American Hustle - L'apparenza inganna |
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Un film di David O. Russell.
Con Christian Bale, Amy Adams, Bradley Cooper, Jeremy Renner.
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Titolo originale American Hustle.
Drammatico,
durata 138 min.
- USA 2013.
- Eagle Pictures
uscita mercoledì 1 gennaio 2014.
MYMONETRO
American Hustle - L'apparenza inganna
valutazione media:
3,56
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il miglior film di O. Russell, con un gran cast!
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| mercoledì 1 gennaio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Fine anni ’70: il truffatore Irving Rosenfeld (Bale) con la sua socia e amante (Adams) è arrestato dall’FBI. Si ritrova perciò costretto, se vuole evitare la galera a lavorare con l’agente federale Richie DiMaso (Cooper) che vuole far carriera incastrando mafiosi, politici e tutti quelli che gli passano sotto il naso. A rovinare tutto ci pensa la moglie di Irving, la psicologicamente instabile Rosalyn (Lawrence), che spiattella tutto e fa venire fuori i risentimenti del marito. Tratto dalla storia vera dell’operazione Abscam, sceneggiato dal regista con Eric Warren Singer, è, senz’ombra di dubbio, il miglior film di David O. Russell, nonché quello che meglio sintetizza la sua poetica cinematografica. È la storia di uomini che per sopravvivere truffano, sono perciò dei delinquenti, degli imbroglioni e, nello specifico, dei criminali. Ma il punto è questo: se tutti truffano chi vince? Il migliore a truffare, quello che ha più palle, come dice Irving. Ma il fatto è questo: Irving è bravissimo nel suo lavoro e conosce alla perfezione il punto di non ritorno, DiMaso no e infatti l’agente dell’FBI sarà quello che farà la fine peggiore, se si toglie l’unico onesto, il sindaco Polito (Renner) che, vittima di truffatori, finisce in carcere per un sol motivo: aver seguito le regole. Film lungo e complesso: non è facile seguire tutti i lati dell’operazione, ma tuttavia uno spettatore attento capirà subito dove O. Russell vuole andare a parare. La sua è una parabola sull’uomo e sul mondo, ingiusto con gli onesti e troppo buono con i disonesti. Tra agenti imbecilli e truffatori l’unica a salvarsi (oltre al già citato Polito) è Rosalyn, donna folle e instabile, vittima di un marito disinteressato, oltre che personaggio memorabile. E di personaggi memorabili ce ne sono tanti: American Hustle ripara agli errori de Il lato positivo e approfondisce i personaggi in modo chirurgico e ne studia la psicologia con una sceneggiatura e una regia degne dell’Oscar. Visivamente trionfale, con scene (Judy Becker), costumi (Michael Wilkinson) e trucchi di sbalorditivo livello tecnico, ha uno dei suoi punti di forza nelle ineccepibili interpretazioni degli attori: Bale (ingrassato di oltre venti chili e irriconoscibile), Cooper e la Lawrence sono impressionanti; la focosa Adams e l’onesto Renner sono bravissimi. Da notare: sia Cooper, che Bale, che la Adams (i truffatori) non assomigliano per niente a quello che sono. L’apparenza inganna. Le sette nomination ai Golden Globe, di cui spero molte si trasformino in statuette e in nomination agli Oscar, sono indiscutibili.
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