f.vassia 81
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mercoledì 25 maggio 2022
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poco convincente
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Il lato oscuro delle grandi multinazionali, il pivellino ambizioso che si fa incastrare, la deriva del sogno americano: tutte cose viste e straviste, in questo spionistico dalla sceneggiatura ben poco convincente, che si dà tante arie ma finisce per essere sempliciona e tutta raccolta su colpi di scena fiacchissimi. Ford e Oldman salvano la baracca, ma il resto, regia compresa, è deludente.
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stefano bruzzone
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lunedì 13 ottobre 2014
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pessimo
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Un film povero sotto tutti i punti di vista e nemmeno un paio di grandi attori nel cast riescono a dar lustro ad una pellicola scontata e noiosa. Solita storiella del solito giovane belloccio americano che riesce in men che non si dica a passare dalla disoccupazione alla ricchezza e viceversa. Troppo superficiali questi sceneggiatori che riempono le pellicole di fantasie americane,auto di lusso e strafighe superdisponibili, ma la realtà è ben diversa. Film leggero privo di interesse verso una storia già vista e mal narrata.
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Un film povero sotto tutti i punti di vista e nemmeno un paio di grandi attori nel cast riescono a dar lustro ad una pellicola scontata e noiosa. Solita storiella del solito giovane belloccio americano che riesce in men che non si dica a passare dalla disoccupazione alla ricchezza e viceversa. Troppo superficiali questi sceneggiatori che riempono le pellicole di fantasie americane,auto di lusso e strafighe superdisponibili, ma la realtà è ben diversa. Film leggero privo di interesse verso una storia già vista e mal narrata.
Voto: 5
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danirlr
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domenica 21 settembre 2014
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not bad
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Niente di che, come già detto da altri è molto banale come storia ma nel complesso è buono.
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daniele berardi
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venerdì 19 settembre 2014
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aspettative deluse!!!
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Chissà se Harrison Ford e Richard Dreyfus durante le riprese si sono lasciati andare alcune battute del film American Graffiti una pietra miliare del 1973 che li vedeva portatori , in una notte scanzonata scandita da Lupo Solitario, di una progettualità basata sulla AMICIZIA su sani sentimenti condizionati dalle alte aspettative che ogni giovane sognava un film che ti rimane dentro in cui ti rispecchi in qualche frammento. Invece nel Potere dei soldi distrugge quelle aspettative così sognate , far carriera a qualsiasi costo,una vita basata sull'inganno sullo sfruttamento e furto delle idee . Una vita opulenta ed effimera dove ci sono manovratori e manovrati che con l'accusa di insadig trading possono rovinare intere esistenze.
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Chissà se Harrison Ford e Richard Dreyfus durante le riprese si sono lasciati andare alcune battute del film American Graffiti una pietra miliare del 1973 che li vedeva portatori , in una notte scanzonata scandita da Lupo Solitario, di una progettualità basata sulla AMICIZIA su sani sentimenti condizionati dalle alte aspettative che ogni giovane sognava un film che ti rimane dentro in cui ti rispecchi in qualche frammento. Invece nel Potere dei soldi distrugge quelle aspettative così sognate , far carriera a qualsiasi costo,una vita basata sull'inganno sullo sfruttamento e furto delle idee . Una vita opulenta ed effimera dove ci sono manovratori e manovrati che con l'accusa di insadig trading possono rovinare intere esistenze. fortunatamente unica via d'uscita sembra sia di ricominciare ,facendo tesoro degli errori commessi, da quella semplicità con la quale terminava American Graffiti andare incontro alla vita portandoti nel cuore un forte sentimento di condivisione e una bella canzone
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maggie69
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domenica 13 luglio 2014
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non fa una piega...
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Sceneggiatura che fila via per bene. Un finance thriller fatto bene. Liam é talmente fico che distrae un po', ma é credibile e tiene bene. Dreyfuss invecchia ma é sempre un mito...
