E ora dove andiamo? |
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Un film di Nadine Labaki.
Con Nadine Labaki, Claude Baz Moussawbaa, Layla Hakim, Yvonne Maalouf, Antoinette Noufaily.
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Titolo originale Et maintenant, on va où?.
Drammatico,
durata 110 min.
- Francia, Libano, Egitto, Italia 2011.
- Eagle Pictures
uscita venerdì 20 gennaio 2012.
MYMONETRO
E ora dove andiamo?
valutazione media:
3,37
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Donne oltredi gabriellaFeedback: 17197 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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mercoledì 10 aprile 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In “Volver” la scena iniziale vedeva un gruppo di donne intente a pulire le lapidi dei loro cari, mentre un vento dispettoso vanificava il lavoro svolto, cosicchè le protagoniste dovevano ricominciare il lavoro, e nel film della Labaki, un gruppo di donne cammina unito sotto il sole cocente fino al cimitero, e si dividono solo all’entrata, musulmane e cristiane, ma accumunate dallo stesso dolore, Sono madri, mogli,sorelle, che piangono mariti, figli, fratelli, uccisi da una guerra assurda e ingiustificata, frutto di un’intolleranza ottusa e insensata degli uomini del villaggio libanese dove sembra non possa coesistere una reciproca rispettabilità. L’intuizione e la caparbietà femminile hanno il potere d’inventarsi l’impossibile, per questo il film si muove abilmente tra commedia, dramma e musical , perché è la capacità stessa delle donne a immedesimarsi e calarsi in qualsiasi situazione , in un perfetto esercizio di equilibrio e abilità . Sono le donne di Almadovar, che il vento della Mancia rende folli, sono le donne del sesto piano di Le Guay, sono le donne di Bertolucci, che in Novecento si stendono a terra sull’argine del Po davanti ai militari a cavallo, sono donne che non si arrendono e tengono accesa la speranza di un futuro migliore. Nadine Labaki, che già ci aveva deliziato con “Caramel” e il suo salone di bellezza, riuscendo a caramellare il sogno d’amore di ogni donna in un elastico morbido da impastare,ma doloroso allo strappo, non riesce , pur con un buon lavoro, a eguagliare il film d’esordio. Non basta la passione, la partecipazione ad amalgamare tutti gli ingredienti per una pellicola di qualità , c’è qualche incertezza, lo sguardo a volte indugia un po’ troppo su alcuni aspetti, anziché scivolare, però ha il pregio di essere un lavoro fatto con il cuore e quando ci si mette troppo il cuore, l’emotività può giocare qualche scherzo, elemento questo perdonabile perché alla fine è un film gradevole, pieno di vigore e femminilità.
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