante e come scrittore di testi. Decide così di fondare una pop band con un unico scopo, conquistare la ragazza e trovare il suo posto nel mondo. Tra canzoni dei Duran Duran, The Clash, The Cure, Spandau Ballet il film declina l' inno alla gioventù, alla fuga e all' amore dove la dura realta' di Dublino, delle istituzioni religiose e della famiglia non contano. Eccezionale il personaggio del fratello maggiore, fermo al palo della vita ma tutore delle passioni di Conor, la storia d amore è raccontata con tenerezza, passione e semplicità. I video realizzati dalla band sono delle perle. Fratello minore di "The Commitments" dove la porta dei sogni é ancora aperta. Bello
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yarince
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giovedì 18 maggio 2017
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da once a sing street
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Parliamo di Carney , ovvero di “Once”, il suo primo film musicale, con Glen Hansard, il cantante dei Frames, a cui sono molto affezionata. Siamo a Dublino, negli anni duemila, gli anni del boom economico, della tigre celtica. L’Irlanda si trasforma, in pochi anni, da paese povero a paese ricco e, grazie alla politica di agevolazioni fiscali del decennio precedente, che aveva visto sorgere numerose e rinomate multinazionali, diventa meta d’emigrazione per tutti gli europei in cerca di occupazione (braccia e cervelli, anche se, queste “amputazioni” che spiegano i flussi migratori non mi sono mai piaciute). Il film è la storia di un busker Irlandese, che suona e canta per strada, a Grafton Street (proprio come Glen agli esordi) e una giovane pianista immigrata ceca, che vende fiori per strada.
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Parliamo di Carney , ovvero di “Once”, il suo primo film musicale, con Glen Hansard, il cantante dei Frames, a cui sono molto affezionata. Siamo a Dublino, negli anni duemila, gli anni del boom economico, della tigre celtica. L’Irlanda si trasforma, in pochi anni, da paese povero a paese ricco e, grazie alla politica di agevolazioni fiscali del decennio precedente, che aveva visto sorgere numerose e rinomate multinazionali, diventa meta d’emigrazione per tutti gli europei in cerca di occupazione (braccia e cervelli, anche se, queste “amputazioni” che spiegano i flussi migratori non mi sono mai piaciute). Il film è la storia di un busker Irlandese, che suona e canta per strada, a Grafton Street (proprio come Glen agli esordi) e una giovane pianista immigrata ceca, che vende fiori per strada. Lui sta male perché la sua donna l’ha tradito ed è andata via, a Londra, lei, ha madre e figlio a carico e un matrimonio in crisi. Si incontrano, si raccontano, si abbracciano, si confortano, si sfiorano l’anima e costruiscono insieme un cd e il sogno di un contratto discografico a Londra. La loro storia è bella, delicata. Si innamorano? Non si definirà mai, lui ci prova, si, ma col tipico approccio timido irlandese verso il femminile. Nulla si consuma, non un sigillo, neanche un bacio e, per questo, la loro storia scorrerà lungo il pentagramma della musica che compongono e che suonano insieme. Sullo sfondo, amici, familiari, strade, paesaggi irlandesi e canzoni molto belle (ho ascoltato le soundtracks di Once per anni). Lui andrà a Londra, lei resterà a Dublino, si separeranno, ma il loro resterà un incontro che capita solo “Once” , una sola volta nella vita. Dopo 10 anni , Carney ci consegna i teenagers di “Sing Street”; un gruppo di giovani irlandesi che mettono su una band e scrivono canzoni. Siamo negli anni ’80, in Irlanda c’è la recessione e gli irlandesi emigrano a Londra o a New York. Sullo sfondo c’è ancora una Irlanda chiusa, molto diversa da quella di Once, in cui, invece, Dublino è culla di accoglienza. Sing Street è in nome della band e anche il nome della strada in cui c’è la scuola cattolica frequentata dai ragazzi. Il Film è un omaggio ai gruppi rock e funky degli anni ‘80 e al loro stile; i Duran Duran, Joy division, Depeche Mode, Spandau ballet. Questi piccoli dubliners sono simpatici, divertenti, amano la vita e vogliono esercitare il loro diritto alla felicità e alla possibilità di un futuro diverso. Ancora una volta, come in Once, l’unica speranza di trovare un’etichetta è andare a Londra. Ancora una volta, come nei film sull’adolescenza di periferia o di banlieu, famiglia e scuola, che dovrebbero essere i punti di riferimenti per la crescita, rappresentano, invece, i luoghi negativi da cui fuggire via, mentre la musica, l’amicizia, il rapporto sincero con un fratello, diventano il salvagente a cui aggrapparsi. Il viaggio in barca verso Londra, nel finale, è anche un omaggio, sono sicura, alle “traversate” dei migranti di sempre, trasversalmente agli anni, ai decenni e ai secoli, a quelle di ieri e a quelle di oggi, perché la storia è la stessa, ovunque, e infatti Canvey dedica il film “ a tutti i fratelli del mondo”.
