zio boris
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mercoledì 3 aprile 2013
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ma era necessario?
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Nel solco del cinema di stampo classico non è comune partire da una storia struggente come quella di Anna Karenina e farne un prodotto cosi banale e sopratutto cosi vecchiotto. Ma è successo questo con questo film, la sua regia pretenziosa ("trovate" di messa in scena fuori luogo, movimenti di macchina da presa vorticosi stile anni 40-50) e le sue interpretazioni teatrali e sopra le righe (la pur brava Keira Knightley con gli occhi perennemente strabuzzati o rivolti al cielo). Insomma. Molto meglio la vecchia versione con Vivien Leigh. (E persino quella non tanto vecchia con Sophie Marceau! Vedere per credere.)
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gengiskahn
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venerdì 29 marzo 2013
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film capolavoro ?
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Credo che non sia sufficiente vedere il film; occorre aver letto anche l'opera di Tolstoj da cui esso è tratto; Quello E' certamente un capolavoro. Quanto i protagonisti dell'opera letteraria sono dotati di spessore drammatico, di umanità , quanto è ampio il respiro del romanzo , altrettanto sciatti sono i personaggi del film ,che ha toni e carattere da operetta : il contrasto è stridente ! Un Vronsky damerino futile inconsistente, una anna Karenina volatile, cui manca la densità, il carisma del personaggio di Tolstoj ( lontana anni luce da Greta Garbo , per fare un esempio nella filmografia ) Un Levin scialbo Vengono introdotti spunti grotteschi del tutto arbitrari: Potrebbero essere anche piacevoli , peraltro.
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Credo che non sia sufficiente vedere il film; occorre aver letto anche l'opera di Tolstoj da cui esso è tratto; Quello E' certamente un capolavoro. Quanto i protagonisti dell'opera letteraria sono dotati di spessore drammatico, di umanità , quanto è ampio il respiro del romanzo , altrettanto sciatti sono i personaggi del film ,che ha toni e carattere da operetta : il contrasto è stridente ! Un Vronsky damerino futile inconsistente, una anna Karenina volatile, cui manca la densità, il carisma del personaggio di Tolstoj ( lontana anni luce da Greta Garbo , per fare un esempio nella filmografia ) Un Levin scialbo Vengono introdotti spunti grotteschi del tutto arbitrari: Potrebbero essere anche piacevoli , peraltro. C'è da chiedersi : quanto si guadagna e quanto invece si perde, in questa versione cinematografica surreale? in questo" Anna Karenina" reso... ....coriandoli !!
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oliver barrett
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sabato 23 marzo 2013
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delusione
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Film che inizia in maniera molto interessante a metà tra realtà e teatro, con scenografie che cambiano in diretta mentre si svolge l'azione e uso anche delle quinte e dei palchi per far recitare gli attori. Ben presto però, secondo me, quello che era un pregio, una grande innovazione tecnica, ripetendosi, diventa il limite principale del film, rallentandone tutto lo svolgimento. Nè aiuta la protagonista, Keirta Knightley, che trovo inadatta e poco coinvolgente. Jude Law freddo e distante come dovrebbe, ma Aaron Johnson (il Conte Vronsky) che ricorda suo malgrado Gene Wilder dei film di Mel Brooks. Non c'è pathos, non c'è coinvolgimento. I comprimari (Oblonsky, Dolly, Kitty, Levin) sono sicuramente più espressivi e indovinati.
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Film che inizia in maniera molto interessante a metà tra realtà e teatro, con scenografie che cambiano in diretta mentre si svolge l'azione e uso anche delle quinte e dei palchi per far recitare gli attori. Ben presto però, secondo me, quello che era un pregio, una grande innovazione tecnica, ripetendosi, diventa il limite principale del film, rallentandone tutto lo svolgimento. Nè aiuta la protagonista, Keirta Knightley, che trovo inadatta e poco coinvolgente. Jude Law freddo e distante come dovrebbe, ma Aaron Johnson (il Conte Vronsky) che ricorda suo malgrado Gene Wilder dei film di Mel Brooks. Non c'è pathos, non c'è coinvolgimento. I comprimari (Oblonsky, Dolly, Kitty, Levin) sono sicuramente più espressivi e indovinati. A parte la scena del ballo, molto ben girata, quella dell'ufficio di Oblonsky (anche se manca la straordinaria fluidità del movimento macchina di Luhrman...) e i costumi giustamente premiati con l'Oscar, un film non emozionante.
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dargam
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sabato 23 marzo 2013
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tolstoj ne sarebbe orgoglioso
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Certamente la migliore trasposizione di un classico della letteratura, con soluzioni originali ed il palcoscenico della vita sempre al centro...per una storia che si racconta dal 1870. Mai però con l'intensità di Anna, spesso patinata in versioni precedenti.
Da vedere.
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casastella
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mercoledì 20 marzo 2013
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speculare al libro
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per quanto riguarda la storia, se conoscete ed avete letto il libro avete già idea di cosa stiamo parlando., è molto fedele al teste.
bellissima sceneggiatura, girato quasi tutto dentro ad un teatro: meravigliore ambientazioni.
non mi convince completamente lei nel ruolo di anna karenina, pur essendo una bellissima ragazza ed un'ottima attrice.
