luca scialo
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venerdì 16 luglio 2021
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meryl è rock, il film un po' lento
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Rick Rendazzo è una rockstar anni '70 che ormai suona in un pub davanti a un pubblico esiguo di vecchi fan, mentre i giovani si scaldano solo quando propone brani attuali. Ad accompagnarla una band composta di musicisti altrettanto attempati, tra cui il chitarrista col quale ha un flirt. Ma come ogni rockstar che si rispetti, anche Rick ha un privato disastrato. Ha lasciato marito e figli per continuare a svolgere una vita sopra le righe. Un giorno però riceve una telefonata dall'ex marito, il quale gli dice che la figlia è caduta in depressione dopo che il marito l'ha lasciata per un'altra donna. E così vola in Indianapolis, e dovrà l'astio dei figli nei suoi confronti. Jonathan Demme, regista di Il silenzio degli innocenti o Philadelphia, traspone una sceneggiatura della blogger che esordì da ventinovenne con una commedia brillante: Juno.
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Rick Rendazzo è una rockstar anni '70 che ormai suona in un pub davanti a un pubblico esiguo di vecchi fan, mentre i giovani si scaldano solo quando propone brani attuali. Ad accompagnarla una band composta di musicisti altrettanto attempati, tra cui il chitarrista col quale ha un flirt. Ma come ogni rockstar che si rispetti, anche Rick ha un privato disastrato. Ha lasciato marito e figli per continuare a svolgere una vita sopra le righe. Un giorno però riceve una telefonata dall'ex marito, il quale gli dice che la figlia è caduta in depressione dopo che il marito l'ha lasciata per un'altra donna. E così vola in Indianapolis, e dovrà l'astio dei figli nei suoi confronti. Jonathan Demme, regista di Il silenzio degli innocenti o Philadelphia, traspone una sceneggiatura della blogger che esordì da ventinovenne con una commedia brillante: Juno. Diablo Cody. Ma a parte una sempre strepitosa Meryl Streep, che riesce ad essere credibile anche nei panni della rocker, il film nel complesso è invece lento, per dirla alla Celentano. Con diversi momenti di rallentamento, quasi di noia. Il finale però è significativo, con Rick che riesce a dare ai figli l'unica cosa che sa fare davvero: la musica.
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themorenina
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venerdì 19 agosto 2016
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che noia mortale!
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Secondo una mia opinione personale questo film è banale, scontato e noiosissimo.
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stefano73
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domenica 31 gennaio 2016
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colonna sonora dal vivo che accompagna!
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Film semplice e un pó prevedibile ma il suo punto di forza é la colonna sonora cantata dal vivo dalla protagonista con la sua band. Di buoni sentimenti magari ne siamo nauseati ma la regia di Demme ne fa comunque un opera ben fatta e gli spezzoni di musica dal vivo misti alla vita travagliata degli artisti ne fa un film bello e scorrevole! Bravi tutti!
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stefano73
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domenica 31 gennaio 2016
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colonna sonora dal vivo che accompagna!
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Film semplice e un pó prevedibile ma il suo punto di forza é la colonna sonora cantata dal vivo dalla protagonista con la sua band. Di buoni sentimenti magari ne siamo nauseati ma la regia di Demme ne fa comunque un opera ben fatta e gli spezzoni di musica dal vivo misti alla vita travagliata degli artisti ne fa un film bello e scorrevole! Bravi tutti!
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giurg 63
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giovedì 31 dicembre 2015
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meryl streep, simply the best at her very best!
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Questa pellicola merita di essere vista poiché totalmente dominata dalla bravura di Meryl Streep che, pur spalleggiata dagli ottimi Kevin Kline, dalla propria figlia Mamie Gummer e da Rick Springfield, in realtà, da sola riempe e regge il film.
Particolarmente interessante il duetto con Audra McDonald, la quale interpreta la nuova moglie di Kevin Kline, che, a mio avviso, costituisce il cuore del film.
La scena finale, in cui, Meryl Streep e la sua band, sulle note di Bruce Springsteen scioglie la freddezza e la diffidenza nei suoi confronti degli invitati alle nozze del proprio figlio,fa trionfare gioia, voglia di vivere ed ottimismo su tutti i malintesi e le incomprensioni, raggiungendo e conquistando anche il cuore degli spettatori.
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paola d. g. 81
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lunedì 16 novembre 2015
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rock!!!
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Commedia piacevolissima e per niente banale, con spunti di riflessione sulla famiglia e sul ruolo della donna e una strepitosa Maryl Streep in versione rockstar. Colonna sonora da urlo!
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silvana
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domenica 18 ottobre 2015
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rivisto
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Brutta copia di Radio America e Mamma mia in questo film , dove si ha il piacere di vedere ancora una volta la bravura dei due attori protagonisti, e gustare tantissima buona musica, non ho visto altro che il solito film, con quadretti familiari più o meno felici, arriva lei dopo tanti anni e con una parola sistema quasi tutto. Ma è veramente così? no perchè questo lieto fine scontatissimo è solo una melensa visione del solito film cassetta. Spero che Meryil Streep, e Kevin Kline tornani a fare bei film dove li abbiamo ammirati, piuttosto aspettino questa occasione, non credo abbiano bisogno di recitare tutto quello che gli propongono.
