nicolò
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venerdì 1 giugno 2007
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willis duro a morire con successo garantito
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Sceneggiato da Steven E. de Souza e diretto da John McTiernan, un maestro dell'action-movie, il primo "Die Hard" è, inutile dirlo, uno dei migliori del suo genere. Non prendetelo per un catastrofico come potrebbe suggerire il titolo italiano, perché è in realtà un buon film d'azione che ha tutti gli elementi che possono garantirne il successo: azione, violenza, ritmo serrato, effetti speciali di prim'ordine e infine il carisma di Bruce Willis, nel ruolo che lo consacrò al grande pubblico. Tutte qualità che non avranno, purtroppo, i due seguiti diretti da Renny Harlin l'uno e dallo stesso McTiernan l'altro. Sì, certo, non sarà un film indicato come capolavoro, ma va visto. E inoltre non c'è un momento di noia, anzi.
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(di logan)
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nathan
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martedì 20 febbraio 2007
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bruce willis ultimo vero duro di hollywood
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Ma che scialbo?Bruce Willis è il vero duro di Hollywood,l'erede di Clint Eastwood,qua era all'apice della sua carriera,col passare del tempo ha anche affinato le sue capacità di interpretazione che gli permettono di calarsi in un ruolo con perfetta naturalità e spontaneità,secondo il metodo "Mitchum",forse l'ultimo vero grande duro del cinema americano!Anche se il finale è troppo esagerato (gli avversari sembrano avere sette vite,non muoiono mai),il film è un gran capolavoro perchè unisce al cinema d'azione la tipica situazione dei film catastrofici anni 70,ed è un capolavoro perchè c'è Bruce Willis.
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kayton
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martedì 1 marzo 2011
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le origini di john mcclane
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Primo della lunga serie "Die Hard", questo film tratteggia il personaggio di John McClane, poliziotto dalla battuta facile anche nelle situazioni più difficili. Solo contro tutti, si troverà impegnato a sventare un'estorsione da parte di una banda di terroristi che ha isolato un grattacielo di 40 piani. La prova è davvero dura per Bruce Willis che sfodera muscoli e sorriso sornione per contrastare i criminali. Scalzo e con la canotta imbrattata di sangue, sale e scende i piani del grattacielo eliminando un terrorista dietro l'altro.
Azione e adrenalina si mischiano ai momenti divertenti, facendo di "Trappola di cristallo" un riuscito film di genere con un Willis che sembra nato per interpretare il poliziotto McClane.
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Primo della lunga serie "Die Hard", questo film tratteggia il personaggio di John McClane, poliziotto dalla battuta facile anche nelle situazioni più difficili. Solo contro tutti, si troverà impegnato a sventare un'estorsione da parte di una banda di terroristi che ha isolato un grattacielo di 40 piani. La prova è davvero dura per Bruce Willis che sfodera muscoli e sorriso sornione per contrastare i criminali. Scalzo e con la canotta imbrattata di sangue, sale e scende i piani del grattacielo eliminando un terrorista dietro l'altro.
Azione e adrenalina si mischiano ai momenti divertenti, facendo di "Trappola di cristallo" un riuscito film di genere con un Willis che sembra nato per interpretare il poliziotto McClane.
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andrea levorato
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domenica 6 novembre 2011
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il capolavoro dell'action
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Trappola di cristallo – Die Hard ****1/2
Produzione: USA 1988
Genere: Azione, Drammatico
Attori principali: Bruce Willis, Alan Rickman, Reginald VelJohnson, Bonnie Bedalia
Regia: John Mc Tiernan
Trama:
Hans Gruber (Rickman) e i suoi soci hanno isolato e preso in ostaggio un intero grattacielo. Ma non hanno fatto bene i conti imprigionando pure l’agente John McClane, che comincia ad eliminarli uno alla volta.
Mini recensione:
Uno dei più grandi (e perché non il più grande?) esempi di cinema action. 131 minuti di azione al cardiopalma, tanta violenza e tanta, ma tanta, ironia.
