In the Mood for Love |
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Un film di Wong Kar-wai.
Con Tony Chiu-Wai Leung, Maggie Cheung, Rebecca Pan, Lai Chen.
continua»
Drammatico,
durata 90 min.
- Cina 2000.
- Lucky Red
uscita lunedì 17 febbraio 2025.
MYMONETRO
In the Mood for Love ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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un sogno orientale
di DeflexFeedback: |
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giovedì 11 novembre 2004 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In the mood for love La storia semplice di un incontro casuale tra un uomo e una donna nella complessità di una società dove i rapporti umani sono segnati da regole non scritte, così lontane da affascinare profondamente qualsiasi cinefilo occidentale.Wong Kar-Way concepisce e realizza un film essenziale ed elegante, impreziosito da un accompagnamento musicale a tal punto incisivo da meritare una riflessione a parte.La pellicola , per quanto riguarda la musica, è sostanzialmente divisa in due parti:I tempi della parte iniziale sono scanditi da sensuali note di archi che vengono insistentemente reiterate nelle scene topiche, dove un sapiente uso del rallenty enfatizza le emozioni uditive.La seconda parte, invece, è accompagnata da una suadente voce nell'interpretazione del brano "quiez quiez quiez" , che sviscera ulteriormente i dubbi e la passione dei 2 protagonisti, ormai amici e consci che i loro rispettivi coniugi hanno una relazione. La recitazione dell'intero cast raggiunge livelli eccelenti, i dialoghi sono sempre funzionali e parcamente distribuiti tra mirabolanti piani sequenza che svelano l'ineccepibile bravura del regista.Un contributo tecnico eccezionale. I tempi del montaggio sono quelli di un film che potrebbe essere firmato da un mostro sacro del cinema, ma gli escamotage tecnici (soggettiva-contropiano-piano intero) donano al tutto una piacevole originalità, sempre ben accolta in un epoca di "blockbuster spaccatutto". Il risultato è affascinante e coinvolgente, 90 minuti da godere con attenzione e da rigustare. Indimenticabili i drappeggi degli omnipresenti tendaggi che con i loro colori accompagnano lo spettatore in nuovi climax emotivi sempre ascendenti e culminanti in riprese infinitamente lunghe, nelle quali la ricchezza dei quadri porta l'occhio trasognante del cineasta alla volontà di farsi cullare in questo delicato sogno orientale.
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