dandy
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lunedì 23 maggio 2022
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"tu sei chi scegli e cerchi di essere."
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L'esordio di Bird,futuro nome importante della Pixar)è un cartone tanto semplice quanto profondo nel proporre tematiche classiche come l'amicizia,l'apertura ed accettazione verso ciòche non si conosce,il rifiuto della violenza e la critica alla guerra(con ambientazione a fine anni'50).L'ottima animazione tradizionale si mescola a qualche tocco digitale e la storia bilancia toni infantili e adulti evitando eccessi da ambo le parti,e ricercando il più possibile l'adesione alla realtà(a partire dall'assenza di spiegazioni sulla provenienza del robot e la caratterizzazione dei personaggi).I momenti ironici si intrecciano a quelli poetici e toccanti(l'episodio del cervo) e il finale ha la miglior sorpresa che si potrebbe desiderare.
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L'esordio di Bird,futuro nome importante della Pixar)è un cartone tanto semplice quanto profondo nel proporre tematiche classiche come l'amicizia,l'apertura ed accettazione verso ciòche non si conosce,il rifiuto della violenza e la critica alla guerra(con ambientazione a fine anni'50).L'ottima animazione tradizionale si mescola a qualche tocco digitale e la storia bilancia toni infantili e adulti evitando eccessi da ambo le parti,e ricercando il più possibile l'adesione alla realtà(a partire dall'assenza di spiegazioni sulla provenienza del robot e la caratterizzazione dei personaggi).I momenti ironici si intrecciano a quelli poetici e toccanti(l'episodio del cervo) e il finale ha la miglior sorpresa che si potrebbe desiderare.E il robot(citato da Spielberg in "Ready Player One")capace di rigenerarsi e cambiare espressione con la luminosità degliocchi e i le posture mascellari(il design è ispirato agli automi della tradizione nipponica),si conquista un posto tra i personaggi animati indimenticabili.Il meglio del cartoon educativo.Tratto dal racconto di Ted Hughes,scritto per superare il trauma del suicidio della moglie Sylvia Plath.Cosa determinante,come il fatto che lo stesso regista veniva da un lutto familiare(l'omicidio della sorella per mano dell'ex-marito).I personaggi dei macchinisti Frank e Ollie omaggiano gli animatori della Disney Frank Thomas e Ollie Johnston.Nell'edizione originale,la voce del robot è di Vin Diesel.
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laurence316
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mercoledì 1 febbraio 2017
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capolavoro troppo sottovalutato con molto da dire
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L'idea di fondo deriva da un noto romanzo per ragazzi scritto, nel 1968, da Ted Hughes (cui il cognome del protagonista, Hogarth, rende omaggio), adattato abbastanza liberamente da Bird, che decide di spostare l'ambientazione del film negli anni Cinquanta, in piena Guerra Fredda, riuscendo abilmente a ricreare l'atmosfera di tensione, di sospetto e di paura di quegli anni, riservandosi così anche di inserire un geniale intermezzo satirico (quando, nella classe di Hogarth, la maestra proietta un pessimo cartone animato di propaganda su come difendersi in caso di attacco). Di conseguenza, anche le scelte stilistiche rispecchiano fedelmente l'estetica del periodo, fin dalla locandina originale americana.
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L'idea di fondo deriva da un noto romanzo per ragazzi scritto, nel 1968, da Ted Hughes (cui il cognome del protagonista, Hogarth, rende omaggio), adattato abbastanza liberamente da Bird, che decide di spostare l'ambientazione del film negli anni Cinquanta, in piena Guerra Fredda, riuscendo abilmente a ricreare l'atmosfera di tensione, di sospetto e di paura di quegli anni, riservandosi così anche di inserire un geniale intermezzo satirico (quando, nella classe di Hogarth, la maestra proietta un pessimo cartone animato di propaganda su come difendersi in caso di attacco). Di conseguenza, anche le scelte stilistiche rispecchiano fedelmente l'estetica del periodo, fin dalla locandina originale americana.
Il robot, altro pezzo forte del film, che riesce ad esprimere le proprie emozioni solo per mezzo dei due grandi occhi luminosi (esempio dei livelli espressivi a cui può arrivare l'animazione digitale se usata con intelligenza), è una macchina per uccidere che ragiona però come un bambino, trovandosi quindi subito in sintonia con Hogarth, che gli insegna la differenza fra buoni e cattivi utilizzando i fumetti, fra le cui copertine se ne possono riconoscere di storiche per i comics americani.
Il gigante di ferro è perciò un film divertentissimo e ricchissimo anche a livello narrativo, oltre che visivo, e si discosta non poco dai canoni disneyani ancora imperanti nell’animazione americana. D'altra parte, Bird (vero enfant prodige dell'animazione, che oltre che alla Disney, si è formato agli studios de I Simpson) ha già l'esperienza necessaria, e dimostra, in questo esordio nella regia di un lungometraggio, la sue doti registiche, che confermerà poi negli anni successivi.
Il gigante di ferro è uno dei migliori film d'animazione di sempre, con diverse star fra i doppiatori originali, uno di quei film di cui si consumavano le videocassette a forza di vederlo e rivederlo, sicuramente il migliore degli anni '90, pezzo immancabile nella videoteca di qualsiasi appassionato. Tristemente non incontra il successo di pubblico meritato, incassando solo 31 milioni a fronte di un budget di 70.
