nick16
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sabato 19 aprile 2014
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gli ateniesi guerrieri
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Come detto da altri prima di me, se il film viene paragonato al predecessore viene sicuramente svantaggiato, ma preso come singolo non è affatto male: battaglie cruente con molti stratagemmi e dialoghi e ideali molto sentiti anche se ricalcano un po' quelli del precedente film. Personalmente ho apprezzato che venisse raccontata l'origine del conflitto e di Serse, perchè nel primo non venivano spiegati.
Le battaglie, la cui maggior parte sono navali, ono cruente e spettacolari, viene spesso utilizzato il rallenty per dare maggiore spessore a una scena e riesce nell'intento; per la prima volta gli ateniesi vengono raffigurati come valorosi soldati, quasi al livello degli spartani.
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Come detto da altri prima di me, se il film viene paragonato al predecessore viene sicuramente svantaggiato, ma preso come singolo non è affatto male: battaglie cruente con molti stratagemmi e dialoghi e ideali molto sentiti anche se ricalcano un po' quelli del precedente film. Personalmente ho apprezzato che venisse raccontata l'origine del conflitto e di Serse, perchè nel primo non venivano spiegati.
Le battaglie, la cui maggior parte sono navali, ono cruente e spettacolari, viene spesso utilizzato il rallenty per dare maggiore spessore a una scena e riesce nell'intento; per la prima volta gli ateniesi vengono raffigurati come valorosi soldati, quasi al livello degli spartani.
Insomma il film è molto bello anche se non aggiunge niente alla trama originale, ma serviva solo per far vedere cosa accadeva nel resto della Grecia mentre i 300 erano alle Termopili; Spero in u sequel che mantenga e, se possibile, superi la media della saga
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marco90
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mercoledì 19 marzo 2014
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ce n'era bisogno ?
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Film gradevole che scorre senza annoiare, ma alla fine ti lascia appunto con il dubbio se effettivamente c'era il bisgono di fare questo "seguito" o se è solo una trovata per mettere in cassa qualche soldo sull'onda del successo del primo 300 che rimane comquene una spanna sopra questo che cerca di emularlo il ricalcado lo stile ma ci riesce solo in parte sfruttando litri di sangue buttato a caso e effetti rallenty ogni 5 minuti senza però mai raggiungere l'epicità del suo predecessore.
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tucanopardo
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giovedì 3 aprile 2014
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l'epica della grecia antica
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Il film si riallaccia al precedente 300 e ne mantiene le caratteristiche, con scene spettacolari ed effetti stile videogioco nelle scene d'azione. In sostanza partendo da 300 si cerca di ricreare una specie di serial che ruota attorno alla storia della Grecia antica. Lo stile è un pò americano, tagliato giù alla grossa, per intenderci; gli ateniesi sono rappresentati un pò come dei contadini armati ma trasfigurati dal pathos della battaglia, per contro gli spartani sono dei perfetti guerrieri con corpi scolpiti da culturisti e armature super. Non manca neppure il finalone con arrivo della cavalleria.
Eva Green, se pure convincente nella parte, arriva a sfiorare il comico quando si presenta in tenuta crestata stile supereroina.
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Il film si riallaccia al precedente 300 e ne mantiene le caratteristiche, con scene spettacolari ed effetti stile videogioco nelle scene d'azione. In sostanza partendo da 300 si cerca di ricreare una specie di serial che ruota attorno alla storia della Grecia antica. Lo stile è un pò americano, tagliato giù alla grossa, per intenderci; gli ateniesi sono rappresentati un pò come dei contadini armati ma trasfigurati dal pathos della battaglia, per contro gli spartani sono dei perfetti guerrieri con corpi scolpiti da culturisti e armature super. Non manca neppure il finalone con arrivo della cavalleria.
Eva Green, se pure convincente nella parte, arriva a sfiorare il comico quando si presenta in tenuta crestata stile supereroina.
