Oldboy |
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Un film di Park Chan-wook.
Con Choi Min-sik, Ji-tae Yu, Hye-jeong Kang, Dae-han Ji.
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Titolo originale Oldboy.
Drammatico,
durata 119 min.
- Corea del sud 2003.
- Lucky Red
uscita mercoledì 9 giugno 2021.
MYMONETRO
Oldboy
valutazione media:
4,11
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'arte della vendettadi MikelangeloFeedback: 0 |
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domenica 9 novembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Oldboy è un film che rimane impresso. Straordinario per certi versi. Straordinario per quanto inquietante. La storia di un uomo che rimane imprigionato per quindici lunghi anni in una stanza, senza nemmeno un apparente motivo. Passa il suo tempo a scrivere e ad allenarsi, facendo diventare la cella del suo isolamento la palestra perfetta di perfetto killer vendicatore. La televisione è la sua unica compagnia, una compagnia dalle molteplici funzioni: orologio, calendario, amica e amante (molto potente la scena della masturbazione). Viene liberato. Non sa neanche il perché. Alla fine, dopo essere sprofondato in una spirale di violenza agghiacciante e sanguinosa, lo scoprirà, aiutato anche dalla dolce Mido. La regia (Park Chan Wook) è di ineccepibile virtuosismo tecnico, in alcune scene, come quella del combattimento, sembra quasi che vi sia una coreografia teatrale. Anche coloro che appena messo il film nel lettore DVD si addormentano dopo cinque minuti sulla poltrona con la bava che cola dalla bocca, rimarranno svegli. Nonostante i frequenti flashback e lo stile piuttosto particolareggiato, a tratti perfino barocco, lo spettatore è costretto a rimanere incollato alla poltrona fino alla fine. Troppa è la tensione dipinta sul volto del protagonista, una tensione mischiata a rabbia selvaggia, una rabbia tale che lo porterà a cavare via i denti di un malcapitato con uno strumento non propriamente consono ad un dentista. Tuttavia, la violenza non è mai gratuita, è sempre la conseguenza di un'azione precedente e la premessa di una successiva. Anche l'erotismo ha un ruolo importante in questo film. Se l'amore incestuoso può diventare il motivo di una terribile vendetta, l'amore propriamente detto è sicuramente un motivo di riscatto verso la morte. Il collante di tutto rimane il sesso. A volte violento, a volte doloroso, a volte imbarazzante (la scena dove Lee Woo Jin fa ascoltare a Oh-Daesu la registrazione del suo amplesso con Mido), ma sempre motivo di vendetta e di riscatto. Il tutto è condito da una colonna sonora straordinaria, che amalgama e rende unite scene di carattere e di natura registicamente diversa (a volte si ha l'idea di un film nel film). Il finale è ambivalente: fine di un incubo o inizio di un'utopia?. Forse la risposta c'è la da il protagonista, all'inizio, quando dice ad un quadro che non lo può né vedere né sentire: “Ridi, e il mondo riderà con te. Piangi e Piangerai da solo”. Alla fine, abbracciato alla sua Mido, forse ride. Sicuramente ha smesso di piangere.
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