ashtray_bliss
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sabato 3 novembre 2012
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vite intrecciate alla disperata ricerca dell'amore
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''360'' e' un film che parla di persone reali, diverse tra loro ma che in qualche modo le loro vite si intrecciano o si scontrano. Ovviamente il tema delle vite intrecciate e delle storie parallele lo abbiamo gia conosciuto anche grazie a pellicole ben piu' commerciali di questa: Babel, 21 grammi, The air I breathe... solo per citare alcuni titoli.
Ma l'argomento e' sempre gradevole da seguire, a maggior ragione se ben sviluppato e realizzato come nel caso del film in questione.
Fernando Mereilles probabilmente voleva seguire le orme del sempre sudamericano Inarritu, e il risultato e ben piu' che positivo e azzeccato. L'unica differenza sta nella promozione e nella distribuzione.
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''360'' e' un film che parla di persone reali, diverse tra loro ma che in qualche modo le loro vite si intrecciano o si scontrano. Ovviamente il tema delle vite intrecciate e delle storie parallele lo abbiamo gia conosciuto anche grazie a pellicole ben piu' commerciali di questa: Babel, 21 grammi, The air I breathe... solo per citare alcuni titoli.
Ma l'argomento e' sempre gradevole da seguire, a maggior ragione se ben sviluppato e realizzato come nel caso del film in questione.
Fernando Mereilles probabilmente voleva seguire le orme del sempre sudamericano Inarritu, e il risultato e ben piu' che positivo e azzeccato. L'unica differenza sta nella promozione e nella distribuzione.
''360'' e' un film di relativamente basso budget, che non ha ricevuto la promozione massiva dei capolavori di Inarritu e quindi nemmeno ha raggiunto la parita' distributiva del film nei vari paesi del mondo (in alcuni e' uscito solamente in dvd, in altri e' totalmente sconosciuto).
Ma cio' nulla toglie alla qualita' stessa del film. Si tratta dunque di un prodotto molto valido e ben confezionato, che vanta un cast stellare, si, ma anche competente che riesce -parzialmente- a far risaltare questa pellicola. L'unica pecca significativa e' probabilmente che, come tutti i film di storie intrecciate, gli attori di grosso calibro vengono sicuramente sprecati in termini di tempo recitativo a loro disposizione. In tal modo, i personaggi di Law, Weisz e naturalmente Hopkins non hanno modo di emergere o distinguersi in una maniera piu' incisiva, mentre il film si perde nel tentare di raccontare e incrociare forzatamente tante storie contemporaneamente. Manca quindi l'analisi psicologica e la fotografia introspettiva dei protagonisti. Il tutto viene servito davanti agli occhi dello spettatore senza mai pero' scavare piu' a fondo. La pecca meno rilevante del film e' l'usodello split-screen, che risulta fastidioso e confusionario perche' non sai mai quale scena seguire e ti perdi quando piu' scene ti vengono proposte davanti.
Ma aparte questi difetti (evitabili solo se il regista avesse tolto qualche personaggio dalla storia nella fase di montaggio- di conseguenza avrebbero contenuto anche la tecnica narrativa dello plit-screen) resta un film interessante da seguire, che non annoia e riesce a coinvolgere nel vedere della gente normale in una costante e disperata ricerca dell'amore e della felicita'. Personaggi che vengono costantemente interrogati sulla loro morale e i loro obiettivi relazionali-sentimentali.
Cosi iniziamo a conoscere i personaggi tormentati del film: c'e' Blanka, che si prostituisce spostandosi continuamente tra la Slovacchia e l'Austria, a Vienna, insieme a sua sorella minore. Poi c'e' l'uomo d'affari inglese sulla quarantina (Law) che vorrebbe un 'incontro' con Blanka prima di lasciare Vienna, ma che alla fine non avra'.
Sua moglie invece (Weisz) lo tradisce momentaneamente con un giovane fotografo brasiliano, la quale in preda ai sensi di colpa decidera' di chiudere questa relazione parallela. A Parigi c'e' un dentista mussulmano che si invaghisce della sua assistente russa e mette sotto dura prova la sua fede in Allah. C'e' il padre tormentato dai sensi di colpa (Hopkins) per sua figlia che molti anni prima spari senza mai che nessuno sapesse la sua fine. Ma il pradre, senza darsi pace, continua a cercarla tra l'europa e l'america, girando per gli obitori per riconoscere il presunto cadavere di sua figlia ma ottenendo solo di essere deriso.
C'e' la ragazza brasiliana che lascia Londra per tornarsene a casa e conosce accidentalmente un ex pregiudicato per crimini sessuali (Foster), scarcerato poche ore prima.
Ed infine c'e' l'autista e braccio destro di un boss russo, Sergiei, il quale decide di dare una svolta alla sua vita e ricominciare daccapo. Opportunita che coglie al volo quando incontra Anna, la sorella minore di Blanka.
Cosi si intrecciano le vite dei protagonisti, a 360 gradi e nelle citta' principali del mondo, tra hotel, aeroporti, macchine lussuose, aerei e uffici.
