all_because_of _you
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giovedì 10 agosto 2006
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un ritorno alle origini
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Una storia drammatica di un uomo che dopo aver perso la moglie decide di trasferirsi nel luogo dove viveva la sua famiglia da anni insieme alla zia e alla piccola figlia. Un interessante viaggio, un ritorno alle origini e alla scoperta di tutti i segreti della famiglia Quoyle che rimasero nascosti per anni. Ma il film ci parla anche della vita di questo uomo che cerca disperatamente di rifarsi. Un viaggio non solo alle origini ma anche alla scoperta dei segreti delle persone che popolano il piccolo paesino di mare. Insomma un bel film...anche se certamente non rivoluzionario !
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luigi chierico
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domenica 22 maggio 2016
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terribili segreti
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Affronterò con disagio esprimere il mio parere su questo film, che sebbene non renda quanto avrebbe dovuto, ha una sua particolare connotazione per la trama. Una lunga triste storia ricca di fatti, di segreti, di confessioni. Tanto dolore, tanta sofferenza e solitudine nell’ isola di Terranova immersa nell’oceano Atlantico. Un paesaggio misero, poche case disperse tra le rocce e gli scogli dove i flutti del mare vanno a morire dopo aver portato tanto lutto nelle famiglie di pescatori. Un paese povero dove non ho visto un giorno di sole, tempeste,pioggia e tanta neve, siamo in Canada. La bella fotografia la fa amare questa terra che racconta tante storie brutte. Non posso fare a meno, sebbene a volo di rondine, di citare per sommi capi la lunga e ricca trama di questo film, che per questa posso definire un ottimo racconto.
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Affronterò con disagio esprimere il mio parere su questo film, che sebbene non renda quanto avrebbe dovuto, ha una sua particolare connotazione per la trama. Una lunga triste storia ricca di fatti, di segreti, di confessioni. Tanto dolore, tanta sofferenza e solitudine nell’ isola di Terranova immersa nell’oceano Atlantico. Un paesaggio misero, poche case disperse tra le rocce e gli scogli dove i flutti del mare vanno a morire dopo aver portato tanto lutto nelle famiglie di pescatori. Un paese povero dove non ho visto un giorno di sole, tempeste,pioggia e tanta neve, siamo in Canada. La bella fotografia la fa amare questa terra che racconta tante storie brutte. Non posso fare a meno, sebbene a volo di rondine, di citare per sommi capi la lunga e ricca trama di questo film, che per questa posso definire un ottimo racconto. Come si legge vi partecipano molti attori tra cui:Kevin Spacey(Quoyle),Julianne Moore(Wavei Prowse), Judi Dench(Agnis Hamm), Cate Blanchett(Petal Bear).
Kevin Spacey interpreta ottimamente la parte di Quoyle, un personaggio che da bambino ha subito la paura del mare, un incubo che lo accompagna giorno e notte per anni,sino alla piena maturità quando incontrerà per caso una magnifica donna che gli farà conoscere il piacere. Dietro al piacere e all’apparente fine di una vita triste si nasconde ancora di peggio. L’amore non corrisposto, il tradimento, l’abbandono, la cattiveria e la morte. La perdita da suicidi dei genitori accompagna la morte della moglie Wavei Prowse,e lo porta pian piano a conoscere altre terribili vicende che hanno lasciato il segno indelebile sulla sua famiglia. Viene appunto da chiedersi:”Quando si subisce tanto male come si riesce a guarire?”. Lo scopo della sua vita è la figlia di pochi anni Bunny, la cui protagonista recita bene, con la disinvoltura della sua età.
Cate Blanchett,nella parte della moglie Petal Bear,recita pochissimo nel film, ma tanto quanto basta per ricordarla, bellissima e bravissima in una parte insolita;bruna mostra anche tutto del suo corpo.
Judi Dench è la zia di Quoyle, Agnis Hamm,il personaggio più importante di questa misteriosa vicenda, dai risvolti misteriosi, lei nasconde atroci verità di violenza contro i minori e di incesto.In assoluto la più brava del cast.Entra nella vita del nipote alla morte del padre ed il suo comportamento non trova una ragionevole spiegazione, compreso il ritorno alla vecchia casa da tanti anni abbandonata, isolata sull’alto della roccia, ancorata perché il vento, che forte colpisce quella terra,non la porti via.”questa casa è triste”dirà Bunny.È lì spesso immersa nella neve, la neve che nel suo candore ha visto violare il corpo di una dodicenne, la neve che ha consentito di trasportarla sino là per isolarla dal paese che l’ha respinta cacciando via coloro che l’abitavano. Anche Agnis ha incontrato l’amore,”poco importa se non fossi sposata”,rimasta sola perché,dirà:“La persona che amavo è morta per leucemia”,ed al nipote:”Le cose he ti spaventano non puoi evitarle,affrontale”. Julianne Moore( Wavei Prowse) è la bella,deliziosa e triste vedova da 4 anni.La sua interpretazione non è all’altezza di tutte le sue altre prestazioni,premiate con l’Oscar, tuttavia è molto brava nel suo ruolo,una donna che ha perso il marito e vive con un figlio di pochi anni.Anche lei ha dei segreti dolori da confessare. Ottima la scenografia con un vecchio nastro nero e rosso per macchina da scrivere anni 40.Ottima trama.chibar22@libero.it
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r.a.f.
