vedelia
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lunedì 24 novembre 2003
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ira e perdono
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Fortunatamente agli antipodi dell'omonimo televisivo (Ferrigno appare ironicamente in un cammeo) e più fedele all'originale fumettistico (di cui riprende lo schema delle strips nel montaggio a scene multiple), il cinematografico Hulk mixa in modo originale "effetti specialissimi" (di cui ultimamente si comincia ad abusare)e approfondimento di tematiche sia classiche che attuali, quali l'eterno conflitto, di eschilea memoria, tra padri e figli, divisi tra sentimenti di ira e perdono, e la questione se il progresso scientifico debba rispondere alla logica del guadagno o all'altruistico miglioramento dell'umana condizione. Il redivivo Nolte rende benissimo nei panni del padre disumano; la splendida Connely dovrebbe smetterla coi ruoli di fidanzatina e calarsi in quelli della mantide; Bana farà strada.
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marco poggi
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goodbye serie tv, benvenuto kolossal di ang lee
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Il mio giudizio critico su "THE HULK" è più che positivo. Anche se il lungometraggio di Ang Lee non è simile al fumetto, mi sono divertito. Noioso? MA MAGARI FOSSERO COSI' "NOIOSI" E MOLTO DIALOGATI TUTTI I FILM A FUMETTI, mi piacerebbero un sacco. Ang Lee reinventa con genialità il massiccio colosso verde, anche se gli attori che mi sono piaciuti sono solo Nick Nolte e Jennifer "PHENOMENA" Connelly. Eric Bana non mi ha detto un granché, Sam Elliot mi è sembrato troppo bello, troppo calmo e troppo "alla dottor Procton" (il padre adottivo di Actarus di "ATLAS UFO ROBOT GOLDRAKE" di Go Nagai) per interpretare il generale Ross (avrei visto meglio Sean Connery per la parte, visto che fece un figurone in tuta mimetica ne "IL PRESIDIO - SCENA DI UN CRIMINE").
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Il mio giudizio critico su "THE HULK" è più che positivo. Anche se il lungometraggio di Ang Lee non è simile al fumetto, mi sono divertito. Noioso? MA MAGARI FOSSERO COSI' "NOIOSI" E MOLTO DIALOGATI TUTTI I FILM A FUMETTI, mi piacerebbero un sacco. Ang Lee reinventa con genialità il massiccio colosso verde, anche se gli attori che mi sono piaciuti sono solo Nick Nolte e Jennifer "PHENOMENA" Connelly. Eric Bana non mi ha detto un granché, Sam Elliot mi è sembrato troppo bello, troppo calmo e troppo "alla dottor Procton" (il padre adottivo di Actarus di "ATLAS UFO ROBOT GOLDRAKE" di Go Nagai) per interpretare il generale Ross (avrei visto meglio Sean Connery per la parte, visto che fece un figurone in tuta mimetica ne "IL PRESIDIO - SCENA DI UN CRIMINE"). Non ho mai conosciuto quello che impersonava Glenn Talbot, Josh Lucas, ma qui siamo alla macchietta sadico-comica! Assente Rick Jones (il giovane che il dottor Banner nei fumetti salva dall'esplosione della bomba gamma nel primissimo episodio del comic) ma forse Ang Lee non l'ha voluto mettere nel film perché poteva apparire inutile e "troppo Robin". Rick Jones sarebbe stato una spalla perfetta se Hulk nel film avesse parlato come nelle prime storie di Stan Lee (cioè come un bambino superforte), ma con un Hulk che è solo rabbioso e urlante, che bisogno c'era di Rick Jones ? Quanto a Hulk, sembra Shreck, ma è così importante che sia più realistico ?