Un simpatico fumettone, in conclusione, ma non melenso e scontato come TROY.
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mr. f
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mercoledì 18 novembre 2015
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si doveva fare di più
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Sono sempre stato molto appassionato di questi generi di film e lo sono andato a vedere con fiducia.
Diciamo che aleggiava da più parti il fatto che non fosse stato all'altezza del primo e, dopo averlo visto, onestamente le voci erano corrette.
Poco incisivo, lontano dalla suspence del primo, un Temistocle poco azzeccato e ben lontano da quello che fu Leonida nel prequel, un Serse che sempra soltanto una comparsa, un epilogo che poteva essere fatto diversamente.
Da una a cinque gli do tre stelle, se non altro per il complesso delle scene e per un'Artemisia ben impostata nel ruolo ricoperto.
Per il resto il film appare ripetitivo, non coinvolge come il primo, inizia bene ma poi si perde nella reiterazione.
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Sono sempre stato molto appassionato di questi generi di film e lo sono andato a vedere con fiducia.
Diciamo che aleggiava da più parti il fatto che non fosse stato all'altezza del primo e, dopo averlo visto, onestamente le voci erano corrette.
Poco incisivo, lontano dalla suspence del primo, un Temistocle poco azzeccato e ben lontano da quello che fu Leonida nel prequel, un Serse che sempra soltanto una comparsa, un epilogo che poteva essere fatto diversamente.
Da una a cinque gli do tre stelle, se non altro per il complesso delle scene e per un'Artemisia ben impostata nel ruolo ricoperto.
Per il resto il film appare ripetitivo, non coinvolge come il primo, inizia bene ma poi si perde nella reiterazione.
Come ho scritto nel titolo, si doveva fare meglio, specialmente per l'importanza del soggetto e del genere.
Peccato.
Godibile per chi non nutriva determinate aspettative.
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valentino giorgi
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giovedì 14 agosto 2014
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senza trama e pacchiano
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Dopo il record di incassi di 300, arriva sfortunatamente il sequel basato sulla non-storia di Temistocle, un famoso campione di body building ateniese(…. e uno stratega) che, insieme a una flotta di energumeni, prende a pedate nel sedere (il più delle volte a rallentatore) il primo persiano che gli capita a tiro. Sempre e solo per difendere la patria. Insomma un film da veri duri.
La trama non la sto neppure a raccontare tanto il film non ce l’ha. Mi voglio però concentrare sulla scelta stilistica perché molti asseriscono: “Il film ha poca trama, però è ben fatto”. Sbagliato! Il film (secondo me) è brutto anche sotto il profilo stilistico.
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Dopo il record di incassi di 300, arriva sfortunatamente il sequel basato sulla non-storia di Temistocle, un famoso campione di body building ateniese(…. e uno stratega) che, insieme a una flotta di energumeni, prende a pedate nel sedere (il più delle volte a rallentatore) il primo persiano che gli capita a tiro. Sempre e solo per difendere la patria. Insomma un film da veri duri.
La trama non la sto neppure a raccontare tanto il film non ce l’ha. Mi voglio però concentrare sulla scelta stilistica perché molti asseriscono: “Il film ha poca trama, però è ben fatto”. Sbagliato! Il film (secondo me) è brutto anche sotto il profilo stilistico. Vi spiego perché.
Dunque, lasciando perdere le interpretazioni penose, i dialoghi di una banalità disarmante (sempre meglio ricordarle queste cose), e tutti gli aspetti inerenti a trama, sceneggiatura e prestazione attoriale, mi concentrerò su tutto il resto: fotografia, effetti speciali, scelta stilistica.