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alessand7
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lunedì 23 giugno 2014
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film avvincente ben interpretato
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Il Film ha una bella trama ed ha un cast di rilievo Gary Oldman emerge sopra tutti, un Harison Ford quasi irriconoscibile capelli rasati e bianchi un sorprendente Liam Hemsworth da surfista australiano al cinema complimenti... l'elemento della trama che colpisce è l'inizio del film vale 5 stellette che dichiara che ci hanno scippato la speranza di un futuro migliore e che mentre prima nel sogno americano bastava laurearsi bene e lavorare duro con impegno per 15 anni e ti mettevano il nome sulla porta del tuo ufficio oggi i CEO sono persone che rubano e sono disposte a tutto per mantenere e crescere il loro potere... cosa ci si porta a casa dal film che anche se sei una brava persona quando accetti di prendere una strada veloce per il successo piena di inganni e contraddicendo la propria etica e i propri valori tradendo i suoi più cari amici e il padre per rendersi conto che stava sbagliando ma era troppo tardi .
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Il Film ha una bella trama ed ha un cast di rilievo Gary Oldman emerge sopra tutti, un Harison Ford quasi irriconoscibile capelli rasati e bianchi un sorprendente Liam Hemsworth da surfista australiano al cinema complimenti... l'elemento della trama che colpisce è l'inizio del film vale 5 stellette che dichiara che ci hanno scippato la speranza di un futuro migliore e che mentre prima nel sogno americano bastava laurearsi bene e lavorare duro con impegno per 15 anni e ti mettevano il nome sulla porta del tuo ufficio oggi i CEO sono persone che rubano e sono disposte a tutto per mantenere e crescere il loro potere... cosa ci si porta a casa dal film che anche se sei una brava persona quando accetti di prendere una strada veloce per il successo piena di inganni e contraddicendo la propria etica e i propri valori tradendo i suoi più cari amici e il padre per rendersi conto che stava sbagliando ma era troppo tardi ...
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kyotrix
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lunedì 28 aprile 2014
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guardabile
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guardabile, ma nulla di piu'
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ignazio vendola
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domenica 6 aprile 2014
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thriller godibile
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Dopo aver letto le recensioni del forum di mymovies, mi sono avvicinato con diffidenza a questo film, ma ne sono rimasto piacevolmente sorpreso. Intrigante la trama, perfetti nei loro ruoli i due mostri sacri Harrison Ford e Gary Oldman, vivace la regia. Un prodotto che diverte, per una serata piacevole con un buon pacco di pop-corn tra le mani. Da vedere=SI
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gianleo67
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venerdì 28 febbraio 2014
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la sporca guerra...dello smartphone
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Giovane ed ambizioso informatico di modeste origini che deve provvedere alle costose cure del padre malato, accetta di prestarsi come infiltrato per lo spionaggio industriale che il capo dell'azienda per cui lavora vuole perpetrare ai danni di un suo vecchio e odiato socio in affari. Tra doppiogiochi e contromosse, rivalità e ricatti, lealtà e tradimenti si gioca una pericolosa partita che rischia di mettere a repentaglio il suo futuro professionale e la sua stessa vita.
Da un dozzinale romanzo di Joseph Finder che da il titolo al film, l'australiano di origini croato-siciliane Robert Luketic imbastisce un rutilante thriller tecnologico dove le motivazioni umane e la fame sociale (quelle di un 'american dream' fuori tempo massimo fatto di scoraggiamento professionale e welfare-less) sono solo il debole pretesto per un congegno ad orologeria in cui ricattati e ricattatori, sfruttati e sfruttatori, manovrati e manovratori finiscono per invertire le parti in commedia secondo un prevedibile copione in cui il potere tecnologico (come riflesso di quello economico) si rivolta contro chi crede di averne più del diretto avversario.
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Giovane ed ambizioso informatico di modeste origini che deve provvedere alle costose cure del padre malato, accetta di prestarsi come infiltrato per lo spionaggio industriale che il capo dell'azienda per cui lavora vuole perpetrare ai danni di un suo vecchio e odiato socio in affari. Tra doppiogiochi e contromosse, rivalità e ricatti, lealtà e tradimenti si gioca una pericolosa partita che rischia di mettere a repentaglio il suo futuro professionale e la sua stessa vita.