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Trappola di cristallo – Die Hard ****1/2
Produzione: USA 1988
Genere: Azione, Drammatico
Attori principali: Bruce Willis, Alan Rickman, Reginald VelJohnson, Bonnie Bedalia
Regia: John Mc Tiernan
Trama:
Hans Gruber (Rickman) e i suoi soci hanno isolato e preso in ostaggio un intero grattacielo. Ma non hanno fatto bene i conti imprigionando pure l’agente John McClane, che comincia ad eliminarli uno alla volta.
Mini recensione:
Uno dei più grandi (e perché non il più grande?) esempi di cinema action. 131 minuti di azione al cardiopalma, tanta violenza e tanta, ma tanta, ironia. La sola capacità di intrattenimento (come pochi film sono capaci) unita all’umorismo di Willis (davvero inimitabile) ne fanno un capolavoro di genere. Da vedere assolutamente anche per l’indimenticabile antagonista di Alan “Severus Piton” Rickman.
Belli, ma ben lontani dal modello i tre sequel. Il 5° “A good day to die hard” è in programma.
Interpretazioni:
Bruce Willis ****
Alan Rickman ****
Reginald VelJohnson ***
Bonnie Bedalia ***
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blackdragon89
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lunedì 9 aprile 2012
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"caro babbo natale, vorrei delle azioni in regalo"
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Los Angeles, 24 Dicembre. John McClane, un'agente della polizia di New York è invitato a un party Natalizio dal dirigente di una multinazionale giapponese nella quale opera anche la ex moglie. Un preludio tranquillo a ritmi stabili e fluidi, che prepara la scena all'evento cardine della narrazione. Un gruppo di criminali tedeschi, mascherati da a finti ideali e pretese, irrompe nell'edificio a scopo di estorsione, prendendo in ostaggio l'intera troupe. Isolato da qualsiasi aiuto esterno, una volta elusa la morsa terroristica John dovrà fare i conti con un'equipe ben coordinata e pronta a tutto pur di giungere alla meta.
Un Thriller bilanciato dà corpo al vero e proprio debutto di Bruce Willis, che sembra essere plasmato per l'Action, senza mancare di espressività.
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Los Angeles, 24 Dicembre. John McClane, un'agente della polizia di New York è invitato a un party Natalizio dal dirigente di una multinazionale giapponese nella quale opera anche la ex moglie. Un preludio tranquillo a ritmi stabili e fluidi, che prepara la scena all'evento cardine della narrazione. Un gruppo di criminali tedeschi, mascherati da a finti ideali e pretese, irrompe nell'edificio a scopo di estorsione, prendendo in ostaggio l'intera troupe. Isolato da qualsiasi aiuto esterno, una volta elusa la morsa terroristica John dovrà fare i conti con un'equipe ben coordinata e pronta a tutto pur di giungere alla meta.
Un Thriller bilanciato dà corpo al vero e proprio debutto di Bruce Willis, che sembra essere plasmato per l'Action, senza mancare di espressività. Il plot è mantenuto saldo e lineare, grazie anche a una nota umoristica insita tra gli antagonisti che assieme a un lato senza dubbio bizzarro rende il tutto uniforme e privo di spaccature, abbattendo gli stereotipi degli schieramenti divisi tra le parti in gioco.
Niente di nuovo in ogni caso. Nonostante non manchino i pretesti l'azione si mantiene su bassi livelli, presentando fin troppi clichè intrappolati nel genere, dal classico espediente degli ostaggi alla contrapposizione tra poliziotto abile e poliziotto incapace, dall'esagerazione cinematografica di un protagonista che espugna da solo la criminalità a una ormai abusata redenzione da uno sbaglio commesso in un remoto passato.
Non manca poi il tipico difetto di categoria, l'estensione della traccia lungo un singolo avvenimento in particolare. Di conseguenza 131 minuti non sono sufficienti ad assemblare i vari tasselli della trama, che si ritrova costretta a forzare gli eventi, causando oltretutto qualche lacuna nella narrazione.
