30 giorni di buio

Mi è sembrato la bozza di una brutta copia di un possibile film amatoriale. L'inizio è molto veloce e sconnesso, sono delle scritte che appaiono saltuariamente a spiegare il luogo in cui è ambientato il film accentuando il distacco tra spettatore e vicenda. I colpi di scena sono veramente troppo frquenti, chi segue il film non tarderà ad abituarsi a questo sistema con la conseguenza che non otterrà più l'effetto sperato. La trama è poco spiegata, dei personaggi si sa tutto e niente, non si sa bene cosa sia successo tra i coniugi Oleson, sembra solo una "storia d'amore" ficcata nella trama a stento. Dopo che il sole tramonta cominciano ad accadere orribili fatti inspiegabili, qui entra in scena lo "straniero". Non si saprà mai chi è, da dove viene e come ha fatto ad arrivare in Alaska, almeno questo si doveva specificare dal momento che è un comune mortale. I vampiri escono dagli schemi: hanno giustamente una loro lingua ma sono presentati come bestie puramente istintive, non di certo come degli esseri superiori. Non è spiegato come siano arrivati li, come siano arrivati all'idea dei 30 giorni di "pasto", secondo me una storia più dettagliata su queste "bestie" (perchè appaiono come tali) non avrebbe guastato. Il film si segna anche di un errore madornale: i vampiri trovano gli umani solo quando li vedono esposti o quando sentono i loro rumori, non grazie ai loro istini sovrannaturali (come l'olfatto sviluppato), mentre Eben, nel momento culminante, dichiara di sentire "l'odore" del sangue.. Mah! Anche il finale non ha nulla di speciale, una trovata poco originale.