È opportuno a questo punto valutare che se non fosse per il rallentatore il film durerebbe molto meno (il che sarebbe stata una cosa positiva). Da qui si capisce che l’uso del rallenti è eccessivo. È veramente fastidio perchétroppo ridondante, non passano due minuti senza che non ci sia qualcosa in slow motion. Tutto questo è sommato a dei quadri filmici stra-contrastati, bianchi/neri al massimo, altissima definizione delle immagini, un “uno schiaffo visivo” da farti rimpiangere il peggior cinema trash da quattro soldi. Come si può poi non menzionare la computer grafica eccessiva su tutto, pensate, per esempio, ai marmorei e muscolosissimi fisici dei personaggi dell’esercito ateniese (ma Atene non era una città di pescatori e filosofi?!).
Il film vuole essere sopra le righe su tutto, ma questo suo voler strafare sulla spettacolarità di quello che vuol mostrare lo rende ridicolo e a tratti demenziale. Si pensi alla scena in cui Serse, basso, con la barba folta e la voce da scolaretto entra in questa sorta di “acqua sacra” ed esce un energumeno, pelato, pieno di piercing dorati e con la voce da stallone come se gli avessero aggiunto altri 3 testicoli. Veramente troppo, e come si dice dalle mie parti: “il troppo stroppia”.
Concludo facendo un’ultima osservazione: ma perché il film si chiama “300-L’alba di un Impero”? Anzitutto “300” chi? Il film parla di Temistocle e della sua flotta…. (vabbè è un modo per continuare col primo su Leonida, anche se non ha alcun senso)… Però la seconda parte del titolo “L’alba di un impero” a chi si riferisce? L’unico impero è quello persiano e a me (dal film) più che “alba” mi sembra la fine. MAH! Questi non son riusciti neppure a dare un titolo decente al loro film scadente.
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paolo salvaro
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lunedì 24 marzo 2014
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sotto gli effetti speciali niente
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In questo seguito del primo 300 si va a perdere tutto ciò che di buono si poteva trovare nella prima pellicola. I personaggi diventano più che miticizzati : diventano inverosimili. l'Orlando dell'ononima Chanson anglonormanna era molto più credibile di questo Temistocle ed il personaggio di Artemisia I sembra essere uscito da un videogioco tipo Prince of Persia più che dall'antica Grecia. Meglio non addentrarsi nemmeno poi in quello che è il sentiero della veridicità storica della pellicola (che già nel primo film latitava) non ne veniamo più fuori.
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In questo seguito del primo 300 si va a perdere tutto ciò che di buono si poteva trovare nella prima pellicola. I personaggi diventano più che miticizzati : diventano inverosimili. l'Orlando dell'ononima Chanson anglonormanna era molto più credibile di questo Temistocle ed il personaggio di Artemisia I sembra essere uscito da un videogioco tipo Prince of Persia più che dall'antica Grecia. Meglio non addentrarsi nemmeno poi in quello che è il sentiero della veridicità storica della pellicola (che già nel primo film latitava) non ne veniamo più fuori. Ma basti un solo esempio: si afferma che l'armata persiana al cospetto di re Leonida fosse composta da 1 milione di soldati. Che??? Ma state scherzando? Parliamo di storia antica o contemporanea? Certo, se tutti dessimo retta ad Erodoto allora sarebbero stati anche tre milioni, ma con un minimo di serietà in più (considerando l'epoca ed il fatto che ancora 2 secoli dopo, in tutt'altro contesto, la battaglia di Canne che vedrà sul campo di battaglia circa 150.000 uomini, certificati da storici più attendibili, essi corrispondevano già ai due eserciti più imponenti dell'epoca quasi al completo) si poteva parlare di 200.000 soldati e non se ne parlava più. Poi per carità, non che sia così importante.