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alex62
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lunedì 30 gennaio 2017
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la musica è inclusiva
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Avere 15 anni e sapere già cosa vorresti dalla vita.
Pochi possono vantarsi di aver coronato, almeno nel desiderio, il sogno più importante in così tenera età. Soprattutto poi in un'Irlanda lontanissima da tutto e povera e senza speranze.
La grande avventura per Conor comincia a Dublino, nella sua città, dove immagina di poter cominciare a cambiare il mondo con le sue canzoni. Incontra una ragazza fantaastica, forse il suo primo amore e decide che lei dovrà essere l'unica. Si tratta della bellissima attrice inglese, Louise Boynton, nel ruolo dell'aspirante modella Raphina.
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Avere 15 anni e sapere già cosa vorresti dalla vita.
Pochi possono vantarsi di aver coronato, almeno nel desiderio, il sogno più importante in così tenera età. Soprattutto poi in un'Irlanda lontanissima da tutto e povera e senza speranze.
La grande avventura per Conor comincia a Dublino, nella sua città, dove immagina di poter cominciare a cambiare il mondo con le sue canzoni. Incontra una ragazza fantaastica, forse il suo primo amore e decide che lei dovrà essere l'unica. Si tratta della bellissima attrice inglese, Louise Boynton, nel ruolo dell'aspirante modella Raphina. Una bellezza da togliere il fiato anche a un ventenne e Conor di anni non ne ha ancora 16!
La famiglia del ragazzo è un disastro: i genitori vivono da separati in casa e la madre cade da una relazione all'altra. Il padre è uno “sfaccendato”, cosa molto diffusa in quel periodo in Irlanda, siamo negli anni '80, ma potrebbero benissimo essere i favolosi sixties, quelli che sancirono il trionfo della più grande band di sempre: i Beatles. Guarda un po': c'è solo un breve braccio di mare che separa Dublino da Liverpool, la città dei Beatles: magari con un po' di fortuna e la giornata giusta, la traversata si potrebbe fare anche con un barchino da pesca a motore. Non è un'impresa impossibile, basterebbe il carburante e…un coraggio da leone o la sprovvedutezza di due adolescenti, magari!…
Conor ha deciso di formare una band e, grazie a questo proposito, scopre e crea delle amicizie inattese e sorprendenti. Il suo miglior amico diventa co-autore e filantropo (possiede tutti gli strumenti musicali necessari) dell'impresa.
Così, nel modo più improbabile, un gruppetto di ragazzini con poca arte e niente da parte “s'imbarca” in un'avventura meravigliosa. Le canzoni funzionano, piaccono e nasce anche l'occasione per una prima, eccitatissima esibizione, nella scuola cattolicissima e imbalsamata.
È una commedia musicale e romantica inclusiva e intelligente, i pezzi musicali sono scritti ed eseguiti bene, conservano l'allure e la tenerezza di canzoni facili da adolescenti, ma comunque arrivano dove devono. I giovani attori sono convincenti.
Insomma è un bel film, realizzato interamente da giovani, compreso il regista, John Carney.
La scena più toccante non è tanto quella in cui Raphina corrisponde all'enorme sentimento di Conor, ma è quella in cui Conor va' a cercare il bullo disadattato che l'aveva pestato a scuola e gli offre di offrirsi alla band come “buttafuori”.
Perché la musica avvicina, unisce, accomuna: è inclusiva e universale.
E poi, non dimentichiamolo: è il rimedio più efficace contro la violenza e il degrado umano!
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mattopolis
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martedì 27 dicembre 2016
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il migliore del 2016
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Per tutti gli amanti della musica, ma non solo...film divertente fresco con amvientazione simile a Billy Elliott e una colonna sonora davvero unica! I Brani scritti appositamente per il film sono davvero azzeccati e gli attori naturali e credibili...Consigliato sia a snob intellettuali sia a spettatori meno ricercati perché è un film di nicchia ma xhe scorre e commuove come solo poche commedie sanno fare!
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