Il canto delle spose

Film 2008 | Drammatico, 100 min.

Titolo originaleLe chant des mariées
Anno2008
GenereDrammatico,
ProduzioneFrancia, Tunisia
Durata100 minuti
Regia diKarin Albou
AttoriLizzie Brocheré, Olympe Borval, Najib Oudghiri, Simon Abkarian, Karin Albou .
Uscitavenerdì 18 dicembre 2009
TagDa vedere 2008
DistribuzioneArchibald Enterprise Film
MYmonetro 3,10 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Karin Albou. Un film Da vedere 2008 con Lizzie Brocheré, Olympe Borval, Najib Oudghiri, Simon Abkarian, Karin Albou. Titolo originale: Le chant des mariées. Genere Drammatico, - Francia, Tunisia, 2008, durata 100 minuti. Uscita cinema venerdì 18 dicembre 2009 distribuito da Archibald Enterprise Film. - MYmonetro 3,10 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento martedì 5 maggio 2015

In Italia al Box Office Il canto delle spose ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 81,5 mila euro e 12,1 mila euro nel primo weekend.

Consigliato sì!
3,10/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 3,00
PUBBLICO 3,31
CONSIGLIATO SÌ
Una storia che trova la propria forza espressiva nella condizione femminile, oltre le ideologie e il politically correct.
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 14 dicembre 2009
Recensione di Giancarlo Zappoli
lunedì 14 dicembre 2009

Tunisi, novembre 1942. Due adolescenti, Myriam e Nour sono amiche e vicine di casa sin dall'infanzia e condividono ogni segreto. Nour, musulmana, è innamorata di Khaled che il padre non vuole come genero finché non avrà un lavoro. Myriam, ebrea e orfana di padre viene promessa in sposa a Raoul, un medico benestante molto più vecchio di lei ma in grado di sanare i problemi economici familiari. Le due conserveranno una forte solidarietà fino a quando l'occupante tedesco, spalleggiato dai francesi collaborazionisti, non inizierà un'azione di propaganda volta a mettere i musulmani contro gli ebrei.
Karin Albou ha già affrontato nella sua opera prima (inedita in Italia) La petite Jérusalem il complesso tema del rapporto tra individui e fede religiosa. Torna ora ad occuparsene con una vicenda ambientata nella Tunisia coinvolta nella Seconda Guerra Mondiale in cui il contesto storico funge da catalizzatore di tensioni che restano però universalmente valide. Perché queste due giovani donne hanno sviluppato una solidarietà così forte che può essere incrinata solo dall'irrompere di ideologie che si sovrappongono all'umano sentire per fagocitare qualsivoglia tentativo di razionalità.
La regista, che si riserva anche il ruolo della madre di Myriam, centra l'obiettivo quando decide di andare oltre al politically correct (mostrando cioè la condizione dei tunisini musulmani e quella dei loro connazionali di origine ebraica) per raccontare una storia che trova la propria forza espressiva nella condizione femminile. Una condizione a cui sembrerebbe non poter sfuggire nessuna delle due. Nour, invaghita di un Khaled tanto maschilista quanto pronto a farsi indottrinare senza riflettere. Myriam, destinata a un uomo che detesta ma per il quale si 'deve' preparare.
I corpi femminili assumono una grande espressività in un film che non li esibisce per voyeurismo ma ce li fa 'sentire' come soggetti (si vedano le scene nell'hammam) che possono in ogni momento divenire 'oggetti' da possedere con l'inganno e il fascino subdolo (Khaled) o con il potere del denaro (Raoul). Ma non si tratta di vetero-femminismo. Albou mostra i lati umani anche dei due protagonisti maschili riservando inoltre al padre di Nour due brevi scene dense di significato.
Lo spettatore viene messo nella condizione di pensare che le due ragazze hanno troppo in comune perché tutto debba essere corrotto dalla paura e dagli slogan. Ma un mondo reso cieco dall'irrazionalità congiura perché ciò avvenga. Purtroppo non è solo storia di ieri.