Il film si sforza di attirare attorno a se un alone di epicità senza però riuscirci. Anzi, il tentativo di trasporre la civiltà antica utilizzando fino allo stremo le attuali tecnologie si è rivelato un fallimento su tutta la linea. Al di sotto dei ridicoli squartamenti, degli improbabili abbordaggi e dell'ennesimo nudo di Eva Green, di cinema troviamo molto poco. Molto probabile comunque che vi sarà un terzo capitolo, visto che con questo lungometraggio non si arriva ancora ad una conclusione precisa (alla battaglia di Platea) e proprio in ottica di un ulteriore film spesso e volentieri ci si è trovati qui a citare anche senza motivo Leonida e le Termopili. L'impressione che se ne ricava è di un brodo allungato per fini esclusivamente commerciali, tanto che si arriva addirittura a realizzare un prologo del primo film. Il mio giudizio non è insomma del tutto positivo e se da un lato si può esaltare il forte impatto degli effetti speciali e la loro grande funzionalità, dall'altro si deve segnalare la mancanza di scene veramente degne di essere ricordate, con i minuti che si trascinano accompagnati da una colonna sonora certamente non azzeccata. Non lascia granchè. Speriamo che la conclusione sia migliore.
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alexandros_87
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venerdì 7 marzo 2014
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molto rammarico...
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Che dire...sono rimasto abbastana deluso da questo sequel, quando vidi 1 anno fa la trama e già sentivo puzza di bruciato, fare un film su una battaglia, quella di capo artemisio che non ha avuto ne vincitori ne vinti il film non poteva essere uguale al primo, tant'è che non è nemmeno un'unghia.
Forse io sono molto legato alle geste di Leonida, ma chiamare 300 un film che poi per tutta la durata ha per protagonista Temistocle, generale ateniese è fuori tema, il cast non ha veri protagonisti, non ha trama, come l'Uomo d'acciaio ci sono moltissimi effetti speciali, molto belli, ma che alla fine non sono abbastanza.
La delusione è tanta, ma va bene così.
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Che dire...sono rimasto abbastana deluso da questo sequel, quando vidi 1 anno fa la trama e già sentivo puzza di bruciato, fare un film su una battaglia, quella di capo artemisio che non ha avuto ne vincitori ne vinti il film non poteva essere uguale al primo, tant'è che non è nemmeno un'unghia.
Forse io sono molto legato alle geste di Leonida, ma chiamare 300 un film che poi per tutta la durata ha per protagonista Temistocle, generale ateniese è fuori tema, il cast non ha veri protagonisti, non ha trama, come l'Uomo d'acciaio ci sono moltissimi effetti speciali, molto belli, ma che alla fine non sono abbastanza.
La delusione è tanta, ma va bene così....
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elet88
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sabato 8 marzo 2014
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"300.2 – preparatevi alla mediocrità" - ii parte
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... adottare qualsiasi strategia. Ma scagliare ancora una volta un'imponente ondata di "frecce che oscureranno il cielo" (magari infuocate) sarebbe stato troppo semplice, pertanto meglio arrivare cavalcando una gigantesca onda marina (con le trireme che spuntano proprio come cavalli alla carica da dietro una collina) in uno scontro in cui i Greci mostrano il loro ingegno avendone la piena occasione e libertà di manovra. Una battaglia che si ripeterà più avanti, dove un cavallo (che non è Pegaso) semi-nuotatore spazia tra rostri, fiamme e schegge di legno per portarci al momento più bello del film: la battaglia finale, che vorresti continuasse ma che in cuor tuo sai già in procinto di finire, capendolo dalla sola intonazione musicale (mai così carica fino a quel momento).
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... adottare qualsiasi strategia. Ma scagliare ancora una volta un'imponente ondata di "frecce che oscureranno il cielo" (magari infuocate) sarebbe stato troppo semplice, pertanto meglio arrivare cavalcando una gigantesca onda marina (con le trireme che spuntano proprio come cavalli alla carica da dietro una collina) in uno scontro in cui i Greci mostrano il loro ingegno avendone la piena occasione e libertà di manovra. Una battaglia che si ripeterà più avanti, dove un cavallo (che non è Pegaso) semi-nuotatore spazia tra rostri, fiamme e schegge di legno per portarci al momento più bello del film: la battaglia finale, che vorresti continuasse ma che in cuor tuo sai già in procinto di finire, capendolo dalla sola intonazione musicale (mai così carica fino a quel momento).
