Cacciatore di teste |
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Un film di Costa-Gavras.
Con José Garcia, Karin Viard, Geordy Monfils, Christa Théret, Ulrich Tukur.
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Titolo originale Le Couperet.
Drammatico,
durata 122 min.
- Belgio, Francia, Spagna 2005.
uscita venerdì 10 febbraio 2006.
MYMONETRO
Cacciatore di teste
valutazione media:
3,19
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Nervi tesidi FrancescoFeedback: 0 |
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martedì 1 agosto 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Non e' un thriller e non vuole esserlo, non e' nemmeno interessato a una visione realistica degli eventi. 'Cacciatore di teste' e' la storia di un mondo, il nostro, proprio quello fuori dal cinema, dove il fine giustifica i mezzi (come recita il ragazzo nel sottofinale...). Per citare solo qualche episodio che scorre sullo schermo, puoi fingere di avere la moglie che sta male per forzare il blocco stradale di chi sciopera, puoi far biancheggiare le tue gambe da lolitina per distrarre i poliziotti, puoi far sparire la refurtiva per evitare guai a te e a tuo figlio. E puoi progettare di uccidere i tuoi rivali per occupare il loro posto e uscire dalla disoccupazione. Del resto, non si possono anche mandare sul lastrico intere famiglie solo perche' giova agli azionisti? Il film trasmette molto bene - e, secondo me, con un ottimo ritmo per almeno due terzi della durata - la sensazione di nevrosi del protagonista, frustrato e sempre meno fuori controllo benche' con la carta 'ci sappia fare' (e' con la carta che ripara la sedia su cui siede al colloquio). Io vibravo durante la proiezione, seguendo le sue evoluzioni, evidentemente meno importanti di cio' che c'e' dietro la storia raccontata. La societa' raffigurata, con tratti beffardi e con segnali molto limpidi (vedi il ricorrere - non originalissimo - di immagini pubblicitarie legate a simboli sessuali) e' in effetti cio' che, secondo me, piu' interessa al regista. Alcune soluzioni narrative rendono il film ancora piu' interessante: ad esempio la scelta di trasmettere il suono del cuore del protagonista che batte all'impazzata attraverso rumori esterni (es.: i cavalli che galoppano dopo uno degli omicidi oppure i suonatori di bidoni). Un po' troppo lungo, forse. Ma merita. E si aggiunge a un'ideale rassegna di film recenti sul tema del lavoro e di come il lavoro ci cambia o costringe a cambiare ('I lunedi' al sole', 'Risorse umane', 'A tempo pieno', 'Mobbing'...).
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