pipay
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martedì 29 dicembre 2009
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la noia delle spose...
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Premetto che non è facile dare un giudizio su una pellicola che riguarda vicende inserite in un contesto storico e sociale piuttosto distante dal nostro. Comunque, gli ingredienti per fare un buon film c'erano tutti: l'amicizia e i problemi che devono affrontare due adolescenti, Nour e Myriam, una musulmana e l'altra ebrea; la guerra; Tunisi occupata dalle truppe tedesche; i bombardamenti; le prime avvisaglie delle orrende persecuzioni razziali; il desiderio, da parte di Nour, di cementare l'amore con un ragazzo che però non ha lavoro e che segretamente collabora con i nazisti; il rovello di Myriam, che invece viene costretta a sposare un uomo agiato, un medico, che però lei non ama. Insomma, si sarebbe potuto realizzare un lavoro dinamico, interessante, avvincente, coniugando sapientemente privato e sociale.
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Premetto che non è facile dare un giudizio su una pellicola che riguarda vicende inserite in un contesto storico e sociale piuttosto distante dal nostro. Comunque, gli ingredienti per fare un buon film c'erano tutti: l'amicizia e i problemi che devono affrontare due adolescenti, Nour e Myriam, una musulmana e l'altra ebrea; la guerra; Tunisi occupata dalle truppe tedesche; i bombardamenti; le prime avvisaglie delle orrende persecuzioni razziali; il desiderio, da parte di Nour, di cementare l'amore con un ragazzo che però non ha lavoro e che segretamente collabora con i nazisti; il rovello di Myriam, che invece viene costretta a sposare un uomo agiato, un medico, che però lei non ama. Insomma, si sarebbe potuto realizzare un lavoro dinamico, interessante, avvincente, coniugando sapientemente privato e sociale. Invece niente di tutto questo. Albou, il regista, ha forse tentato di giocare la carta più difficile: quella della poesia, dell'intimo, delle parole sussurrate più che gridate, del travaglio psicologico dei personaggi. Ma non c'è riuscito. Il film è di una lentezza esasperante. Tutto si perde nella noia e nel nulla. La storia non decolla: affoga in lunghe sequenze che esasperano lo spettatore e alla fine si viene colti da un senso di smarrimento e poco o nulla resta di tanta carne al fuoco... e tutto va in fumo.
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la bachelorette
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venerdì 28 settembre 2012
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idee interessanti...ma ancora niente eccellenza
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Certe volte può capitare di avere idee bellissime ma di non essere in grado di svilupparle come sarebbe richiesto dalla tematica, vuoi per ragioni meramente tecniche, di budget, vuoi per una mancanza di quella sintesi necessaria ad un regista per poter riversare il proprio mondo (e la propria visione di esso) in due ore- o meno- di pellicola. Si rischia di cadere nel banale, nel puramente narrativo e/o di rimanere solo in superficie della questione…
E' quanto accade a questo "Il canto delle spose" di Karin Albou, il cui incipit narrativo è tremendamente interessante: due amiche Nour (musulmana) e Miriam (ebrea) nella Tunisi del 1942, occupata dai tedeschi (alleati con i francesi della repubblica di Vichy).
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Certe volte può capitare di avere idee bellissime ma di non essere in grado di svilupparle come sarebbe richiesto dalla tematica, vuoi per ragioni meramente tecniche, di budget, vuoi per una mancanza di quella sintesi necessaria ad un regista per poter riversare il proprio mondo (e la propria visione di esso) in due ore- o meno- di pellicola. Si rischia di cadere nel banale, nel puramente narrativo e/o di rimanere solo in superficie della questione…
E' quanto accade a questo "Il canto delle spose" di Karin Albou, il cui incipit narrativo è tremendamente interessante: due amiche Nour (musulmana) e Miriam (ebrea) nella Tunisi del 1942, occupata dai tedeschi (alleati con i francesi della repubblica di Vichy). Amiche inseparabili, le due sedicenni saranno costrette a sopportare i terribili avvenimenti di quegli anni (Seconda Guerra Mondiale e leggi razziali).
Interessanti sono anche i vari intrecci tra personaggi, sebbene al film sembri mancare qualcosa: quasi come se, fino alla fine, la regista non riuscisse, appunto, a entrare nel vivo delle vicende narrate, lasciandole solo accennate.
Inoltre, i personaggi appaiono, talvolta, stereotipati ed il messaggio di fondo (pace e fratellanza tra persone di diverse religioni…) è un po’ troppo abusato e banale (per quanto nobile in sè per sè) per alleviare il senso di vago del film, che- comunque- si lascia guardare senza intoppi per tutta la sua durata.
Particolare, però, la scelta di Nina Hagen in colonna sonora!