Vite tormentate e solitarie che cercano di dare un senso alla propria esistenza, lasciandosi alle spalle sensi di colpa e depressione, cogliendo l'attimo fuggente.
Il film offre diverse scene memorabili ma alcune spiccano particolarmente: su tutte la scena migliore del film e' quella di Antony Hopkins e il suo monologo rivolto agli AA (alcolisti anonimi) che da' una notevole carica al film nonche' rende chiaro il messaggio: vivere la propria vita, senza guardarsi continuamente indietro e senza lasciarsi divorare dai sensi di colpa.
Molto intelligente e ben sceneggiata la sequenza- piuttosto lunga- dell'aeroporto di Denver, dove tutti i passeggeri sono bloccati causa del maltempo e dove avranno modo di incontrarsi i presonaggi di Foster, Hopkins e Laura, la ragazza brasiliana.
Piuttosto scontata e banale la scena conclusiva del film, con la classica sparatoria in hotel tra boss mafiosi russi (che si uccidono a vicenda) mentre la prostituta riesce felicemente a fuggire con una grossa somma di denaro.
Ma nel suo complesso, resta un buon film, ben prodotto e confezionato sulla questione mai risolta della solitudine umana.
Consigliato.
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[+] ottimo commento
(di luciano46)
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donni romani
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lunedì 24 giugno 2013
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frammenti di vite, frammenti di vita
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Sentimenti all around the world, vortice fisico ed emotivo di corpi e anime che viaggiano, sbandano, si perdono e talvolta ritrovano la via. E ' un bellissimo gioco ad incastri il film di Meirelles, che mescola vite e destini, che incrocia desideri e frustrazioni, tradimenti e solitudini, redenzioni e rinunce, e nel farlo racconta la vita, quei sottili fili invisibili che sconvolgono destini e inventano un futuro, o al contrario lo distruggono con una svista emozionale. Sono tanti i protagonisti fuggevoli e sfuggenti, che conosciamo in viaggio d'affari o in fuga da un amore finito, o alla ricerca di una figlia scomparsa da anni, o all'inseguimento dei soldi e del successo, tutti su una via lastricata di errori, ripensamenti, dubbi e paure, e nella quotidianità che trascinano faticosamente scorgiamo il loro passato, e forse il loro futuro.
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Sentimenti all around the world, vortice fisico ed emotivo di corpi e anime che viaggiano, sbandano, si perdono e talvolta ritrovano la via. E ' un bellissimo gioco ad incastri il film di Meirelles, che mescola vite e destini, che incrocia desideri e frustrazioni, tradimenti e solitudini, redenzioni e rinunce, e nel farlo racconta la vita, quei sottili fili invisibili che sconvolgono destini e inventano un futuro, o al contrario lo distruggono con una svista emozionale. Sono tanti i protagonisti fuggevoli e sfuggenti, che conosciamo in viaggio d'affari o in fuga da un amore finito, o alla ricerca di una figlia scomparsa da anni, o all'inseguimento dei soldi e del successo, tutti su una via lastricata di errori, ripensamenti, dubbi e paure, e nella quotidianità che trascinano faticosamente scorgiamo il loro passato, e forse il loro futuro. E' nella premura verso una giovane sconosciuta che riconosciamo l'amore di Anthony Hopkins verso quella figlia scappata dopo aver scoperto che il padre aveva un'amante, è nella rinuncia ad una notte di sesso che leggiamo il duro percorso psicofisico fatto da un giovane stupratore, è dalla rinuncia alla donna che ama che comprendiamo il valore della fede di un medico mussulmano, è da ciò che non abbiamo visto che guardiamo in faccia la realtà di ciò che sarà nelle vite di questi sconosciuti che si sfiorano, che si scambiano sguardi e che inevitabilmente cambiano per sempre. C'è un filo forte, fatto di rimpianti e tenerezza, che lega il marito infedele alla moglie altrettanto infedele, c'è uno spazio infinito fra il boss russo e il suo tirapiedi, c'è un vuoto incolmabile nel cuore della ragazza brasiliana tradita e delusa e c'è l'eterno sogno negli occhi della giovane slovacca che, mentre aspetta la sorella che si prostituisce in un albergo, prova a costruire un amore. Non conosceremo mai il futuro di questi dolori e di queste speranze, ed è una scelta registica importante, una dichiarazione d'intenti, perchè non c'è fine alla storia, non c'è fine alla strada, non c'è fine agli errori e alla voglia di rimettersi in gioco, e la malinconia con cui si muovono tutti i protagonisti nel labirinto delle emozioni si percepisce autentica e vibrante, fatta come è di lacerazioni e promesse infrante, compromessi e delusioni, fughe e rimpianti. Peccato per il titolo italiano che banalizza un titolo originale ben più congeniale, "360", che abbraccia in un giro di walzer tutto che la vita propone, impone e beffardamente dispone.