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alex41
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martedì 27 maggio 2014
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un cinecomic sottovalutato con un grande bana
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Il fatto che questo film non sia piaciuto è chiaro: l'azione, fondamentale nei cinecomics anche se oggi eccessivamente abusata, passa in secondo piano per dare spazio alla psicologia di Bruce Banner e di suo padre David. Tecnicamente il film è molto ben fatto: gli effetti speciali variano da grandi a eccezionali. Il personaggio di Hulk visto oggi fa ancora un grande effetto, a differenza del cartone animato pompato di computer in quello di Leterrier, e tutte le volte che compare non solo non si vede l'ora ma ha una potenza visiva e costruttiva che ne fanno uno dei cinecomics più maturi vicini agli X-Men di Singer e Spider Man di Raimi, anche se comunque non così vicino.
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Il fatto che questo film non sia piaciuto è chiaro: l'azione, fondamentale nei cinecomics anche se oggi eccessivamente abusata, passa in secondo piano per dare spazio alla psicologia di Bruce Banner e di suo padre David. Tecnicamente il film è molto ben fatto: gli effetti speciali variano da grandi a eccezionali. Il personaggio di Hulk visto oggi fa ancora un grande effetto, a differenza del cartone animato pompato di computer in quello di Leterrier, e tutte le volte che compare non solo non si vede l'ora ma ha una potenza visiva e costruttiva che ne fanno uno dei cinecomics più maturi vicini agli X-Men di Singer e Spider Man di Raimi, anche se comunque non così vicino. Tuttavia a parte alcuni momenti lenti presenta comunque sequenze da urlo: Hulk che combatte contro gli elicotteri o il combattimento finale bastano per ridurre il reboot del 2008 una poltiglia. Inoltre la scelta di fare un montaggio e una scaletta narrativa tipica dei fumetti, con inquadrature che si sovrappongono a tratti nei momenti di suspence rende il film ancora più originale e d'autore. Riguardo al cast Eric Bana è perfetto, riesce a rendere il personaggio completamente suo, un personaggio fragile e impaurito che quando si arrabbia scatena il mostro dentro di sè, una sorta di alter ego ereditato da un esperimento fatto dal padre, interpretato da uno spaventoso di bravura Nick Nolte. Degno di nota è anche il generale Ross interpretato da un altrettanto bravo Sam Elliott (Hulk Rosso nei fumetti). Ho voluto dedicare una riga invece per Jennifer Connelly assolutamente perfetta. Perchè? Perchè per fermare uno come Hulk ci vuole una donna come la Connelly, a mio modesto parere una delle attrici più affascinanti di oggi. Ang Lee riesce a girare un film con una sensibilità enorme, rendendo Hulk un personaggio quasi teatrale e in certi momenti presenta anche picchi di regia incredibile. Perciò Hulk è uno dei migliori cinefumetti mai realizzati anche se un bel po' lontano da molti del passato e che non potrà piacere a tutti ma solo chi veramente ha un buon occhio per i veri e maturi film di supereroi. Un piccolo grande film, consigliato personalmente!
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lucap96
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martedì 8 settembre 2015
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più psicologico e sensato del pravisto
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A mio giudizio, molto meglio del seguito del 2008 con Edward Norton. Più psicologico e meno fracassone, incentrato sui sentimenti dei protagonisti e non solo sui muscoli di Hulk.
Regia originale (forse fin troppo) e buon cast, soprattutto la bellissima (e bravissima) Jennifer Connelly. Buona prova anche per Eric Bana, poco carismatica ma per questo adatta al personaggio.
Molto importante anche la performance di Nick Nolte, villain molto credibile. Nel complesso, un ottimo film, sottovalutato perchè forse troppo poco commerciale.
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luca capaccioli
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martedì 27 agosto 2013
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cinecomic godibile, ma non stupefacente.
