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lunedì 28 novembre 2022
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oscar meritato alla blanchett.
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Eccezionale davvero la prestazione drammatica di Cate Blanchett in questo film di Allen, che usa il "flash-back" forse con eccessiva disinvoltura ma registrando puntualmente il passato ovattato e agiato di Jasmine confrontandolo, nel viaggio dalla East Coast alla West Coast, con la difficle situazione di coabitazione con la sorella Ginger. Forse per capacita' in diversi timbri di recitazione, dal commediante al tragico, la Blanchett puo' ricordare Gena Rowlands di venti anni prima; peraltro e' circondata da ottimi caratteristi, che conferiscono al film quell'andamento frenetico e tuttavia amaro - come nel finale solipsismo di Jasmine accettando la sconfitta - assicurato anche dalla bella colonna sonora jazz-blues.
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Eccezionale davvero la prestazione drammatica di Cate Blanchett in questo film di Allen, che usa il "flash-back" forse con eccessiva disinvoltura ma registrando puntualmente il passato ovattato e agiato di Jasmine confrontandolo, nel viaggio dalla East Coast alla West Coast, con la difficle situazione di coabitazione con la sorella Ginger. Forse per capacita' in diversi timbri di recitazione, dal commediante al tragico, la Blanchett puo' ricordare Gena Rowlands di venti anni prima; peraltro e' circondata da ottimi caratteristi, che conferiscono al film quell'andamento frenetico e tuttavia amaro - come nel finale solipsismo di Jasmine accettando la sconfitta - assicurato anche dalla bella colonna sonora jazz-blues.
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sabato 2 aprile 2022
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blue jasmine
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Fantastica... Ottima analisi.
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elgatoloco
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mercoledì 10 marzo 2021
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commedia drammatica perfetto equilibrio
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"Blue Jasmine"(WOody Allen, autore totale, 2013)narra di due"sorelle"(di padri e madri diverse)adottate dalla stessa famiglia, che hanno seguito strade diverse, una sul"proletario", l'altra, molto borghese, che però ha subito più umiliazioni dell'altra, con gravi problemi(marito truffatore , che è fallit e ha fatto fallire anche l'ex marito della sorella, poi suicida). Vicende esistenziali, sentimentali ma anche economiche delle due donne, "disperatamente" diverse, che seguono vie diverse. Ma la "proletaria"finisce(?)sentimentalmente meglio della seconda, condannata all'eterna finizione disperata. Sempre osccilando tra commedia e dramma o meglio optando per una commedia che ha tali e tanti spunti drammatici, da renderla un vero dramma(film drammatico), Allen costruisce ancora una volta un castello di nobili finzioni e di verità che nascondono fiele, che rovinano(volenti o nolenti, in genere però proprio volenti)la vita di altre persone, in specie della protagonista Jasmine, detta "Blue Jasmine" dall'atavica passione del marito scomparso per"Blue Moon", notoriamente un cult, anche se poi Allen, che non demorde anche come musicista, opta sempre per il jazz, dixie etc.
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"Blue Jasmine"(WOody Allen, autore totale, 2013)narra di due"sorelle"(di padri e madri diverse)adottate dalla stessa famiglia, che hanno seguito strade diverse, una sul"proletario", l'altra, molto borghese, che però ha subito più umiliazioni dell'altra, con gravi problemi(marito truffatore , che è fallit e ha fatto fallire anche l'ex marito della sorella, poi suicida). Vicende esistenziali, sentimentali ma anche economiche delle due donne, "disperatamente" diverse, che seguono vie diverse. Ma la "proletaria"finisce(?)sentimentalmente meglio della seconda, condannata all'eterna finizione disperata. Sempre osccilando tra commedia e dramma o meglio optando per una commedia che ha tali e tanti spunti drammatici, da renderla un vero dramma(film drammatico), Allen costruisce ancora una volta un castello di nobili finzioni e di verità che nascondono fiele, che rovinano(volenti o nolenti, in genere però proprio volenti)la vita di altre persone, in specie della protagonista Jasmine, detta "Blue Jasmine" dall'atavica passione del marito scomparso per"Blue Moon", notoriamente un cult, anche se poi Allen, che non demorde anche come musicista, opta sempre per il jazz, dixie etc. Diremo che l'equilibrio non si rompe, anche nella vicenda delle due"sorelle", sempre andando dal passato al presente e tornando al passato, ma la sua concezione è immutata: chi soffre di più sono i ricchi, per le loro aspirazioni smodate.paradossalmente un po'da"poveri ma belli", la morale alleniana , a questo punto, quando l'autore ha un bel pezzo di vita alle spalle, ma certamente ha ancora molto da dire e da di-mostrare.Perfetta la scenografia di Santo Loquasto, la fotografia di Javier Aguiressarobe, come le musiche di Christopher Lenmertz, e il gioco attorale tra Cate Blacnhett(immancabilmnete la ex.moglie del ricco truffatore fattlito.suicida), Sally Hawkins, la sorella"popolare"e i personaggi maschili, di media e anche alta(altissima, in vari casi) antipatia come Alec Baldwin , Bobby Cannavale, Peter Sarsgaard, mostra come ipocrisia, mezogna pendano decisamente di più dalla parte dei maschi, mentre le donne vi sarebbero costrette, con risvolti persino inquietanti per entrambi i generi. Una"comédie humaine", quella alleniana sempre amata anche quando strappa il sorriso o finge di strapparlo. El Gato
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giorgio postiglione giorpost
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martedì 28 maggio 2019
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sbalzi temporali e umorali per una grande blanchet
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Jasmine è un'elegante signora dell' Upper East Side di New York, sposata al milionario Hal, broker di successo, filantropo e uomo di famiglia. Le sue giornate si svolgono nel solco di una vita agiata nella quale non gli manca praticamente nulla, oltre ad avere un figlio adottivo e qualche amica (le mogli dei colleghi di Hal) che non la fanno mai sentire sola. Tuttavia le complicate operazioni finanziare del marito, alle quali lei non presta le necessarie attenzioni, si rivelano ben presto nulla più di truffe ai danni di ignari risparmiatori. Oltretutto la bionda ed ingenua "Jas" scopre che l'amorevole marito è un incallito fedifrago.