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carlo02
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giovedì 15 ottobre 2015
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non convincente
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Inutile girarci intorno : questo film merita di essere visto per la grande prova di M.Streep ! Vederla suonare la chitarra e cantare in un gruppo rock di serie b è un vero piacere come del resto vederela sfatta e senza trucco affronarela gioranata ( quante altre attrici se lo possono permettere alla sua età)?
Bella colonna sonora con uno svolgimento convenzionale e come nelle migliore delle tradizioni si conclude con un party di nozze. Difficile pensare che dietro la macchina da presa ci sia lo stesso regista di Philadelphia e del silenzio degli innocenti ....
Provaci anora Maylin
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sara kavafis
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martedì 29 settembre 2015
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meryl streep da sola non basta!!!
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“ Dove eravamo rimasti”, ultimo film del regista Jonathan Demme, racconta la storia di una rocker ,Ricki ( interpretata da Meryl Streep), che per dedicarsi alla musica ha lasciato i suoi figli e il marito da molti anni.
Il film inizia immergendo lo spettatore nelle note rock inquadrando Ricki che canta e suona in una band ,“ The flash”, insieme al suo compagno (Rick Springfield). Un giorno Ricki riceve una telefonata dal suo ex- marito (Kevin Kline) nella quale viene a conoscenza di una terribile notizia : sua figlia,interpretata da Mamie Gummer, in seguito alla rottura della relazione con il suo marito, è entrata in una grave depressione e ha tentato il suicidio. Ricki Randazzo decide così di tornare nella casa dove abita il suo ex-marito per stare con la figlia un momento così duro.
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“ Dove eravamo rimasti”, ultimo film del regista Jonathan Demme, racconta la storia di una rocker ,Ricki ( interpretata da Meryl Streep), che per dedicarsi alla musica ha lasciato i suoi figli e il marito da molti anni.
Il film inizia immergendo lo spettatore nelle note rock inquadrando Ricki che canta e suona in una band ,“ The flash”, insieme al suo compagno (Rick Springfield). Un giorno Ricki riceve una telefonata dal suo ex- marito (Kevin Kline) nella quale viene a conoscenza di una terribile notizia : sua figlia,interpretata da Mamie Gummer, in seguito alla rottura della relazione con il suo marito, è entrata in una grave depressione e ha tentato il suicidio. Ricki Randazzo decide così di tornare nella casa dove abita il suo ex-marito per stare con la figlia un momento così duro. Meryl Streep è quindi costretta a fare i conti con il passato e con tutte le conseguenze che sono derivate dalla sua scelta di vita: scegliere di vivere un sogno, la sua musica ed allontanarsi dai suoi tre figli e dal marito.
Il regista torna con un film dove la musica sembra l’elemento portante, la protagonista del film :Ricki Randazzo regala al figlio per il suo matrimonio, l’unica cosa che ha e che sa fare, ovvero cantare. E attraverso la musica Ricki, anche se non riesce a recuperare il tempo perso con la famiglia , almeno riconquista un posto nelle loro vite. La musica sembra la protagonista ma il regista non riesce fino in fondo a fondere la magia della musica con le atmosfere del film. Siamo ben lontani da film come “Once”, “ Begin Again” ( esempio di film “ intrisi” di musica) del regista irlandese John Carney dove sempre attraverso la mucisa , dei loser si riconciliano con il mondo e ritrovano se stessi e la loro strada. In questi due ultimi film, la storia e i personaggi sono fusi con la musica , ne costituiscono un tutt’uno; il film è imprescindibile dalla musica e viceversa. Tutto è immerso in una magica bolla di sapone , quella magica bolla che si crea quando due arti si fondono. Se quindi le scene musicali si percepiscono staccate dalle altre sequenze del film come se la musica facesse da contorno e non entrasse in profondità dell’animo dei personaggi, altrettanto in superficie rimangono le tematiche che emergono dal film.
Il regista ci offre tanti spunti , una vera tavolozza colorata , dove ogni colore rappresenta tutte le difficili sfaccettature e dinamiche che esistono nei rapporti umani ma sono solo spunti : non arriva a scavare dentro a queste dinamiche e con numerose battute ironiche ( in alcuni momenti “stonate “ con l’atmosfera del film) permette al film di restare in un nuvola di leggerezza ahimè troppo superficiale mancando momenti di vera e propria autenticità. Autenticità che era stata raggiunta da Jonathan Demme in altri suoi film come ad esempio il più drammatico” Rachel sta per sposarsi”. Resta comunque un film sulle seconde chance: in una delle poche scene “ vere” del film Rick Springfield sprona Meryl Streep a concedersi una seconda possibilità nella sua vita anche se forse in passato ha fatto delle scelte errate. Meryl Streep è vulcanica nella sua interpretazione di una donna rocker anche se a volte il regista la carica di un ruolo un po’ troppo caricaturale. Vale il film la scena nella quale “The Flash” interpretano “ Drift Away” dei Rolling Stones. Chapeau A Rick Springfield, vero musicista nella vita che ci offre momenti di veridicità e ci emoziona.
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