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Dopo la famosa serie TV degli anni '70 dedicata a Hulk con Bill Bixby e Lou Ferrigno, il celeberrimo personaggio della Marvel Comics compie un ingresso nelle sale cinematografiche nel 2003 grazie alla regia di Ang Lee. Il Dr. Robert "Bruce" Banner (Eric Bana) è uno scienziato nel campo delle raggi gamma che subisce un incidente nel suo laboratorio a causa, appunto, di tali radiazioni. Dopodiché, Bruce scopre che l'incidente gli ha causato danni collaterali: quando egli è in uno stato di rabbia o forte stress emotivo assume le sembianze di un gigantesco mostro verde avente forza e resistenza quasi impareggiabili, ovvero l'incredibile Hulk. Come se essere ricercato dall'esercito per ordine del generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross (Sam Elliot), Bruce ha anche a che fare con il padre che, divenuto una creatura in grado di assorbire diversi elementi e forme di energia, assumendone persino le caratteristiche, si rivela una minaccia per il figlio, oltre che per la fidanzata di quest'ultimo, quale Elizabeth "Betty" Ross (Jennifer Connelly), la figlia del generale e l'unica in grado di placare la furia di Hulk, attraverso l'affetto e la dolcezza.
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Dopo la famosa serie TV degli anni '70 dedicata a Hulk con Bill Bixby e Lou Ferrigno, il celeberrimo personaggio della Marvel Comics compie un ingresso nelle sale cinematografiche nel 2003 grazie alla regia di Ang Lee. Il Dr. Robert "Bruce" Banner (Eric Bana) è uno scienziato nel campo delle raggi gamma che subisce un incidente nel suo laboratorio a causa, appunto, di tali radiazioni. Dopodiché, Bruce scopre che l'incidente gli ha causato danni collaterali: quando egli è in uno stato di rabbia o forte stress emotivo assume le sembianze di un gigantesco mostro verde avente forza e resistenza quasi impareggiabili, ovvero l'incredibile Hulk. Come se essere ricercato dall'esercito per ordine del generale Thaddeus "Thunderbolt" Ross (Sam Elliot), Bruce ha anche a che fare con il padre che, divenuto una creatura in grado di assorbire diversi elementi e forme di energia, assumendone persino le caratteristiche, si rivela una minaccia per il figlio, oltre che per la fidanzata di quest'ultimo, quale Elizabeth "Betty" Ross (Jennifer Connelly), la figlia del generale e l'unica in grado di placare la furia di Hulk, attraverso l'affetto e la dolcezza. Un film discreto, con tanto di buona trama ed apprezzabili interpretazioni da parte dei personaggi principali. Non entusiasmanti gli effetti speciali, in quanto la tecnologia in CGI di Hulk risulta essere troppo finto e artificiale, rendendolo simile ad un pupazzo di enormi dimensioni, anche se bisogna considerare che il film è di dieci anni fa. Il montaggio delle scene della pellicola è reso simile alle vignette dei fumetti, un effetto molto originale, ma non realizzato splendidamente. Il film approfondisce anche la psicologia di Hulk ma, a differenza della sua controparte cartacea, non c'è nessun dualismo, nel senso che Banner riesce ad avere quasi il pieno controllo sul mostro dentro di lui. Nel complesso, il lungometraggio si rivela un adattamento sicuramente migliore dei disatrosi cinecomics come Batman & Robin, Elektra o Catwoman, anche se tuttavia è ben lontano dalle recenti pellicole come la Iron Man o The Avengers.
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alberto86
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giovedì 23 febbraio 2006
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il mostro col cuore
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Non si può dire certo che ad Ang Lee non piaccia rischiare! Assieme a Spielberg,rimane oggi uno di quei pochi registi che amano sperimentare e confrontarsi con generi filmici differenti...a volte anche totalmente opposti. Stavolta tocca ad"Hulk",trasposizione cinematografica di un famoso personaggio dei fumetti, che si presenta poco come film d'autore ma più come mega produzione hollywoodiana con tanti effetti speciali, così come è già avvenuto per Spiderman o per X-men. Nonostante sia un film non del tutto riuscito,diseguale e non sempre coinvolgente,il tocco d'autore si sente...Infatti nella prima parte di Hulk,sicuramente superiore rispetto alla seconda e nettamente "distinta" da questa,Lee indugia sulla psicologia del suo ambiguo personaggio,sul suo sentirsi "diverso",sulla sua angoscia esistenziale e sul contrastato rapporto col padre (interpretato da un bravo Nick Nolte).