Da un dozzinale romanzo di Joseph Finder che da il titolo al film, l'australiano di origini croato-siciliane Robert Luketic imbastisce un rutilante thriller tecnologico dove le motivazioni umane e la fame sociale (quelle di un 'american dream' fuori tempo massimo fatto di scoraggiamento professionale e welfare-less) sono solo il debole pretesto per un congegno ad orologeria in cui ricattati e ricattatori, sfruttati e sfruttatori, manovrati e manovratori finiscono per invertire le parti in commedia secondo un prevedibile copione in cui il potere tecnologico (come riflesso di quello economico) si rivolta contro chi crede di averne più del diretto avversario. Assecondando l'estetica da videoclip fatta di piani veloci ed un montaggio serrato, Luketic cerca di alimentare una improbabile suspence tra risibili colpi di scena e caratterizzazioni dozzinali laddove la ordinaria amministrazione dello script suggerisce una risaputa dialettica padre-figlio/mentore-allievo o la solita storiella sentimentale tra lo hipster di borgata e la hippie snob e di buona famiglia, entrambi fotogenici ed affamati di successo sullo sfondo di una guerra 'dello smatphone' che riecheggia quella reale tra Samsung ed Apple (ed a ben vedere dai gadget usati nel film la produzione predilige quest'ultima).
Nonostante il cast di tutto rispetto (Ford, Oldman e Dreyfuss devono pur pensare alla pensione ed a pagare le bollette!) ed a giovani promesse della Hollywood prossima ventura (Hemsworth&Heard sembrano già un marchio di successo) il film naviga a vista sulla bonaccia di una desolante mancanza di idee e prospettive, arenandosi sui clichè del già visto o dell'inguardabile tra livorosi industriali socialmente pericolosi che si sfidano in un finale all'Ok Corral (Ford-Goddard dice a Oldman-Wyatt: "Fuori i cellulari,sedetevi,mettete le batterie sul tavolo!") e gli stereotipi contraddittori di un rampantismo giovanile tanto brillante quanto ricattabile. Finale consolatorio dove trionfano i buoni sentimenti (il papà che dice al figlio:"te l'avevo detto!"), la legalità (l'FBI c'è ma non si vede per quasi tutto il film) e l'amore interclassista (non si dica che non siamo liberal). Bastava pensarci prima e fare una startup!
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 28 settembre 2013
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cast eccezionale per un film discreto e godibile
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Il cast è di quelli da far rabbrividire: Liam Hemsworth, Harrison Ford, Gary Oldman, Amber Heard, Embeth Davidtz, Lucas Till, e Richard Dreyfuss e quando un film si presenta con questi attori le aspettative sono sicuramente alte.
Diciamo subito che – come spesso accade – non sono in sintonia con certi critici cinematografici che hanno stroncato questo film: di certo non è un brutto film, anzi, no è davvero male, anche se, effettivamente, vista la prosopopea degli attori presenti, ci si sarebbe aspettato qualcosa i n più, soprattutto dai due mostri sacri Harrison Ford e Gary Oldman, perché gli altri la loro parte la fanno più che bene.
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Il cast è di quelli da far rabbrividire: Liam Hemsworth, Harrison Ford, Gary Oldman, Amber Heard, Embeth Davidtz, Lucas Till, e Richard Dreyfuss e quando un film si presenta con questi attori le aspettative sono sicuramente alte.
Diciamo subito che – come spesso accade – non sono in sintonia con certi critici cinematografici che hanno stroncato questo film: di certo non è un brutto film, anzi, no è davvero male, anche se, effettivamente, vista la prosopopea degli attori presenti, ci si sarebbe aspettato qualcosa i n più, soprattutto dai due mostri sacri Harrison Ford e Gary Oldman, perché gli altri la loro parte la fanno più che bene.
Non che Ford e Oldman abbiano recitato male, ci mancherebbe, però forse avrebbero potuto dare maggiore spessore ai loro due personaggi.
Per il resto la trama non è certo da Thriller mozzafiato o particolarmente drammatica e il regista Robert Luketic (La dura verità, 21 ed altri) prova a metterci un po’ di pepe che a volte funziona, altre meno.Fra i tanti, ci è piaciuta la performance del protagonista, Liam Hemsworth (Hunger Games, I mercenari 2) fratello del più famoso Chris (Thor, The Avengers) qui in una parte non da comprimario. L’ultimo dei tre fratelli Hemsworth sta imparando a recitare davvero bene.
Alla fine però il film regge abbastanza ed si può tranquillamente vedere: nulla di eccezionale, per carità, ma per trascorrere due ore di piacevole svago va più che bene.
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(di marione)
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