The Sessions

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Un film di Ben Lewin. Con John Hawkes, Helen Hunt, William H. Macy, Moon Bloodgood, Annika Marks.
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Titolo originale The Surrogate. Drammatico, durata 95 min. - USA 2012. - 20th Century Fox Italia uscita giovedì 21 febbraio 2013. MYMONETRO The Sessions * * * - - valutazione media: 3,18 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
renato volpone venerdì 22 febbraio 2013
vedere solo il cielo Valutazione 5 stelle su cinque
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Mark può vedere solo il cielo perché all'età di sei anni ha avuto la poliomielite, da allora vive sdraiato su una barella e in un polmone d'acciaio. Però vuole scoprire il mondo, il suo corpo, la sessualità e per farlo comincia una serie di sedute di sesso-terapia se così si possono chiamare. Non sono solo sedute di terapia per lui, ma per noi, per il pubblico, e ci troviamo a dover pensare al rapporto che abbiamo con il nostro corpo, a come lo usiamo nel sesso, al piacere che proviamo e a quello che ci lasciamo sfuggire per l'incapacità di godere di una carezza. Ci troviamo a mettere in discussione il rapporto sesso/religione, discussione a cui Mark sottopone il proprio confessore e da cui noi ne traiamo grande giovamento. [+]

[+] bravo tenato (di ropetto)
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donni romani sabato 9 febbraio 2013
l'handicap senza retorica cinematografica Valutazione 3 stelle su cinque
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Mano ferma nel trattare un materiale sempre pericoloso come l'handicap, perennemente a rischio di scivolare nel pietistico o nel retorico, interpreti in stato di grazia  -  Helen Hunt candidata all'Oscar - e una sceneggiatura lineare che lascia però ampio spazio alle emozioni spontanee, semplici, immediate fanno di "The sessions" ("The surrogate" in originale, tradotto, se così si può dire,  in italiano con un titolo sempre in inglese ma diverso, mah!) un film limpido, coraggioso e mai venato di volgarità pur trattando di sesso, parlando di sesso, mostrando sesso. [+]

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diomede917 sabato 23 febbraio 2013
sesso, amore e altri surrogati Valutazione 4 stelle su cinque
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Strani scherzi della distribuzione, i due film che hanno dominato il Sundance 2012 escono in Italia a distanza di 15 giorni l’uno dall’altro.
Così dopo il “Re della terra selvaggia” adesso è il turno di The sessions.
Il film si ispira agli articoli e alla vita del poeta e giornalista Marc O’ Brien, poliomielitico dall’età di 4 anni e che da allora vive dentro un polmone d’acciaio.
Alla veneranda età di 38 anni gli viene commissionata un’inchiesta riguardante il sesso tra i disabili e intervistando i protagonisti si rende conto che lui stesso non sa niente dell’argomento in quanto vergine.
Inizia così per lui un complesso processo di iniziazione appoggiandosi all’esperienza di una terapeuta sessuale (la Surrogate che è il titolo originale del film) e, in parallelo, anche a un terapeuta spirituale visto che il nostro protagonista è un irlandese di Boston e l’elemento religioso è insito nel suo DNA. [+]

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ashtray_bliss domenica 24 febbraio 2013
la vita e un viaggio degno di essere intrapreso Valutazione 3 stelle su cinque
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Mah cosa scrivere di un film come questo ? Non e' "Quasi Amici ", non e' il "Mare Dentro" e non e' per tutti !
Secondo me ti da' l'idea esatta del polmone d'acciaio : cosa serve e cosa provoca se salta la corrente ! Ti comunica una sensazione claustrofobica che forse il poeta-- giornalista O Brian non ha provato nei suoi lunghi 43 anni di permanenza li dentro. Sapere che questo non e' un film di fantasia ma una storia vera rende ancora piu vivo il senso di depressione, compassione e ammirazione per l'uomo che l'ha vissuta.
Il dramma del suo handicap e' vissuto molto da vicino cosi che lo spettatore si sente proiettato proprio accanto al letto-barella del protagonista e quasi quasi si sente pure l'odore dei disinfettanti, del profumo leggero che viene usato o dei suoi folti capelli !
Anche la terapeuta risulta una figura complessa magari pure un po complessata (marito a casa -figlio che la chiama per nome). [+]

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il beppe nazionale venerdì 21 marzo 2014
da giudicare senza pregiudizi Valutazione 2 stelle su cinque
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E i pregiudizi sono 1) è un film che parla di disabili, quindi massima delicatezza; 2) il tema è importante e a prescindere sarà trattato dignitosamente; 3) se interpreti un paralitico sei uno dei migliori attori in circolazione.
Andiamo con ordine. La storia di O'Brien è una storia tragica in cui non abbiamo un disabile su sedia a rotelle, ma un poliomielitico costretto a muoversi con una lettiga. Condizione ancora più anomala il fatto che la paralisi è solo muscolare, pertanto la sensibilità del corpo v'è ancora e si fa sentire.
Hawkes è sicuramente bravo nelle posizioni che assume, nella fatica che trasmette, nel modo di parlare. [+]