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Non si può dire certo che ad Ang Lee non piaccia rischiare! Assieme a Spielberg,rimane oggi uno di quei pochi registi che amano sperimentare e confrontarsi con generi filmici differenti...a volte anche totalmente opposti. Stavolta tocca ad"Hulk",trasposizione cinematografica di un famoso personaggio dei fumetti, che si presenta poco come film d'autore ma più come mega produzione hollywoodiana con tanti effetti speciali, così come è già avvenuto per Spiderman o per X-men. Nonostante sia un film non del tutto riuscito,diseguale e non sempre coinvolgente,il tocco d'autore si sente...Infatti nella prima parte di Hulk,sicuramente superiore rispetto alla seconda e nettamente "distinta" da questa,Lee indugia sulla psicologia del suo ambiguo personaggio,sul suo sentirsi "diverso",sulla sua angoscia esistenziale e sul contrastato rapporto col padre (interpretato da un bravo Nick Nolte).Il regista taiwanese d'altronde ha sempre avuto grande interesse per i temi esistenziali e i conflitti dell'anima,che ha inserito in tutti i suoi film:dall'ironico ma graffiante"Il banchetto di nozze",alla trsposizione del romanzo della Austen"Ragione e sentimento",all'intimista"Tempesta di ghiaccio",al mistico e acrobatico"La tigre e il dragone"fino all'ultimo bellissimo"Brokeback mountain",forse il suo capolavoro.Ed in effetti forse un regista eclettico, ma sensibile e intelligente come Ang Lee poco si è trovato a suo agio in questo kolossal,che nonostante mostri il suo particolare marchio,si perde nettamente nella seconda parte,quando Hulk è presentato in tutta la sua potenza distruttrice.Ed è allora che il film comincia a pesare,a diventare alquanto noiosetto e a non essere poi tanto diverso dalle sempre più numerose produzioni fantasy-catastrofiche degli ultimi tempi. E così come il personaggio interpretato da Eric Bana ha il suo alter ego nel terribile mostro verde,così il film di Lee è ambivalente:malinconico,misterioso ed interessante nella prima parte, poco originale,catastrofico,superhollywoodiano nella seconda. Un film che forse per trama potrebbe ricordare "King Kong"o un "Dottor Jekill e Mr.Hyde"in salsa fantasy,ma che,se fosse stato meno lungo,meno esagerato nell'uso degli effetti speciali,meno calamitoso,sarebbe stato di certo più interessante,forse elevandosi dalla cerchia di quei kolossal tutta azione ed effettacci. Purtroppo obiettivo parzialmente raggiunto,ma non del tutto convincente."Hulk"però rimarrà forse uno dei pochi mostri col cuore!
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tintin98
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mercoledì 19 ottobre 2011
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un "kolossal" senza tempo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Un film magistrale. Ang Lee, pur distaccandosi dal fumetto, riesce a realizzare un opera strepitosa. Ci fa viaggiare nella mente di Hulk, nei suoi pensieri più oscuri, una cosa essenziale che dovrebbe essere presente in qualsiasi cinecomic. Un cast stella re per un film stellare: cioè, Eric Bana è nato per interpretrare il dott.Bruce Banner, a.k.a Hulk, Nick Nolte è perfetto nel ruolo che interpreta, idem Jennifer Connelly, Sam Elliot e Josh Lucas. L'unica cosa che in questo film forse hanno un po' toppato, sono gli effetti speciali, ma neanche tanto, perchè in alcune scene Hulk sembra abbastanza realistico. Alcuni dicono poca azione e tanto dramma, secondo azione queanto basta, dramma quanto basta.