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piris
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mercoledì 20 marzo 2013
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ci vuole coraggio
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Nonostante la bella intuizione di ambientare tutto il romanzo rinchiuso in un'operetta, che ha permesso dei salti narrativi nel corposo romanzo, i personaggi risultano tutti piatti, a due dimensioni.
Uno dei più grandi romanzi esistenziali è stato trattato come un feuilleton d'amore e morte. Attori molto modesti, soprattutto lei, Anna, Keira Knightley. Gli attori che interpretano Levin e Kitty non possono riscattare l'appiattimento di due personaggi che sono stati leggendari e capostipiti di migliaia di pagine che sono venute dopo.
Sarebbe bastata solo una visione personale, una sola, un dettaglio, una idea. Anche trasgressiva, traditrice. Altrimenti perché farlo?
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kyotrix
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domenica 17 marzo 2013
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evito il voto
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Non posso dare un voto o un parere a questo non film, avendo resistito solo 15 minuti. Fosse per me gli darei 1 stella, ma serebbe ingiusto non essendo la persona giusta a vedere questo genere. E' pu' un opera teatrale particolare. Lascio agli altri la decisione, ma sappiate che non e' un normale film.
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astromelia
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domenica 17 marzo 2013
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idea originale
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non si sarebbe potuto ripetere il dramma fine a se stesso,troppe fiction pellicole e trasposizioni teatrali,trovo originale la sceneggiatura nel senso della rivisitazione ai confini del serio e faceto,rispettandone la storia come tramandata,bei costumi,la knightley si esprime solo in ruoli di costumi come questo,anche se fa sembrare la karenina donna del suo tempo ma nello stesso momento la esclude dal contesto per trasportarla nel contemporaneo,
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postino70
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sabato 16 marzo 2013
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inguardabile
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Non so come facciano a fare certe porcherie EVITATELO
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bartleby corinzio
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venerdì 15 marzo 2013
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un film in costume... da bagno
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Un film insopportabile. L'accattivante idea di mettere in scena la messa in scena può sembrare funzionale nonché originale ma io l'ho trovata oltremodo manieristica con svariati elementi ridicoli. Il brio della prima parte (ove il virtuosismo abbonda) ricorda un altro per me must insopportabile, il pop di Baz Luhrmann. Altre cose insopportabili sono l'accento di Keira Knightley annesso ad alcune sue espressioni facciali (fortunatamente non ai livelli di A Dangerous Method) e i capelli biondo pulcino di Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass). Decisamente più interessanti i personaggi speculari ad Anna e Vronskij, ossia Kitty e Levin.
Joe Wright, che ha il gran merito di aver trasportato molto bene al cinema un romanzo strutturalmente ostico come Espiazione di McEwan, qui forse si prende invece fin troppe libertà stilistiche tramutando Tolstoj in Tolstojland.
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Un film insopportabile. L'accattivante idea di mettere in scena la messa in scena può sembrare funzionale nonché originale ma io l'ho trovata oltremodo manieristica con svariati elementi ridicoli. Il brio della prima parte (ove il virtuosismo abbonda) ricorda un altro per me must insopportabile, il pop di Baz Luhrmann. Altre cose insopportabili sono l'accento di Keira Knightley annesso ad alcune sue espressioni facciali (fortunatamente non ai livelli di A Dangerous Method) e i capelli biondo pulcino di Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass). Decisamente più interessanti i personaggi speculari ad Anna e Vronskij, ossia Kitty e Levin.
Joe Wright, che ha il gran merito di aver trasportato molto bene al cinema un romanzo strutturalmente ostico come Espiazione di McEwan, qui forse si prende invece fin troppe libertà stilistiche tramutando Tolstoj in Tolstojland. Un baraccone pieno di simpatiche ed inutili giostre. In certi momenti ti aspetti che qualcuno inizi pure a cantare. "Svignarsela! Bisogna Svignarsela!", furono le ultime parole di Tolstoj, nel film, nelle scene ove la Knightley accelera il passo, più che svignarsela gira uno spot. L'occhio "introspettivo" e funambolico di Joe Wright e il volto di Keira Knightley trasformano la fuga in una pubblicità di Chanel, Coco Mademoiselle. Ma questo è il tentativo di attualizzare di Wright, coreografia immobiliare e spot patinato.
Un film in costume... da bagno. Il lustro che zampetta per sottrazione vuol certo essere un aggiornare una storia datata 1877, aggiornare il soggetto conservandolo ma defenestrando il realismo modellando come pongo il palco, il che è quantomeno paradossale e ardito visto il tema del romanzo. Il realismo irreale. Una "stravaganza" che non paga e che rende il film emotivamente poco consistente. Ma anche io lo sono e quindi tutto è bene quel che finisce male.
E, a proposito di cose scombinate, al pur insopportabile Baz Luhrmann l'operazione era riuscita decisamente meglio con il suo Romeo + Giuletta (vabbe', Shakespeare è decisamente più malleabile).
E, a proposito di altre cose scombinate, l'operazione di sottrazione era riuscita enormemente meglio al von Trier di Dogville.
Che dire, non tutte le ciambelle escono col buco, specialmente quando non sono ciambelle (dovevo per forza chiudere con qualche frase buttata lì, come questa o forse come tutto il resto).
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