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felicity domenica 18 agosto 2024
tenero, toccante e profondamente umano Valutazione 4 stelle su cinque
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The Sessions è una storia piccola, quasi minimalista, appartenente ad un quotidiano inconsueto.
Il film ha un tocco particolare, un modo di intendere la messinscena che riesce ad essere personale ed universale al contempo.
Il regista è affetto da poliomelite come il protagonista: la sua regia placida e compatta gli permette di costruire un film che sa fare i conti con il fantasma della morte grazie all’arma dell’umorismo e proprio per merito della mai stucchevole vivacità intellettuale ed emotiva del protagonista che un potenziale dramma diventa qua e là una delicatissima commedia con venature da romanzo di formazione sessuale.
Un film così tenero, toccante e profondamente umano non potrebbe esistere senza i suoi straordinari interpreti. [+]

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flyanto lunedì 25 febbraio 2013
alla scoperta del sesso anche in condizioni fortem Valutazione 3 stelle su cinque
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 Film basato su di una storia vera in cui un uomo di circa 40 anni, costretto a vivere con l'ausilio di un polmone d'acciaio, cerca di perdere la propria verginità e di soddisfare i propri naturali impulsi sessualii, prima della sua morte. Vi riuscirà e scoprirà anche le gioie ed il calore del sesso grazie ad un'abile e sensibile terapista sessuale. Film molto ben diretto con uno stile asciutto, lucido e all' insegna di una profonda sensibilità come si confà alla trattazione del tema delicato del sesso riguardante le persone fortemente disabili. Pertanto questa pellicola non sfocia mai in alcuna scena o situazione volgare o grossolana ma, anzi, sensibilizza notevolmente lo spettatore, per lo più fortunatamente  ignaro a questo tipo di problematica, rendendolo partecipe e fortemente colpito. [+]

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vitel88 venerdì 31 maggio 2013
l'amore di un disabile Valutazione 3 stelle su cinque
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Non sono molte le pellicole in circolazione dove  viene trattato il tema delicato della sessualita' per disabili e devo dire che il regista Ben Lewin ,ha affrontato l'argomento in modo eccellente con delicatezza e un pizzico di ironia nonostante la storia drammatica.
Il film racconta la vera storia del poeta e scrittore Mark O' Brien(John Hawkes) ,che all'eta' di 6 anni per una grave forma di Poliomielite ha vissuto in un polmone d'acciaio , riuscendo a muovere parzialmente solo la testa.
Mark O' Brien si racconta con la voce di chi respira grazie ad una ventilazione artificiale ed e' giustamente arrabbiato con la vita che lo costringe a dover dipendere da altre persone per qualsiasi movimento e aver paura del proprio corpo che lui non conosce poiche' la sua attivita' muscolare e' scarsa per potersi toccare in modo autonomo. [+]

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jacopo b98 venerdì 11 ottobre 2013
una perla del cinema indipendente usa Valutazione 4 stelle su cinque
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 1988, il poeta Mark O’Brien (Hawkes) è malato di poliomielite dall’età di sei anni ed è costretto a trascorrere buona parte del tempo in un polmone d’acciaio. All’età di trentotto anni decide di perdere la verginità e si mette in contatto con una terapista sessuale (Hunt) per le delicate pratiche. La donna, alla quarta seduta, dopo aver raggiunto l’orgasmo simultaneo, decide di interrompere le sedute a causa del fiorire dei loro sentimenti. O’Brien morirà cinque anni dopo. È una storia vera quella al centro dell’esordio alla regia e alla sceneggiatura di Ben Lewin. È un film drammatico che fa sorridere, per la sincerità disarmante della sceneggiatura e per l’accurata e delicata ricostruzione dei vari personaggi: il malato Mark, incarnato da un Hawkes in stato di grazia, lanciato in un’interpretazione impressionante che avrebbe meritato la nomination all’Oscar; la terapista Helen Hunt, nominata meritatamente all’Oscar, che delinea un personaggio spiazzante e delicatissimo, non preoccupandosi delle numerose scene di nudo anche integrale che mostrano i primi accenni di decadimento fisico; il prete hippie Macy, ecc. [+]

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andrea alesci mercoledì 27 gennaio 2016
la greve leggerezza dei nostri corpi Valutazione 3 stelle su cinque
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Ci volevano il tatto e la delicatezza di Helen Hunt per dare vita al personaggio di Cheryl Cohen Greene, terapista sessuale specializzata nel lavorare con persone disabili. Quelle leggere qualità che possiede la pellicola diretta da Ben Lewin e che porta sul grande schermo la storia vera di Mark O’Brien (1949 - 1999), affetto da poliomelite sin da quand’era bambino e costretto per questo a trascorrere l’esistenza all’interno di un polmone d’acciaio – come ben documentato dal documentario vincitore del premio Oscar 1996 Breathing Lessons: The Life and Work of Mark O’Brien di Jessica Yu, dal quale Lewin ha preso le mosse.
 
Una vita bloccata – il corpo di Mark era reso immobile dalla malattia, consentendogli soltanto di parlare –, che l’attore John Hawkes riesce a rendere con grande verosimiglianza, tratteggiando il vivace carattere del giornalista e scrittore Mark O’Brien; quella sua capacità di unire la profondità di parole misurate quanto un respiro a fervide battute capaci di aprire il viso di chi gli sta di fronte in un sorriso. [+]

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