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Ridley Scott e Russel Crowe appaiono per la seconda volta assieme sul grande schermo. Anche se a molti un film epico e di costume come "Il Gladiatore" sia immensamente piaciuto non possiamo certo classificarlo come film d'autore, nulla di originale o rivoluzionario. Robin Hood fa parte dello stesso filone, sarebbe sciocco aspettarsi da tale film qualcosa di nuovo ed inaspettato, siamo davanti alla leggenda di Robin Hood che lascia poco spazio all'inventiva del regista. Ma Ridley Scott ha la brillante idea di girare un prequel, dove finalmente ci viene spiegata l'origine di questo eroe fuorilegge. Robin Hood è più credibile in una realtà storica maggiormente verosimile, inoltre viene proposta una Marion combattiva, non la solita damina in attesa del suo prode eroe. Il lungometraggio risulta lento anche per questa scelta, dato che è graduale la metamorfosi del protagonista da arciere al servizio del Re a fuorilegge. Definirlo capolavoro sarebbe esagerato, come lo sarebbe anche definirlo evitabile o mediocre, quello che è indubbio è che Ridley Scott ci offre un Robin Hood più realistico, nel corso del film la figura del Re Giovanni viene ben delineata, abbiamo davvero l'impressione di vedere una nazione povera a cui è rimasta solo l'orgoglio, dilaniata da un bieco tiranno senza morale e cuore. Non è il Re Giovanni macchietta di altri film, come Robin e Marion. Se davvero Scott darà un seguito a questo film potremo giudicare meglio questo, che per quanto bello risulta incompleto ed ancora lontano dall'eccellenza.
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lunetta
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martedì 18 maggio 2010
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i due re
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sono d'accordo con il tuo punto di vista su tutto; aggiungo, come ho fatto già prima, che il merito di scott è stato anche quello di aver ridimensionato e dato forse il giusto valore (si fa per dire) a riccardo cuor di leone, un pò diverso dalla figura bonaria a cui ci aveva abituati la disney. Anche lui ingordo, arrogante e egoista...ed era proprio così.
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fabian t.
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martedì 18 maggio 2010
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d'accordo, ma qual'è il 'vero' robin hood?
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Mi complimento per la tua puntuale recensione, sebbene non condivida l'idea di trovare brillante l'utilizzazione di un prequel su Robin Hood. A me sa molto di film pensato a tavolino piuttosto che frutto di un'idea originale. Anzi, dare tre stelle a una storia che storia non ha, forse è un po' azzardato. Sul film di Lester da te citato si potrebbe dire tantissimo, invece, in fatto di originalità. In quel caso la genialità non stava nello sfruttare gli avvenimenti precedenti, bensì dipingere la realtà di un eroe invecchiato, con tanto di acute riflessioni sulla morte, sull'amore, sull'avventura e sull'onore, sebbene con uno stile leggero. Se Giovanni (il grande Ian Holm) appare una macchietta, questo è dovuto anche al fatto che Robin Hood in fondo non è un eroe proponibile in un mondo smaliziato come il nostro, bensì una rappresentazione tragicomica in cui il paradosso sta nel vedere un uomo agiato trasformato in fuorilegge che (scandalo!) toglie addirittura ai ricchi per dare ai poveri.