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giovedì 31 ottobre 2019
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liberarsi dagli errori del passato
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“Quando ti fanno così male, è possibile guarire?”Questa la domanda che il personaggio principale si pone in una delle scene più drammatiche, ed è in qualche modo il tema centrale del film. Il film è la storia di una rinascita e di una rivincita morale, non solo del protagonista ma anche dei vari personaggi che gli gravitano attorno, ognuno con un passato a dir poco doloroso da dimenticare.
Quoyle (un grandissimo Kevin Spacey) è un perdente nato, vittima predestinata di un fato impietoso, imbranato, inetto, privo di spina dorsale e di autostima, incapace di ribellarsi a soprusi e sfruttamento. Perde la testa completamente per una donna egoista e profittatrice, che lo tradisce senza ritegno, ma che lui continua a considerare un angelo, e la sposa senza pensarci un attimo.
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“Quando ti fanno così male, è possibile guarire?”Questa la domanda che il personaggio principale si pone in una delle scene più drammatiche, ed è in qualche modo il tema centrale del film. Il film è la storia di una rinascita e di una rivincita morale, non solo del protagonista ma anche dei vari personaggi che gli gravitano attorno, ognuno con un passato a dir poco doloroso da dimenticare.
Quoyle (un grandissimo Kevin Spacey) è un perdente nato, vittima predestinata di un fato impietoso, imbranato, inetto, privo di spina dorsale e di autostima, incapace di ribellarsi a soprusi e sfruttamento. Perde la testa completamente per una donna egoista e profittatrice, che lo tradisce senza ritegno, ma che lui continua a considerare un angelo, e la sposa senza pensarci un attimo. Rimasto solo dopo la morte della moglie, che prima di morire lo aveva abbandonato per un altro uomo, dopo aver cercato di vendere la loro bambina per un pugno di dollari, decide di lasciarsi tutto alle spalle e trasferirsi al nord, nei luoghi di origine della propria famiglia, insieme ad una vecchia zia che cercherà di aiutarlo a tirar su la figlia.
Qui trova lavoro nel quotidiano locale, e per la prima volta nella sua vita sente di essere apprezzato e comincia a ritrovare fiducia in se stesso. Ascoltando le leggende del posto, scopre il misterioso passato della sua famiglia, ed apprende direttamente dalla zia sconcertanti segreti che la riguardano personalmente, e che ne hanno dolorosamente influenzato la vita. Capisce così che alla sofferenza si può reagire.
C’è anche spazio per un nuovo amore, una donna del posto che si presenta come vedova, ma che in realtà è stata abbandonata dal marito con un figlio disabile, e non ha quindi più voglia di fidarsi degli uomini.
Entrambi hanno la loro buona dose di insicurezze e di paure, che rendono difficile riprovare ad amare, ma lentamente, insieme, impareranno che il dolore si può dimenticare e superare; dopo una violenta tempesta che spazza via completamente la vecchia casa di Quoyle, scopriranno che quel che resta non è desolazione, ma un panorama mozzafiato, e capiranno che è ora di cancellare definitivamente il passato e di guardare al futuro.
Kevin Spacey interpreta meravigliosamente quest’uomo insicuro e fragile in tutte le sue sfumature, esprimendone illusioni e delusioni, incertezze e paure, fino alla riscoperta del coraggio e della propria dignità. Lo affianca Judy Dench, altrettanto convincente, nel ruolo della zia, disillusa e amareggiata dalla vita, ma ciò nonostante portatrice di una straordinaria voglia di lottare. Julianne Moore, relegata in un ruolo di secondo piano, lascia comunque il segno.
Da segnalare un'irriconoscibile Cate Blanchett che si allontana con maestria dalla consueta recitazione diafana e sommessa, per sorprenderci incredibilmente nel ruolo di una moglie e madre assolutamente orrenda.
Il regista, non nuovo a trasposizioni di opere letterarie, ha il dono di scegliere storie semplici ma mai banali, da Buon compleanno Mr. Grape a Chocolat, passando per Le regole della casa del sidro, sino al più recente Hachiko, realizzando sempre film coinvolgenti e piacevoli, anche grazie alla scelta di interpreti particolarmente sensibili, che rendono indimenticabili i loro personaggi facendoci soffrire, gioire, e sperare insieme a loro.
E anche questa pellicola non fa eccezione: una storia semplice, ma inconsueta, per un film forse non entusiasmante ma neppure noioso.
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