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Un film magistrale. Ang Lee, pur distaccandosi dal fumetto, riesce a realizzare un opera strepitosa. Ci fa viaggiare nella mente di Hulk, nei suoi pensieri più oscuri, una cosa essenziale che dovrebbe essere presente in qualsiasi cinecomic. Un cast stella re per un film stellare: cioè, Eric Bana è nato per interpretrare il dott.Bruce Banner, a.k.a Hulk, Nick Nolte è perfetto nel ruolo che interpreta, idem Jennifer Connelly, Sam Elliot e Josh Lucas. L'unica cosa che in questo film forse hanno un po' toppato, sono gli effetti speciali, ma neanche tanto, perchè in alcune scene Hulk sembra abbastanza realistico. Alcuni dicono poca azione e tanto dramma, secondo azione queanto basta, dramma quanto basta. Ripeto L-E-T-T-E-R-A-L-M-E-N-T-E U-N K-O-L-O-S-S-A-L. Un film che non mi stancherò mai di vedere. Un film teatrale. Lo posso ripete più di 10000000000000000000 volte, un Kolossal in tutto e per tutto. Un Kolossal. Un K-O-L-O-S-S-A-L!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! BY TINTIN98
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cress95
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martedì 1 settembre 2015
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ang lee interpreta il gigante verde come mai prima
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Fra i tanti personaggi di casa Marvel, l'incredibile Hulk è sicuramente uno dei più brutali, eppure quella che Ang Lee confeziona non è affatto l'ennesima produzione commerciale forte dei migliori effetti speciali del momento, bensì un dramma squisitamente psicologico da gustare e comprendere coi sensi e l'anima. La violenta emotività del personaggio protagonista non è che la rappresentazione dell'intima e conflittuale realtà dell'animo umano, dilaniato dal conflitto tra il crescente desiderio di libertà e i rigidi canoni della società. Società assolutamente avversa a ciò che non conosce, ciò che la sorprende e al tempo stesso la affascina a tal punto da fomentarne vero e proprio terrore ed odio.
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Fra i tanti personaggi di casa Marvel, l'incredibile Hulk è sicuramente uno dei più brutali, eppure quella che Ang Lee confeziona non è affatto l'ennesima produzione commerciale forte dei migliori effetti speciali del momento, bensì un dramma squisitamente psicologico da gustare e comprendere coi sensi e l'anima. La violenta emotività del personaggio protagonista non è che la rappresentazione dell'intima e conflittuale realtà dell'animo umano, dilaniato dal conflitto tra il crescente desiderio di libertà e i rigidi canoni della società. Società assolutamente avversa a ciò che non conosce, ciò che la sorprende e al tempo stesso la affascina a tal punto da fomentarne vero e proprio terrore ed odio.
Nell'immenso "Hulk" di Ang Lee, che strizza sicuramente l'occhio alla vecchia produzione anni settanta/ottanta con protagonista il Ferrigno (tra l'altro presente come cameo in una scena del film, insieme al Maestro Stan Lee), il "Golia Verde" è perciò letto in chiave estremamente matura, con un'enfasi particolare per la componente puramente scientifica.
Un discorso a parte meriterebbe il particolarissimo montaggio, davvero ambizioso, il quale, nella sua emulazione delle vignette fumettistiche, riesce a mio avviso nell'accentuare il dinamismo e il crescendo di pathos durante tutto il corso della vicenda.
Il comparto sonoro, curato da Danny Elfman, riesce a farsi notare e ricordare, accompagnando perfettamente sia i drammatici dialoghi tra i personaggi che le concitate fasi di combattimento.
Per quanto concerne il cast d'attori, Eric Bana (lo scienziato Bruce Banner, altre ego dell'Hulk) regala al pubblico un'ottima interpretazione, drammatica ed evocativa; Jennifer Connelly si mostra una Betty Ross (la compagna di Bruce) estremamente passionale; infine impossibile non tessere le lodi di un Nick Nolte (David Banner, il malvagio padre del protagonista), la cui recitazione risulta così prepotentemente eccezionale.