Apprezzabile è invece la sceneggiatura, mantenuta salda da un buon livello di doppiaggio. Al contrario monotona è la colonna sonora che, costante al variare delle scene, rischia di appiattire l'ottimo insieme.
Basato sul romanzo "Nothing Lasts Forever" di Roderick Thorp, Die Hard rimane una delle icone ispiratrici dei Thriller polizieschi, immortalando Bruce Willies agli esordi di una fortunata carriera.
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shiningeyes
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martedì 26 marzo 2013
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regia frizzante per un caposaldo dell'action movie
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Action movie pieno di sorprese e di adrenalina, nel quale facciamo la conoscenza con il simpaticissimo John McClane, forse il personaggio più amato degli action-movie americani, che è l'elemento vincente di questa fortunata serie.
La sceneggiatura è molto brillante, con ottimi colpi di scena, e porta una ventata di novità in un genere che ormai rischiava la saturazione; “Die Hard” dà nuova linfa vitale al genere e senza snaturarsi.
La figura dell'antagonista non si discosta troppo dalla solita figura: determinato, crudele e megalomane. Però, la bravura di un certo Alan Rickman ci riesce a rendere più affascinante che mai un villain al quale quasi ci dispiace della sua sorte finale, che ingaggia un duello epico con il nostro eroe.
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Action movie pieno di sorprese e di adrenalina, nel quale facciamo la conoscenza con il simpaticissimo John McClane, forse il personaggio più amato degli action-movie americani, che è l'elemento vincente di questa fortunata serie.
La sceneggiatura è molto brillante, con ottimi colpi di scena, e porta una ventata di novità in un genere che ormai rischiava la saturazione; “Die Hard” dà nuova linfa vitale al genere e senza snaturarsi.
La figura dell'antagonista non si discosta troppo dalla solita figura: determinato, crudele e megalomane. Però, la bravura di un certo Alan Rickman ci riesce a rendere più affascinante che mai un villain al quale quasi ci dispiace della sua sorte finale, che ingaggia un duello epico con il nostro eroe.
Poi ci sono anche delle geniali trovate in scene come: il far precipitare dal grattacielo uno dei membri della banda criminale per attirare l'attenzione di un distratto poliziotto, e la cancellazione di uno scontato finale, o le varie scene di pericolo corredate dalla sottile ironia di McClane.
La regia di McTiernan è frizzante e tesa, e riesce ad immettere tutti gli elementi sopracitati in un gustosissimo cocktail, capace ad avvincerti come non mai nelle due ore di film.
Bruce Willis è il mattatore insieme ad Rickman, capace di prendersi come suo il ruolo di uno dei poliziotti più apprezzati dei film d'azione made USA.
Per il resto non c'è nient'altro da aggiungere, se, dire che è impossibile che gli amanti dei film d'azione non abbiano mai visto questo film e, che 4 nominations agli Oscar per un film del genere possono spiegarne abbastanza bene il valore.
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arnaco
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giovedì 3 aprile 2014
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ironia o satira?
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In una sola delle recensioni ho letto la parola ironia; io non conosco il regista nè tanto meno il suo intento creativo e le sue idee, ma darei un giudizio di film solamente più che discreto se non lo leggessi come una formidabile satira dei film d'azione holliwoodiani che lo promuovono a ottimo film. La sferzata satirica è a tutto tondo e non risparmia niente e nessuno: capi della polizia imbecilli; l'insanabile conflitto di interessi tra "federali" e "locali"; giornalisti tanto idioti quanto privi di scrupoli; televisione che disinforma chiamando in causa vacui "esperti" del nulla; tonellate di esplosivi e armamenti da guerre stellari; un rambo invulnerabile a scariche di mitraglatrici che potrebbero mietere un esercito (ma questo il titolo originale lo dichiara in partenza) e a catastrofici crolli di vetrate (come da titolo italiano).