Sarà proprio a causa delle scappatelle di Hal che Jasmine, in preda ad una crisi di nervi, decide di chiamare i federali per vendicarsi dei reiterati tradimenti, senza sapere che tutto il marcio che il piacente compagno di vita aveva architettato, era interamente intestato a lei.
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Jasmine è un'elegante signora dell' Upper East Side di New York, sposata al milionario Hal, broker di successo, filantropo e uomo di famiglia. Le sue giornate si svolgono nel solco di una vita agiata nella quale non gli manca praticamente nulla, oltre ad avere un figlio adottivo e qualche amica (le mogli dei colleghi di Hal) che non la fanno mai sentire sola. Tuttavia le complicate operazioni finanziare del marito, alle quali lei non presta le necessarie attenzioni, si rivelano ben presto nulla più di truffe ai danni di ignari risparmiatori. Oltretutto la bionda ed ingenua "Jas" scopre che l'amorevole marito è un incallito fedifrago.
Sarà proprio a causa delle scappatelle di Hal che Jasmine, in preda ad una crisi di nervi, decide di chiamare i federali per vendicarsi dei reiterati tradimenti, senza sapere che tutto il marcio che il piacente compagno di vita aveva architettato, era interamente intestato a lei. Lasciata la Grande Mela senza più un soldo in tasca, Jasmine ripara dalla sorella in quel di San Francisco, alla ricerca disperata di nuove motivazioni e di un equilibrio perduto.
Woody Allen non è tra i regista prediletti di chi ha il piacere di scrivervi, tuttavia occorre sin da subito precisare che questo Blue Jasmine (USA, 2013) è davvero una bella pellicola che val la pena vedere almeno una volta, non fosse altro che per la sbalorditiva prova di Cate Blanchet, al top.
Davvero convincente ed energica la recitazione della bionda attrice australiana dagli occhi blue, supportata da un ottimo Alec Baldwin. L'opera si interpone in un segmento a metà strada tra dramma psicanalitico e disillusione, in un crescendo nel quale viviamo la storia di Jasmine tra continui sbalzi: temporali e umorali. Da applausi le sequenze nelle quali la moglie tradita e sconvolta dagli eventi non riesce a fare "il respiro profondo", una situazione che in chissà quanti di noi si saranno trovati almeno una volta nella vita, magari senza la necessità di ricorrere allo Xanax.
Nota stonata, per paradosso, la colonna sonora: gli intermezzi Jazz c'entrano poco o nulla con gli eventi narrati. Ma forse il buon Woody non può fare a meno del suo genere preferito: in fondo lui, che è anche clarinettista, non avrà scelto a caso il nome della protagonista, il cui diminutivo suona proprio "Jas".
Voto: 8
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steffa
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martedì 12 febbraio 2019
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un po banale
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sinceramente per essere un film di Woody Allen risulta leggermente deludente, manca del tutto la componente geniale che lo ha contraddistinto in film precedenti e che ne ha fatto la sua fortuna cinematografica nei dialoghi e nelle situazioni, risultando un po banale, un film comunque piacevole da vedere per le musiche e per la fotografia
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fabio
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martedì 14 agosto 2018
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grande prova d'attore, piccola storia
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Da oscar l'interpretazione della Blachett, solo per questo il film merita di essere visto.
Per il resto la storia è abbastanza convenzionale.
Sempre all'altezza la fotografia e le musiche ma si sa' che i film di Allen hanno sempre una confezione curata.
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fabio57
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martedì 22 marzo 2016
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disarmante
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Allen ci ha abituato ormai a cambiare continuamente registro e anche in questo film riesce a sorprenderci,nessuno spunto comico,dramma della solitudine raccontato in modo originalissimo.La genialità del regista è veramente versatile ,l'interpretazione della Blanchett superlativa.
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quentin
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lunedì 8 febbraio 2016
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film imperdibile
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Film decisamente strabiliante, con delle scene molto divertenti come anche certe tristi che fanno riflettere e in parte sorridere. Attori bravissimi, Cate Blanchett ha saputo interpretare la sua parte in maniera eccezionale. Storia stupenda e semplice ma azzeccata, gli ambienti sono ottimi e le canzoni di sottofondo azzeccate ed eccezionali. Un altro capolavoro di Woody Allen.
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dario
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mercoledì 27 gennaio 2016
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forzato
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Brava la Blanchett, ma non di questo mondo. Recita un testo debole e fasullo con un impegno persino eccessivo. Il personaggio non viene fuori, resta incastrato in una trattazione lunare, attorniato da figure di contorno (brave) troppo macchiettistiche. La sceneggiatura è fragile, la storia stanca e la regia, buona, è fine a se stessa.
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floyd80
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venerdì 8 gennaio 2016
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non vi piacerà
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Non è una commedia.
Non è un film drammatico.
Non è un film catalogabile.
I fans di Allen rimarranno delusi.
Coloro che lo odiano anche.
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Non è una commedia.
Non è un film drammatico.
Non è un film catalogabile.
I fans di Allen rimarranno delusi.
Coloro che lo odiano anche.
Una pellicola non tra le più riuscite, ma che riesce ad intrattenere grazie al fascino di San Francisco (adoro questa città), i vari personaggi (sempre un pochino sopra le righe) e la bravissima Cate Blanchett (oscar meritato).
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