Le splendide polene delle navi persiane marciano su lindi e piatti mari illuminati da una Luna che dovrebbe avere le stesse dimensioni del pianeta Giove, e ti chiedi se sia quel satellite gigante a permette agli ateniesi di compiere salti di una ventina di metri.
In 300 avevamo lo slancio impeccabile di un popolo nato guerriero; qui abbiamo la strategia del genio militare ateniese sotto il comando di un Temistocle che rimpiange un errore del passato ma che, alla fine, rischia di commettere nuovamente. Un Serse che viene messo da parte dalla sorella adottiva del quale sembra vittima, e che rade al suolo lo splendore di Atene lasciando una distruzione apocalittica con un’antica "Statua della Libertà" dalla testa troncata e capitolata a terra (e ti verrebbe da gridare “Maledetti! Maledetti!” scagliando i pugni sulla sabbia, se non fosse per il rimprovero di Artemisia al fratello distruttore “dell’unico gioiello della Grecia” che qualche ora prima voleva anch’ella vedere in fiamme).
Come detto prima, 300 era eccessivo nel giusto, il che lo rendeva una splendida opera d’arte; 300 ROE è eccessivo... e punto. L’unica cosa in cui doveva eccedere ma se ne sta attentamente alla larga per lasciare spazio al 3° capitolo della saga, è la lunghezza, di soli 103 minuti, a cui vanno sottratti i casual-rallenty che non hanno nulla da sottolineare (a differenza del primo) e addirittura alcune scene tratte sempre dal primo film. Non ho fatto i calcoli, ma con questi due elementi il film, di suo, non dovrebbe durare più di 90 minuti.
300 ROE non è pertanto un sequel, ma un midquel forse inutile o forse utile per far vedere due facce della stessa medaglia. Il problema è molto probabilmente la mancanza di Snyder dietro la macchina da presa (sostituito da Murro qui al suo secondo film proprio come Snyder all’epoca) per quanto riguarda le riprese e lo sviluppo della storia (anche se Snyder è comunque co-autore del soggetto), che fallisce nel ricalcare troppo il suo predecessore e limitandosi appunto alle sole scene d’azione e combattimento non propriamente riuscite.
Non ci sono i dialoghi epici (almeno non quelli nuovi, poiché per tutto il film ridondano frasi quali “Sparta brucerà” e altre riprese dal capitolo precedente.) E cosa ci lascia questo 300 Rise of an Empire? Poco e nulla di nuovo e molto di già visto. Non sarei nemmeno andato a vederlo se non fosse stato un “300” (toglietegli quel nome, e avrete un film qualunque che parla di Greci contro Persiani realizzato con le oscure fotografie moderne), ma qualcosa mi dice (e spero di prenderci) che il terzo e immancabile capitolo della quasi certa trilogia tornerà forse ai ritmi del primo film (ma forse è la mia inconscia speranza a scrivere queste parole di un esperimento cinematografico che aveva da imparare dalla batosta presa da Pirati dei Caraibi 4 – anche questo disponibile in 3D... ma sarà solo un caso!).
Snyder si salva dal firmare un film mediocre optando per Man of Steel (chissà che non fosse molto convinto del progetto). Il mio voto stiracchiato è un 6-- , o più onestamente un 5+.
Sicuramente la gente apprezzerà di più il semi-sconosciuto Sucker Punch.
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elet88
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sabato 8 marzo 2014
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"300.2 – preparatevi alla mediocrità"
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Stesso contesto, altro fronte. Stessa storia, e film “quasi” diverso.
Da una parte vi erano 300 gloriosi Spartani (insieme a centinaia di "alleati" greci) impazienti di scendere in campo per contrastare un'orda persiana puntando sul vantaggio tattico del territorio. In quel contesto vedemmo "frecce oscurare il cielo", creature "troppo grandi per potersi muovere lungo i fianchi delle montagne", e "maghi con formule magiche" incapaci di contrastare la tenacia e la tecnica spartana, minacciata dal presagio di "cenere nella quale sarà ridotta la città".
