Forrest Gump

Vidi la prima volta Forrest Gump ed ero uno studente universitario. Ora dopo oltre un quarto di secolo, ed averlo rivisto diverse volte, se on domand sia e allora rivediamo, per l’ennesima volta la storia di questo ragazzo dell’Alabama. E dopo pochi minuti iniziano a tornare alla mente i ricordi, ma la cosa eccezionale è che come un gran vino, con il tempo si esaltano i sapori, gli odori. La storia di Forrest è un inno agli Stati Uniti d’America, terra di contraddizioni e di opportunità e con una incredibile carrellata di fatti e personaggi che hanno fatto la storia, Elvis Presley, i Kennedy, il Vietnam e la rivolta studentesca. E in mezzo il dramma di un ragazzo che perde un amico che voleva solo pescare i gamberi e salva un sergente che si trova senza due gambe; ma il dramma diventa amore, perché Forrest insieme al sergente, riconciliato con la vita, comprerà una barca ed i gamberi si moltiplicheranno come per miracolo. Ma non è un film di gamberi, per carità, perché Forrest corre, corre sempre, corre perché non le deve buscare, perché non ha le gambe ma poi se proprio lo volete sapere perché corre non lo sa neanche lui che ad un certo punto si ferma, semplicemente perché è stanchino. Uno stratosferico Tom Hanks accompagna lo spettatore in questo viaggio lunga una storia che è fatta di amore e di vita; perché Forrest riesce in tutto quello che fa, anche se non è intelligente, perché non ci sono se e non ci sono ma, se è vita. E quando l’amata Jenny lo lascia, non per un altro uomo, ma per un’altra vita, Forrest riesce a crescere il piccolo Forrest Jr. Un capolavoro.