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IL CANTO DELLE SPOSE disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
martedì 29 dicembre 2009
pipay

Premetto che non è facile dare un giudizio su una pellicola che riguarda vicende inserite in un contesto storico e sociale piuttosto distante dal nostro. Comunque, gli ingredienti per fare un buon film c'erano tutti: l'amicizia e i problemi che devono affrontare due adolescenti, Nour e Myriam, una musulmana e l'altra ebrea; la guerra; Tunisi occupata dalle truppe tedesche; i bombardamenti; le prime [...] Vai alla recensione »

venerdì 28 settembre 2012
La Bachelorette

Certe volte può capitare di avere idee bellissime ma di non essere in grado di svilupparle come sarebbe richiesto dalla tematica, vuoi per ragioni meramente tecniche, di budget, vuoi per una mancanza di quella sintesi necessaria ad un regista per poter riversare il proprio mondo (e la propria visione di esso)  in due ore- o meno- di pellicola.

venerdì 1 gennaio 2010
laulilla

Il film è in primo luogo molto interessante perché è uno dei pochissimi che ci ricorda che anche la Tunisia subì l'invasione tedesca durante la seconda guerra mondiale (1942), e che di conseguenza fu coinvolta nella persecuzione degli ebrei. L'altra cosa che appare evidente nel film è che gli ebrei e i musulmani, soprattutto quelli di umile condizione, fino al 1942 convivevano pacificamente, condividendo [...] Vai alla recensione »

domenica 27 dicembre 2009
tritono

Si possono raccontare le tortuose strade dell'amore, dell'amicizia,e della conoscenza, senza derogare al realismo storico e alla rappresentazione dei lati più deboli o meschini dei personaggi. Si può cantare il desiderio umano di tenerezza che scorre parallelo all'istinto di sopravvivenza, il barbaro razzismo di matrice socio-religiosa agli sprazzi di luce offerti da chi non si ostina a leggere [...] Vai alla recensione »

martedì 11 dicembre 2012
ANDREA GIOSTRA

Film bellissimo e ben narrato, coinvolgente ed empatico: lo spettatore viene catturato ed immerso nelle emozioni delle due giovani protagoniste. L'invidia, la vigliaccheria, la codardia, l'orgoglio e l'amore vengono rappresentati magnificamente. Gli attori - anche se poco conosciuti - tutti bravissimi. Da vedere assolutamente per chi vuole passare una bella serata con un ottimo film d'autore [...] Vai alla recensione »

venerdì 18 dicembre 2009
mangiacinema

penso al cinema che non si vede perchè bello o perchè difficile?

lunedì 20 dicembre 2010
dario

L'onestà di fondo è indiscutibile e l'ambientazione efficace. Manca l'approfondimento dei personaggi e la narrazione zoppica. Sentimenti troppo in primo piano, con un po' di grossolanità che stride rispetto ad un desiderio profondo di poesia, tema la vita, l'esistenza nelle sue sfaccettature, nelle sue improvvisazioni.

domenica 2 maggio 2010
g_andrini

A parte la bellezza delle due giovani protagoniste, il film svolge candidamente la sua funzione. E' ricco di luoghi comuni, cosa che lo rende interessante. Mi è piaciuto, per il suo carattere duale ebraismo-islam. E' un film che merita di essere visto, con una regista più che brava. Complimenti.

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Roberto Nepoti
La Repubblica

Secondo lungometraggio della regista franco-tunisina Karin Albou, Il canto delle spose è una storia al femminile ambientata nella Tunisi del 1942. Le sedicenni Nour, musulmana, e Myriam, ebrea, sono amiche da sempre. A mettere a rischio il loro rapporto intervengono l' invasione nazista del Nordafrica e il fidanzamento di Nour con Khaled, che diventa collaborazionista.

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

Come si racconta la grande Storia in un piccolo film ("piccolo" in senso produttivo, s'intende)? Scegliendo un punto di vista insolito. E quello de Il canto delle spose è insolito tre volte. Perché siamo nella Tunisi del 1942, e non sono molti i film che rievocano la Seconda Guerra mondiale con gli occhi delle colonie o dei protettorati. Perché le protagoniste sono due ragazze, più attente al loro [...] Vai alla recensione »

Davide Turrini
Liberazione

Belle ragazze, begli occhi e bel cuore, begli sguardi da incrociare. Il canto delle spose è prima di tutto seduttivo cinema al femminile. I visi delle adolescenti Myriam (Lizzie Brocheré) e Nour (Olympe Bornal) riempiono armoniosamente il quadro. Amiche per la pelle, ravvicinate nel raccontarsi, intime nel confidarsi, comprensive nel lamentarsi di un destino che fin da ragazzine le vuole prone esecutrici [...] Vai alla recensione »

