Titolo originale | CRULIC - DRUMUL SPRE DINCOLO |
Anno | 2011 |
Genere | Animazione |
Produzione | Romania, Polonia |
Durata | 72 minuti |
Regia di | Anca Damian |
Attori | Vlad Ivanov, Jamie Sives . |
MYmonetro | 3,08 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 12 aprile 2013
Presentato con successo al Festival di Locarno nel 2011, un film d'animazione basato sul dramma di un prigioniero innocente che cerca di farsi giustizia. Il film è stato premiato a CPH DOX, a Cottbus, al Festival di Locarno, a Warsaw,
CONSIGLIATO SÌ
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Cracovia, Polonia, 11 luglio 2007. Il portafoglio di un noto giudice polacco, contenente alcune carte di credito, viene rubato. Il giovane rumeno Daniel Claudiu Crulic, che vive in Polonia da un po' di tempo, è incolpato del furto. Arrestato e condotto nel centro di detenzione preventiva di Cracovia, l'uomo professa la propria innocenza, dichiarando di essersi recato in Italia - dove vivono la madre, la sorella e la fidanzata - il giorno del furto. Il biglietto dell'autobus e il registro con il nome dei passeggeri confermerebbero la sua estraneità alla vicenda. L'autista del mezzo potrebbe fornire un'importante testimonianza a sua discolpa. Ma gli investigatori polacchi ignorano questa pista. Per loro il colpevole è già dietro le sbarre. Per attirare l'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica, Crulic scrive all'ambasciata rumena e inizia lo sciopero della fame. La sua protesta e il suo calvario passano, però, sotto silenzio.
È una vicenda reale quella raccontata dalla regista rumena Anca Damian. Uno scottante caso di cronaca che invoca giustizia e chiama in causa le autorità di due paesi rimaste indifferenti di fronte alle ripetute richieste di aiuto di un giovane che non aveva niente a cui appellarsi, nessuno dalla propria parte in un paese straniero, se non un corpo da esibire. Un corpo che alla fine è diventato irriconoscibile, con i suoi trenta chili in meno e l'aspetto di un settantenne contro i trentatré di età anagrafica. Una storia, quella di Crulic, forse troppo cruda per essere mostrata in tutta la sua evidenza. Allora la regista sceglie di raccontarla con le tecniche dell'animazione. Un'animazione rigorosamente tradizionale, retrò, quasi una serie di disegni bidimensionali, a colori tenui, fatti a matita da un bambino su un cartoncino, che prendono magicamente vita. Anche se la vita che raccontano non ha nulla di magico, perché è quella di un giovane rumeno squattrinato, vissuto in un piccolo villaggio della Moldavia e poi spostatosi in Polonia per trovare fortuna. Ma a Cracovia Crulic trova solo la morte. È da qui che parte il film, con la voce fuori campo del protagonista che ripercorre in prima persona, come in un diario a ritroso, la propria triste vicenda, ma lo fa con lieve ironia. Questa scelta, così come l'uso di un'animazione dai tratti infantili, accostata alle fotografie reali del ragazzo, consentono alla regista di trattare la sua storia con poetica delicatezza, sensibilità e pudore, senza scivolare nel sensazionalismo o in un pietismo melodrammatico, sebbene nella seconda parte i toni si facciano necessariamente più grevi. Ed è proprio con questa precisa scelta di stile che Anca Damian rende giustizia alla solitaria e dignitosa battaglia di un giovane uomo che non chiedeva altro se non il rispetto dei suoi diritti di essere umano.
Polonia, 11 luglio 2007. In un negozio, un giudice subisce un furto, e ad essere incolpato è Daniel Claudiu Crulic. Arrestato e portato in prigione, l'uomo professa la sua innocenza, e per attirare l'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica inizia un lungo sciopero della fame. La sua protesta e il suo calvario, però, sembrano passare inosservati.
A proposito del film la regista ha dichiarato: "L'idea di fare un lungometraggio d'animazione mi ha permesso di rappresentare un abisso. L'nimazione ti dà un sacco di libertà, così ho approfittato di questi strumenti. Io credo nei sentimenti complessi. "Ridere e piangere insieme" è un sentimento molto più forte che piangere e basta. Inoltre, se il film fosse stato troppo legato al dramma, la storia sarebbe diventata insopportabile da guardare. Claudiu Crulic proveniva da Dorohoi, in Moldavia, e i moldavi hanno questa adorabile autoironia, che deriva probabilmente dalla loro saggezza atavica. Come altro potrebbe Claudiu narrare una storia così tragica, se non in modo distaccato e ironico? Scegliere di fare uno sciopero della fame per dimostrare la propria innocenza è un'azione abbastanza estrema - e rara - al giorno d'oggi. Ho incontrato persone che hanno pensato che fosse solo colpa sua. Quest'uomo voleva solo essere ascoltato e la sua unica arma era il proprio corpo. Vedo questo come un atto di eroismo raro".