Unica nota dolente in quella che altrimenti si presenterebbe, a mio avviso, come la migliore tra le tante pellicole ispirate al vasto mondo Marvel risulta essere un utilizzo dell'effetto flashback quasi da abuso in alcune parti e la sporadica e talvolta invadente lentezza di fondo, la quale dà adito a brutti momenti di stanca, fortunatamente (ed efficacemente) messi in ombra dal proseguo degli eventi.
In conclusione, ritengo questo "Hulk" il migliore fra le tante produzioni riguardanti il personaggio realizzate nel corso degli anni, di gran lunga superiore a quello che poi sarà il suo "reboot" e che vide la luce nel 2008, ben sei anni dopo e che ebbe la stolta presunzione di sostituire ad un grande Eric Bana un infelice Edward Norton.
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jonnylogan
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giovedì 8 agosto 2019
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il mostro color verde
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Rivista a molti anni di distanza questa prima fatica cinematografica del mostro color verde, e prima dell’avvento di Mark Ruffalo nei panni dello scienziato Bruce Banner, pare uscita letteralmente da un’altra era geologica della ‘fabbrica delle meraviglie’, prima di tutto generata al termine di lunghe riscritture di sceneggiatura e dissapori in seno alla produzione ma anche figlia di una visione che non prevedeva una coesione totale, in termini di Universo cinematografico Marvel. Ciò nonostante la pellicola firmata da Ang Lee, fra le meno remunerative al botteghino e in termini di appeal su critica e pubblico, risulta ben strutturata e centrata. Con protagonisti che sanno muoversi su fondali color verde necessari per le inevitabili sfuriate causate dalle trasformazioni di dottor Banner, impersonato da un Eric Bana troppo velocemente accantonato dal ruolo di uno scienziato carico dei soliti super problemi che contraddistinguono i super eroi Marvel, ma anche capace di donare al personaggio quel pathos e quei drammi personali che poi vennero esaltati al meglio nel reboot del 2008 da Ed Norton.
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Rivista a molti anni di distanza questa prima fatica cinematografica del mostro color verde, e prima dell’avvento di Mark Ruffalo nei panni dello scienziato Bruce Banner, pare uscita letteralmente da un’altra era geologica della ‘fabbrica delle meraviglie’, prima di tutto generata al termine di lunghe riscritture di sceneggiatura e dissapori in seno alla produzione ma anche figlia di una visione che non prevedeva una coesione totale, in termini di Universo cinematografico Marvel. Ciò nonostante la pellicola firmata da Ang Lee, fra le meno remunerative al botteghino e in termini di appeal su critica e pubblico, risulta ben strutturata e centrata. Con protagonisti che sanno muoversi su fondali color verde necessari per le inevitabili sfuriate causate dalle trasformazioni di dottor Banner, impersonato da un Eric Bana troppo velocemente accantonato dal ruolo di uno scienziato carico dei soliti super problemi che contraddistinguono i super eroi Marvel, ma anche capace di donare al personaggio quel pathos e quei drammi personali che poi vennero esaltati al meglio nel reboot del 2008 da Ed Norton. Il film risulta chiaramente diviso in due parti necessarie per esprimere prima le difficoltà del personaggio e del suo alter ego, e l’evolversi dei rapporti fra genitori e figli e fra ex fidanzati, in tal caso la collega di Banner: Betty Ross, impersonata da Jennifer Connelly. Nella seconda metà invece la pellicola da completamente spazio a Hulk e all’azione e quindi agli effetti speciali. Film che quindi pur non avendo brillato a causa della completa assenza di controllabilità da parte di Banner rispetto al suo alter – ego, non a caso dopo la riscrittura del 2008 il personaggio ricompare solamente affianco agli altri Avengers, ma che al tempo stesso non va disprezzato per la capacità di offrire dignità a uno dei personaggi su carta fra i più complessi da trasporre a causa della sua inevitabile natura.
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paolo ciarpaglini
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martedì 2 gennaio 2007
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la marvel, un mito.