E tutto questo Snyder ce l'ha mostrato con poesia, epicità, in una storia basata su un fatto reale ma con molte sfumature dark-fantasy, in cui le battaglie sono "qualcosa di meravigliosamente troppo ma mai eccessivo", una goduria per l'occhio in cui spade mozzavano corpi e sangue che la faceva da sfondo alla determinazione spartana sempre in primo piano (e senza tralasciare l’importanza degli dèi come era invece accaduto in Troy).
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Stesso contesto, altro fronte. Stessa storia, e film “quasi” diverso.
Da una parte vi erano 300 gloriosi Spartani (insieme a centinaia di "alleati" greci) impazienti di scendere in campo per contrastare un'orda persiana puntando sul vantaggio tattico del territorio. In quel contesto vedemmo "frecce oscurare il cielo", creature "troppo grandi per potersi muovere lungo i fianchi delle montagne", e "maghi con formule magiche" incapaci di contrastare la tenacia e la tecnica spartana, minacciata dal presagio di "cenere nella quale sarà ridotta la città".
E tutto questo Snyder ce l'ha mostrato con poesia, epicità, in una storia basata su un fatto reale ma con molte sfumature dark-fantasy, in cui le battaglie sono "qualcosa di meravigliosamente troppo ma mai eccessivo", una goduria per l'occhio in cui spade mozzavano corpi e sangue che la faceva da sfondo alla determinazione spartana sempre in primo piano (e senza tralasciare l’importanza degli dèi come era invece accaduto in Troy).
Ma al contempo, a soli cento chilometri di distanza, la situazione non è all'altezza della sua controparte terrestre.
Qui la fanno da padrone vere e proprie colate di sangue che vanno a sostituire l'osso situato al centro dell'arto con una gigantesca arteria, dalla quale sfocia una sottospecie di "marmellata di lamponi" che sicuramente andrà a impattare sugli occhi di chi (incredibilmente) lo guarderà in 3D (un'ulteriore prova che la terza dimensione sta portando alla rovina numerose opere cinematografiche, mentre dovrebbe essere usato solo in rari casi come in Gravity).
Anche da questo lato si parte raccontando una storia, ambientata dieci anni prima in cui l'ateniese Temistocle uccide re Dario a Maratona scatenando la vendetta (ma questa pare più impiantata dalla "sorellastra" Artemisia) di Serse, trasformandolo in una specie di Charlize Theron mentre esce dalla vasca d'orata della pubblicità Dior (o era "Biancaneve e il cacciatore"?) in una Persepoli (?) vittima della megalomania schiacciante del regista e degna dell'irrealizzabile "Welthauptstadt Germania" sognata da Hitler.
Una pesantezza di edifici che non si era vista nemmeno in 300 quando Serse arrivò nella zona neutrale per concordare con Leonida, seduto sul suo trono issato da centinaia di schiavi.
Ma stavolta a farla da padrone non è il Re-Dio Serse, bensì Artemisia (nella realtà regina - o meglio dire tirannia - di Caria) che godeva di grande considerazione da parte dei re persiani anche nella realtà. Una spietata condottiera marittima che con la sua imponente flotta (nel film le navi sono centinaia, nella realtà erano a malapena il doppio di quella elleniche – e Artemisia aveva solo cinque trireme) comandata però da capitani non troppo capaci, che cadono facilmente in trappole nonostante la schiacciante superiorità numerica (nel film).
Il problema è che stavolta non si ha un terreno di scontro difficile e limitato (per gli invasori), bensì si ha il mare aperto dove si è liberi di...
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[+] scusatemi, continua nella "seconda" recensione.
(di elet88)
[ - ] scusatemi, continua nella "seconda" recensione.
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