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In una sola delle recensioni ho letto la parola ironia; io non conosco il regista nè tanto meno il suo intento creativo e le sue idee, ma darei un giudizio di film solamente più che discreto se non lo leggessi come una formidabile satira dei film d'azione holliwoodiani che lo promuovono a ottimo film. La sferzata satirica è a tutto tondo e non risparmia niente e nessuno: capi della polizia imbecilli; l'insanabile conflitto di interessi tra "federali" e "locali"; giornalisti tanto idioti quanto privi di scrupoli; televisione che disinforma chiamando in causa vacui "esperti" del nulla; tonellate di esplosivi e armamenti da guerre stellari; un rambo invulnerabile a scariche di mitraglatrici che potrebbero mietere un esercito (ma questo il titolo originale lo dichiara in partenza) e a catastrofici crolli di vetrate (come da titolo italiano). Manca solo il solito inseguimento in automobile dove gli americani sfogano tutta la loro frustrazione di dover viaggiare prevalentemente a 35 mph.
Non di meno è profusa la carica ironica eg il protagonista che nel bel mezzo di un putiferio canterella una Christmas Carol, eggià perché tutta l'azione ha luogo la vigilia di Natale, in nome del quale si consuma un lieto-fine buonista che è l'unica cosa del film che non mi è piaciuta.
Ma c'è anche una morale: muoiono allo stesso modo sia i "cattivi" che volevano impossessarsi di un enorme capitale, sia il presidente della holding giapponese che quel capitale aveva accumulato, si intuisce come.
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littlefeather1980
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venerdì 24 dicembre 2010
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solito film d'azione statunitense, ma gradevole
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Il film ha una trama assolutamente non originale: il solito poliziotto o ex-poliziotto, che d'un tratto e suo malgrado di trova a dover fronteggiare la banda di cattivi nonostante le complicazioni arrecate da forze dell'ordine e stampa, uscendone malridotto ma eroe. Il tutto condito dai consueti effetti speciali e dalle tipiche battute ironiche che ci avvisano di non prendere il tutto troppo sul serio (ma più di qualcuno, vedendo qualche scena, potrà avere un flashback di alcune tra le immagini più terribili dell'11 settembre: il film è ovviamente precedente al 2001). Ad interpretare l'eroe della porta accanto è il classico Bruce Willis armato di canottiera, che interpreta alla perfezione il suo personaggio.
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Il film ha una trama assolutamente non originale: il solito poliziotto o ex-poliziotto, che d'un tratto e suo malgrado di trova a dover fronteggiare la banda di cattivi nonostante le complicazioni arrecate da forze dell'ordine e stampa, uscendone malridotto ma eroe. Il tutto condito dai consueti effetti speciali e dalle tipiche battute ironiche che ci avvisano di non prendere il tutto troppo sul serio (ma più di qualcuno, vedendo qualche scena, potrà avere un flashback di alcune tra le immagini più terribili dell'11 settembre: il film è ovviamente precedente al 2001). Ad interpretare l'eroe della porta accanto è il classico Bruce Willis armato di canottiera, che interpreta alla perfezione il suo personaggio. Non male anche gli altri attori, in particolare Alan Rickman, il capo dei cattivi. Ma non si tratta di interpretazioni molto esigenti...
I punti deboli del film sono, a mio parere, la trama e la sceneggiatura. Non si capisce sulla base di cosa i cattivi (che, chissà perché, sono tedeschi) vengano ritenuti fin da subito dei terroristi e non, come sarebbe più logico, dei ladri. Le motivazioni di certe azioni talvolta sfuggono. I dialoghi lasciano a desiderare.
Una nota di demerito alla colonna sonora quasi tutta ad archi, onnipresente e disturbante.
Il punto forte del film e ciò che lo caratterizza è l'ambientazione all'interno di un grattacielo, ciò che permette davvero di giocare su effetti speciali e suspence.
Ideale come intrattenimento di una sera senza pretese.
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