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Credo sia difficile dar vita sullo schermo a personaggi, che nei fumetti anni '70, hanno scritto la storia stessa delle edicole di quegli anni. Io ero un ragazzino di dieci anni quando giunsero da oltreoceano i bellissimi fumetti della Marvel. Meravigliosi, niente a che vedere con gli attuali, che niente conservano del fascino originale. Disegnati in modo a dir poco schizzoide, illogici, cosa offrono ai ragazzini di oggi? Nessun ricordo dello splendore 'antico'. Hulk, in origine era solo un personaggio da 'seconda serata', occupava lo spazio nelle pagine dove in qualche modo vi erano relegati i personaggi minori. Ricordo con nostalgia quando nel giorno di Pasqua, in Piazza Duomo a Firenze, assistei al 'Volo della Colomba'.
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Credo sia difficile dar vita sullo schermo a personaggi, che nei fumetti anni '70, hanno scritto la storia stessa delle edicole di quegli anni. Io ero un ragazzino di dieci anni quando giunsero da oltreoceano i bellissimi fumetti della Marvel. Meravigliosi, niente a che vedere con gli attuali, che niente conservano del fascino originale. Disegnati in modo a dir poco schizzoide, illogici, cosa offrono ai ragazzini di oggi? Nessun ricordo dello splendore 'antico'. Hulk, in origine era solo un personaggio da 'seconda serata', occupava lo spazio nelle pagine dove in qualche modo vi erano relegati i personaggi minori. Ricordo con nostalgia quando nel giorno di Pasqua, in Piazza Duomo a Firenze, assistei al 'Volo della Colomba'. Ero con mio zio, e tenevo stretto in mano il n°1 appena uscito di Capitan America. I personaggi che allora godevano di una raccolta propria erano, 'I Fantastici quattro', 'L'Uomo Ragno', 'Il Mitico Thor', e 'Capitan america' appunto. Contornati poi negli anni a venire sempre più da personaggi 'riempi pagine'. Il 'Dottor Strange', che seguiva alla storia di turno di Spider-Man, 'Gli Inumani', compagni di pagine ai Fantasti 4, e così via. Alcune volte dò un'occhiata nostalgica in edicola, e mi accorgo che l'evoluzione di quegli straordinari tempi, ha completamente alienato e decaratterizzato i personaggi di allora. Andatevi a riguardare i disegni di Jack Kirby, o Steve Ditko, c'è una voragine di 'classe' che li separa dagli attuali. Per ciò che concerne il film in questione, certamente non è fra i migliori come riproposizione dell'originale. Lo spettacolo c'è, il divertimento anche ma c'è troppa invenzione, che stravolge inutilmente l'Hulk originale. Nel fumetto non è mai esistito il padre che sperimenta sul figlioletto, mutazioni genetiche e cose del genere. E credo che il film non debba avere il diritto di stravolgere l'idea originale, anzi con i 'mezzi' oggi a disposizione della cinematografia riproporre in tutta la sua forza, il marchio d'origine. Così come è stato per Spider-Man, e Devil, che hanno conservato tutta la loro originalità. Hulk è un mostro verde sullo schermo, di proporzioni inaccettabili. La disperazione che pervadeva in origine Bruce Bunner è appena accennata, ma sostituita nel film con il ricordo lacerante e rimosso dell'omicidio della madre. In origine la disperazione di bunner era la consapevolezza di essere stato vittima di quell'incidente, il 'non poter tornare indietro'. Bunner odia la creatura che vive in lui, e cerca ogni volta di combattere con tutte le sue forze affinchè non abbia il sopravvento sull'umano scenziato. Il divertimento è assicurato, ma ne scaturisce un film stravolto da effetti speciali sproporzionati ed inutili spesso. Gennifer O'Connelly, svetta su tutto e tutti, a Nick Nolte è affidata la parte inventata del 'padre cattivo', è un grande attore e lo fa nel migliore dei modi. Erich Bana, grandissimo in Troy, è quì costretto a dividere il copione con il mostro digitalizzato e fa quel che può. Grandi incassi al botteghino, ma visto una volta, due al massimo diviene noioso e privo di fascino.
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