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laulilla
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venerdì 1 gennaio 2010
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una tenera amicizia in una violenta e dura realtà
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Il film è in primo luogo molto interessante perché è uno dei pochissimi che ci ricorda che anche la Tunisia subì l'invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale (1942), e che di conseguenza fu coinvolta nella persecuzione degli ebrei. L'altra cosa che appare evidente nel film è che gli ebrei e i musulmani, soprattutto quelli di umile condizione, fino al 1942 convivevano pacificamente, condividendo gli stenti e le penurie di una vita non agiata nel rispetto della reciproca diversità, privilegiando una lettura dei rispettivi Libri nel segno della tolleranza. La propaganda antiebraica riuscì a penetrare negli strati più poveri della popolazione, grazie all'ottima "paga" corrisposta a chi si faceva delatore e persecutore, sperando anche in un futuro aiuto per liberarsi dall'occupazione francese.
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Il film è in primo luogo molto interessante perché è uno dei pochissimi che ci ricorda che anche la Tunisia subì l'invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale (1942), e che di conseguenza fu coinvolta nella persecuzione degli ebrei. L'altra cosa che appare evidente nel film è che gli ebrei e i musulmani, soprattutto quelli di umile condizione, fino al 1942 convivevano pacificamente, condividendo gli stenti e le penurie di una vita non agiata nel rispetto della reciproca diversità, privilegiando una lettura dei rispettivi Libri nel segno della tolleranza. La propaganda antiebraica riuscì a penetrare negli strati più poveri della popolazione, grazie all'ottima "paga" corrisposta a chi si faceva delatore e persecutore, sperando anche in un futuro aiuto per liberarsi dall'occupazione francese. In questo contesto si svolge la vicenda dell'amicizia delle due ragazzine di religione diversa, Nour (musulmana) e Myriam (ebrea), cresciute insieme e diventate amiche per la pelle, che rischia di incrinarsi proprio per effetto della divisione e dei sospetti che la propaganda nazista introduce nella popolazione. L'amicizia delle due adolescenti è uno degli aspetti di maggiore interesse del film: si alimenta della confidenza delle reciproche preoccupazioni d'amore, dei sogni e delle aspirazioni segrete, condivise con dolente partecipazione da entrambe. Questo delicato e tenero rapporto è seguito con attenzione dalla regista, che mette in luce, con mano ferma e anche dura il continuo scontrarsi delle due giovani con la cruda realtà, che pare particolarmente accanirsi contro Myriam, costretta a un matrimonio con il ricco e non amato Raoul, che ha fin da subito le caratteristiche dello stupro.
La regia è però attenta anche a evitare generalizzazioni facili e manichee, cosicché molti personaggi che sembrano negativi rivelano qualità umane inaspettate, di cui è quasi emblema la pietà di Raoul per Myriam, così come anche il comportamento apparentemente spietato di Myriam nei confronti di Raoul lascerà il posto a una più matura e sofferta consapevolezza del dolore. Il film quindi si rivela estremamente complesso e di non facile lettura. La regista mostra , dunque, una capacità di analisi e di scavo nell'animo umano molto profonda e raffinata, ma domina molto bene anche la rappresentazione del contesto storico, cioè dello scenario di guerra, per illustrare il quale ricorre a mezzi poco spettacolari, ma fortemente evocativi, quali gli spaventosi rumori dei bombardamenti, la marcia dei soldati, il pallore della madre di Myriam priva di sensi dopo il violento rastrellamento, la partenza dei deportati, il loro lavoro forzato.
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tritono
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domenica 27 dicembre 2009
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film poetico che non dimentica la complessità
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Si possono raccontare le tortuose strade dell'amore, dell'amicizia,e della conoscenza,
senza derogare al realismo storico e alla rappresentazione dei lati più deboli o meschini dei
personaggi. Si può cantare il desiderio umano di tenerezza che scorre parallelo all'istinto di sopravvivenza,
il barbaro razzismo di matrice socio-religiosa agli sprazzi di luce offerti da chi non si ostina a leggere una sola parte del libro. Questo film ci riesce, con maestria e coraggio. Questi 'libri di vita', sembra dire l'opera,sono come gli uomini e le donne, né buoni né cattivi in sé, giacché contengono un po' tutto e il suo contrario. Sono solo l'intelligenza e la conpassione, che ci faranno scegliere tra i "dettami" di quei libri quello più giusto e ci farà ripudiare l'incitazione all'odio presente in quegli stessi libri.
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Si possono raccontare le tortuose strade dell'amore, dell'amicizia,e della conoscenza,
senza derogare al realismo storico e alla rappresentazione dei lati più deboli o meschini dei
personaggi. Si può cantare il desiderio umano di tenerezza che scorre parallelo all'istinto di sopravvivenza,
il barbaro razzismo di matrice socio-religiosa agli sprazzi di luce offerti da chi non si ostina a leggere una sola parte del libro. Questo film ci riesce, con maestria e coraggio. Questi 'libri di vita', sembra dire l'opera,sono come gli uomini e le donne, né buoni né cattivi in sé, giacché contengono un po' tutto e il suo contrario. Sono solo l'intelligenza e la conpassione, che ci faranno scegliere tra i "dettami" di quei libri quello più giusto e ci farà ripudiare l'incitazione all'odio presente in quegli stessi libri.
Se si sa raccontare tutto questo realizzando pure un film scorrevole, istruttivo, e fatto di belle immagini, allora sì è aggiunto un mattoncino nell'ineffabile universo dell' arte.
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