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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must
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questo è un vero film d'animazione, talmente bello che piace molto anche agli adulti, tutti ogni tanto dovrebbero un po' tornare bambini.
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dademande
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mercoledì 11 settembre 2013
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un film gigantosamente bello!
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Dico soltanto una cosa: epico!!! Storia molto divertente (come quando il bambino cerca inutilmente di convincere il gigante a restare nella foresta invece di seguirlo) ma anche un pò drammatico (come la battaglia finale). Non è soltanto un cartone, ma anche una specie di documentario sulla tensione che si avvertiva durante la fine degli anni '50, come tutte le storie che circolavano sullo Sputnik e sulla guerra fredda (infatti la macchina viene inizialmente presa come un'arma di distruzione portata dai Russi). Vi consiglio di vederlo!!!
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torcia117
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lunedì 8 luglio 2013
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le anime non muoiono
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Il Gigante di Ferro è un film del 1999 prodotto da Brad Bird , in grado di concepire altri capolavori tipo " Gli Incredibili " o " Ratatouille ". Un film leggero e piacevole , con una trama davvero ben azzeccata e accurata, ma copioso di morlali e significati nascosti. Prima di tutto si avverte il sentimento dell'amicizia , che è in grado di abbattere qualsiasi barriera pensabile ( come dimostrato dal film ) . Si avverte un certo sentimento religioso e pacifista in tempi in cui la guerra nucleare era un a minaccia reale . I disegni sono davvero molto belli da vedere anche se i colori utilizzati per gli oggetti in primo piano risultano abbastanza rozzi e primitivi , senza ombre o sfumature .
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Il Gigante di Ferro è un film del 1999 prodotto da Brad Bird , in grado di concepire altri capolavori tipo " Gli Incredibili " o " Ratatouille ". Un film leggero e piacevole , con una trama davvero ben azzeccata e accurata, ma copioso di morlali e significati nascosti. Prima di tutto si avverte il sentimento dell'amicizia , che è in grado di abbattere qualsiasi barriera pensabile ( come dimostrato dal film ) . Si avverte un certo sentimento religioso e pacifista in tempi in cui la guerra nucleare era un a minaccia reale . I disegni sono davvero molto belli da vedere anche se i colori utilizzati per gli oggetti in primo piano risultano abbastanza rozzi e primitivi , senza ombre o sfumature . Dettagli che comunque svaniscono dinnanzi a questo grande film d'animazione d'autore , che a causa della scarsa pubblicità è rimasto , rimane e rimarrà celato al resto del mondo .
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cineboy
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mercoledì 30 maggio 2012
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cosa non ti aspetti da un cartone animato...
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Tuttti possono essere ciò che vogliono e scelgono di essere.
Il film è molto bello e unisce la bellezza delle tecniche di animazione del passato con nuove tecnologie tridimensionali
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tiamaster
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domenica 27 novembre 2011
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un gigante che insegna essere umani agli umani.
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Pressochè sconosciuto,the iron giant è un bellissimo,commovente e dolce film d'animazione.L'originalità è quasi del tutto assente ma non per questo da buttare via anzi,la sua bellezza viene valorizzata poprio dal fatto che che il regista riesce a rendere un film non troppo originale un film memorabile.Il gigante alieno insegna agli umani a essere umani.E lo fa bene.Da non perdere educativo e mai superficiale,passate parola per far conoscere al prossimo un ottimo e commovente prodotto cinematografico,a mio parere il miglior film d'animazione del 1999.
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sandrone65
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lunedì 13 ottobre 2008
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bellissimo
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Un cartone animato sufficientemente "moderno" da saper coinvolgere con ironia ed intelligenza ma allo stesso tempo sufficientemente "antico" da avere le caratteristiche dell'autentica fiaba che personalmente cerco in qualsiasi cartone animato.
Molto buona la realizzazione e la caratterizzazione dei personaggi.
A mio avviso uno dei migliori cartoni degli ultimi 10 anni, purtroppo semisconosciuto.
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michel
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giovedì 28 agosto 2008
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disegni disanimati
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Un gigante di ferro caduto dal cielo, arma potentissima, diventa amico di un bambino. Si può scegliere il proprio destino, dicono gli autori di questa storiella piena di buoni sentimenti, si può vivere senza le guerre. Il film dà il meglio di se nella contrapposione tra grande e piccolo, riuscendo a rendere spettacolari tutte le apparizioni del gigante. Il realismo di alcune sequenze mette però ancor più in rilievo i difetti del film, l’assenza di soluzioni grafiche accettabili nella caratterizzazione dei personaggi, già mal serviti dalla sceneggiatura. Come spesso accade, il disegno animato mostra la coda quando è alle prese con la figura umana. La Warner, lontana dai fasti di un tempo, si accontenta di firmare uno spettacolo decoroso.
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piernelweb
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sabato 19 gennaio 2008
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la tradizione dell'animazione
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Animazione di stampo classico che attinge a piene mani da capisaldi del cinema sulla diverità (E.T. L'extraterrestre, King Kong) trovando un buon equilibrio tra spettacolo di intrattenimento, e riflessione impegnata per i più giovani. Brad Bird mostra il talento che lo consacrerà definitivamente nei successivi "Gli Incredibili" e "Ratatouille", riuscendo ad armonizzare un profondo legame tra i due protagonisti e al contempo a divertire lo spettatore. Elementare nella sua concezione ma piacevole e ben radicato nella tradizione.
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