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Mi complimento per la tua puntuale recensione, sebbene non condivida l'idea di trovare brillante l'utilizzazione di un prequel su Robin Hood. A me sa molto di film pensato a tavolino piuttosto che frutto di un'idea originale. Anzi, dare tre stelle a una storia che storia non ha, forse è un po' azzardato. Sul film di Lester da te citato si potrebbe dire tantissimo, invece, in fatto di originalità. In quel caso la genialità non stava nello sfruttare gli avvenimenti precedenti, bensì dipingere la realtà di un eroe invecchiato, con tanto di acute riflessioni sulla morte, sull'amore, sull'avventura e sull'onore, sebbene con uno stile leggero. Se Giovanni (il grande Ian Holm) appare una macchietta, questo è dovuto anche al fatto che Robin Hood in fondo non è un eroe proponibile in un mondo smaliziato come il nostro, bensì una rappresentazione tragicomica in cui il paradosso sta nel vedere un uomo agiato trasformato in fuorilegge che (scandalo!) toglie addirittura ai ricchi per dare ai poveri. Una sorta di piccola e utopica rivoluzione sociale mai avvenuta. Insomma, un mondo alla rovescia che non può non essere arguto e ironico, alla faccia di coloro che tentano di carpire del realismo da una leggenda nata per rimanere tale (sebbene su presunti storici). E' un po' come dire: bene, adesso vediamo se sono davveri esistiti i licantropi o gli elfi e ci facciamo un film; questo a noi non importa, perché esse sono figure mitologico-letterarie, nate apposta per trascendere la realtà. Sono specchi della realtà, non la realtà stessa. Difficilmente ho apprezzato cose simili nel cinema ("King Arthur" di Fuqua è sciatto e improponibile); tra questi posso al massimo citare il meraviglioso "Tristano e Isotta" di K. Reynolds oppure l'ascetico "Lancillotto e Ginevra" di L. Bresson.
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eternalsunshine
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martedì 18 maggio 2010
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precisazione per fabian t.
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Temo ci sia stato un equivoco, dato che non conosco il film di cui parli. Nel paragonare questo Robin Hood ad altri pensavo a quello di Kevin Costner, ma più in generale all'immagine che la maggioranza ha del fuorilegge e dei suoi compari. Per quanto mi riguarda, appunto perché figura mitica e leggendaria preferisco una versione in cui viene reso verosimile.Inoltre, come ha già detto Lunetta, ho apprezzato la caratterizzazione di Riccardo che qui viene delineato come un guerrafondaio che chiede soldi al proprio popolo per delle battaglie assurde per una fede, un re che non si può certo definire migliore di Giovanni, volendo dirla tutta sembra l'ex presidente americano Bush.Non perché un eroe sia personaggio di fantasia bisogna rinunciare ad una minima credibilità, in fondo se un supereroe come Spider-Man ha così tanto successo è perché nella vita reale è uno sfigato come mille altri.
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Temo ci sia stato un equivoco, dato che non conosco il film di cui parli. Nel paragonare questo Robin Hood ad altri pensavo a quello di Kevin Costner, ma più in generale all'immagine che la maggioranza ha del fuorilegge e dei suoi compari. Per quanto mi riguarda, appunto perché figura mitica e leggendaria preferisco una versione in cui viene reso verosimile.Inoltre, come ha già detto Lunetta, ho apprezzato la caratterizzazione di Riccardo che qui viene delineato come un guerrafondaio che chiede soldi al proprio popolo per delle battaglie assurde per una fede, un re che non si può certo definire migliore di Giovanni, volendo dirla tutta sembra l'ex presidente americano Bush.Non perché un eroe sia personaggio di fantasia bisogna rinunciare ad una minima credibilità, in fondo se un supereroe come Spider-Man ha così tanto successo è perché nella vita reale è uno sfigato come mille altri.Ma questa è una mia personale opinione dettata da miei personali gusti e preferenze.
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eternalsunshine
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martedì 18 maggio 2010
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capito l'equivoco
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Quando ho scritto "Non è il Re Giovanni macchietta di altri film, come Robin e Marion" intendevo dire che anche Robin e Marion in questo film non sono dipinti come macchiette, in quei "altri film" non è compreso il film che tu citi dato che non l'ho mai visto.
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fabian t.
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mercoledì 19 maggio 2010
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e allora devi vedere il film di lester
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Spero tu abbia modo di vedere "Robin e Marian" di Richard Lester che, ripeto, a me è piaciuto davvero molto. Ha più di trent'anni e non è certo il film adrenalinico che qualcuno si aspetterebbe dal cinema di oggi, ovviamente, ma se ami la ricostruzione storica e scenografica, oltre che la credibilità della sceneggiatura, allora ti assicuro che è un film da vedere assolutamente.
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