Kevin Thomas
The Los Angeles Times

Writer-director Karin Albou follows up her impressive debut feature "Little Jerusalem" with the exquisite yet harrowing "The Wedding Song," a story of two teenagers, the Jewish Myriam and the Muslim Nour, whose lifelong friendship is tested severely with the advent of the German occupation of Tunisia in November 1942. With intimacy and sensuality, Albou explores what it means to be a woman and the [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

Due adolescenti, una musulmana e una ebrea, crescono insieme nella Tunisi degli anni '40 e si scontrano con i pregiudizi razziali durante il periodo dell'occupazione nazista. Più ancora che un mondo di prevaricazione religiosa, quello delle due promesse spose – una ben contenta di maritarsi, se solo glielo permettessero, l'altra avviata ad un matrimonio di ripiego con un uomo molto più anziano – è [...] Vai alla recensione »

Jean-Luc Douin
Le Monde

"Le Chant des mariées" : rêves d'amour d'une Juive et d'une Musulmane dans une Tunisie sous régime nazi A Tunis, en 1942, deux amies d'enfance partagent la même maison d'un quartier où juifs et musulmans vivent en harmonie. Elles ont 16 ans et rêvent chacune de vivre la vie de l'autre. Nour et Myriam sont à l'âge, 16 ans, où l'on attend son prince charmant.

Anna Maria Pasetti
Il Fatto Quotidiano

Se la Storia divide, il cinema riunisce. Perché sa penetrare quelle ragioni che la Ragione distrattamente disconosce. Il canto delle spose della regista franco-algerina Karin Albou (esordio con il lungometraggio pluri-premiato La petite Jérusalem) è un felice esempio di quel cinema che scava negli angoli inesplorati della Storia. E da essi, deviando dai cliché, elabora ragioni che parlano alla modernità. [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Un frammento poco noto della Storia del Secolo Breve - i sei mesi dell'occupazione nazista in Tunisia, avvenuta nell'inverno '42/'43 per il tramite del governo di Vichy - è rievocato in Il canto delle spose della franco-algerina Karin Albou attraverso la storia di un'intensa amicizia femminile. Un rapporto che nasce in una comunità in cui ebrei e arabi ancora possono convivere pacificamente e frequentare [...] Vai alla recensione »

Luigi Paini
Il Sole-24 Ore

Arabi, ebrei, francesi, tedeschi. La Tunisia del 1942, raccontata da Karin Albou in Il canto delle spose, è un incredibile, tragico mosaico. Il paese è sotto occupazione nazista, la piccola comunità ebraica è anche qui in pericolo, sempre più sottoposta alle angherie degli invasori e dei collaborazionisti. È in questo contesto che si situa il racconto della tenera amicizia tra due ragazze, l'ebrea [...] Vai alla recensione »

Pedro Armocida
Il Giornale

Tunisi, 1942. La bella amicizia tra le sedicenni Myriam e Nour, ebrea e musulmana, inizia a vacillare. Non solo per l'interferenza dei nazisti appena giunti (la ricostruzione storica appare un po' approssimativa) ma soprattutto per le normali gelosie d'amore. La regista, nata a Tunisi da padre algerino e madre tunisina, qui anche attrice, riesce a costruire una toccante storia d'amicizia, dal lento [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Tunisia 1942. È un protettorato francese, ma la Francia è stata occupata dai tedeschi che sono arrivati anche li, con le loro oppressioni e quel loro efferato antisemitismo che ha già costato la possibilità di lavorare ai molti ebrei residenti da generazioni con il divieto, ai loro figli, di andare a scuola e presto con l'obbligo, per i più validi, di servigi non dissimili dai lavori forzati.

Valerio Caprara
Il Mattino

Promette molto, ma non mantiene tutto «Il canto delle spose» dedicato dalla franco-algerina Karin Albou («La petite Jérusalem») all'oppressione delle donne nel quadro dei conflitti interrazziali. Scandito sui tempi dell'amicizia tra l'ebrea Myriam e l'araba Nour fiorita nella Tunisi del '42 occupata dai nazisti, il romanzo di formazione che vedrà fatalmente incrinarsi il rapporto è via via appesantito [...] Vai alla recensione »

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