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rita branca
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domenica 24 maggio 2015
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“a caccia d’amore” di rita branca passioni e desi
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“A caccia d’amore” di Rita Branca
Passioni e desideri (2011) film di Fernando Meirelles con Anthony Hopkins, Jude Law, Rachel Weisz, Ben Foster, Jamel Debbouze, Mark Ivanir, Marianne Jean-Baptiste ed altri
Delizioso e malinconico film ispirato dall’opera teatrale “Girotondo” di Arthur Schnitzler, sulle difficoltà dei rapporti interpersonali affettivi, particolarmente quelli di coppia quando la noia incombe e uno o entrambi i partner volgono lo sguardo altrove alla ricerca di nuove emozioni che, una volta trovate, non solo lasciano forti turbamenti e qualche senso di colpa negli interessati, ma producono a volte, reazioni inconsulte nella prole, come succede alla figlia del personaggio interpretato dal bravo Anthony Hopkins.
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“A caccia d’amore” di Rita Branca
Passioni e desideri (2011) film di Fernando Meirelles con Anthony Hopkins, Jude Law, Rachel Weisz, Ben Foster, Jamel Debbouze, Mark Ivanir, Marianne Jean-Baptiste ed altri
Delizioso e malinconico film ispirato dall’opera teatrale “Girotondo” di Arthur Schnitzler, sulle difficoltà dei rapporti interpersonali affettivi, particolarmente quelli di coppia quando la noia incombe e uno o entrambi i partner volgono lo sguardo altrove alla ricerca di nuove emozioni che, una volta trovate, non solo lasciano forti turbamenti e qualche senso di colpa negli interessati, ma producono a volte, reazioni inconsulte nella prole, come succede alla figlia del personaggio interpretato dal bravo Anthony Hopkins.
Il tema del tradimento che scatena reazioni comprensibili è centrale, ma ancor di più lo è il sesso che con le sue pulsioni sembra essere il vero regista della vita, la quale serba frequentemente sorprese e inaspettati colpi di scena, come nel film che si tinge di intensa drammaticità e di giallo.
Splendide la colonna sonora e la fotografia, belli e convincenti i protagonisti.
Film godibilissimo
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flyanto
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mercoledì 26 giugno 2013
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le dinamiche amorose come in una giostra
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Film liberamente tratto dall'opera di Arthur Schnitzler "Girotondo " in cui, attraverso vari episodi riguardanti vari personaggi, vengono analizzate ad una ad una le diverse dinamiche dei rapporti di coppia. La pellicola è ambientata in differenti parti del mondo, da Vienna a Parigi, a Denver, ecc..., dove molteplici individui si incontrano o si lasciano condividendo una parte della loro vita insieme, uniti per lo più da sentimenti più o meno amicali o di semplice attrazione o di profondo interesse. Pertanto, c'è la ragazza slovacca che si prostituisce al fine di guadagnare un maggiore benessere economico, l'uomo in crisi che cerca avventure extra coniugali senza impegno solo perchè deluso dalla propria moglie che possiede un amante, e lei stessa che a sua volta prova un profondo pentimento per ciò e cerca di recuperare, forse con buoni esiti, i passati profondi sentimenti, l'uomo anziano che ha perso una figlia ed instaura con una giovane conoscenza occasionale un rapporto, appunto, filiale e di protezione, e molti altri.
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Film liberamente tratto dall'opera di Arthur Schnitzler "Girotondo " in cui, attraverso vari episodi riguardanti vari personaggi, vengono analizzate ad una ad una le diverse dinamiche dei rapporti di coppia. La pellicola è ambientata in differenti parti del mondo, da Vienna a Parigi, a Denver, ecc..., dove molteplici individui si incontrano o si lasciano condividendo una parte della loro vita insieme, uniti per lo più da sentimenti più o meno amicali o di semplice attrazione o di profondo interesse. Pertanto, c'è la ragazza slovacca che si prostituisce al fine di guadagnare un maggiore benessere economico, l'uomo in crisi che cerca avventure extra coniugali senza impegno solo perchè deluso dalla propria moglie che possiede un amante, e lei stessa che a sua volta prova un profondo pentimento per ciò e cerca di recuperare, forse con buoni esiti, i passati profondi sentimenti, l'uomo anziano che ha perso una figlia ed instaura con una giovane conoscenza occasionale un rapporto, appunto, filiale e di protezione, e molti altri.... Quello che si evince da tutto ciò è in definitiva un'amara, ma purtroppo quanto mai realistica, considerazione sulle basi o meno sulle quali poggia una relazione amorosa o semplicemente sentimentale. Basi che molto spesso sono deboli o che col tempo fanno acquistare al rapporto un andamento di stanca routine, oppure che predispongono la nascita di un grande amore o, ancora più cinicamente, un mezzo soltanto per ottenere facilmente un cospicuo guadagno economico. Insomma, un'interminabile catena di scelte e dinamiche che dà vita sul piano sentimentale, come in una giostra, ad una serie di premesse ed aspettative. Gli artefici, sembra sostenere il film, siamo in tutto e per tutto solo noi che abbiamo la capacità o meno di manipolare il proprio destino, in questo caso, per ciò che concerne, appunto, i sentimenti. Film ben reso nel suo complesso e ricco di spunti di riflessione. Consigliabile.
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