Valerio Caprara
Il Mattino
Per essere sino in fondo cronisti, dobbiamo premettere che a Venezia non gli sono mancate le lodi sperticate, le acrobazie esegetiche e un premio di consolazione per la protagonista. Per noi, al contrario, Gabrielle è un manifesto di come non si deve trasporre la letteratura in cinema: nel suo viavai tra palcoscenico e schermo Patrice Chéreau si è messo in testa d'assomigliare a Bergman e Visconti, ma l'intenzione di «migliorare» in qualche modo il testo d'origine stronca in partenza la temeraria pretesa. [...]
di Valerio Caprara, articolo completo (1586 caratteri spazi inclusi) su Il Mattino 17 settembre 2005