The Core |
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Un film di Jon Amiel.
Con Delroy Lindo, Stanley Tucci, Hilary Swank, Aaron Eckhart, Bruce Greenwood.
continua»
Fantascienza,
durata 96 min.
- USA, Gran Bretagna 2003.
- 01 Distribution
uscita giovedì 17 aprile 2003.
MYMONETRO
The Core ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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"THE CORE", FILM DI SCARSO REALISMO DRAMMATICO,...
di metozziarFeedback: 120 |
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mercoledì 18 agosto 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
"THE CORE", FILM DI SCARSO REALISMO DRAMMATICO, MA APPREZZABILE DAL LATO STRETTAMENTE TECNICO... . Rientra decisamente nel genere catastrofico, sebbene tutto vada a buon fine: infatti la rotazione del nucleo terrestre attivante il campo magnetico, è riattivata, e tutte le letali conseguenze di tale anomalia, sono evitate dalla perizia tecnica dell'uomo . Colpisce in questo film, come in molti altri dello stesso genere catastrofico, la filosofia della solitudine assoluta dell'uomo : da una parte c'è la perizia degli scienziati e l'organizzazione dello Stato americano; dall'altra c'è una natura meccanica e soggetta a rompersi, analogamente a come può rompersi per malfunzionamento nello spazio e nel tempo, il motore di una vecchia nave o di una moderna locomotiva o di un satellite . Ne consegue che mentre l'uomo è scientifico ma senza Dio, è tecnico ma senza alcuna metafisica, è audace ma col solo strumento della tecnologia, la terra non è più sicura; mentre l'uomo è solo con le sue forze, la terra può rompersi per una sorta di fatalità della consumazione inevitabile o fatale, di ciò che esiste. In conclusione, nonostante l'apparente efficienza della tecnologia che riattiva la rotazione del nucleo e dell'apparato dello Stato che tutela la salute dei cittadini e del pianeta intero (andando con ciò oltre la stessa sfera americana), viene diffuso un messaggio di fragile certezza e molta incertezza; si propaganda cioè l'idea che la Natura abbia leggi fragili, contro le quali l'uomo deve combattere da solo se vuole sopravvivere. Volutamente si evita in tal modo, di considerare correttamente che l'ordine astronomico e astrofisico della Terra e dell'Universo, ha retto da sempre dalla sua creazione o esistenza; e per fortuna regge tuttoggi e in futuro, proprio per la sua affidabilità meravigliosa, la sua prestanza, la sua ubbidienza alle leggi che Dio agli albori della creazione vi ha posto per il bene di tutti gli esseri viventi dal quale dipendono. Consegue in ultimo che ignorando l'esistenza di Dio e assumendo la conseguente solitudine dell'uomo, ne soffre il realismo drammatico del film (come di tutti i film consimili), nel seguente modo : la terra diventa un luogo troppo fragile e troppo ostile; cioè diventa più fragile e ostile di quello che talvolta può essere o è stata; e volutamente si dimentica che affidabile lo è dalla sua stessa esistenza, onde alla fine se ne vuol fare a tutti i costi una cattiva e matrigna, anche sul piano planetario. Così come l'uomo moderno disprezza la Terra inquinandola, talvolta la disprezza anche cinematograficamente, considerandola guastabile pure dove non lo è e non lo è mai stata, per nostra fortuna. Del pari anche la concezione dello Stato diventa troppo inverosimile, cioè va oltre la misura della realtà quotidiana e effettiva, perché diventa uno Stato salvatore del mondo a causa della sua tecnologia e legalità; quando nella realtà quotidiana lo Stato americano come praticamente (chi più chi meno) tutti gli altri Stati del Pianeta, sono responsabili di tollerare e talvolta coprire l'inquinamento tecnologico e illegale devastatore del mondo intero. (....)
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