paura.com

Roberto Nepoti

Una bambina, rubata un po' da Operazione paura di Mario Bava, un po' dall'episodio felliniano Toby Dammit, gioca con una palla. Anche il soggetto di Paura.com è derivativo: in parole povere, rubacchiato qui e là da tanti altri. Il sito fear.com interagisce con la realtà: chi lo visita sbarella, sanguina dagli occhi poi, in 48 ore, ci lascia la pelle. Il detective della polizia Mike Reilly e la scienziata Terry Huston, ricercatrice del ministero della Sanità, indagano sul caso: benchè si raccomandino caldamente a vicenda di non collegarsi col sito, ci entrano a turno e devono affrontare una quantità di lugubri guai. Trascinando nell'affare anche una sfortunata esperta di computer, che dovrà patire l'assalto di un nugolo d'insettacci. Non si dà spettatore di horror così disattento da non pensare subito ai recenti The Ring e My Little Eye (quello del titolo è un sito di torture e omicidi in diretta). Siamo nel filone neo-virtuale del genere, insomma, con cui il cinema delle ultimissime stagioni aggiorna all'era del video e della telematica l'intramontabile mitologia della rivolta degli oggetti: una volta erano i telefoni assassini, poi i forni a microonde, oggi a minacciarci provvedono computer, videocassette e DVD. Benchè già un po' logorato dall'uso, il tema potrebbe essere ancora suggestivo: a patto di saperlo trattare, però. Invece William Malone s'inoltra in un patchwork di immagini digitalizzate, incasinate, esposte allo sguardo per frazioni di secondo, che vorrebbero produrre angoscia ma - più ancora - stancano la vista. Senza contare che tutte, oniriche e no, sono anche avvolte in un buio pesto: non sarà un trucco per mascherare meglio l'improbabile periferia urbana di New York (il cattivo della storia, appartenente al filone dei mad doctor, si nasconde in un'acciaieria in disuso), ricostruita in Lussemburgo per esigenze di produzione? Accanto all'ascendente Natascha McElhone ("Solaris"), si ritrovano due attore persi un po' di vista: Stephen Dorff (anche nel cast di Riders, in uscita a giugno) e Stephen La moglie del soldato Rea. Da La Repubblica, 31 maggio 2003


di Roberto Nepoti, 31 maggio 2003